Bernardo (figlio di Carlo il Grosso)

figlio di Carlo il Grosso

Bernardo (876 circa – 891) fu l'unico figlio, illegittimo, di Carlo il Grosso, pretendente al trono di Alemannia.

Origini modifica

Bernardo era figlio illegittimo del re di Alemannia e futuro Imperatore, Carlo il Grosso[1] e di una concubina sconosciuta di cui non si conoscono né il nome né gli ascendenti. Il padre Carlo - contro l'opinione dei maggiorenti dell'impero - avrebbe voluto legittimare con l'appoggio di papa Adriano III[2], senza riuscirci, per la morte del papa[2]. Dopo la morte del padre, Carlo il Grosso, Bernardo, dall'890 sino alla morte (891[1]), capeggiò una ribellione contro il cugino, Arnolfo di Carinzia, che era succeduto a Carlo il Grosso sul trono dei Franchi orientali.

Biografia modifica

Suo padre, Carlo il Grosso, - contro l'opinione dei maggiorenti dell'impero - tentò di far riconoscere Bernardo come proprio erede nell'885, ma quest'azione, pur avendo l'appoggio del papa Adriano III, incontrò l'opposizione di numerosi vescovi[2]. Carlo allora invitò ad un'assemblea presso Worms nell'ottobre 885, papa Adriano III, che però durante il tragitto, appena attraversato il fiume Po[3], morì[2]. Adriano III intendeva deporre i vescovi ostruzionisti, dal momento che Carlo dubitava che potesse farlo esso stesso per legittimare Bernardo[3]. Sulla base dell'atteggiamento sfavorevole del cronista della continuazione magonziana degli Annales Fuldenses, il leader degli oppositori di Carlo era probabilmente Liutberto, arcivescovo di Magonza. Dal momento che Carlo il Grosso aveva convocato sia i «vescovi e i conti di Gaul» che il papa per incontrarli a Worms, sembra probabile che esso avesse pianificato di designare Bernardo come re di Lotaringia[4]. Notker il Balbuziente, che considerava Bernardo come possibile erede, scrisse nelle sue Gesta Caroli Magni, scritti per Carlo[5]: «Non ti dirò [Carlo il Grosso] di questo [il saccheggio ad opera dei Vichinghi dell'abbazia di Prüm] finché io non vedrò il tuo piccolo figlio Bernardo con un fodero per la spada alla coscia»[3]. Probabilmente Notker attendeva l'incoronazione di Bernardo, per vendicare il sacco di Prüm.

Dopo il fallimento di questo primo tentativo, Carlo ci provò nuovamente, apparentemente essendosi arreso all'idea di non poter avere alcun figlio dalla moglie Riccarda di Svevia[6]; egli inserì il termine proles (figlio, discendente) nei suoi documenti come non aveva mai fatto negli anni precedenti, verosimilmente perché desiderava legittimare Bernardo[7]. All'inizio dell'886 Carlo incontrò il nuovo papa, Stefano V, e probabilmente negoziò con esso il riconoscimento del figlio come erede. Quando Stefano V cancellò un incontro previsto a Waiblingen per il 30 aprile 887, Carlo III abbandonò i propri progetti per il figlio Bernardo.
Sempre in quell'anno, Carlo ricevette la regina di Provenza, Ermengarda d'Italia, la moglie del re effettivo di Provenza, Bosone (morto l'11 gennaio, senza essersi mai arreso all'imperatore), a cui promise protezione per il figlio, l'erede di Bosone, Ludovico, a cui garantì la successione sul trono di Provenza e, secondoTimothy Reuter, lo nominò suo erede[8] ed, in maggio, lo adottò, a Kirchen[9]; è comunque possibile che l'accordo con Luigi fosse stato messo in atto per cercare l'appoggio ad una investitura di Bernardo quale viceré di Lotaringia.

Dopo la morte del padre, Bernardo, che aspirava al trono di Alemannia, divenne il punto di riferimento per alcuni notabili alemanni rivoltosi; nell'890 Bernardo si ribellò contro Arnolfo di Carinzia, successore di Carlo il Grosso, e gli impedì di recarsi in Italia come richiesto da papa Stefano V[10]. Bernardo aveva il supporto di Ulrico, conte della Linzgau e Argengau e di Bernardo, abate di San Gallo[11]; la rivolta venne però sedata da Salomone III, vescovo di Costanza e da Hatto, abate di Reichenau. Arnolfo prese possesso dell'Alemannia in estate e ne ridistribuì le terre, mentre Bernardo, secondo gli Annales Laubacensium Pars tertia, fuggiva dalla Rezia[12]; Bernardo venne infine ucciso da Rodolfo, conte di Rezia, nell'891[13] e solamente così cessarono i fermenti in Alemannia[3].

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Ludovico il Pio Carlo Magno  
 
Ildegarda  
Ludovico II il Germanico  
Ermengarda di Hesbaye Ingerman di Hesbaye  
 
Edvige di Baviera  
Carlo il Grosso  
Guelfo I di Baviera Rotardo di Metz  
 
Ermelinda  
Emma di Baviera  
Edvige di Baviera Isanbarto  
 
Thiedrada  
Bernardo  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Note modifica

  1. ^ a b (LA) Monumenta germaniae Historica, tomus I; Annales Alamannici , Pag 52 Archiviato il 22 dicembre 2015 in Internet Archive.
  2. ^ a b c d (LA) Monumenta germaniae Historica, tomus I; Annales Fuldensis , Pag 402 Archiviato il 22 dicembre 2015 in Internet Archive.
  3. ^ a b c d Reuter, pp. 116-117; AF(M), 885 (pp. 98-99 e nn. 6-7) e AF(B), 885 (p. 111 e n. 2).
  4. ^ MacLean, p. 131
  5. ^ Simon MacLean, Kingship and Politics in the Late Ninth Century: Charles the Fat and the End of the Carolingian Empire, Cambridge, Cambridge University Press, 2003, p. 10.
  6. ^ AF(M), 885 (p. 99 n. 7)
  7. ^ MacLean, p. 132
  8. ^ (EN) Foundation for Medieval Genealogy :GERMANY - Bernard
  9. ^ MacLean, p. 167
  10. ^ MacLean, 890 (pp. 119-120 e n. 3)
  11. ^ MacLean, 890 (pp. 119-120 e n. 7)
  12. ^ (LA) Monumenta germaniae Historica, tomus I; Annales Laubacensium Pars tertia, anno 890, Pag 52 Archiviato il 22 dicembre 2015 in Internet Archive.
  13. ^ (LA) Monumenta germaniae Historica, tomus I; Annales Alamannicorum Continuation Sangallensis Prima, anno 891 , Pag 52 Archiviato il 22 dicembre 2015 in Internet Archive.

Bibliografia modifica

Fonti primarie modifica

Letteratura storiografica modifica

  • René Poupardin, I regni carolingi (840-918), in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1979, pp. 583–635
  • (EN) Timothy Reuter (traduzione di), The Annals of Fulda, in Manchester Medieval series, Ninth-Century Histories, Volume II, Manchester University Press, Manchester, 1992
  • (EN) Timothy Reuter, Germany in the Early Middle Ages 800–1056, Longman, New York, 1991
  • (EN) Simon MacLean, Kingship and Politics in the Late Ninth Century: Charles the Fat and the end of the Carolingian Empire, Cambridge University Press, 2003

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica