Callinectes sapidus

specie di crostaceo
(Reindirizzamento da Blue crab)
Disambiguazione – Se stai cercando l'artropode marino talvolta indicato come granchio reale, vedi Limulus polyphemus.

Il granchio reale blu, granchio blu o granchio azzurro (Callinectes sapidus Rathbun, 1896) è un crostaceo decapode, nello specifico un granchio della famiglia dei Portunidi.[1] È una specie autoctona delle coste atlantiche del continente americano.

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Granchio blu
Femmina di Callinectes sapidus presso il Museo dei bambini di Indianapolis
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa Bilateria
Phylum Arthropoda
Subphylum Crustacea
Classe Malacostraca
Sottoclasse Eumalacostraca
Ordine Decapoda
Sottordine Pleocyemata
Infraordine Brachyura
Sezione Eubrachyura
Sottosezione Heterotremata
Superfamiglia Portunoidea
Famiglia Portunidae
Genere Callinectes
Specie C. sapidus
Nomenclatura binomiale
Callinectes sapidus
Rathbun, 1896

Distribuzione modifica

La specie è originaria della sponda occidentale dell'oceano Atlantico, dove vive lungo le coste dell'intero continente americano, dalla Nuova Scozia all'Argentina[2], spingendosi anche lungo i corsi dei fiumi, poiché è in grado di tollerare salinità inferiori al tre per mille[3]. Tramite l'acqua incamerata per zavorrare le navi, la specie è stata accidentalmente introdotta in numerose altre parti del mondo (Mare del Nord, Mar Baltico, Mar Nero, Mediterraneo, Mar Giallo)[4].

In Italia i primi avvistamenti ufficiali riguardano Marina di Grado e la Laguna di Venezia e datano, rispettivamente, 1949 e 1951; poi, in ordine di tempo, ci sono le segnalazioni per il porto di Genova (1965) e per la Sicilia (1970)[5].

Espansione dell'areale nel Mediterraneo modifica

La specie lungo le coste italiane non si è acclimatata almeno fino ai primi anni '90 del secolo scorso, tanto che dopo le prime segnalazioni per Grado del 1949 e per la Laguna di Venezia del 1951, non ci sono stati più avvistamenti fino al 1991 nella Laguna di Venezia[5][6] e nel 2015 nella Laguna di Marano e Grado[7].

Nel 2017 è stato segnalato per la prima volta in Sardegna nella laguna di S'Ena Arrubia (OR)[8], successivamente si è diffuso anche nelle altre aree lagunari dell'isola[9].

A partire dagli anni 2000 la specie è stata segnalata anche in Basilicata[10], alla foce dei fiumi lungo la costa jonica, sulla costa adriatica dell'Abruzzo e della Puglia[11][12], e nell'alto Adriatico da Goro ai lidi ferraresi[13][14].

Nell'agosto del 2019 sono stati pescati alcuni esemplari lungo la costa del Cilento[15][16], in località Ascea Marina di Velia (SA)[17], e in località Sottomarina (VE)[18], sono stati avvistati anche a Roca Vecchia (LE)[19], Lesina e Peschici (FG)[20]. La specie si sta rapidamente diffondendo nelle Valli di Comacchio[13][21] e nel ravennate, dove le acque calme e poco profonde si sono rivelate un habitat ideale per riproduzione e crescita. Nel settembre 2019, sulla spiaggia di Marina di Pisciotta (SA) sono stati avvistati altri esemplari[15]. Dal novembre 2019 gli esemplari pescati in questa zona sono aumentati in maniera sensibile[17].

Nel 2020 sono stati avvistati anche nei pressi del golfo di Manfredonia, a Vieste[22][23]. A Vasto e San Salvo in Abruzzo, nei mari della Sardegna, prevalentemente nelle lagune della provincia di Oristano (Marceddì), sono stati pescati alcuni esemplari[17].

Dal 2020 è presente anche a Marsala all'interno della riserva della laguna dello Stagnone in cui è particolarmente prolifico[24][25].

Tra novembre 2021 e febbraio 2022 altri esemplari sono stati catturati da pescatori locali nel Golfo della Spezia precisamente nella costa lericina di fronte a San Terenzo[17][19].

Nell'agosto 2022 è stata segnalata la sua presenza sulle coste del Lazio[26] e della Sicilia[27].

