Bombycilla

genere di uccelli
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Bombycilla Vieillot, 1808 è un genere di uccelli appartenente all'ordine dei passeriformi, nell'ambito dei quali rappresenta l'unico genere ascritto alla famiglia Bombycillidae[1].

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Bombycilla
B. garrulus
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Passerida
Superfamiglia Bombycilloidea
Famiglia Bombycillidae
Swainson, 1831
Genere Bombycilla
Vieillot, 1808
Specie

Etimologia modifica

Il nome scientifico del genere, Bombycilla, deriva dall'unione della parola greca βομβυξ (bombyx/bombux, "seta") con quella tardo-latina cilla ("coda", in base a interpretazioni errate di testi di Varrone), col significato di "coda di seta", traduzione del nome comune dei beccofrusoni in tedesco (Seidenschwänze).

Descrizione modifica

 
B. japonica.

Al genere vengono ascritti uccelli di taglia medio-piccola (15–23 cm), dall'inconfondibile aspetto paffuto e arrotondato, con testa squadrata e munita di becco tozzo e conico, nonché di una cresta digitiforme erettile, mentre le ali sono appuntite, le zampe corte e la coda è corta e squadrata.

Il piumaggio ha consistenza sericea ed è di un caldo color caffellatte, con presenza di mascherina e bavetta nere, remiganti e coda nere anch'esse (quest'ultima con punta colorata in maniera differente a seconda della specie) e sottocoda rosso mattone, mentre nell'area ventrale la colorazione del piumaggio tende a schiarirsi, divenendo di colore grigio.

Biologia modifica

 
B. cedrorum.

I beccofrusoni sono uccelli diurni e molto gregari, che formano stormi anche molto numerosi (coi componenti che si contano nell'ordine delle migliaia), coi vari esemplari che si tengono in contatto fra loro mediante richiami ronzanti.

Sono uccelli frugivori e insettivori. Durante la maggior parte dell'anno si nutrono prevalentemente di frutta, mentre gli insetti divengono la fonte principale di cibo durante i mesi più caldi[2].

Sono uccelli monogami che nidificano in gruppo alla fine dell'estate, scegliendo i siti di nidificazione in relazione alla presenza di alberi da frutto[2]: la femmina si occupa da sola della costruzione del nido a coppa (col maschio che può fornirle parte del materiale da costruzione) e della cova delle 2-4 uova, mentre l'allevamento della prole è a carico di ambedue i partner.

Distribuzione e habitat modifica

Il genere ha distribuzione olartica, col beccofrusone dei cedri diffuso in America settentrionale e centrale, il beccofrusone giapponese che vive in Estremo Oriente e il beccofrusone comune che popola tutta l'Eurasia e il Nordamerica.
Tutte le specie effettuano migrazioni, spostandosi verso nord durante l'estate e scendendo a sud per passare l'inverno, spesso percorrendo distanze anche considerevoli.

I beccofrusoni sono abitatori della foresta boreale e delle pinete.

Tassonomia modifica

Al genere vengono ascritte tre specie[1]:

Nella classificazione degli uccelli di Sibley e Ahlquist (1990) la famiglia Bombycillidae veniva inquadrata nella superfamiglia Muscicapoidea, e comprendeva 3 tribù: Bombycillini (3 specie), Dulini (1 specie) e Ptilogonatini (4 spp.)[3]. Queste ultime due tribù sono state successivamente elevate al rango di famiglie a sé stanti (rispettivamente Bombycillidae, Dulidae e Ptiliogonatidae), che in base ad analisi molecolari sono state collocate in una superfamiglia comune (Bombycilloidea), nella quale sono confluiti anche gli estinti Mohoidi hawaiiani oltre agli enigmatici ipocolio grigio e capogrosso golafulva[4][5][6][7].

Nell'ambito della famiglia, il beccofrusone dei cedri pare meno vicino rispetto a quanto non lo siano fra di loro le rimanenti due specie, rappresentando un proprio clade fratello rispetto a quello beccofrusone comune-beccofrusone giapponese[8].

Note modifica

  1. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Bombycillidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 7 maggio 2014.
  2. ^ a b Witmer M., The Birds of North America, su bna.birds.cornell.edu, 2002. URL consultato il 14 febbraio 2014.
  3. ^ Sibley C.G. & Ahlquist J.E., Phylogeny and Classification of Birds. A Study in Molecular Evolution, New Haven and London, Yale University Press, 1990.
  4. ^ Barker FK, Cibois A, Schikler PA, Feinstein J & Cracraft J, Phylogeny and diversification of the largest avian radiation (PDF), in Proceedings of the National Academy of Sciences, vol. 101, n. 30, 2004, pp. 11040–45. URL consultato l'8 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2008).
  5. ^ Cibois A. & Cracraft J., Assessing the passerine 'tapestry': phylogenetic relationships of the Muscicapoidea inferred from nuclear DNA sequences, in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 32, n. 1, 2004, pp. 264–273.
  6. ^ Voelker G., Spellman G.M., Nuclear and mitochondrial DNA evidence of polyphyly in the avian superfamily Muscicapoidea, in Mol. Phylogenet. Evol., vol. 30, 2004, pp. 386–394.
  7. ^ Spellman G.A., Cibois A. Moyle R.G., Winker K., Barker F.K., Clarifying the systematics of an enigmatic avian lineage: What is a bombycillid?, in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 49, n. 3, 2008, pp. 1036–1040.
  8. ^ Peer, B. D.; Kuehn, M. J.; Rothstein, S. I.; Fleischer, R. C., Persistence of host defence behaviour in the absence of avian brood parasitism, in Biol. Lett., vol. 7, n. 5, 2011, p. 670–673.

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