The Legend of Zelda: Breath of the Wild
The Legend of Zelda: Breath of the Wild (ゼルダの伝説 ブレス オブ ザ ワイルド Zeruda no Densetsu: Buresu obu za Wairudo?) è un videogioco action-adventure del 2017, sviluppato da Nintendo EPD e pubblicato da Nintendo per Nintendo Switch e Wii U. Considerato un capolavoro della storia videoludica, si tratta del diciottesimo capitolo della celebre saga di videogiochi The Legend of Zelda.
The Legend of Zelda: Breath of the Wild videogioco | |
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Titolo originale | ゼルダの伝説 ブレス オブ ザ ワイルド Zeruda no Densetsu: Buresu obu za Wairudo? |
Piattaforma | Nintendo Switch, Wii U |
Data di pubblicazione | ![]() |
Genere | Avventura dinamica |
Tema | Fantasy |
Origine | Giappone |
Sviluppo | Nintendo EPD |
Pubblicazione | Nintendo |
Design | Eiji Aonuma |
Modalità di gioco | Giocatore singolo |
Periferiche di input | Joy-Con, Nintendo Switch Pro Controller, Wii U GamePad, Wii U Pro Controller |
Supporto | iDensity, Scheda di gioco per Nintendo Switch |
Distribuzione digitale | Nintendo eShop |
Fascia di età | CERO: B · ESRB: E10+ · OFLC (AU): M · PEGI: 12 · USK: 12 |
Serie | The Legend of Zelda |
Preceduto da | The Legend of Zelda: Tri Force Heroes |
Seguito da | The Legend of Zelda: Tears of The Kingdom |
Il 7 dicembre 2017, in occasione dei Game Awards, The Legend of Zelda: Breath of the Wild ha vinto il premio di gioco dell'anno.[1]
L'11 giugno 2019, in occasione del Nintendo Direct per l'E3 2019, è stato annunciato che sono in corso i lavori di sviluppo per il seguito del gioco.
TramaModifica
Diecimila anni primaModifica
Il regno di Hyrule da tempo immemore viene ciclicamente flagellato da una malvagia entità primeva di odio e caos conosciuta da tutti come Calamità Ganon. Quando venne profetizzato ancora una volta il ritorno della Calamità Ganon, per aiutare l'eroe con la spada che esorcizza il male e la principessa dal sangue divino nel loro compito di scacciare la Calamità, si decise di impiegare la tecnologia degli Sheikah, il più avanzato dei popoli che abitavano il regno: vennero quindi create le torri Sheikah (che fungono da punti di osservazione), i sacrari (destinati ad addestrare l'eroe) ed un esercito di robot da combattimento chiamati Guardiani. Vennero anche costruite quattro imponenti macchine da guerra, i Colossi sacri Vah Medoh, Vah Ruta, Vah Rudania, e Vah Naboris, che vennero poi affidate a quattro Campioni: guerrieri formidabili ognuno proveniente da una delle popolazioni di Hyrule. Tutto procede secondo i piani ed al ritorno di Ganon, l'attacco coordinato di tutti lo porta velocemente alla sconfitta.
Nel corso dei millenni successivi tuttavia le popolazioni di Hyrule cominciarono a temere la tecnologia degli Sheikah, i quali vengono costretti ad isolarsi pur rimanendo fedeli alla famiglia reale.
Cento anni primaModifica
Dopo millenni, viene profetizzato il ritorno di Ganon e che la salvezza di Hyrule si trovi nella terra: scavando nell'Altopiano Gerudo, le popolazioni del regno ritrovano infatti i Guardiani ed i Colossi sacri e, poiché la storia della precedente sconfitta della Calamità è stata tramandata nelle generazioni, si decide allora di replicarla. I Guardiani vengono ripristinati e vengono scelti quattro nuovi Campioni: la principessa Mipha degli Zora va al comando di Ruta, Daruk dei Goron è assegnato a Rudania, Revali dei Rito prende il controllo di Medoh, e Urbosa delle Gerudo si occupa di Naboris. La spada che esorcizza il male, la Spada suprema, sceglie inoltre il suo campione: un giovane ma già abile soldato Hylia chiamato Link. Per questo motivo, Link diventa inoltre guardia personale della figlia di re Rhoam: la principessa Zelda, che all'inizio non è troppo felice della cosa ma in seguito comincerà ad avere sentimenti per Link. La principessa è però convinta che, poiché non riesce a manifestarlo, il grande potere spirituale che viene tramandato in famiglia di madre in figlia non le sia stato passato, nonostante le sue preghiere e abluzioni alla dea Hylia, preferendo quindi studiare i resti dell'antica tecnologia Sheikah ma scatenando le ire del padre.
