Bona di Lussemburgo

aristocratica francese

Bona (Guta, Jitka) di Lussemburgo, o Bona di Boemia (in francese Bonne de Luxembourg, in spagnolo Bona de Luxemburgo e in inglese Bonne of Bohemia; Praga, 20 maggio 1315Saint-Ouen-l'Aumône, 11 settembre 1349), fu consorte dell'erede al trono di Francia e duchessa di Normandia dal 1332 alla sua morte. Figlia di Giovanni I di Boemia ed Elisabetta di Boemia, fu la prima moglie di Giovanni II di Francia. Morì ancora giovane nel 1349 e, poiché Giovanni non salì al trono che l'anno seguente, lei non fu mai incoronata regina. Malgrado il suo nome originale fosse Jutta, nella storiografia francese ci si riferisce a lei come Bonne di Lussemburgo.

Bona di Lussemburgo
Bona di Lussemburgo in una miniatura del XIV secolo
Duchessa consorte di Normandia
In carica28 luglio 1332 -
11 settembre 1349
PredecessoreTitolo vacante
SuccessoreGiovanna d'Alvernia
Contessa consorte d’Angiò e del Maine
In carica28 luglio 1332 -
11 settembre 1349
PredecessoreGiovanna di Borgogna
SuccessoreGiovanna d'Alvernia
NascitaPraga, 20 maggio 1315
MorteSaint-Ouen-l'Aumône, 11 settembre 1349
Luogo di sepolturaAbbazia di Maubuisson, Saint-Ouen-l'Aumône
Casa realeLussemburgo
PadreGiovanni I di Boemia
MadreElisabetta di Boemia
ConsorteGiovanni II di Francia
FigliBianca
Carlo
Caterina
Luigi
Giovanni
Filippo
Giovanna
Maria
Agnese
Margherita
Isabella
ReligioneCattolicesimo

Origine modifica

Battezzata Jutta (Jitka in ceco), fu la figlia del re di Boemia, conte di Lussemburgo e re titolare di Polonia, Giovanni I di Lussemburgo e di Elisabetta di Boemia, figlia del re di Boemia, Venceslao II e di Guta d'Asburgo. Fu la sorella dell'imperatore Carlo IV del Sacro Romano Impero.

Biografia modifica

 
Facciata sud dell'Abbazia di Maubuisson di Saint-Ouen-l'Aumône

Nonostante il suo nome fosse cambiato in Bonne (latino Bona, il nome fu solo tradotto dal boemo, mantenendo il suo significato, cioè Buona), solo dopo l'arrivo in Francia, Jutta per gli storici divenne Bona. Bona venne inizialmente fidanzata con Casimiro III di Polonia, ma il matrimonio andò a monte, tanto che egli sposò Aldona di Lituania, alla morte di lei avvenuta nel 1339 Casimiro s'impegnò con la sorella di Bona, Markéta, ma nemmeno queste nozze ebbero luogo e Casimiro si ammogliò con Adelaide d'Assia (1324-1371)[1].

Bona, a diciassette anni, sposò il figlio del re di Francia Filippo VI di Valois, Giovanni il Buono, che di anni ne aveva tredici. Il matrimonio fu celebrato a Melun, in Francia, il 28 luglio 1332. Come moglie del principe erede al trono, Bona divenne duchessa di Normandia e contessa d'Angiò e del Maine. Non divenne mai regina di Francia in quanto scomparve circa un anno prima del suocero, il re di Francia, Filippo VI. Bona contrasse la Peste Nera e morì nel monastero di Maubisson, Saint-Ouen-l'Aumône, in Val-d'Oise, l'11 settembre 1349, un anno e quindici giorni prima dell'incoronazione a re di Francia del marito, Giovanni II il Buono. Bona fu inumata nello stesso monastero di Maubisson.

Figli modifica

I figli nati dall'unione di Bona e Giovanni furono undici:

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Enrico VI di Lussemburgo Enrico V di Lussemburgo  
 
Margherita di Bar  
Enrico VII di Lussemburgo  
Beatrice d'Avesnes Baudoin d'Avesnes  
 
Félicité de Coucy  
Giovanni I di Boemia  
Giovanni I di Brabante Enrico III di Brabante  
 
Alice di Borgogna  
Margherita di Lussemburgo  
Margareta delle Fiandre Guido di Dampierre  
 
Mathilde di Bethune  
Bona di Lussemburgo  
Ottocaro II di Boemia Venceslao I di Boemia  
 
Cunegonda di Svevia  
Venceslao II di Boemia  
Cunegonda di Slavonia Rostislav Michajlovič  
 
Anna d'Ungheria  
Elisabetta di Boemia  
Rodolfo I d'Asburgo Alberto IV il Saggio  
 
Heilwig di Kyburg  
Guta d'Asburgo  
Gertrude di Hohenberg Burcardo V di Hohenberg  
 
Matilde di Tubinga  
 

Note modifica

  1. ^ Storia, su fmg.ac.

Bibliografia modifica

  • A. Coville, Francia. La guerra dei cent'anni (fino al 1380), in «Storia del mondo medievale», vol. VI, 1999, pp. 608-641.

Altri progetti modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN30965610 · ISNI (EN0000 0000 2863 9042 · CERL cnp02127993 · LCCN (ENn85092496 · GND (DE1075216338 · WorldCat Identities (ENlccn-n85092496