Borghetto di Vara

comune italiano

Borghétto di Vara (O Borgheto in ligure e nella variante locale[4]) è un comune italiano di 880 abitanti[1] della provincia della Spezia in Liguria.

Borghetto di Vara
comune
Borghetto di Vara – Stemma
Borghetto di Vara – Bandiera
Borghetto di Vara – Veduta
Borghetto di Vara – Veduta
Panorama di Borghetto dalla frazione di Ripalta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Liguria
Provincia La Spezia
Amministrazione
SindacoStefano Coduri (lista civica Insieme per il cambiamento) dal 4-10-2021
Data di istituzione1861
Territorio
Coordinate44°13′25.52″N 9°43′17.06″E / 44.223756°N 9.721406°E44.223756; 9.721406 (Borghetto di Vara)
Altitudine104 m s.l.m.
Superficie27,34 km²
Abitanti880[1] (31-8-2023)
Densità32,19 ab./km²
FrazioniBoccapignone, Cassana, L'Ago, Pogliasca, Ripalta, Termine di Roverano
Comuni confinantiBeverino, Brugnato, Carrodano, Levanto, Pignone, Rocchetta di Vara, Sesta Godano
Altre informazioni
Cod. postale19020
Prefisso0187
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT011006
Cod. catastaleA992
TargaSP
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 1 619 GG[3]
Nome abitantiborghettini
Patronosan Carlo Borromeo
Giorno festivo4 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Borghetto di Vara
Borghetto di Vara
Borghetto di Vara – Mappa
Borghetto di Vara – Mappa
Posizione del comune di Borghetto di Vara nella provincia della Spezia
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Il territorio borghettino è situato nel fondovalle alla confluenza del torrente Pogliaschina nel fiume Vara. Assieme ad altri 18 comuni fa parte del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara.

Storia modifica

 
Il campanile della chiesa di San Carlo Borromeo svettante nel centro storico

Antica mansio in epoca romana[5] per il rifornimento e il soggiorno, la fondazione del centro urbano risalirebbe al XIII secolo[5] quando abitanti della vicina Brugnato emigrarono in questa zona costituendo un primo nucleo commerciale lungo la via regia postale che dalla Spezia conduceva a Genova. Il borgo costituiva anche una tappa della medievale Via dei Monti, percorsa da pellegrini e da mercanti e che collegava l'approdo di Levanto a Pontremoli e alla Lunigiana.

Il borgo fu a lungo conteso tra la diocesi di Luni e quella diocesi di Brugnato e proprio quest'ultima, in epoca medievale, edificò due castelli presso il monte Parodi[5].

L'alleanza con Genova risalirebbe però ad un secolo prima, il XII[5], quando furono proprio gli uomini di Brugnato a trattare una collaborazione con essa, richiedendo la protezione contro i Malaspina e che portò, dal 1272[5], ad ottenere da quest'ultima una porzione di territorio presso Ripalta fondando il primo centro fortificato borghettino[5]. Ripalta fu pertanto uno dei primi borghi a seguire le sorti genovesi ottenendo dal Comune di Genova particolari privilegi come l'elezione di un proprio podestà o rappresentante locale[5] e, dal 1419, il diritto della cittadinanza genovese[5]. Borghetto, invece, dopo essere stato possedimento dei Fieschi prima e dei Malaspina poi, entrò ufficialmente nei domini della Repubblica di Genova dal 1531[5] sotto la giurisdizione della podesteria di Brugnato[5] e poi, dal 1607, del capitaneato di Brugnato e ancora, dopo la soppressione di quest'ultimo nel 1637, rientrando nei confini del capitaneato di Levanto[5].

Una nuova riorganizzazione delle vie di comunicazione portarono gli abitanti delle frazioni e località limitrofe a spostarsi nel fondovalle del fiume Vara accrescendo l'importanza strategica di Borghetto.

 
L'antica abbazia dell'Accola

Con la nuova dominazione napoleonica rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Vara, con capoluogo Levanto, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, il territorio di Borghetto di Vara rientrò nel II cantone, capoluogo Brugnato, della Giurisdizione di Mesco. Dal 1803 fu centro principale del V cantone del Golfo del Mesco nella Giurisdizione del Golfo di Venere e dal 13 giugno 1805 al 1814, annesso al Primo Impero francese, inserito nel Dipartimento degli Appennini. È in questo periodo che assorbì le vicine municipalità autonome di Ripalta, L'Ago e Pogliasca, mentre Cassana venne ceduta nel 1841[6] dal comune di Pignone.

