Bozza:Hilde Kothny Angelini

Hilde Kothny Angelini

Hilde Kothny Angelini (Graz, 1909Genova, 2002) è stata un'attivista e biochimica austriaca, attivista del movimento comunista ed attivista dei diritti delle donne.

BiografiaModifica

Dalla nascita alla guerraModifica

Il suo nome all’anagrafre era Hildebrand, ma da tutti era semplicemente chiamata Hilde. Solo successivamente, nel dopoguerra, sposò l’On. Ludovico Angelini[1], e ne assunse il cognome.[2][3]

Il padre era ingegnere minerario, aveva lavorato nei principali centri della industria siderurgica della monarchia asburgica, e successivamente è diventato docente presso le Università di Praga e Brno.

A Vienna si sviluppò tra il 1919 ed il 1934 il fenomeno sociale cosiddetto della “Vienna Rossa”.[4] Erano gli anni in cui Hilde era adolescente o universitaria. Si può capire la portata di questo fenomeno sociale se si pensa che “«Gli ambulatori odontoiatrici vengono finanziati con le imposte sulle 4 maggiori pasticcerie cittadine. Quelle sull’Hotel Sacher e gli altri grandi hotel coprono i costi dei medici scolastici e delle piscine pubbliche. Quelle sui bordelli coprono i costi dell’unità di ostetricia pubblica»”[5]

Hilde frequentava l’Università di Vienna, dove studiava Chimica, e da cui venne espulsa quanto attivista comunista, intorno al 1934 (Hilde aveva 25 anni).[2]

Molti attivisti comunisti tedeschi ed austriaci, costretti alla clandestinità o ad espatriare, in quegli anni, si rifugiarono a Praga, dove si trasferì anche Hilde per completare gli studi universitari.

A Praga molti giovani ed intellettuali frequentavano la libreria/circolo letterario “Schwarze Rose” (Rosa Nera). Era un ambiente in cui molti si sedevano, e non compravano niente. In questo ambiente, tra il 1934 ed il 1936, Hilde conobbe Friedl Dicker, (artista, designer, e tra i protagonisti del Bauhaus) che chiamò sempre col solo diminutivo di “Frida”, e ne divenne amica intima[6].

Ma intervenne la occupazione dei Sudeti[7].

A seguito della occupazione tedesca, anche considerando che era di origine ebraica, Frida si trasferì nella piccola cittadina ceca di Hronov.

Tra le due amiche si sviluppò un vivace scambio epistolare, in cui si discuteva non solo della loro vita quotidiana, ma anche di Kafka e di Brecht, Dalì e Klee, Kierkegaard e Adorno. Disse successivamente Hilde che le lettere di Frida erano “intere lezioni di storia dell’arte, scritte per ignoranti come me”.[2]

Alcune di queste lettere sono consultabili su internet (http://www.makarovainit.com/friedl/hilde.pdf)

Nel frattempo si ha notizia che Hilde collaborò col Dipartimento di Chimica dell’Istituto per la Chemioterapia di Francoforte nel 1941 ad un lavoro di ricerca denominato “Über die Phosphorsäure- und Pyrophosphorsäureester des Thiocholesterins und des Cholesterins”[8]

Tra il 1941 ed il 1942 Hilde era ad Amburgo, dove ha praticato clandestinamente la attività politica. Ha fatto dei viaggi in Spagna, dove ha portato segretamente dei documenti falsi a componenti della resistenza antinazista in esilio[9] Inoltre, ad Amburgo ha preso la patente nautica, ed ha salvato diverse persone dalla tempesta di fuoco dopo che la città fu bombardata, trasportandoli da una sponda all’altra del fiume Elba in barca.

Hilde inviò spesso da Amburgo libri e medicine alla amica Frida, che si trovava a Hronov, in Cecoslovacchia. L’ultima volta fu nel dicembre 1942, quando venne a sapere della imminente deportazione di Frida, in quanto ebrea. Frida fu deportata dapprima nel campo di concentramento di Terezin, e successivamente ad Auschwitz, dove morì, nel 1944.

Va sottolineato che nel 1938 fu offerta a Frida la possibilità di scappare in Palestina, ma lei rifiutò per stare accanto al marito.[6] E fu sempre per stare accanto al marito che chiese di essere trasferita da Terezin ad Auschwitz.

Nel dicembre 1942 Hilde si recò da Frida. Rimasero assieme una settimana. Hilde ha confessato di aver pianto, sul divano[2]. Ha ricevuto due cartoline, e poi niente più.

Dopo di ciò, Hilde ha cercato di prendersi cura delle foto e delle lettere di Frida, per tutto il resto della sua vita, anche con l’organizzazione di mostre.

Il lavoro e l’opera di Frida Dickerl è stato poi ripreso da Elena Makarova,[10] la quale ha altresì collaborato ad un film sulla vita e le opere di Frida[11]

Intervista Hilde parte 1
Intervista Hilde parte 2
Intervista Hilde parte 3
Intervista Hilde parte 4

Dalla guerra agli anni duemilaModifica

Dopo la fine della Guerra, Hilde dovette lasciare la Cecoslovacchia[12]in quanto appartenente alla minoranza di lingua tedesca.

Si trasferì a Vienna, dove ha lavorato per la Loba-Chemie (fabbrica di reagenti chimici). Contemporaneamente continuò l’attività politica nel Partito Comunista austriaco e nel movimento per la pace . Erano gli anni del movimento “Partigiani della Pace”.

