Il crollo della mente bicamerale e l'origine della coscienza

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Il crollo della mente bicamerale e l'origine della coscienza è un saggio dello psicologo statunitense Julian Jaynes pubblicato nel 1976.

Il crollo della mente bicamerale e l'origine della coscienza
Titolo originaleThe Origin of Consciousness in the
Breakdown of the Bicameral Mind
AutoreJulian Jaynes
1ª ed. originale1976
GenereSaggio
Lingua originaleinglese

Contenuti modifica

Il saggio, strutturato in tre parti, una premessa e un post scriptum, affronta il problema della coscienza. La prima parte, intitolata "La mente dell'uomo", affronta la questione della coscienza della coscienza, della mente dell'Iliade, del doppio cervello, dell'origine della civiltà.

Nella seconda parte, "La testimonianza della storia", lo studioso tratta di dèi, tombe e idoli, di teocrazie della coscienza, della nuova mente in Mesopotamia, della coscienza intellettuale dell'antica Grecia e della coscienza morale dei khabiru.

Nella terza parte, "Vestigia della mente bicamerale nel mondo moderno", sono trattati argomenti diversi: la ricerca dell'autorità sovrumana che guidi l'uomo nelle sue azioni (authorization)[non chiaro], i profeti e la possessione, la poesia e la musica, l'ipnosi, la schizofrenia, gli auspici della scienza.

Nucleo dell'opera è la controversa teoria della mente bicamerale, secondo la quale fino a c.a il 1000 a.C. una grandissima parte degli uomini non possedeva ancora una mente cosciente nel senso moderno del termine ma era guidata da voci interiori, attribuite agli dei.

Nel libro Jaynes presenta indizi ricavati dall'archeologia e dai libri più antichi (Iliade, Odissea, Bibbia). Secondo questa teoria, la schizofrenia sarebbe un residuo vestigiale dell'antica struttura della mente.

Commenti di altri autori sull'opera modifica

Le tesi di Jaynes sulla struttura e la storia della coscienza non sono state accettate dalla psicologia ufficiale. Tuttavia hanno influenzato vari autori, tra cui Richard Dawkins:

«Gli dèi, osserva (Jaynes), sono allucinazioni acustiche, voci che parlano nella mente delle persone. Suggerisce inoltre che essi si siano evoluti dal ricordo di re morti, i quali conservavano un certo controllo sui sudditi parlando attraverso voci immaginarie. Si trovi o no plausibile la tesi, Il crollo della mente bicamerale e l'origine della coscienza è abbastanza affascinante da essere citato in un saggio sulla religione.»

«Sono stato indotto a rifletterci (sull'ipotesi di un'origine dei Binker dagli dei ancestrali) leggendo Il crollo della mente bicamerale e l'origine della coscienza, di Julian Jaynes, un saggio strano quanto il suo titolo. È uno di quei libri che non si sa se considerare un ammasso di sciocchezze o un'opera assolutamente geniale, ma che certo non è una via di mezzo. Forse è un ammasso di sciocchezze, ma non voglio sbilanciarmi.»

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