Finalmente, come profetizzato, la Calamità Ganon ritorna ma, memore della sua sconfitta, questa volta prende il controllo dei Guardiani e uccide i quattro Campioni, impossessandosi anche dei Colossi sacri. Zelda riesce miracolosamente a scappare con Link, il quale continua a difendere la principessa fino allo stremo delle forze durante la loro fuga nella macchia: vedendo Link ormai inabile a combattere, Zelda, per proteggerlo, finalmente riesce a risvegliare il suo potere sopito; quando Link sviene per le troppe ferite, Zelda inoltre sente la "voce" della Spada suprema, che inizia a guidarla: la principessa fa sì che Link venga posto in quello denominato "sacrario della rinascita", che secondo gli studi condotti dovrebbe essere in grado di curare le ferite dell'eroe, anche se ciò lo manderà in una sorta di coma; Zelda intanto si reca nel mezzo della foresta di Hyrule, dove ripone la Spada suprema nel suo piedistallo affinché si ripari e ne affida la custodia al Grande albero Deku fino al ritorno di Link. Fatto ciò, la principessa torna al castello di Hyrule per un ultimo gesto: utilizzando i suoi novelli poteri, sigilla Ganon nel perimetro del castello in attesa che Link si risvegli - in questo modo inoltre, Zelda perde il suo corpo e diventa immune allo scorrere del tempo.
La vittoria di Ganon tuttavia si ripercuote su tutta Hyrule: innumerevoli vite vengono spezzate, ed il regno diventa un posto ostico alla civiltà, irto di pericoli e di mostri.
Il risveglio di LinkModifica
Link si risveglia, senza avere alcun ricordo del suo passato. Zelda ha lasciato per lui nel sacrario la tavoletta Sheikah, un dispositivo ancestrale che funziona come una sorta di tablet e dotato di strumenti ancestrali. Uscito dal sacrario, Link viene guidato da un misterioso vecchietto e da una voce a lui sconosciuta, ripristinando le torri Sheikah. Il vecchio chiede a Link di andare in vari sacrari (4) e di portargli gli emblemi di trionfo ottenuti. Fatto ciò, Link riceve la cosiddetta paravela per paracadutarsi giù dall'altopiano in cui si trovava, l'altopiano delle Origini. (L'altopiano non presenta altre vie di discesa, oltre che con la paravela, perché ci sono delle pareti a strapiombo sulle quali non ci si può arrampicare). Il vecchio, fatto ciò, gli chiede di incontrarlo sulla cima di un tempio in rovina, il Santuario del Tempo. Raggiunto da Link, il vecchio gli rivela di essere lo spirito del defunto re di Hyrule e che la voce che sente è quella di Zelda, che dopo un secolo sta ancora lottando per contenere la Calamità, seppur stia iniziando a cedere: il re, dopo aver rammentato quanto successo ed il suo scopo al giovane, implora quindi Link di salvare Hyrule e soprattutto sua figlia.
Seguendo le indicazioni del re, Link si mette in viaggio arrivando al villaggio Calbarico, il luogo in cui gli Sheikah fedeli al regno si sono ritirati: qua incontra Impa, l'ultracentenaria capovillaggio e una dei pochissimi sopravvissuti agli eventi di cento anni fa. Rendendosi conto dell'amnesia di Link, dopo avergli raccontato la leggenda di come Ganon venne scacciato diecimila anni prima, Impa lo avvisa che prima di affrontare Ganon è necessario liberare i quattro Colossi sacri dalla sua influenza e che deve recuperare i suoi ricordi. Viene quindi messo sulle tracce di Pruna, un'altra Sheikah che studiò il sacrario della rinascita e che riesce a sbloccare delle immagini presenti nella tavoletta Sheikah legate al passato di Link.