Da aprile 2023 la presenza sempre più invadente è stata riscontrata nel delta del Po veneto, in particolare negli allevamenti di molluschi della sacca di Scardovari, nella maggioranza dei lidi ferraresi, in particolare a Volano[28] e Porto Garibaldi[29][30], oltre che nelle zone degli allevamenti di molluschi della sacca di Goro di cui sono ghiotti. Nell'agosto 2023 è stato segnalato anche all'isola d'Elba[31][32] e a Ugento, nel Salento.[33]

Descrizione modifica

La specie misura fino a 15 cm di lunghezza e 23 cm di larghezza[34]: presenta corpo più largo che lungo, di forma ellittica, con due spuntoni ai due lati del corpo e margine anteriore seghettato. Le zampe sono piuttosto allungate, col primo paio tramutato in chele, più grandi nei maschi rispetto alle femmine: il colore del corpo è verde oliva superiormente, mentre il ventre è bianco-azzurrino e le zampe presentano l'attaccatura e la parte terminale di un colore blu intenso.
Durante il periodo della muta, sull'ultimo paio di zampe, appiattite ed adattate al nuoto, appaiono delle macchioline rosa, che acquistano via via colore divenendo sempre più rosse man mano che la muta si avvicina.

La femmina può deporre oltre 2 milioni di uova[35].

I predatori naturali del granchio reale blu includono anguille, Scienidi, Morone saxatilis, trote, alcuni squali, Rhinoptera bonasus e Dasiatidi.

Biologia modifica

Si tratta di animali onnivori e piuttosto aggressivi. Si nutrono di tutto ciò che riescono a catturare: bivalvi, anellidi, avannotti, carogne e piante[36][37][38].

Uso commerciale modifica

Questi crostacei, nelle loro zone d'origine, vengono pescati in quantità per uso alimentare: in particolare, vengono considerati una prelibatezza quelli pescati nella baia di Chesapeake[39][40], dove essi costituiscono un'importante risorsa (valutata in oltre 100 milioni di dollari USA negli anni '90; la domanda si è successivamente dimezzata).
Per far fronte alla continua richiesta, gli Stati di Maryland e Virginia, che si affacciano sulla baia, hanno emanato speciali provvedimenti, volti a salvaguardare le popolazioni rimanenti, fra i quali il divieto di pescare esemplari di diametro inferiore ai 14 cm e restrizioni varie circa i periodi in cui effettuare la pesca. A causa di tali provvedimenti, per far fronte alla forte domanda i due Stati americani hanno dovuto ricorrere all'importazione da altri Stati (Carolina del Nord, Louisiana, Florida e Texas)[41] o addirittura dal Sud-est Asiatico.

Pesca commerciale modifica

 
Esemplari in vendita al porto del Pireo.

La pesca al granchio reale si effettua tramite particolari nasse, simili a quelle utilizzate per pescare le aragoste e denominate crab pot[42]: tali nasse consistono in reticolati di filo metallico, posti attorno ad uno scheletro di legno o di metallo, a formare una gabbia di forma cubica con due entrate. Tali fori sono studiati in modo che l'animale, entrando attratto dall'esca (costituita da pezzetti di pesce o pollo fissati in una tasca di metallo per impedire agli animali di mangiarli), sia poi impossibilitato ad uscire dal foro. Le varie nasse vengono disposte in lunghi filari e controllate giornalmente, rimuovendo gli esemplari pescati ed eventualmente sostituendo le esche consumate.

 
Le varie fasi della muta.

I granchi vengono divisi in jimmies (maschi adulti), sallies (femmine immature) e sooks (femmine adulte)[34]: gli esemplari in fase di muta vengono separati dagli altri e piazzati in vasche di cemento di 90×150 cm a seconda della fase della muta in cui si trovano, per evitare atti di cannibalismo. Dopo la muta, si attendono circa due giorni per lasciar solidificare la nuova corazza dei granchi, dopodiché essi vengono congelati e venduti.

Pesca sportiva modifica

I pescatori amatoriali, per pescare occasionalmente qualche granchio, utilizzano sia i palangari, che le nasse: queste ultime, di dimensioni minori rispetto a quelle utilizzate commercialmente e dalle forme anche assai varie (oltre che cubiche, se ne trovano anche di forma piramidale o cilindrica). In queste trappole l'animale ha maggiori probabilità di fuga e perciò esse devono essere ispezionate più frequentemente, all'incirca ogni mezz'ora.
Un altro metodo assai semplice per pescare questi animali è quello di utilizzare una lampara, per vederli nelle acque fluviali durante la notte, e pescarli con un retino dalle maglie robuste, per evitare che questi animali danneggino la rete con le forti chele.

