Borgo Medioevale di Torino

borgo museale di Torino
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Il Borgo Medioevale di Torino, conosciuto meglio come Borgo del Valentino o semplicemente Valentino, è un borgo costruito per l'esposizione generale italiana del 1884, dedicato all'architettura medievale.[1]

Borgo del Valentino
Il Borgo con la Rocca
Ubicazione
StatoItalia Italia
Località Torino
IndirizzoViale Virgilio 107, parco del Valentino
Coordinate45°02′56.54″N 7°41′06.4″E / 45.04904°N 7.68511°E45.04904; 7.68511
Caratteristiche
TipoArchitettura, storia
Visitatori7 633 (2020)
Sito web
Albero di melograno in ferro battuto, Borgo Medievale di Torino

Nel 2016 il complesso museale ha raggiunto la quota di 145.000 visitatori.[2]

StoriaModifica

Il borgo è costituito da strutture ricostruite fedelmente riproducendo edifici del XV secolo. È, di fatto, più simile a un sito archeologico-monumentale e nacque all'interno del parco del Valentino come padiglione dell'Esposizione generale italiana che si svolse a Torino dall'aprile al novembre del 1884.

In onore di tale evento, nel 1882 fu pianificata la costruzione di un padiglione ispirato a vari stili e regioni d’Italia che fu però sostituito dal progetto del Borgo e della Rocca medievali quando Alfredo d'Andrade, studioso medievalista portoghese esperto di architettura italiana, prese parte ai lavori. La prima pietra fu posata il 6 giugno del 1883, mentre il 27 aprile del 1884 il Borgo e la Rocca furono inaugurati.[3]

Il risultato di vent'anni di ricerche fu un "progetto culturale" in cui si fondono architettura, arti decorative, l’ambiente urbano, l’arredamento e gli oggetti di uso quotidiano, a rappresentare il Piemonte del tardo-medioevo.[4]

Destinato alla demolizione al termine dell'Esposizione Generale Italiana, fu viceversa mantenuto e divenne museo civico nel 1942.

Il BorgoModifica

Il Borgo si erge su un'area di 8.500 metri quadrati, la cui forma quadrata è però irregolare in quanto il lato che si affaccia sul fiume Po è più lungo rispetto agli altri.[3] Con le sue architetture, tale progetto doveva avere una funzione educativa, rappresentando un museo en plein air.[4]

Si tratta di una riproduzione alquanto fedele di un tipico borgo tardo medievale in cui sono ricostruite su un'unica via, detta 'via maestra'[5]: case, chiese, piazze, fontane e decorazioni dell'epoca, circondato da palizzate mura e fortificazioni e sovrastato da una Rocca. Vi si accede da Viale Virgilio attraverso una torre-porta con ponte levatoio, da Viale Enrico Millo all'altezza dell'imbarco per il battello dalla scalinata della porta di Rivoli e sempre da Viale Enrico Millo dal passo carraio vicino all'ingresso dell' Ex-ristorante San Giorgio.

All'ingresso del Borgo si trova la piazzetta col forno, in cui è situata una fontana realizzata sul modello tipico della Valle di Susa. L’unico elemento che realmente appartiene al XV secolo è invece il pozzo, nel cortile di Avigliana, mentre nel 1928, nella piazza più grande fu collocata una fontana sulla quale si erge un albero di melograno in ferro battuto.[5] All'interno del Borgo è possibile trovare 500 stemmi, alcuni dei quali si ripetono più di una volta, rappresentativi di famiglie quali i Savoia, i Challant, i Monferrato e i Saluzzo.[6]

Nel borgo sono inoltre presenti sin dal 1884 botteghe artigianali. Nel 1884 il borgo ospitava le botteghe del vasaio, della tessitrice, dello speziale, del falegname e del fabbro. Di quest’ultime, sono ancora attive solo quella del fabbro e dello stampatore.[5]

Una visita guidata illustrata è presentata in dettaglio nel catalogo dell'Esposizione universale sezione Storia dell'Arte.[7]

La RoccaModifica

 
Spaccato del Borgo

La Rocca è una copia di diversi castelli piemontesi e valdostani, il Castello di Fenis, di Verrès, d'Ivrea e di Montalto[3], è costituita da quattro piani: il piano interrato che ospita le prigioni; il piano terra invece l'ingresso, l'atrio, il cortile, il camerone dei soldati, le cucine (dei servi e dei nobili) e la sala da pranzo; il primo piano ospita la camera del guardiano che controllava l'accesso alla rocca, l'antisala baronale, la sala baronale (copia della sala degli Spagnoli del castello della Manta di Saluzzo), la camera da letto ispirata alla camera del re di Francia del castello di Issogne, l'oratorio, la camera della Damigella, e la cappella.

