Bradamante

eroina del ciclo carolingio

Bradamante è un personaggio immaginario femminile che compare nei poemi cavallereschi Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo e Orlando furioso di Ludovico Ariosto. La sua figura verrà ripresa nel romanzo Il cavaliere inesistente di Italo Calvino e in molte opere liriche, due delle quali composte da Antonio Vivaldi: Orlando furioso e Orlando).

Bradamante
Bradamante e la Maga Melissa, illustrazione di Gustave Doré
Sagaciclo carolingio
AutoreLudovico Ariosto
Caratteristiche immaginarie
Sessofemmina
Professionedonna guerriera

La bella e valorosa Bradamante è paladina di Francia, figlia del Duca Amone (fratello di Milone) e di Beatrice (figlia del duca Namo di Baviera), nonché sorella di Rinaldo e cugina di Orlando. Nel canto XXIII dell'Orlando Furioso, si vede Beatrice aspettarla, un po' preoccupata, nel feudo di Montalbano. Dopo molte vicissitudini Bradamante sposerà l'amato Ruggiero, divenuto re di Bulgaria e vassallo dell'impero Bizantino. Dall'unione della casa di Chiaramonte (Bradamante) con quella di Mongrana (Ruggiero) avrà origine la casa d'Este; sia i Chiaramonte che i Mongrana discendono, per rami diversi, da Astianatte, il figlio di Ettore.

Bradamante nell'Orlando innamorato modifica

 
Guido Reni, Bradamante e Fiordispina, 1632-1635

Bradamante giunge in difesa di Parigi e si scontra col comandante saraceno Rodomonte, re di Algeri.[1] Durante lo scontro sopraggiunge Ruggiero che annuncia alla paladina che i cristiani sono in fuga e che Carlo Magno, re di Francia, è in pericolo: dato che Rodomonte non consente a Bradamante di andare in soccorso del re, Ruggiero attacca il saraceno, scatenando in tal modo una zuffa. In seguito i due si incontrano di nuovo, e Bradamante rivela a Ruggiero di essere la sorella di Rinaldo. Bradamante e Ruggiero finiscono per innamorarsi, ma sono costretti a dividersi a causa di un assalto (nel quale Bradamante stessa viene ferita) da parte di alcuni soldati saraceni.[2] In seguito, Bradamante viene informata da un eremita che Ruggiero è partito per la Francia e si fa tagliare i capelli da lui; la guerriera Fiordispina, vedendola dormire senza l’elmo, la crede un uomo e si innamora di lei (l'episodio verrà ripreso nel XXV canto dell'Orlando furioso).[3] Bradamante decide dunque di diventare il cavaliere di Fiordispina in cambio del suo cavallo.[4]

Bradamante nell'Orlando Furioso modifica

Bradamante, dopo essere stata aiutata dalla Maga Melissa che l'ha liberata dalla buca in cui il traditore Pinabello l'aveva fatta cadere per aver scoperto che lei appartiene ad una casata nemica, apprende che Ruggiero è tenuto prigioniero da Atlante (il mago che aveva allevato l'eroe) nel suo palazzo. Allora ruba a Brunello l'anello fatato già rubato ad Angelica e sfida il mago a duello. Questi combatte a cavallo dell'Ippogrifo, con un libro da cui legge incantesimi in una mano ed uno scudo che è in grado di abbagliare l'avversario. Poiché l'anello rende immune agli incantesimi chi lo indossa, la guerriera riesce facilmente ad avere la meglio su Atlante. Quindi chiede al mago che Ruggiero sia liberato. Ma Atlante gioca la sua ultima carta e Ruggiero viene rapito dall'ippogrifo e portato lontano. Saputo che il suo amato è insidiato da Alcina, Bradamante gli fa avere l'anello magico.

Successivamente Bradamante, suggestionata da una visione di Ruggiero in pericolo, viene rinchiusa nel secondo palazzo di Atlante. Liberata insieme a Ruggiero da Astolfo, fa promettere all'amato di convertirsi al Cristianesimo. Lungo la strada incontrano una donna, che racconta loro di un giovane che sta per essere arso sul rogo. I due amanti partono per aiutarlo, ma Bradamante, attirata dalla voglia di vendicarsi su Pinabello, che riuscirà a uccidere, perde di vista Ruggiero. In seguito scopre che l'amato era stato ferito e curato dalla guerriera musulmana Marfisa e che presto i due si sposeranno. A questo punto Bradamante va alla ricerca di Ruggiero.

