Borso d'Este

duca di Ferrara, Modena e Reggio
Disambiguazione – Se stai cercando il nobile nato nel 1605, vedi Borso d'Este (1605-1657).

Borso d'Este (24 agosto 141320 agosto 1471) è stato un figlio illegittimo di Niccolò III d'Este e della sua favorita Stella de' Tolomei, nota anche con il nome di Stella dell'Assassino, ultimo marchese di Ferrara, e primo duca di Ferrara, Modena e Reggio.

Borso d'Este
Borso d'Este in un ritratto di Baldassarre d'Este, Pinacoteca del Castello Sforzesco, Milano
Duca di Ferrara, Modena e Reggio
Stemma
Stemma
In carica18 maggio 1452 –
20 agosto 1471
Predecessoresé stesso come marchese di Ferrara, Modena e Reggio
SuccessoreErcole I
Marchese di Ferrara, Modena e Reggio
In carica1º ottobre 1450 –
18 maggio 1452
PredecessoreLeonello
Successoresé stesso come duca di Ferrara, Modena e Reggio
Altri titoliConte di Rovigo
Nascita24 agosto 1413
Morte20 agosto 1471 (57 anni)
Luogo di sepolturaCimitero monumentale della Certosa di Ferrara
DinastiaEste
PadreNiccolò III d'Este
MadreStella de' Tolomei
ReligioneCattolicesimo

Nel 1453 venne nominato Conte di Rovigo dall'imperatore Federico III d'Asburgo[1]. Successe al fratello Leonello d'Este il 1º ottobre 1450 come signore di Ferrara.

Biografia modifica

Duca di Modena e Reggio modifica

 
Francesco del Cossa, Ritratto del duca Borso d'Este, dettaglio, (1469-1470), Ferrara, mese di Aprile, salone dei Mesi, Palazzo Schifanoia

Borso il 18 maggio 1452 ricevette il titolo di duca di Modena e Reggio dall'imperatore Federico III d'Asburgo.

L'incontro avvenne durante un ricevimento in occasione del matrimonio tra Bartolomeo Pendaglia e Margherita Costabili che venne festeggiato in una delle più sontuose dimore patrizie estensi di quel periodo, Palazzo Pendaglia.

Politica e vita di corte modifica

La sua politica fu sempre incentrata sul tentativo di espandere lo stato estense e di nobilitare la famiglia d'Este. In questa ottica va vista la sua volontà di ottenere il titolo ducale per i suoi possedimenti. In politica estera fu molto vicino alla Repubblica di Venezia e avverso sia a Francesco Sforza che alla famiglia dei Medici per vecchie ruggini che consistevano nel tentativo di Filippo Maria Visconti, ultimo duca di Milano della famiglia Visconti di far succedere un estense nella città lombarda. Questi dissidi portarono alla vana battaglia della Riccardina che non ebbe né vincitori né vinti.

La corte di Borso fu il centro della Scuola ferrarese di pittura, cui appartennero Francesco del Cossa, Ercole de' Roberti, Cosmè Tura e Antonio Marescotti.

Nella tradizione successiva (come per esempio nell'Orlando furioso dell'Ariosto) Borso venne visto come sovrano magnanimo e illuminato, soprattutto per il fatto di aver consentito al ramo legittimo degli Este (rappresentato da Ercole I d'Este in quanto figlio di Niccolò III e della sua terza moglie Ricciarda di Saluzzo) di tornare al potere; in realtà Borso era piuttosto avaro per quanto riguarda la cultura: celebre è l'episodio in cui Francesco del Cossa, uno degli autori degli affreschi del Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia chiese un compenso maggiore per le sue fatiche pittoriche, e sentendoselo negare da Borso se ne andò a Bologna a fondare la sua scuola pittorica. La fama di Borso come committente è legata alla famosa Bibbia, miniata da Taddeo Crivelli, una delle più alte opere di miniatura del Rinascimento italiano.

Ascesa al ducato di Ferrara e morte modifica

 
Giacomo Zilocchi, Borso d'Este, 1927 ca., Ferrara, piazza della Cattedrale

Il 14 aprile 1471 papa Paolo II lo nominò primo duca di Ferrara ma la morte lo colse pochi mesi dopo, il 20 agosto 1471.

Discendenza modifica

Borso d'Este non si sposò e non ebbe figli. Il successore fu il fratellastro Ercole I d'Este.

Ascendenza modifica

Marchesato di Ferrara
Este
 

Alberto V
Figli
Niccolò III
Figli
Leonello
Figli
Borso
Modifica
Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Obizzo III d'Este Aldobrandino II d'Este  
 
Alda Rangoni  
Alberto V d'Este  
Lippa Ariosti Jacopo Ariosti  
 
 
Niccolò III d'Este  
Alberto Albaresani  
 
 
Isotta Albaresani  
 
 
 
Borso d'Este  
 
 
 
Giovanni de' Tolomei  
 
 
 
Stella de' Tolomei  
 
 
 
 
 
 
 
 

Note modifica

  1. ^ C.M.Goldoni, p.87.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN42628884 · ISNI (EN0000 0000 6634 6742 · SBN FERV058810 · BAV 495/52378 · CERL cnp01369588 · LCCN (ENn94092560 · GND (DE118513753 · BNF (FRcb13557103g (data) · J9U (ENHE987007258934705171 · NDL (ENJA00913534 · WorldCat Identities (ENlccn-n94092560