Brody (Ucraina)

città in Ucraina

Brody (in ucraino: Броди, in polacco: Brody, in russo Броды?, in tedesco: Brody, in yiddish: בּראָד, Brod) è una città dell'oblast di Leopoli nell'Ucraina occidentale. Nel 2016 contava 23.713 abitanti[1].

Brody
hromada
Броди, Brody
Brody – Stemma
Brody – Bandiera
Brody – Veduta
Brody – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Ucraina Ucraina
Oblast' Leopoli
Distretto
Amministrazione
SindacoAnatolij Andrijovvyč Belej
Territorio
Coordinate50°05′N 25°09′E / 50.083333°N 25.15°E50.083333; 25.15 (Brody)
Altitudine223 m s.l.m.
Superficie8,67 km²
Abitanti23 229 (2004)
Densità2 679,24 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale80606 e 80600
Prefisso+380 3266
Fuso orarioUTC+2
Codice KOATUU4620310100
Cartografia
Mappa di localizzazione: Ucraina
Brody
Brody
Sito istituzionale

Brody è il crocevia fra l'Oleodotto dell'Amicizia e l'oleodotto Odessa-Brody.

Geografia modifica

Brody sorge nelle pianure della regione storica della Galizia, lungo le rive del fiume Bovdruka. È situata a circa 90 km a nord-est di Leopoli e a 440 km ad ovest di Kiev. È il capoluogo del distretto omonimo.

Storia modifica

Il primo riscontro documentale di un insediamento urbano nell'area di Brody risale al 1084. Si ritiene che sia stato successivamente distrutto da Batu Khan nel 1241. Da 1441 Brody appartenne a diverse famiglie di feudatari (Jan Sieniński, dal 1511 i Kamieniecki).

Brody ottenne il diritto di Magdeburgo e lo status di città nel 1546. A quel tempo era nota con il nome di Lubicz (Любич, in polacco: Lubicz) che diede il nome all'arma di Lubicz portata da Stanisław Żółkiewski.

Dal 1629, la città divenne proprietà di Stanisław Koniecpolski, che la trasformò in una fortezza (1630-1635). Nel 1648, Bohdan Chmel'nyc'kij l'assediò invano per otto settimane. La fortezza era stata progettata dall'ingegnere militare francese Guillaume Le Vasseur de Beauplan.

 
La torre dell'edificio dell'ex tribunale distrettuale a Brody. Oggi ospita una scuola pedagogica
 
Una chiesa di Brody

Nel 1704 Brody fu acquistata dalla famiglia Potocki. Nel 1734 la fortezza fu distrutta dall'esercito russo e ricostruita da Stanisław Potocki in stile barocco. Nel 1772, in seguito alla Prima spartizione della Polonia, Brody divenne parte della Galizia asburgica e soprattutto, un importante centro frontaliero con la Repubblica delle Due Nazioni.

Nel 1779 Brody ricevette dall'imperatore austriaco il privilegio del porto franco. Brody divenne quindi un importante centro di commercio di transito tra est ed ovest e diverse aziende commerciali internazionali. Nella cittadina, dal 1795 posta al confine con l'Impero russo, aprirono uffici e magazzini. Nel 1812 Wincenty Potocki fu costretto dal governo austriaco a demolire le fortificazioni della città.

A partire dal XVIII secolo, la città fu popolata in maggioranza da ebrei (che nell'Ottocento e primo Novecento arrivarono a costituire il 70-90% della popolazione), con significative minoranze di ucraini e polacchi, ma anche di armeni, greci e scozzesi, mantenendo la caratteristica di essere la città dell'intera Europa dell'est con la più alta percentuale di popolazione ebraica[2] Un crocevia e un centro di commercio ebraico nel XIX secolo, la città era considerata uno shtetl. Era particolarmente famosa per i Brodersänger, che furono fra i primi a presentare in pubblico canzoni yiddish al di fuori delle rappresentazioni di Purim e delle feste nuziali.

La promulgazione delle leggi di Maggio e il conseguente massiccio esodo di ebrei russi colse completamente impreparate le classi dirigenti ebraiche occidentali. Per tutto il 1881, centinaia di immigrati continuarono ad arrivare giornalmente a Brody. Questi arrivi gettarono nel marasma i correligionari austriaci e tedeschi: l'agiata classe media ebraica dell'Europa centrale e occidentale fece istintivo ricorso all'Alliance Israélite Universelle, la più grande società filantropica ebraica del mondo, per far fronte all'emergenza. Fu in quegli anni che qui nacque il grande scrittore Joseph Roth, nel settembre 1894, figlio di un'ebrea russa e di un austriaco.