Cucina modifica

Negli Stati Uniti[43] orientali questi animali vengono bolliti in acqua, aceto e varie misture di erbe aromatiche: per poterli cuocere a piacimento, essi vengono gettati in scolapasta ed estratti una volta raggiunto il colore rosso, tipico dei crostacei bolliti.
Per estrarre la polpa del granchio, è necessario "scoperchiarlo" e in seguito romperne le varie articolazioni, ricavando un quantitativo di carne modesto rispetto alle dimensioni totali dell'animale. Le branchie, solitamente rimosse, chiamate tomalley o mostarda (a causa del colore), vengono considerate da alcuni una prelibatezza[44].

La carne del granchio blu, ricca di vitamina B12[45], viene utilizzata, oltre che come cibo istantaneo, anche come prezioso ingrediente del crab cake[46] e di altre ricette locali. La carne inoltre può essere trattata per la conservazione in appositi stabilimenti ed essere venduta inscatolata.

I granchi catturati appena dopo la muta, e perciò muniti di guscio ancora molle, vengono privati delle interiora e delle branchie e fritti dopo essere stati immersi in una pastella di uova, farina ed erbe aromatiche.

Danni per l'ecosistema e l'economia modifica

Il granchio reale blu è una specie aliena e invasiva nel Mediterraneo[47] dove si è adattato al clima, seppur inizialmente con qualche difficoltà, causando danni ormai accertati all’itticoltura e alla coltivazione dei molluschi, anche per via della sua ecologia riproduttiva[6]. Può inoltre rovinare alcuni tipi di reti da pesca con le proprie chele ed introdursi negli allevamenti di pesci e altri animali acquatici danneggiandoli[48][49][50][51][52].