L'eroina incontra Fiordiligi e la aiuta, sconfiggendo a duello Rodomonte e costringendo costui a liberare Brandimarte. Poi sfida e sconfigge Serpentino, Grandonio e Ferraù. Segue un'aspra battaglia prima tra Bradamante e Marfisa, poi tra gli schieramenti cristiani e saraceni, quindi di nuovo tra Bradamante e Marfisa, e infine tra Ruggiero e Marfisa. Proprio quando Ruggiero sta per uccidere Marfisa, viene fermato dallo spirito del mago Atlante che gli rivela che Marfisa in verità altri non è che sua sorella. I guai non sono ancora finiti, però. Bradamante, Ruggiero e Marfisa collaborano per aiutare alcune dame, tra cui Ullania, sconfiggendo il loro nemico Marganorre. Ruggiero fa quindi ritorno presso Agramante e viene costretto a combattere contro Rinaldo. Nella battaglia che segue Bradamante e Marfisa fanno strage di saraceni e mettono in fuga l'intero esercito di Agramante.

Amone, padre di Bradamante, si dichiara contrario al matrimonio tra Bradamante e Ruggiero, preferendo vedere sua figlia sposata al principe bizantino Leone. Bradamante convince Carlo Magno ad indire un torneo: lei si darà in sposa solo a chi saprà resistere in duello dall'alba al tramonto. Intanto Leone ha liberato Ruggiero dalla prigione di suo padre Costantino, guadagnandosi la sua fedeltà. Ruggiero si trova quindi costretto a sfidare Bradamante in nome di Leone. Alla fine i due innamorati riescono a sposarsi, avendo Leone rinunciato alla mano di Bradamante. Ruggero, dopo essersi convertito al Cristianesimo, diventerà anche paladino di Carlo Magno.

Nel poema viene rivelato che dal matrimonio discenderà la casa degli Estensi. Questo è un panegirico a Ippolito d'Este offerto da Ariosto (e inventato prima da Boiardo sempre per gli Este), con cui tuttavia il poeta ebbe un rapporto burrascoso. Vi sono molte lodi e descrizioni degli Este discendenti da Bradamante e Ruggiero: un esempio è il discorso di Melissa nella grotta di Merlino nel canto terzo. Si profetizza inoltre che Ruggiero morirà a sette anni dalla sua conversione (il motivo per cui Atlante voleva tenerlo lontano dal mondo); in altri testi del ciclo carolingio Ruggiero verrà infatti ucciso ad opera di un maganzese durante la gravidanza di Bradamante, e il tradimento non sarà manifesto alla moglie e alla sorella Marfisa per molto tempo, ma quando lo diventerà le due in gran clamore distruggeranno la città di Pontieri, feudo del traditore Gano di Maganza.

Bradamante nell'opera lirica modifica

Bradamante nell'arte modifica

  • Nel salone d'onore del Palazzo ducale di Modena è raffigurata l'apoteosi celeste dell'eroina, incoronata e celebrata come capostipite degli Estensi.

Bradamante nei media modifica

Curiosità modifica

  • Nelle due opere liriche vivaldiane basate sul Furioso, Bradamante cerca di ingannare Alcina spacciandosi per altri personaggi ariosteschi, non presenti in esse: Olimpia nell' Orlando e addirittura il giovane Ardalico nell' Orlando furioso.

Note modifica

  1. ^ Orlando innamorato/Libro terzo/Canto quarto - Wikisource, su it.wikisource.org. URL consultato il 27 aprile 2021.
  2. ^ Matteo Maria Boiardo - L'amore di Rugiero e Bradamante, su Letteratura italiana. URL consultato il 27 aprile 2021.
  3. ^ Fiordispina - Associazione degli Italianisti (PDF), su italianisti.it.
  4. ^ Orlando innamorato/Libro terzo/Canto nono - Wikisource, su it.wikisource.org. URL consultato il 27 aprile 2021.

Bibliografia modifica

  • Benedetto Croce, Ariosto, Adelphi Edizioni, Milano, 1991.
  • Pio Rajna, Le fonti dell'Orlando furioso, Sansoni, Firenze, 1876.
  • Margaret Tomalin, Bradamante and Marfisa: An Analysis of the Guerriere of the "Orlando Furioso", 1976.
  • Sergio Zatti, Il Furioso fra epos e romanzo, Pacini Fazzi, Lucca, 1990.

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