Fatto ciò, Link inizia ad esplorare Hyrule per trovare gli strumenti necessari a vincere la Calamità Ganon. Così facendo, viene in contatto con gli altri popoli di Hyrule, che da qualche tempo erano preda dei Colossi: gli Zora rischiavano di essere spazzati via a causa delle alluvioni causate da Vah Ruta, che avevano ridotto in condizioni critiche le loro dighe; i Goron erano assillati dall'intensa attività vulcanica causata da Vah Rudania; i Rito erano stati isolati a causa di Vah Medoh, il quale non permetteva loro di volare; i Gerudo erano vittime di potenti tempeste di sabbia e fulmini causate da Vah Naboris intrappolandoli nel deserto. Dagli Zora, Link viene malvisto, in quanto accusato di essere la causa della morte della loro amata principessa Mipha, ma viene sostenuto dal principe Sidon e da re Dorephan, i quali sono consapevoli dei sentimenti che provava Mipha per Link e lo aiutano di buon cuore a raggiungere Ruta; dai Goron viene aiutato dal nipote di Daruk, Yunobo, danneggiando assieme a lui Rudania affinché potesse entrarvi; dai Rito è aiutato dall'orgoglioso guerriero Teba, che decide di fornirgli supporto planando assieme a lui verso Medoh; dalle Gerudo s'imbatte in Riju, giovane matriarca Gerudo ed erede di un elmo che difende dai fulmini:l'elmo del tuono che però le è stato rubato, aiutandola a ritrovarlo e dirigendosi con lei da Naboris in seguito. All'interno dei Colossi sacri, Link si ritrova ogni volta a combattere contro un'estensione di Ganon: le ire dell'acqua, del fuoco, del vento, dei fulmini. Sconfiggendole, Link purifica i Colossi e libera gli spiriti dei Campioni caduti, i quali, dopo aver donato il loro potere a Link, riprendono il comando delle macchine e si preparano a colpire Ganon quando Link ingaggerà battaglia con lui.
Continuando a viaggiare, Link ritrova pian piano i propri ricordi ed eventualmente scopre dove si trova la Spada suprema, necessaria per battere Ganon. Raggiunge quindi a nord di Hyrule il Bosco perduto, un bizzarro luogo perennemente avvolto da una fitta coltre di nebbia ed al cui interno è presente la foresta dei Korogu. Ritrova finalmente la sua spada ma, mentre si appresta ad estrarla, il Grande albero Deku lo ammonisce, poiché se si fosse rivelato troppo debole per brandirla avrebbe perso la vita cercando di tirarla fuori dal piedistallo: Link tuttavia è abbastanza forte per reclamarla e, oramai pronto, si dirige verso il castello di Hyrule. Il borgo è pieno di Guardiani ma, una volta aggirati, Link si ritrova davanti al portone della roccaforte: lì sente nuovamente la voce di Zelda, che fa cedere la barriera così che possa dirigersi da Ganon, situato nel punto più alto del castello.
Raggiunto il posto dove la Calamità risiede, Link scopre di essere arrivato giusto in tempo: la principessa Zelda aveva appena ceduto la propria resistenza poiché Ganon, in questo secolo, stava sì cercando di infrangere la barriera innalzata da Zelda, ma stava anche assorbendo potere da lei. Lo scontro tra l'eroe e la Calamità è estenuante, ma grazie anche agli spiriti dei campioni che lo aiutano con i Colossi sacri e Zelda, Ganon viene infine sconfitto da Link e scacciato dalla principessa, che riassume infine anche la sua forma corporea. Con la minaccia cessata, gli spiriti di re Rhoam e dei quattro Campioni hanno compiuto il loro scopo e si congedano da quel mondo; Link e Zelda quindi decidono di andare dalle altre popolazioni del regno per ricostruire Hyrule insieme.
