Benvenuto Gioda (Torino, 16 febbraio 1886Bolzano, 25 febbraio 1943) è stato un generale italiano veterano della guerra italo-turca, della prima guerra mondiale e della guerra d'Etiopia, che nel corso della seconda guerra mondiale ricoprì l'incarico di comandante della 4ª Divisione fanteria "Livorno", e del X Corpo d'armata nell'offensiva finale dell'Asse, che portò gli italiani ad El Alamein (Egitto) nell'estate 1942. Rientrato in Patria per contrasti con il generale Erwin Rommel assunse il comando del XIX Corpo d'armata di stanza a Bolzano. Fu insignito della Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia, di due Medaglie d'argento e una di bronzo al valor militare.

Benvenuto Gioda
NascitaTorino, 16 febbraio 1886
MorteBolzano, 25 febbraio 1943
Cause della mortemalattia
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regio Esercito
ArmaFanteria
CorpoAlpini
GradoGenerale di corpo d'armata
GuerreGuerra italo-turca
Prima guerra mondiale
Guerra d'Etiopia
Seconda guerra mondiale
CampagneInvasione italiana dell'Egitto
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Comandante di24º Reggimento fanteria "Como"
8º Reggimento alpini
4ª Divisione fanteria "Livorno"
X Corpo d'Armata
XIX Corpo d'armata
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Modena
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Biografia modifica

Nacque a Torino il 16 febbraio 1886,[1] figlio di Carlo e Carolina Sanchioli. Arruolatosi nel Regio Esercito, il 3 novembre 1904 entrò come allievo ufficiale nella Regia Accademia Militare di Modena, uscendone con il grado di sottotenente assegnato all'arma di fanteria, corpo degli alpini, il 14 settembre 1906.

Con i gradi di tenente e poi di capitano prese parte alla guerra italo-turca in Libia, in forza al 3º Reggimento alpini, venendo decorato con una Medaglia d'argento e una di bronzo al valor militare, e successivamente alla Grande Guerra in forza al 5º Reggimento alpini. Durante il primo conflitto mondiale fu promosso maggiore e poi tenente colonnello e, dal novembre 1919, venne destinato allo Stato maggiore.

Dal 10 marzo 1922, e sino al settembre 1923, ricoprì il ruolo di insegnante presso la Scuola Militare di Modena. Dal 21 ottobre 1923 andò in forza è effettivo al 4º Reggimento alpini.

Promosso colonnello, con anzianità dal 5 ottobre 1928, fu comandante dapprima del 24º Reggimento fanteria "Como" (1930) poi dell'8º Reggimento alpini.[1]

Dal 4 gennaio 1934 è collocato a disposizione del Corpo d'Armata di Bologna.

Dal 1º maggio 1934 al 1º agosto 1935 fu comandante in seconda della Scuola di Applicazione di fanteria a Parma ed, al termine di questa esperienza, assume l'incarico di vice comandante della 5ª Divisione CC.NN. "1 febbraio",[2] con la quale parte il 3 novembre 1935 per l'Eritrea, partecipando a tutto il ciclo operativo del conflitto con l'Etiopia.[2] Fu decorato con una seconda Medaglia d'argento al valor militare e la Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia.

Generale di brigata per meriti eccezionali dal 1º gennaio 1937, nel luglio seguente rientra in Italia, divenendo comandante della Regia Accademia Militare di Modena dal 23 settembre 1937 al 15 dicembre 1939.[3] Fu elevato al rango di generale di divisione il 30 giugno 1939.

Dal 1º gennaio 1940 assumerà il comando della 4ª Divisione fanteria "Livorno", che dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno dello stesso anno, operò sul fronte fronte alpino occidentale contro le truppe francesi.[2]

Dal 1º novembre 1941, lasciato il comando della Divisione "Livorno"[1] al generale Domenico Chirieleison, è assegnato al Comando Superiore FF.AA. A.S. ed il 12 dicembre assunse ufficialmente il Comando del X Corpo d'armata,[2] incarico che lasciò il 16 agosto 1942, dopo brillanti successi e alcune divergenze con il generale tedesco Erwin Rommel, al generale Federico Ferrari-Orsi[4] per essere destinato prima al DeleASe, per incarichi speciali, e poi, dal 5 settembre 1942, al rimpatrio definitivo.

In questa data è destinato al comando del neocostituito XIX Corpo d'armata di stanza a Bolzano, divenendone comandante il 29 ottobre seguente con la promozione a generale di corpo d'armata.[5]

Muore per cause naturali, improvvisamente, nell'esercizio del suo comando, il 25 febbraio 1943 a Bolzano, all'età di 57 anni.

Onorificenze modifica

«Inviato più volte a portare ordine, noncurante del pericolo, attraversò ripetutamente il campo di battaglia sotto il violento fuoco del nemico e disimpegnò l'incarico con serena tranquillità, dimostrando coraggio non comune. Assaba, 23 marzo 1913
«Viaggiatore d'un treno bloccato in una stazione minacciata da numerose forze ribelli e guardata da poche truppe, elementi di unità diverse impegnate in altro settore, prive di comandante e diluite su vasta zona, intuita prontamente la situazione, con fermezza ed energia assumeva prontamente il comando della difesa, impartendo logiche ed opportune disposizioni, che valsero ad organizzare rapidamente un sistema difensivo. Manifestatosi l'attacco, senza curarsi del suo grado in contrasto con il compito a lui devoluto di comandante di un piccolo settore, portatosi sulla linea del fuoco, con alto senso di comprensione del difficile momento e sprezzo di ogni personale pericolo, si prodigava nell'animare al massimo i difensori, ottenendo dagli stessi, con l'esempio della sua calma, una salda disciplina di fuoco che indusse l'avversario a desistere da ogni ulteriore tentativo. Moggio, 7-12 luglio 1936
— Regio Decreto 7 ottobre 1937[7]
«In ripetuti combattimenti disimpegnava le funzioni di ufficiale d'ordinanza, con calma, ardire e valore. Ain Zara, 4 e 5 dicembre 1911- Sidi Said , 28 giugno 1912

Pubblicazioni modifica

  • La guerra mondiale (1914-1918). Le grandi operazioni per terra e per mare, Società tipografica modenese, Modena, 1926.

Note modifica

Annotazioni modifica

Fonti modifica

  1. ^ a b c Generals.
  2. ^ a b c d Ford 2011, p. 18.
  3. ^ Pettibone 2010, p. 25.
  4. ^ Pettibone 2010, p. 83.
  5. ^ Pettibone 2010, p. 86.
  6. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  7. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 8 febbraio 1938, registro 23 Africa Italiana, foglio 22.

Bibliografia modifica

  • (EN) Ken Ford, Gazala 1942: Rommel's greatest victory, Botley, Osprey Publishing Company., 2011, ISBN 1-84603-843-X.
  • (EN) Philip S. Jowett e Stephen Andrew, The Italian Army Vol.1, Botley, Osprey Publishing Company., 2000, ISBN 1-78159-181-4.
  • (EN) Charles D. Pettibone, The Organization and Order of Battle of Militaries in World War II Volume VI Italy and France Including the Neutral Countries of San Marino, Vatican City (Holy See), Andorra, and Monaco, Trafford Publishing, 2010, ISBN 1-4269-4633-3.

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