L'11 luglio 1809 è segnalato negli archivi storici il passaggio da Borghetto di papa Pio VII, prigioniero delle truppe napoleoniche. Nelle celebrazioni storiche e religiose che si sono svolte a duecento anni dall'evento, l'11 luglio 2009, è stata collocata una lapide sulla facciata della casa ove il pontefice riposò. Durante il corteo il vescovo monsignor Francesco Moraglia ha camminato sotto un prezioso baldacchino che Pio VII, dopo il suo ritorno a Roma, inviò in dono alla locale parrocchia in segno di gratitudine per l'accoglienza ricevuta mentre era prigioniero.

Nel 1815 fu inglobato nella provincia di Levante del Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Nel 1863[7] assunse l'odierna denominazione di "Borghetto di Vara" per distinguersi da altre omonime località del regno. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel VI mandamento di Levanto del circondario di Levante facente parte della provincia di Genova prima e, con l'istituzione nel 1923, della provincia della Spezia poi.

Durante le fasi finali della seconda guerra mondiale, nel 1944, subì un grave bombardamento aereo da parte degli Alleati anglo-americani che causò, oltre alla morte e il ferimento di alcuni abitanti, la distruzione della seicentesca chiesa parrocchiale di San Carlo Borromeo di cui resta, svettante sul borgo, il campanile. Recentemente sono stati avviati diversi interventi di restauro per il recupero dell'antico borgo storico borghettino.

La costruzione dei più veloci collegamenti ferroviari e stradali - la ferrovia tirrenica Genova-Roma fu completata nel 1874 mentre l'autostrada A12 venne aperta nel 1970 - causò quasi inevitabilmente un calo dei traffici e l'importanza commerciale di Borghetto principalmente legati alla sola Via Aurelia.

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana della Media e Bassa Val di Vara e, con le nuove disposizioni della Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008[8], ha fatto parte fino al 2011 della Comunità montana Val di Vara.

Il 25 ottobre 2011 una violenta perturbazione ha colpito il levante ligure (bassa e media val di Vara, val di Magra e Cinque Terre) e la Lunigiana (provincia di Massa-Carrara)[9] con esondazioni, danni, vittime e dispersi in diverse località del territorio ligure e toscano. Tra i comuni più colpiti c'è anche Borghetto di Vara (e la frazione di Cassana) dove l'esondazione del torrente Pogliaschina ha provocato la morte di 6 persone (vittime ufficializzate dalla prefettura della Spezia) e molteplici danni alle abitazioni, alle attività commerciali, ai collegamenti stradali e agli impianti elettrici, idrici e gas valutati, secondo una prima stima del sindaco borghettino, di oltre 50 milioni di euro[10].

Simboli modifica

 
 
Stemma

«Scudo rappresentante: un albero di gelso di ampia chioma, che si erge su un campo libero al margine della sponda del fiume Vara; sormontato da una corona e delimitato da due rami di alloro.[11]»

Gonfalone

«Drappo di bianco…[11]»

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
La chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù poco fuori dal centro storico di Borghetto

Architetture religiose modifica

  • Chiesa di San Carlo Borromeo nel capoluogo. Edificata durante il secondo decennio del XVII secolo; prima di allora Borghetto non era parrocchia, ma dipendeva da quella di San Nicola in Ripalta. Dell'edificio parrocchiale non rimane traccia a causa di un violento bombardamento aereo del 1944 durante la seconda guerra mondiale che distrusse in parte il borgo storico. Resta visibile il campanile della chiesa, svettante sull'abitato e databile anch'esso al Seicento.
  • Chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù nel capoluogo. Eretta lungo la via Aurelia, fuori del centro storico, è risalente al primo dopoguerra, consacrata nel 1937 dal vescovo Giovanni Costantini, e che andò a sostituire la precedente parrocchiale di San Carlo Borromeo, ritenuta troppo piccola per l'aumentata popolazione ed in seguito distrutta dai bombardamenti.
  • Abbazia di Santa Maria Assunta della Corte dell'Accola nel capoluogo. Esistente già nell'anno 881, l'odierna struttura fu eretta molto probabilmente nel 1482 conservandone però le antiche tracce della preesistente struttura. Conserva al suo interno, oltre ad un altare del 1482, due cicli di affreschi raffiguranti la Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista, Antonio abate e Sebastiano e la Madonna Addolorata e santi databili alla fine del XVII secolo e l'inizio del XVIII secolo.
  • Chiesa della Madonna della Castagna nella frazione di Boccapignone. Appartiene alla parrocchia di San Nicola in Ripalta e venne in origine eretta sul luogo di un'apparizione mariana, poi distrutta dalla grande alluvione del 1752 e ricostruita a poca distanza in luogo più sicuro.
  • Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo nella frazione di Cassana. Edificata sui resti di una preesistente struttura in stile romanico, conserva un trittico datato al 1555 e attribuito al pittore Nicolò Vespesiano; un quadro del pittore di origini locali Giovanni Francesco Cassana (1611-1690); una pala d'altare su tela, riferibile alla fine del XVI secolo, dietro alla quale fu ritrovato, in occasione del restauro (1995), un frammento di dipinto murale firmato da Antonio da Carpena detto "il Carpenino" (custodito presso il museo diocesano della Spezia).
  • Chiesa di Santa Maria della Foce nella frazione di Cassana. Conserva una statua dell'Immacolata, donata dalla famiglia Lomellini e, secondo la tradizione, proveniente dalla polena di una nave genovese vittoriosa in memorabile battaglia.
  • Oratorio di San Rocco nella frazione di Cassana.
 
