Bernardino Licinio
Bernardino Licinio (Venezia, 1485 – ante 1560) è stato un pittore italiano.

BiografiaModifica
Bernardino e il fratello Arrigo, documentati tra 1511 e il 1515, appartenevano ad una famiglia di ascendenza bergamasca, con origini nel Comune di Poscante (ora Zogno), stabilitasi a Venezia nell'alveo di una tradizione che vedeva da generazioni un consolidato nucleo di artisti bergamaschi operare in laguna.[1]
Il periodo iniziale della sua attività pittorica Bernardino lo dedicherà prevalentemente alla ritrattistica su modelli giorgioneschi di cui è esempio la prima opera datata dell'artista, il Ritratto di fanciulla con il libro ora al Museo di belle arti di Budapest in cui manifesta anche esiti semplificativi delle "strutture formali" di Tiziano e Palma il vecchio, in una visione più naturalistica, dal brillante cromatismo e di superficiale e immediato effetto da rilevarsi maggiormente in altri ritratti di pochi anni più tardi come il Gentiluomo con antifonario della City art gallery di York.[1]
Incostante nei suoi riferimenti, per un lungo periodo prediligerà "la monumentalità strutturale di derivazione tizianesca"[1] che tuttavia stempera, a partire dal 1530, nella successiva produzione sacra per committenze pubbliche e private riavvicinandosi all'impianto compositivo e al ductus più tradizionale di Palma il vecchio, come nel trittico dedicato alla Madonna col Bambino in trono tra i santi, Antonio, Lodovico da Tolosa, Francesco e Bonaventura nella Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia, ritenuto il suo capolavoro, a cui si aggiungeranno nella produzione tarda anche contaminazioni da Bonifacio Veronese.[1] La reale dimensione di Bernardino fu resa possibile solo a partire dal primo Novecento, grazie all'intervento chiarificatore di Gustav Ludwig nel 1903, quando si diradarono alcuni fraintendimenti provocati dal Vasari che in entrambe le edizioni delle Vite, confuse Bernardino Licinio con Giovanni Antonio de Sacchis, finendo per oscurare per più di tre secoli tanto la vita quanto le opere di Bernardino Licinio.[2]
OpereModifica
- Ritratto di famiglia (1520 circa), olio su tela, 63 x 87.5 cm, San Pietroburgo, Museo dell'Ermitage.
- Allegoria dell'amore (1520), Koelliker Collection, Milano.
- Ritratto di donna (1515 - 1520), olio su tela, 73 x 57.8 cm, Londra, National Gallery.
- Ritratto di giovane monaco allo scrittoio (1520 circa), olio su tela, 113 x 90 cm, collezione privata.
- Ritratto di fanciulla con il libro (1522), Budapest, Museo di belle arti.
- Martiri francescani (1524), Venezia, Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari.
- Ritratto di famiglia (1524), olio su tela, 123.2 x 177.3 cm, Londra, Hampton Court Palace, Royal Collection.[3]
- Resurrezione (1528), Lonato del Garda, Basilica di San Giovanni Battista.
- Ritratto di Stefano Nani (1528), olio su tela, 91.4 x 77 cm, Londra, National Gallery.[4]
- Ritratto di donna che regge l'effigie di suo marito (1524 - 1528) Milano, Pinacoteca del Castello Sforzesco.
- Madonna con Bambino e Santi 1510-1530 circa, olio su tavola, 48.6 x 68.6 cm, Londra, National Gallery.
- Nozze mistiche di Santa Caterina (1530), olio su tavola, 66 x 87 cm, Bergamo, Accademia Carrara.
- Ritratto di donna (1533), Dresda, Gemäldegalerie Alte Meister.
- Ritratto di Arrigo Licinio e la sua famiglia (1535), Roma, Galleria Borghese.
- Madonna col Bambino e San Francesco, olio su tavola 76 x 111 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi.
- La Nuda (1525-1549), olio su tela 80 x 154 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi.
- Madonna col Bambino in trono tra i Santi, Antonio e Lodovico da Tolosa, Francesco e Bonaventura (1535), olio su tavola, Venezia, Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari.
- Madonna con i Santi Lorenzo e Silvestro e un Angelo, (1535), Saletto, Chiesa di San Lorenzo (Saletto).
- Ritratto di una gentildonna con il figlio, Venezia, Ca' Rezzonico.
- Il ritorno del figliol prodigo, olio su tela, 186 x 236 cm, Bucarest, Museo nazionale d'arte rumeno.
- Ritratto di Francesco Filetto, olio su tela, 91 x 82 cm, Genova, Palazzo Rosso.
- Ritratto di dama in abito rosso con "petrarchino", Olio su tela, cm 100 x 78 cm, Pavia, Musei Civici[5].
- Ritratto di Ottaviano Grimani (1541), olio su tela, Vienna, Kunsthistorisches Museum.
NoteModifica
- ^ a b c d Miklós Boskovits, Giorgio Fossaluzza, p. 180.
- ^ L. Bortolotti, Bernardino Licinio, Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 65 (2005).
- ^ The Royal collection - A family group, su royalcollection.org.uk. URL consultato il 6 dicembre 2010.
- ^ Portrait of Stefano Nani, su nationalgallery.org.uk. URL consultato il 7 dicembre 2010.
- ^ La pinacoteca Malaspina, su malaspina.museicivici.pavia.it.
BibliografiaModifica
- Miklós Boskovits, Giorgio Fossaluzza, La collezione Cagnola. I dipinti, Busto Arsizio, Nomos Edizioni, 1998.
- Sergio Momesso, Bernardino Licinio, “Pittori bergamaschi, 19”, Bergamo, 2009.
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bernardino Licinio
Collegamenti esterniModifica
- SHARING SPACE: DOUBLE PORTRAITURE IN RENAISSANCE ITALY [collegamento interrotto], su etd.ohiolink.edu. URL consultato il 7 dicembre 2010.
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