Nel Partito Comunista austriaco era imperante il culto staliniano (che Hilde trovava poco gradito) e, in più, il Partito le vietò di visitare i suoi amici ad Amburgo (definendoli “contatti occidentali”).

In questa situazione, ad un incontro per la pace internazionale, incontrò il pediatra italiano e deputato del Partito Comunista Italiano, Ludovico Angelini.

Nel 1955 Hilde si trasferisce in Italia, ed inizia a lavorare a Roma (dove lavorava Ludovico Angelini) per l’Istituto Superiore di Sanità, entrando nella équipe del Prof. Daniel Bovet (Che successivamente, nel 1957, fu insignito del Premio Nobel).

L’équipe del Prof. Bovet, tra cui spiccava la moglie Filomena Nitti, ed il cognato (fratello di Filomena) Federico Nitti, approfondì in quegli anni gli studi sulle potenzialità dei sulfamidici. In particolare un suo precursore era già stato sviluppato dalla Bayer, in Germania, negli anni ‘30[13] L’equipe del Prof. Bovet svilupparono tale ritrovato sino a produrre i primi sulfamidici. Inoltre, essi crearono i primi farmaci antistaminici e anestetici[14]

Era un gruppo di persone noto per l’orientamento antifascista. In particolare Filomena Nitti[15] era la figlia dell’ex Presidente del Consiglio Francesco Saverio Nitti, iscritta al Partito Comunista e componente di Soccorso Rosso.

È stata descritta anche in un documentario RAI[16].

Questa esperienza scientifica , terminò nel 1964. Tra il 1963 ed il 1964 in Italia c’era un governo monocolore DC. Nel 1963 il Presidente del Consiglio era Giovanni Leone.

Contestualmente, il Presidente dell’Istituto Superiore di sanità, Domenico Marotta[17], fu accusato di irregolarità contabili. Di conseguenza il gruppo di lavoro si sfaldò. Il Prof. Bovet accettò una cattedra di Farmacologia alla Università di Sassari.

Terminò contestualmente l’incarico parlamentare di Ludovico Angelini. Ludovico e Hilde vennero a Taranto, la città di Ludovico.

Hilde, a Taranto, continua l’attività politica. Si impegna con l’UDI, pratica attivamente le campagne elettorali andando con la propria auto anche nei paesini più piccoli della provincia di Taranto, e si impegna per la liberalizzazione dell’aborto (va ricordato che la sua amica Frida aveva più volte abortito) e la legalizzazione del divorzio (problema che aveva toccato Filomena Nitti). Inoltre, Hilde prova a diffondere i giochi educativi della Ravensburger, che all’epoca non erano affatto conosciuti in Italia.

Ha allevato un bambino, Angelo Pedone, il quale successivamente è stato attivo nel Comitato Unitario degli studenti del Liceo Battaglini di Taranto.[18] E Hilde ha continuamente supportato negli anni ‘70 le battaglie studentesche di quegli anni, ed ha anche fornito aiuto e consiglio per le problematiche amministrative scolastiche di Angelo e dei suoi compagni.

Negli anni ‘80 è stata attiva nelle Sezioni del Partito Comunista Italiano, e tra gli operai che lavoravano nella Acciaieria di Taranto sui temi del progresso tecnologico e dell’automazione.

A questo scopo, ha preso la iniziativa di effettuare il doppiaggio in italiano di una videocassetta VHS (erano rarissime all’epoca) proprio sulle conseguenze della automazione spinta in fabbrica, e sul pericolo di un nuovo luddismo. Iniziativa in cui Hilde riuscì a coinvolgere anche Angelo e ii suoi compagni studenti del Comitato Unitario.

Per molti anni, d’estate, Hilde si recava in vacanza in Austria, a Saalfelden.

Lì invitava i suoi amici, da tutta Europa, e, come in un appartamento condiviso, discutevano di politica, di storia, e di chi doveva andare a fare la spesa o preparare la colazione…

Gli ultimi anniModifica

Nel 1991, alla età di 82 anni, Hilde Angelini cambia casa e cambia città. Si trasferisce a Genova, altra città in cui c’era una acciaieria, e in cui s’erano trasferiti dei suoi compagni di lotta politica. Hilde ha motivato ciò semplicemente argomentando che Taranto era diventata noiosa. E, in più, l’aveva infastidita il fatto di aver subito per due volte un borseggio al mercato. Aveva effettuato due operazioni all’anca, e pian piano aveva ripreso a camminare.

A Genova inizialmente conosceva solo due fratelli, ex amici tarantini, entrambi anche loro ottantenni. Con loro trascorreva le domeniche pomeriggio, guardando una videocassetta dopo l’altra… Ma col tempo anche essi sono venuti a mancare… Trovò, grazie al droghiere, una collaboratrice domestica, che si prese cura di lei sino all’ultimo. Ha guidato l’automobile sino all’età di 91 anni. Le consigliarono di vaccinarsi contro l’influenza, anche in considerazione che la sua amica Architetto Grete Schutte-Lihotzky era appena morta di influenza, alla età di 103 anni. Ha reagito Hilde commentando: “Ma no, tanto la Grete era ormai vecchia!…”

Il 2 agosto 2002 Hilde Kothny-Angelini muore a Genova a 93 anni.

È sepolta a Bari, vicino al suo Ludovico

NoteModifica