Esposizione internazionale d'arte di Venezia

manifestazione internazionale d'arte contemporanea
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L'Esposizione Internazionale d'Arte, o semplicemente Biennale d'arte di Venezia è una tra le più importanti e prestigiose manifestazioni internazionale d'arte contemporanea al mondo, organizzata ogni due anni dalla Fondazione Biennale di Venezia[1].

Ingresso ai Giardini della Biennale

Storia modifica

Nata da un'idea del 1890, per iniziativa di Bartolomeo Bezzi, Antonio Fradeletto, Mario de Maria, Augusto Sézanne e Riccardo Selvatico, sindaco di Venezia di quell'epoca, prese l'avvio nel 1895 la 1ª Esposizione internazionale d’Arte della città di Venezia, che si concretizzò nella celebre Biennale di Venezia, subito annoverata tra le più importanti rassegne d'arte europee.

La prima esposizione venne allestita in seguito ad una delibera dell'amministrazione comunale di Venezia del 19 aprile 1893, in cui si propose di "istituire un'esposizione biennale artistica nazionale" da inaugurarsi l'anno successivo, al fine di stimolare l'attività artistica e il mercato dell'arte nella città di Venezia e nell'unificato stato italiano. Messa in moto la macchina organizzativa, la prima Esposizione fu inaugurata il 30 aprile 1895.

Il primo palazzo che ospitò l'Esposizione, detto inizialmente "Palazzo dell'Esposizione", poi Padiglione Pro Arte, Padiglione Italia, ora Padiglione Centrale, fu costruito appositamente nei giardini napoleonici ubicati nel sestiere di Castello, oggi denominati appunto Giardini della Biennale. Nel corso degli anni successivi i giardini si arricchirono di un numero consistente di nuovi padiglioni per le esposizioni, dedicati a diversi stati partecipanti. Il Palazzo Centrale continuò, comunque, a ospitare sia artisti italiani sia stati privi di padiglioni propri, fino agli anni Novanta del XX secolo.

Ancora oggi, nonostante sia di gran lunga la più vecchia istituzione espositiva periodica di livello internazionale, l'Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia continua a mantenere un grande prestigio e a svolgere una funzione di informazione e aggiornamento puntuale per il grande pubblico e gli addetti ai lavori. Nondimeno, essa ha ancora oggi un ruolo assai importante nel contribuire a valorizzare nuove tendenze, a legittimare artisti emergenti e nella consacrazione definitiva degli artisti di riconosciuta qualità[1]. Per la maggior parte degli artisti italiani e stranieri, essere invitati alla Biennale rappresenta ancora oggi un grande titolo di merito e una tra le più importanti occasioni per accedere a una vetrina internazionale[1].

Tale importanza è anche testimoniata dal crescente numero di nazioni partecipanti che, nell'edizione 2017, arriva ad un totale di 86 paesi che prendono parte all'Esposizione Internazionale di Arte in forma ufficiale.[2]

Sedi espositive modifica

 
Biennale di Venezia 2001.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Giardini della Biennale.

La parte centrale dell'esposizione si trova nei Giardini, in cui sono ospitati 29 padiglioni di altrettanti paesi più il Padiglione Centrale (ex Padiglione Italia), che ospita la mostra principale dell'evento.

Dal 1980 è stata inaugurata una seconda sede istituzionale all'Arsenale, in occasione della 1ª Mostra Internazionale di Architettura. Dal 1999 la Biennale d'arte ha aggiunto stabilmente ai suoi spazi espositivi questa seconda sede degli edifici monumentali dell'Arsenale, recuperando, oltre alle Corderie (utilizzate dall'edizione del 1986 per la sezione "Aperto" dedicata ai giovani artisti), anche Artiglierie, Isolotto, Gaggiandre, Tese cinquecentesche, Tese delle Vergini e più recentemente "Sale d'Armi". In totale oltre 17 000 m² espositivi in gran parte affacciati sul bacino acqueo dell'Arsenale.

In questi spazi espositivi vengono ospitati la seconda parte della mostra principale (la prima parte è allestita al Padiglione Centrale dei Giardini), numerose partecipazioni nazionali, tra cui, dal 2007, il nuovo padiglione italiano, che dal 2009 prende il nome di Padiglione Italia (nelle Tese delle Vergini) con la partecipazione degli artisti italiani selezionati per l'evento.

Moltissimi eventi collaterali autonomi, ma patrocinati dalla Biennale, e decine di altri paesi hanno i padiglioni sparsi in altre località della città di Venezia. Nel manifestazione del 2011 le partecipazioni nazionali fuori dalle due sedi principali sono arrivate al considerevole numero di 36 unità, con altrettanti padiglioni sparsi per la città. Da allora le partecipazioni nazionali sono state in quantità tale da determinare ogni anno un numero considerevole di padiglioni al di fuori delle sedi canoniche dell'Arsenale e permanenti dei Giardini.

Nella Sala Nervi - Padiglione Italia a Torino Esposizioni (dicembre 2011 - febbraio 2012), si è tenuta una particolare edizione della Biennale 54 dedicata al 150° dell'Unità d'Italia e curata da Vittorio Sgarbi.[3]

Padiglioni modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Padiglioni Nazionali (Biennale di Venezia).

Il primo padiglione nazionale ad essere costruito ai Giardini e stato quello belga nel 1907. L'ultimo paese ammesso a costruire un padiglione è stata la Corea del Sud, nel 1995. L'ultimo padiglione eretto è stato quello australiano, ricostruito nel 2015 al posto del precedente, eretto nel 1988.

Edizioni modifica

Note modifica

  1. ^ a b c Francesco Poli, Il sistema dell'arte contemporanea, Bari, Laterza, 1999
  2. ^ 57° Mostra Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, su Inexhibit. URL consultato il 4 maggio 2017.
  3. ^ 54ª Edizione della Biennale di Venezia – Sala Nervi di Torino Esposizioni, su beniculturali.it. URL consultato il 7 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2014).
  4. ^ Adriano Pedrosa Curatore della Biennale Arte 2024, su labiennale.org, 15 dicembre 2022.

Bibliografia modifica

  • Massimiliano Gioni, Caffè Paradiso. La Biennale di Venezia raccontata dalle sue direttrici e dai suoi direttori, Johan & Levi, 2024, ISBN 9788860103536.

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