Il santuario di Nostra Signora di Roverano nella frazione di Termine di Roverano
  • Chiesa parrocchiale di Sant'Andrea apostolo nella frazione di L'Ago.
  • Chiesa matrice del Santissimo Salvatore nella località di Ortara. Esisteva un tempo nell'omonima località, posta sull'antica via romana, ed era la prima chiesa di questi luoghi. Ne rimangono pochi resti, totalmente sommersi dalla vegetazione.
  • Chiesa parrocchiale di San Maurizio martire nella frazione di Pogliasca. Risalente alla fine del XVII secolo la sua edificazione, così come attesta l'iscrizione sull'architrave della porta principale, potrebbe essere avvenuta nel 1671;
  • Chiesa di Nostra Signora del Poggiolo nella frazione di Pogliasca.
  • Oratorio di San Rocco nella frazione di Pogliasca.
  • Chiesa parrocchiale di San Nicolò di Bari, nella frazione di Ripalta, citato in un diploma di Carlo il Grosso. L'attuale chiesa fu ricostruita sulle fondamenta dell'antico edificio romanico di cui rimane visibile l'originario battistero. Al suo interno, oltre ad immagini sacre dell'abbandonato ospitale di Boccapignone dei Padri olivetani dell'ordine di San Benedetto, custodisce una vasca battesimale dell'antica chiesa di San Salvatore di Ortara tra Boccapignone e Ripalta.
  • Santuario di Nostra Signora di Roverano nella frazione di Termine di Roverano.

Aree naturali modifica

Società modifica

 
La chiesa di San Michele a Cassana

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[12]

Etnie e minoranze straniere modifica

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Borghetto di Vara sono 74[13], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[14]:

  1. Romania, 30

Cultura modifica

Cucina modifica

Nella frazione di L'Ago si conserva una delle più importanti biodiversità della provincia spezzina denominato pisello nero[16], nel termine dialettale pesela. È un legume riconosciuto da moltissimi studi (scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, progetto pilota della montagna spezzina) come varietà autoctona.

Un progetto di valorizzazione predisposto dal Comune e dalla provincia, porterà alla costituzione del presidio slow Food del Pisello nero, utilizzato nella cucina locale per la preparazione di minestre. Per tale occasione viene organizzata una sagra paesana per san Giovanni Battista.

Tipici del luogo e preparati nella festività dedicata alla castagna sono i prodotti gastronomici denominati cian, cacin e il pan martin[17]. Il primo, simile alla crêpe, è preparato con farina di castagna, mentre il secondo prevede come ingredienti di base sempre la farina di castagna ma amalgamata con l'acqua e cotta nei tipici "testi" di terracotta; il pan martin viene invece preparato con le farine di castagna e di noce assieme. Caratteristico del luogo è anche il castagnaccio cotto al forno.

Geografia antropica modifica

Il comune è costituito, oltre al capoluogo, dalle sei frazioni di Boccapignone, Cassana, L'Ago, Pogliasca, Ripalta e Termine di Roverano per un totale di 27,34 km²[18]. Confina a nord con i comuni di Carrodano, Sesta Godano e Brugnato, a sud con Levanto, Pignone e Beverino, ad ovest con Carrodano e Levanto e ad est con Brugnato, Rocchetta di Vara e Beverino.

Economia modifica

Il territorio comunale non presenta significativi elementi di produttività. L'agricoltura locale è per lo più praticata a livello familiare, sono presenti aziende di tipo agrituristico.