Modalità di giocoModifica
Il gameplay di The Legend of Zelda: Breath of the Wild si differenzia molto da quello dei precedenti capitoli della serie per la sua veste grafica in cel-shading, ispirata a quella degli anime giapponesi[2], per la sua linea narrativa[3] e per il suo vastissimo mondo di gioco aperto, dodici volte superiore a quello di Twilight Princess[4].
Il giocatore dovrà esplorare nuovi dungeon servendosi di un notevole arsenale di armi, comprese le bombe, gli scudi e la Master Sword e per la prima volta potrà saltare (nei precedenti episodi 3D, il salto era automatico) e scalare rocce. Tuttavia dovrà tenere in considerazione anche la temperatura corporea di Link, il quale non riuscirà a resistere in determinati ambienti senza gli abiti adatti (come avveniva nel Monte Morte di Ocarina of Time).
Inoltre si avrà la possibilità di domare i cavalli (ognuno dei quali possiede delle proprie caratteristiche sulla forza, sulla velocità o sulla resistenza), di rallentare il tempo durante le battaglie per colpire i nemici e di fare uso della tavoletta Sheikah, un dispositivo dotato di strumenti che il giocatore troverà nel corso della sua avventura e che andranno a costruire la mappa dell’ambiente visitato. Oltretutto si dovrà ripristinare la propria energia vitale cucinando e mangiando i cibi raccolti, i quali sostituiscono i classici cuori. Questo sarà inoltre essenziale nel gioco per ridurre il rumore, ripristinare o aumentare il vigore, fornire cuori massimi temporanei che andranno persi se svuotati, rendere isolato Link dall'elettricità in caso di temporali, aumentare o abbassare la temperatura corporea in base all'ambiente o diventare ignifughi.
SviluppoModifica
The Legend of Zelda: Breath of the Wild ha subito un ciclo di sviluppo molto lungo. Difatti la sua prima rivelazione ufficiale risale al 2013, anno in cui il prodirettore della serie, Eiji Aonuma, annunciò durante un Nintendo Direct lo sviluppo di un nuovo capitolo della serie The Legend of Zelda per Wii U senza tuttavia mostrarlo attraverso un trailer o delle immagini[5].
A sua detta si sarebbe incentrato esclusivamente sulla modalità di giocatore in singolo ed avrebbe permesso la possibilità di esplorare i dungeon secondo un ordine preciso. Maggiori dettagli vennero poi rivelati l’anno successivo, quando, in occasione del Nintendo Digital Event dell'E3 2014, il gioco fu presentato per la prima volta al pubblico con un breve filmato ad alta definizione che mostrava Link che lanciava delle frecce contro un guardiano, uno dei nemici presenti nel gioco, che lo attaccava mentre cavalcava Epona.
Allora il gioco non aveva un titolo definitivo ed inizialmente la sua data d’uscita era stata prefissata per il 2015[6][7]. Tuttavia Aonuma, vista poi la necessità di rendere il gioco completo al cento per cento, annunciò il 27 marzo del 2015, attraverso un video, non solo che sarebbe stato rimandato ma che non sarebbe stato ripresentato all’E3 2015[8].
Pochi mesi dopo si ebbe una conferenza tra gli azionisti di Nintendo, durante la quale fu confermato che il nuovo titolo della serie Zelda sarebbe stato pubblicato nel 2016[9]. Anche questa conferma però non si dimostrò quella decisiva: di fatto la lavorazione del motore fisico costrinse gli sviluppatori a rimandarlo nuovamente. Questa volta la data d’uscita per il gioco fu prevista per marzo 2017 e inoltre fu annunciato che non sarebbe uscito solo per Wii U, ma anche per la piattaforma allora in lavorazione Nintendo Switch (precedentemente nota come Nintendo NX)[10].
Alla fine, dopo due anni di attesa, il gioco fu finalmente ripresentato all'E3 2016 con un trailer che presentava il gameplay[11], mentre il 13 gennaio del 2017, alla fine della conferenza di presentazione del Nintendo Switch, fu rivelata la sua data d’uscita definitiva prevista per il 3 marzo[12].