Note modifica

  1. ^ (EN) Callinectes sapidus, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  2. ^ Callinectes sapidus, su sms.si.edu, Smithsonian Marine Station at Fort Pierce, 11 ottobre 2004.
  3. ^ Researchers Turning Freshwater Farm Ponds into Crab Farms Newswise, Retrieved on October 19, 2008.
  4. ^ Callinectes sapidus, su ciesm.org, CIESM: The Mediterranean Marine Research Network, agosto 2006 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2006).
  5. ^ a b Luca Mizzan, Le specie alloctone del macrozoobenthos della Laguna di Venezia: il punto della situazione. (PDF), in Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, vol. 49, 1999, pp. 145-177.
  6. ^ a b Giorgio Mancinelli e et al., The Atlantic blue crab Callinectes sapidus in southern European coastal waters: distribution, impact and prospective invasion management strategies., in Marine Pollution Bulletin, 119(1), 5-11, vol. 119, n. 1, 2017, pp. 5-11.
  7. ^ (EN) Chiara Manfrin, Nicola Bettoso e Giovanni Comisso, The return of the Blue Crab, Callinectes sapidus Rathbun, 1896, after 70 years from its first appearance in the Gulf of Trieste, northern Adriatic Sea, Italy (Decapoda: Portunidae), in Check List, vol. 12, n. 6, 12 febbraio 2016, pp. 1–7, DOI:10.15560/12.6.2006. URL consultato il 14 dicembre 2023.
  8. ^ Jacopo Culurgioni, Riccardo Diciotti, Cecilia Teodora Satta, Andrea Camedda, Giuseppe Andrea De Lucia, Silvia Pulina, Roberto Brundu, Nicola Fois, First data on the appearance of Callinectes sapidus (Rathbun, 1896) in Sardinia (western Mediterranean). (PDF), in Atti del XXVIII Congresso Società Italiana di Ecologia - Cagliari 12-14 settembre 2018, p 112, 2018.
  9. ^ Jacopo Culurgioni, Riccardo Diciotti, Cecilia Teodora Satta, Andrea Camedda, Giuseppe Andrea De Lucia, Silvia Pulina, Roberto Brundu, Nicola Fois, Distribution of the alien species Callinectes sapidus (Rathbun, 1896) in Sardinian waters (western Mediterranean)., in BioInvasions Records, vol. 9, n. 1, 11 dicembre 2019, pp. 65-73, DOI:10.3391/bir.2020.9.1.09.
  10. ^ Caricato Gaetano, Manuale per l'aspirante pescatore, Tipografia Centrostampa di Matera, PP. 207., 2009.
  11. ^ Lecce, spunta il granchio azzurro: allarme sulle spiagge. L'esperto: «Tenete lontano i bambini, è pericoloso»
  12. ^ Laghi di Lesina e Varano: è invasione di granchi blu
  13. ^ a b (EN) Chiara Manfrin, J. Chung e Edoardo Turolla, First occurrence of Callinectes sapidus (Rathbun, 1896) within the Sacca di Goro (Italy) and surroundings, in Check List, vol. 11, n. 3, 22 aprile 2015, pp. 1–4, DOI:10.15560/11.3.1640. URL consultato il 14 dicembre 2023.
  14. ^ L’invasione del granchio blu, su Ferrara24ore. URL consultato il 1º settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2019).
  15. ^ a b Letizia Baeumlin, Il granchio reale scoperto nelle acque del Cilento, su InfoCilento, 30 settembre 2019. URL consultato il 10 agosto 2023.
  16. ^ In Cilento arriva il granchio blu | FOTO, su L'Occhio di Salerno, 1º ottobre 2019. URL consultato il 10 agosto 2023.
  17. ^ a b c d Fanino Cirivasi, Blue crab Callinectes sapidus Granchio blu, su IntotheBlue.it, 4 agosto 2023. URL consultato il 10 agosto 2023.
  18. ^ Blue crab Callinectes sapidus Granchio blu intotheblue.it, su IntotheBlue.it. URL consultato il 10 agosto 2023.
  19. ^ a b http://roberto.pomi, Invasione di granchi blu alla foce del Mignone, arrivati con l’acqua usata come zavorra dalle navi possono avere effetti devastanti sull’ecosistema, su lafune.eu, 2 agosto 2022. URL consultato il 10 agosto 2023.
  20. ^ L'invasione dei granchi azzurri, segnalazioni a Manfredonia e Gargano, su Stato Quotidiano, 3 agosto 2022. URL consultato il 10 agosto 2023.
  21. ^ Tommaso Costa, L'invasione dei granchi blu potrebbe diventare un'occasione commerciale. La svolta in Emilia Romagna, su Gambero Rosso, 13 luglio 2023. URL consultato il 10 agosto 2023.
  22. ^ Il granchio azzurro "invade" anche Manfredonia: come cucinarlo, su Stato Quotidiano, 22 maggio 2023. URL consultato il 10 agosto 2023.
  23. ^ Domenico Sergio Antonacci, Nuove specie ittiche nei nostri mari: pescato un granchio blu a Vieste, su Amara terra mia: Storia di storie del Gargano, 1º giugno 2011. URL consultato il 10 agosto 2023.
  24. ^ Tp24.it, Marsala, allo Stagnone è emergenza granchio blu, su TP24.it, 7 agosto 2023. URL consultato il 10 agosto 2023.