Infrastrutture e trasporti modifica

Strade modifica

Il centro di Borghetto di Vara è attraversato principalmente dalla strada statale 1 Via Aurelia e dalla strada provinciale 566 di Val di Vara; la prima gli permette il collegamento stradale con Carrodano, ad ovest, e Beverino ad est; la seconda la collega, a nord, con Brugnato. Ulteriori collegamenti viari del territorio sono la provinciale 34, per raggiungere il centro di Pignone, e la provinciale 35 passante per la frazione di Cassana.

Mobilità urbana modifica

Dai comuni di La Spezia e Levanto un servizio di trasporto pubblico locale gestito dall'ATC garantisce quotidiani collegamenti bus con Borghetto di Vara e per le altre località del territorio comunale.

Amministrazione modifica

 
Il palazzo municipale nel centro storico
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1921 1926 Tomaso Ricci Partito Nazionale Fascista Podestà
1926 1927 Nicola Buano Comm. straord.
1927 1933 Tomaso Ricci Partito Nazionale Fascista Podestà
1933 1937 Ernesto Dighero Partito Nazionale Fascista Podestà
1937 1942 Emilio Croxatto Partito Nazionale Fascista Podestà
1942 1942 Vittorio Pirro Comm. straord.
1943 1943 Amedeo Ravazzano Comm. straord.
1944 1946 Carlo Delvigo Sindaco
1946 1946 Luigi Ferrari
Ernesto Dighero
Municipalità provvisoria
1947 1950 Davide Vincenzi Sindaco
1951 1956 Nilo Vincenzi Sindaco
1956 1960 Alfredo Perazzo Sindaco
1960 1965 Nilo Vincenzi Sindaco
1965 24 luglio 1985 Carlo Delvigo Democrazia Cristiana Sindaco
24 luglio 1985 23 giugno 1990 Carlo Delvigo Democrazia Cristiana Sindaco
13 luglio 1990 24 aprile 1995 Carlo Delvigo Democrazia Cristiana Sindaco
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Carlo Delvigo Partito Popolare Italiano Sindaco
14 giugno 1999 16 giugno 2000 Carlo Delvigo lista civica di centro Sindaco [19]
16 giugno 2000 13 maggio 2001 Antonio Ferrari lista civica di centro Vicesindaco [20]
14 maggio 2001 30 maggio 2006 Piero Croxatto lista civica Sindaco
30 maggio 2006 16 maggio 2011 Claudio Delvigo lista civica Sindaco
16 maggio 2011 6 giugno 2016 Fabio Vincenzi Borghetto unito
(lista civica)
Sindaco
6 giugno 2016 4 ottobre 2021 Claudio Delvigo Borghetto rinasce
(lista civica di centro-destra)[21]
Sindaco
4 ottobre 2021 in carica Stefano Coduri Uniti per il cambiamento
(lista civica)
Sindaco

Gemellaggi modifica

 
La chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari della frazione di Ripalta

Borghetto di Vara è gemellata con:

  Schneckenlohe, dal 1993[22]

Note modifica

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ I toponimi dialettali sono citati nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  5. ^ a b c d e f g h i j k Fonte dal sito del Sistema Informatico Unificato per le Soprintendenze Archivistiche, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 13 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2014).
  6. ^ Fonte dal sito del Comune di Pignone-Storia, su comune.pignone.sp.it. URL consultato il 16 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2010).
  7. ^ Regio decreto 8 aprile 1863, n. 1234
  8. ^ Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008
  9. ^ Fonte dal sito del quotidiano ligure de Il Secolo XIX, su ilsecoloxix.it. URL consultato il 26 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2011).
  10. ^ Fonte dal sito del quotidiano ligure de Il Secolo XIX, su ilsecoloxix.it. URL consultato il 30 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2012).
  11. ^ a b Borghetto di Vara, su AraldicaCivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
  12. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  13. ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato il 9 aprile 2021.
  14. ^ Dati superiori alle 20 unità
  15. ^ Fonti e approfondimenti sul sito del Comune di Borghetto di Vara Archiviato il 18 luglio 2011 in Internet Archive.
  16. ^ Approfondimenti sul legume pisello nero
  17. ^ Fonte dal sito del Comune di Borghetto di Vara - manifestazioni Archiviato il 15 novembre 2010 in Internet Archive.
  18. ^ Fonte dallo Statuto Comunale
  19. ^ Deceduto durante la carica amministrativa
  20. ^ Subentra con Decreto del Presidente della Repubblica del 25 luglio 2000 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 18 del 9 agosto 2000
  21. ^ in quota Cambiamo! di Giovanni Toti
  22. ^ Fonte dal sito istituzionale del Comune di Schneckenlohe Archiviato il 27 agosto 2011 in Internet Archive.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN240913835