DoppiaggioModifica
Per la prima volta in un capitolo di Zelda, i personaggi si esprimono attraverso il parlato e sono stati doppiati in varie lingue, compreso l'italiano; anche se solo nei filmati e non durante il gioco che rimane senza doppiaggio come i suoi predecessori, ma con le solite didascalie.[13][14] Inoltre Link è l'unico dei personaggi principali a non parlare.
Il direttore del doppiaggio per la versione italiana è stato Alessandro Ricci.[15]
DoppiatoriModifica
Personaggio | Doppiatore originale | Doppiatore italiano |
---|---|---|
Link | Kengo Takanashi | originale |
Principessa Zelda | Yū Shimamura | Martina Felli |
Re Rhoam | Hiroshi Naka | Natale Ciravolo |
Impa | Shōko Tsuda | Elisabetta Cesone |
Daruk | Kōji Takeda | Pietro Ubaldi |
Principessa Mipha | Mayu Isshiki | Sabrina Bonfitto |
Revali | Noboru Yamaguchi | Massimo Di Benedetto |
Urbosa | Rei Shimoda | Tania De Domenico |
Grande albero Deku | Hideaki Nonaka | Marco Balbi |
Yunobo | Kumiko Watanabe | Alessandro Germano |
Principe Sidon | Kōsuke Ōnishi | Paolo De Santis |
Teba | Takuya Masumoto | Massimiliano Lotti |
Riju | Arisa Sakuraba | Tiziana Martello |
Maestro Koga | Atsuyoshi Miyazaki | originale |
AccoglienzaModifica
Testata | Giudizio |
---|---|
SpazioGames.it | 10/10[16] |
Multiplayer.it | 9.7/10[17] |
Eurogamer (ITA) | 9/10[18] |
Respawn.it | 9.5/10[19] |
IGN (ITA) | 9.6/10[20] |
Everyeye.it | 9/10[21] |
NintendOn | 10/10[22] |
Il videogioco è stato acclamato dalla critica ottenendo su GameRankings il terzo posto in assoluto in base ai voti con 97.30/100[23]. Anche su Metacritic è risultato essere molto apprezzato dalla critica, ottenendo il voto di 97/100[24].
Al termine dei Game Awards 2017, oltre ad essere stato eletto gioco dell'anno, il videogioco ha ricevuto anche il premio Miglior game direction e Miglior action/adventure game.[25]
Il videogioco è stato premiato come "Gioco dell'Anno" ai Golden Joystick Awards, il 17 novembre 2017.[26]
Alla fine del 2019 è stato inserito al secondo posto nella classifica dei migliori giochi del decennio 2010-19 di Metacritic, dietro solamente a Super Mario Galaxy 2.[27]
RiconoscimentiModifica
Premio | Data | Categoria | Risultato | Ref. |
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Game Critics Awards | 5 Luglio 2016 | Best Action/Adventure Game | Vincitore/trice | [28] |
Best Console Game | Vincitore/trice | |||
Best of Show | Vincitore/trice | |||
The Game Awards 2016 | 1 Dicembre 2016 | Most Anticipated Game | Vincitore/trice | [29] |
2017 Teen Choice Awards | 13 Agosto 2017 | Choice Video Game | Candidato/a | [30] |
Japan Game Awards | 21 Settembre 2017 | The Grand Award | Vincitore/trice | [31] |
BBC Radio 1's Teen Awards | 22 Ottobre 2017 | Best Game | Candidato/a | [32] |
Ping Awards | 8 Novembre 2017 | Best International Game | Vincitore/trice | [33] |
Golden Joystick Awards | 17 Novembre 2017 | Best Visual Design | Candidato/a | [34] [35] |
Best Audio | Vincitore/trice | |||
Critics' Choice Award | Vincitore/trice | |||
Nintendo Game of the Year | Vincitore/trice | |||
Ultimate Game of the Year | Vincitore/trice | |||
The Game Awards 2017 | 7 Dicembre 2017 | Game of the Year | Vincitore/trice | [36] |
Best Game Direction | Vincitore/trice | |||
Best Art Direction | Candidato/a | |||
Best Score/Music | Candidato/a | |||
Best Audio Design | Candidato/a | |||
Best Action/Adventure Game | Vincitore/trice | |||
21st Annual D.I.C.E. Awards | 22 Febbraio 2018 | Game of the Year | Vincitore/trice | [37] |
