Il blast beat (traducibile in italiano come "battito a raffica") è uno dei groove di maggior diffusione nel metal estremo, ampiamente utilizzato nel black metal, death metal e grindcore.

Storia del groove modifica

Una forma primordiale di blast beat nasce come tecnica jazzistica principalmente per essere usato come fill (batteristi come Tony Williams e Sunny Murray lo sfruttavano molto, e attualmente Steve Smith), ma troverà largo uso con l'avvento del metal estremo. Nei primi anni '80 band come D.R.I. e Repulsion introdussero sprazzi di blast beat nella musica estrema, seguiti da Charlie Benante (batterista degli Anthrax) a metà anni '80, infatti nei brani Milk e Anti-procrastination Song (dal disco Speak English or Die dei S.O.D., un progetto di Benante) si avverte questa tecnica allora inedita. Il blast beat diverrà un marchio distintivo solamente con Mick Harris dei Napalm Death, ove nel disco Scum (1987), fa un largo uso di questo groove, che andrà in seguito ad influenzare lo stile di numerosi batteristi di generi oltranzisti come grindcore, brutal death metal, black metal.

Il perfezionamento e la trasformazione di questo groove così come l'applicazione "metricamente corretta" è ad opera di batteristi come Pete Sandoval dei Morbid Angel, Ken Owen dei Carcass e Steve Asheim dei Deicide, che lo miscelarono con le tecniche tipiche della batteria death metal. Negli anni '90, il blast beat diverrà una colonna portante per le ritmiche di questi generi, con illustri esponenti come Cannibal Corpse, Morbid Angel, Mayhem, Marduk, Suffocation, Nile ecc...

Steve Smith, batterista fusion, lo applica in tutte le sue forme.

Esecuzione modifica

L'esecuzione del blast beat si basa sulla continua alternanza di colpi eseguiti tra grancassa e un qualsiasi altro fusto, solitamente il rullante, con velocità sostenute (quasi sempre al di sopra dei 200 bpm in sedicesimi). Nei generi estremi viene applicato con una sola mano e un solo piede, così da permettere agli altri arti di arricchire questo groove/fill con ostinati o altro. In altri casi viene applicato con entrambe le mani alternate ed entrambi i piedi in modo da poter raggiungere una maggior velocità di esecuzione e una maggior scioltezza. Un esempio di alternanza delle mani nel blast beat si può trovare nel cosiddetto Dirk blast, innovato da Dirk Verbeuren, nel quale si applica il rudimento "flam accent" tra rullante e piatti ottenendo così un interessante blast beat terzinato.

Il blast beat si può orchestrare in figure di sedicesimi in quartine o sestine. Si può anche orchestrarlo in tempo composto per un blast beat più sostenuto, o in tempo shuffle magari tenendo il tempo sul rullante e segnando il primo accento della terzina con piatto (preferibilmente charleston aperto) e cassa. Importante sottolineare che il blast beat in shuffle sacrifica la violenza in virtù dell'accompagnamento della chitarra.

Quando un blast beat viene eseguito a velocità estremamente elevate prende il nome di "hyper blast".

Le quattro varianti principali del blast beat sono:

Esempio 1 (info file)
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Traditional blast a 180 bpm

Esempio 2 (info file)
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Hammer blast a 180 bpm

Esempio 3 (info file)
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Bomb blast a 180 bpm

Esempio 4 (info file)
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Gravity blast a 180 bpm
  • Traditional blast: piatto/grancassa all'unisono in battere, e rullante in levare. Di questa variante, chiamata anche European blast, viene fatto largo uso soprattutto in ambito grindcore e black metal. Non è tuttavia raro l'utilizzo del traditional blast nel death metal e le sue varianti. La veloce alternanza di grancassa e rullante conferisce un sound particolarmente caotico e violento. Per scandire il tempo ed agevolare anche gli altri membri della band, spesso vengono accentati tutti i quarti in battere (es: se il blast beat viene eseguito sul ride ogni quarto il batterista può colpire la campana per scandire al meglio il tempo).
  • Hammer blast: piatto/grancassa/rullante all'unisono in battere. Questa variante è particolarmente diffusa nel death metal e nei suoi sottogeneri. L'hammer blast risulta rispetto al traditional blast più definito e martellante (da qui il nome "hammer blast", dove hammer in inglese significa "martello"). Uno dei vantaggi di questo tipo di blast beat è il fatto di poter dimezzare i colpi sui piatti eseguiti con la "mano debole", rendendolo più facile per i principianti ed agevolando eventuali accenti su crash, spalsh o china. L'hammer blast è anche conosciuto con i nomi di American blast, Suffo-blast e Smith blast.
  • Bomb blast: piatto/rullante/grancassa all'unisono in battere, e grancassa in levare. Questa è una delle versioni più diffuse in ambito brutal death metal. In questa versione del blast beat le mani andranno a fare lo stesso lavoro dell'hammer blast colpendo il piatto ed il rullante all'unisono ogni ottavo, mentre i piedi eseguiranno un tappeto di sedicesimi con l'ausilio della doppia cassa o in alternativa del doppio pedale. Questa variante è anche conosciuta con il nome di Cannibal blast, poiché questa tecnica è stata resa celebre negli anni novanta dal gruppo death metal Cannibal Corpse.
  • Gravity blast: piatto/grancassa/rullante all'unisono in battere, e rullante in levare, oppure piatto/rullante all'unisono in battere, e rullante/grancassa in levare. In questa variante la tecnica del gravity roll viene applicata sul rullante per conferire una maggiore velocità. Questa variante è molto diffusa nel brutal death metal e nel technical death metal. Il gravity blast è conosciuto anche con il nome di Freehand blast.
Annotazioni di alcuni blast beat
Traditional blast
Hammer blast
Bomb blast
Gravity blast
Dirk blast

Maggiori esponenti del blast beat modifica

Alcuni esempi di batteristi che utilizzano stabilmente il blast beat come groove e fill:

Esecutori di blast beat estranei al metal modifica

Voci correlate modifica

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