  25. ^ Tp24.it, Marsala, l'invasione dei granchi blu: una grave minaccia per lo Stagnone, su TP24.it, 4 giugno 2020. URL consultato il 10 agosto 2023.
  26. ^ Granchio blu a Ostia, il sub che lo ha trovato: «Ho visto una tana gigante a 30 metri dalla riva. Pensavo fosse un polpo...»
  27. ^ (EN) Adriana Vella, Enrico Giarrusso e Clara Monaco, New Records of Callinectes sapidus (Crustacea, Portunidae) from Malta and the San Leonardo River Estuary in Sicily (Central Mediterranean), in Diversity, vol. 15, n. 5, 18 maggio 2023, pp. 679, DOI:10.3390/d15050679. URL consultato il 25 ottobre 2023.
  28. ^ VALERIO FRANZONI, Granchio blu irregolare a Ferrara: scatta il maxi sequestro da 215 chili - Cronaca - ilrestodelcarlino.it, su il Resto del Carlino, 22 settembre 2022. URL consultato il 24 agosto 2023.
  29. ^ I granchi blu, nuovi killer del mare "Tutti in campo per catturarli", su Il Resto del Carlino, 20 luglio 2023. URL consultato il 24 agosto 2023.
  30. ^ Il granchio blu arriva in spiaggia C’è chi li cattura e chi fugge, su La Nuova Ferrara. URL consultato il 24 agosto 2023.
  31. ^ Il granchio blu è approdato all'Elba, su quinewselba.it, 24 agosto 2023. URL consultato il 24 agosto 2023.
  32. ^ Elba e Massaciuccoli, allarme granchio blu, su toscanamedianews.it, 24 agosto 2023. URL consultato il 24 agosto 2023.
  33. ^ Pesca grossa di granchi blu nel Salento: a Ugento un esemplare di 44 centimetri, 18 agosto 2023.
  34. ^ a b Il granchio blu - Callinectes sapidus, su https://www.ilgiornaledeimarinai.it/. URL consultato il 10 agosto 2023.
  35. ^ (EN) Charles E. Epifanio, Early Life History of the Blue Crab Callinectes sapidus: A Review, in Journal of Shellfish Research, vol. 38, n. 1, 17 aprile 2019, pp. 1-22, DOI:10.2983/035.038.0101. URL consultato il 23 agosto 2023.
  36. ^ Blue Crab - About the Bay - Chesapeake Bay Program, su web.archive.org, 16 gennaio 2009. URL consultato il 10 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2009).
  37. ^ sta.uwi.edu (PDF).
  38. ^ (EN) Samantha Bodden, Callinectes sapidus (blue crab), su Animal Diversity Web. URL consultato il 10 agosto 2023.
  39. ^ Simona Mazza Certelli, Granchio blu: necessità di salvare habitat a Cheasapeake bay, su Il Giornale dell'Ambiente, 28 settembre 2021. URL consultato il 10 agosto 2023.
  40. ^ Darianny Ventura, Granchio blu, la prelibatezza della Virginia, su XXI Secolo, 2 ottobre 2021. URL consultato il 10 agosto 2023.
  41. ^ Baltimore Sun, 2007
  42. ^ Samuel Kersey Sturdivant e K. L. Clark, An Evaluation Of The Effects Of Blue Crab (Callinectes Sapidus) Behavior On The Efficacy Of Crab Pots As A Tool For Estimating Population Abundance, in Fishery Bulletin, vol. 109, n. 1, 1º gennaio 2011, pp. 48–55. URL consultato il 10 agosto 2023.
  43. ^ Antonella De Santis, Mangiare i granchi blu con le ricette di grandi chef, su Gambero Rosso, 9 agosto 2023. URL consultato il 10 agosto 2023.
  44. ^ Come cucinare il granchio blu (Callinectes sapidus) - Il giornale dei marinai, su https://www.ilgiornaledeimarinai.it/, 1º giugno 2021. URL consultato il 10 agosto 2023.
  45. ^ Gilda Giusti, Granchio blu: il killer del mare diventa re della tavola. E fa bene: possiede vitamina B12, su Firenze Post, 9 agosto 2023. URL consultato il 10 agosto 2023.
  46. ^ Crab Cake: polpette di granchio ricetta originale del Maryland, su Buon Appetito by Paola, 14 gennaio 2021. URL consultato il 10 agosto 2023.
  47. ^ Cos'è il granchio blu che sta invadendo l'Italia, su Wired Italia, 17 agosto 2023. URL consultato il 24 agosto 2023.
  48. ^ Lo chiamano il “killer dei mari”: l’allarme di Coldiretti, su QuiFinanza, 10 agosto 2023. URL consultato il 10 agosto 2023.
  49. ^ Granchio blu: 'il killer dei mari' che sta mettendo a rischio il settore pesca, su CataniaToday. URL consultato il 10 agosto 2023.
  50. ^ Mariangela Pala, Allarme granchio blu, Flag Nord Sardegna: «Per eliminarlo bisogna mangiarlo», su L'Unione Sarda.it, 10 agosto 2023. URL consultato il 10 agosto 2023.
  51. ^ Granchio blu, cos'è e perché è pericoloso per l'ecosistema, su Tgcom24, 8 agosto 2023. URL consultato il 10 agosto 2023.
  52. ^ Granchio blu, cos'è (e perché è pericoloso), su ilgazzettino.it, 4 agosto 2023. URL consultato il 10 agosto 2023.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàLCCN (ENsh85018989 · GND (DE4265407-5 · BNF (FRcb15564549n (data) · J9U (ENHE987007293659105171
  Portale Artropodi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di artropodi