Adventure Game of the Year | Vincitore/trice | |||
Outstanding Achievement in Art Direction | Candidato/a | |||
Outstanding Technical Achievement | Candidato/a | |||
Outstanding Achievement in Game Design | Vincitore/trice | |||
Outstanding Achievement in Game Direction | Vincitore/trice | |||
SXSW Gaming Awards | 17 Marzo 2018 | Excellence in Musical Score | Candidato/a | [38] [39] |
Excellence in Animation | Candidato/a | |||
Excellence in Art | Candidato/a | |||
Excellence in Gameplay | Vincitore/trice | |||
Excellence in Design | Vincitore/trice | |||
Video Game of the Year | Vincitore/trice | |||
Game Developers Choice Awards | 21 Marzo 2018 | Best Audio | Vincitore/trice | [40] [41] |
Best Design | Vincitore/trice | |||
Innovation Award | Candidato/a | |||
Best Technology | Candidato/a | |||
Best Visual Art | Candidato/a | |||
Game of the Year | Vincitore/trice | |||
14th British Academy Games Awards | 12 Aprile 2018 | Artistic Achievement | Candidato/a | [42] [43] |
Best Game | Candidato/a | |||
Game Design | Candidato/a | |||
Game Innovation | Vincitore/trice | |||
Music | Candidato/a | |||
2018 Teen Choice Awards | 12 Agosto 2018 | Choice Video Game | Candidato/a | [44] [45] |
CEDEC Awards | 23 Agosto 2018 | Engineering | Vincitore/trice | [46] |
SequelModifica
Durante l'E3 2019 viene rivelato un breve trailer che si conclude con l'annuncio di un seguito diretto a Breath of the Wild.[47][48] Poi successivamente Nintendo ha annunciato attraverso un nuovo aggiornamento che il sequel di Zelda uscirà nella primavera del 2023. Il 13 settembre 2022, in occasione del Nintendo Direct, viene annunciato il titolo definitivo: The Legend of Zelda: Tears of The Kingdom[49], mostrato un nuovo trailer e la definitiva data d'uscita, stabilita per il 12 maggio 2023.[50]
PrequelModifica
Durante il mese di settembre del 2020, è stato annunciato il prequel di The Legend of Zelda: Breath of The Wild, chiamato Hyrule Warriors: L'era della calamità, ma che si svolge in un mondo parallelo rispetto a quello di Breath of the Wild.
Proprio per tale ragione, parlare di prequel potrebbe non essere adatto, dato che si tratta a tutti gli effetti di una storia alternativa a quella narrata in Breath of the Wild. Se, ad esempio, nel gioco pubblicato nel 2017 il risveglio di Ganon porta alla sconfitta dell’esercito di Hyrule e alla necessità di nascondere e proteggere Link per far sì che si riprenda così da sconfiggere la grande calamità cento anni dopo, in Hyrule Warriors la trama prevede che Hyrule riesca effettivamente a sconfiggere la minaccia portata dal risveglio del malvagio Ganon.
Altra differenza fra i due titoli, stavolta da un punto di vista di gameplay, è la possibilità, in Hyrule Warriors, di utilizzare svariati personaggi, sia antagonisti che secondari. Inoltre, i due titoli si differenziano anche per una sostanziale differenza in termini di esplorazione e struttura. Se Breath of the Wild ha dovuto infatti la sua popolarità alla vastità del suo open world e all'altissimo grado di interazione con NPC e ambiente circostante, Hyrule Warriors si caratterizza come un più classico beat ‘em all, in cui sono estremamente limitate (ma non del tutto assenti) le possibilità di esplorazione degli ambienti, e che adopera una struttura a livelli.
NoteModifica
- ^ (EN) Awards - The Game Awards, in The Game Awards. URL consultato il 28 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2018).