All'interno della Rocca, l’attrezzatura e gli arredi furono riprodotti minuziosamente a fingere la presenza di una famiglia che l'abitasse.[3] Se il Borgo aveva lo scopo di ricreare l'atmosfera suggestiva di un villaggio medievale, la Rocca, invece, aveva una funzione più espositiva.[4] Nel Catalogo creato nel 1884 dal Comitato, settanta pagine erano dedicate alla descrizione di ogni singolo elemento presente all'interno della rocca, dai tessuti e le decorazioni, fino alle ceramiche.[6]

Progettisti e consulentiModifica

Il Borgo fu realizzato fra il 1882 e 1884 da un gruppo di artisti e intellettuali coordinati dall'architetto portoghese Alfredo d'Andrade. Fecero parte della Commissione della sezione Storia dell'arte dell'Esposizione generale italiana di Torino del 1884, che si occupò della realizzazione del Borgo: Vittorio Avondo, Riccardo Brayda, Edoardo Balbo Bertone di Sambuy, Edoardo Calandra, Giuseppe Giacosa, Alberto Maso Gilli, Carlo Nigra, Federico Pastoris, Casimiro Teja, Pietro Vayra, Giuseppe Rollini, Pucci-Baudana, Germano.

 
L'ingresso
 
Borgo medioevale di Torino
 
Cortile della Rocca medievale all'interno del Parco del Valentino di Torino

Nel 1961 nell'ambito delle celebrazioni del centenario dell'Unità d'Italia, fu realizzata una nuova illuminazione del Borgo Medievale, su progetto dell'ing. Guido Chiarelli.

ModelliModifica

La costruzione del borgo e della rocca è ispirata a numerosi castelli del Piemonte e della Valle d'Aosta.

Il cortile della Rocca è una copia fedele del castello di Fénis.
La fontana del melograno è copiata dal castello di Issogne e la chiesa del borgo dalla chiesa di Avigliana.
La linea di difesa è quella del castello di Verrès. La sala da pranzo è ispirata a quella del castello di Strambino, l'anticamera baronale e la gran sala affreschi sono come nel castello della Manta, e quella nuziale è ricalcata sul tipo del castello di Challant, con il mistico motto "FERT" spiccante nell'azzurro della stanza.

Altri modelli utilizzati nel Borgo sono:

 
La Rocca Medievale

NoteModifica

  1. ^ Borgo Medievale Torino, su borgomedievaletorino.it. URL consultato il 17 maggio 2022.
  2. ^ Musei civici, un 2016 double face: vola Palazzo Madama, crolla la GAM, su gabosutorino.blogspot.it. URL consultato il 16 gennaio 2017.
  3. ^ a b c d Merlini Carlo, Dopo Mezzo Secolo: L'Esposizione del 1884 e la costruzione del Borgo Medievale, in Rivista Mensile Municipale 1934, XII, n. 5.
  4. ^ a b c Alexandra Chavarría e Guido Zucconi, Medioevo Fantastico. L'invenzione di uno stile tra fine '800 e inizio '900, All’Insegna del Giglio, 2016.
  5. ^ a b c Borgo Medievale Torino, su borgomedievaletorino.it.
  6. ^ a b Ghisi Filippo, Borgo medievale. Guida al borgo medievale di Torino., Editris 2000, 2015.
  7. ^ Esposizione generale italiana. Catalogo ufficiale della sezione Storia dell'arte: guida illustrata al castello feudale del secolo XV, Tipografia di Vincenzo Bona, Torino, 1884. (copia digitalizzata sul sito MuseoTorino)

BibliografiaModifica

  • Esposizione generale italiana. Catalogo ufficiale della sezione Storia dell'arte: guida illustrata al castello feudale del secolo XV, Tipografia di Vincenzo Bona, Torino, 1884, con una introduzione di Giuseppe Giacosa per conto della Commissione (copia digitalizzata sul sito MuseoTorino)

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