- ^ Paolo Sirio, The Legend of Zelda Wii U: l'animazione giapponese ha ispirato lo stile grafico, su Videogame.it, 30 novembre 2014. URL consultato il 3 marzo 2017.
- ^ Roberto Branni, The Legend of Zelda: Breath of the Wild avrà dei finali alternativi, su it.ign.com, IGN, 21 gennaio 2017. URL consultato il 3 marzo 2017.
- ^ Cristina Improda, La mappa di Zelda Breath of the Wild sembra gigantesca, circa 360km quadrati, su Everyeye.it, 20 gennaio 2017. URL consultato il 3 marzo 2017.
- ^ Adriano Della Corte, The Legend of Zelda Wii U: Nintendo vuole rivedere i punti cardine della serie, su Everyeye.it, 23 gennaio 2013. URL consultato il 3 marzo 2017.
- ^ (EN) Leo Kelion, E3: Nintendo readies Legend of Zelda for Wii U in 2015, su bbc.com, BBC News, 10 giugno 2014. URL consultato il 3 marzo 2017.
- ^ (EN) Megan Farokhmanesh, New Legend of Zelda game for Wii U coming in 2015, su Polygon, 10 giugno 2014. URL consultato il 3 marzo 2017.
- ^ (EN) Stephany Nunneley, The Legend of Zelda Wii U: 2015 release not a “priority”, skipping E3, su VG247.it, 28 marzo 2015. URL consultato il 3 marzo 2017.
- ^ The Legend of Zelda per WiiU confermato per il 2016, su Yesgame.it, 2 febbraio 2016. URL consultato il 3 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2016).
- ^ Felice Di Giuseppe, Il nuovo Zelda è stato rimandato al 2017, uscirà anche su NX, su it.ign.com, IGN, 27 aprile 2016. URL consultato il 3 marzo 2017.
- ^ (EN) Andrew Webster, The Legend of Zelda is the biggest game at E3 because it finally changed, su The Verge, 16 giugno 2016. URL consultato il 3 marzo 2017.
- ^ (EN) The Legend of Zelda: Breath of the Wild to Launch on March 3 with the Nintendo Switch, su pastemagazine.com, Paste, 13 gennaio 2017. URL consultato il 3 marzo 2017.
- ^ (EN) Philip Kollar, Why The Legend of Zelda: Breath of the Wild is getting voice acting and sci-fi elements, su Polygon, 21 giugno 2016. URL consultato il 3 marzo 2017.
- ^ Tommaso Pugliese, The Legend of Zelda: Breath of the Wild sarà doppiato in italiano, girerà a 900p e 720p su Nintendo Switch?, su Multiplayer.it, 13 gennaio 2017. URL consultato il 3 marzo 2017.
- ^ AntonioGenna.net presenta: IL MONDO DEI DOPPIATORI - EXTRA: VIDEOGAMES "God of War" (2018), su antoniogenna.net. URL consultato il 12 gennaio 2019.
- ^ Matteo Bussani, Recensione di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, su SpazioGames.it, 3 marzo 2017. URL consultato il 21 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2017).
- ^ Alessandro Bacchetta, The Legend of Zelda: Breath of the Wild - recensione, su Multiplayer.it, 2 marzo 2017. URL consultato il 10 marzo 2023.
- ^ Luca Forte, The Legend of Zelda: Breath of the Wild - recensione, su Eurogamer, 2 marzo 2017. URL consultato il 10 marzo 2023.
- ^ Ernesto Sisto, The Legend of Zelda: Breath of the Wild - Recensione, su Respawn.it, 18 marzo 2017. URL consultato il 10 marzo 2023.
- ^ Mattia Ravanelli, The Legend of Zelda: Breath of the Wild - Recensione, su IGN, 2 marzo 2017. URL consultato il 10 marzo 2023.
- ^ Francesco Fossetti, The Legend of Zelda: Breath of the Wild Recensione, su Everyeye.it, 2 marzo 2017. URL consultato il 10 marzo 2023.
- ^ Emil Petrov, The Legend of Zelda: Breath of the Wild – Recensione, su nintendon.it, 2 marzo 2017. URL consultato il 21 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2017).
- ^ (EN) Best Video Games of All Time, su Metacritic. URL consultato il 10 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2019).
- ^ (EN) Best Video Games of All Time, su Metacritic. URL consultato il 10 marzo 2023.
- ^ The Game Awards 2017: tutti i giochi premiati, l'elenco completo dei vincitori, in Everyeye.it. URL consultato l'8 dicembre 2017.
- ^ Golden Joystick Awards: Zelda Breath of the Wild è il Gioco dell'Anno, in Everyeye.it. URL consultato il 17 novembre 2018.
- ^ Best videogames of the decade 2010. URL consultato il 28 gennaio 2020.
- ^ Chris Pereira, Here Are E3 2016's Game Critics Award Winners, su GameSpot, 5 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2017).
- ^ Alex Osborn, The Game Awards 2016 Winners Announced, su IGN, 1º dicembre 2016.
- ^ Rebecca Rubin e JD Knapp, Teen Choice Awards 2017: 'Riverdale,' Fifth Harmony Shut Out Competition, in Variety, 13 agosto 2017. URL consultato il 25 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2017).
- ^ The Grand Award goes to "The Legend of Zelda: Breath of the Wild" (PDF), su awards.cesa.or.jp, Computer Entertainment Supplier's Association, 21 settembre 2017, p. 1. URL consultato il 15 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2017).
- ^ All the winners from the Radio 1 Teen Awards 2017, su bbc.co.uk, BBC. URL consultato il 15 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2017).
- ^ (FR) Le palmarès complet des Ping Awards 2017, su afjv.com, AFJV, 8 novembre 2017. URL consultato l'8 novembre 2019.
- ^ Hannah Dwan, Public voting and the nominations for the 2017 Golden Joystick Awards are now up, in The Daily Telegraph, 27 ottobre 2017. URL consultato il 15 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2018).
- ^ Hannah Dwan, The 2017 Golden Joystick Awards winners have been revealed, in The Daily Telegraph, 18 novembre 2017. URL consultato il 15 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2017).
- ^ Eddie Makuch, The Game Awards 2017 Winners Headlined By Zelda: Breath Of The Wild's Game Of The Year, su GameSpot, 8 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2017).
- ^ Eddie Makuch, Game Of The Year Nominees Announced for DICE Awards, su GameSpot, 14 gennaio 2018. URL consultato il 17 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2018).
- ^ Andrew McNeill, Here Are Your 2018 SXSW Gaming Awards Finalists!, su gaming.sxsw.com, SXSW, 31 gennaio 2018. URL consultato il 31 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2018).
- ^ IGN Studios, 2018 SXSW Gaming Awards Winners Revealed, su IGN, 17 marzo 2018. URL consultato il 18 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2018).
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- ^ Eddie Makuch, Legend Of Zelda: Breath Of The Wild Wins Another Game Of The Year Award, su GameSpot, 21 marzo 2018. URL consultato il 22 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2018).
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Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikiquote contiene citazioni di o su The Legend of Zelda: Breath of the Wild
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su The Legend of Zelda: Breath of the Wild
Collegamenti esterniModifica
- (EN) Sito ufficiale, su zelda.com.
- (JA) Sito ufficiale, su nintendo.co.jp.
- The Legend of Zelda: Breath of the Wild - Topic (canale), su YouTube.
- (EN) The Legend of Zelda: Breath of the Wild, su MobyGames, Blue Flame Labs.
- (EN) The Legend of Zelda: Breath of the Wild (doppiaggio), su Behind The Voice Actors, Inyxception Enterprises.
- (EN) The Legend of Zelda: Breath of the Wild (album musicali), su VGMdb.net.
- (EN) The Legend of Zelda: Breath of the Wild, su GameFAQs, Red Ventures.
- (EN) The Legend of Zelda: Breath of the Wild, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) The Legend of Zelda: Breath of the Wild, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) The Legend of Zelda: Breath of the Wild (Nintendo Switch) / The Legend of Zelda: Breath of the Wild (Wii U), su Metacritic, Red Ventures.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 25158367571601280012 · LCCN (EN) no2020033378 · BNF (FR) cb45382492d (data) |
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