La città fu teatro di gravi distruzioni compiute dagli eserciti polacco e russo nella Guerra sovietico-polacca del 1920 ed è descritta diffusamente da Isaak Babel', come combattente della Prima armata di cavalleria russa, nella sua opera L'armata a cavallo[3]. Dopo il conflitto, divenne parte della Seconda Repubblica di Polonia e più precisamente del Voivodato di Ternopil'. Brody era un'importante base militare, in cui erano acquartierate le truppe della brigata di cavalleria Kresowa.

Nel settembre del 1939, dopo la sconfitta polacca nella Seconda guerra mondiale, Brody fu occupata dall'Armata Rossa in ossequio del Patto Molotov-Ribbentrop. Fra il 26 e il 30 giugno 1941 una battaglia di mezzi corazzati fu combattuta presso la città e nei centri vicini di Dubno, Luc'k e Rivne, tra le Panzer-Divisionen tedesche del Panzergruppe 1 e cinque potenti corpi meccanizzati sovietici, con ingenti perdite su entrambi i fronti.

Nel dicembre del 1942 gli occupanti tedeschi costrinsero la popolazione ebraica a trasferirsi in un ghetto all'interno della città.[4] La maggior parte dei 9 000 ebrei che abitavano la città prima della guerra morì nei campi di concentramento, di fame o di fatica oppure fu fucilata. Di quella che prima della seconda guerra mondiale era una delle più grandi comunità ebraiche della Galizia, oggi non restano che le rovine della Sinagoga grande di Brody e l'immenso cimitero ebraico. Durante il periodo di luglio-agosto del 1944, Brody e le zone vicine assistettero alle battaglie dell'Offensiva Leopoli-Sandomierz (nota anche come Brodovskij Kotel) in cui l'esercito sovietico riuscì ad accerchiare e annientare le forze tedesche.

Durante la guerra fredda, la base aerea di Brody fu impiegata dall'aviazione sovietica.

Il Museo storico-etnografico di Brody è stato fondato nel 2001.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture militari modifica

  • Castello di Brody

Architetture religiose modifica

  • Chiesa della Natività della Beata Vergine
  • Sinagoga grande di Brody, costruita come sinagoga-fortezza nel XVIII secolo, versa in condizione di grave abbandono e degrado.

Note modifica

  1. ^ "Чисельність наявного населення України (Popolazione annuale dell'Ucraina)" (PDF), su database.ukrcensus.gov.ua. URL consultato il 19 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2018).
  2. ^ Jewish Virtual Library
  3. ^ "O Brody, le mummie delle tue passioni strangolate alitavano su di me il loro invincibile veleno. Sentivo già il freddo mortale delle tue occhiaie, costellate di lacrime rapprese. Ed ecco che un traballante galoppo mi trasporta via dalle pietre scheggiate delle tue sinagoghe". Racconto Sulla strada di Brody.
  4. ^ A. Tiburzi, Das Ghetto von Brody. Die letzten Monate des Lebens, in http://www.zukunft-braucht-erinnerung.de/das-ghetto-von-brody-die-letzten-monate-des-lebens/, 2015

Bibliografia modifica

  • S. Barącz, Wolne miasto handlowe Brody, Lwów 1865
  • J. Chonigsman Evrei goroda Brody (1584–1944), L'vov 2001
  • M. Friedländer, Fünf Wochen in Brody unter jüdisch-russischen Emigranten, Wien 1882
  • N. M. Gelber, Toledot jehudej Brody 1584–1943, Jerušalajim 1955
  • B. Kuzmany, Brody: A Galician Border City in the Long Nineteenth Century, Brill, Leiden/Boston 2017
  • B. Kuzmany, Brody. Eine galizische Grenzstadt im langen 19. Jahrhundert, Böhlau, Wien/Köln/Weimar 2011 ISBN 978-3-205-78763-1 (PDF; 16,9 MB)
  • Z. Kościów, Brody. Przypomnienie kresowego miasta, Opole 1993
  • T. Lutman, Studja nad dziejami handlu Brodów w latach 1773–1880, Lwów 1937
  • H. M. Sachar, The Course of modern Jewish history, Vintage Books (a division of Random House), capitolo 15
  • M. Wischnitzer, Die Stellung der Brodyer Juden im internationalen Handel in der zweiten Hälfte des 18. Jahrhunderts, in: M. Wischnitzer (Hg.), Festschrift zu S. Dubnows 70. Geburtstag, Berlin 1930, 113–123
  • B. Zrobek, Brody i Bridščyna. Istoryčno-memuarnyj zbirnyk, Kniha II, Brody 1998
  • I. Babel', L'armata a cavallo, Einaudi, Torino, 2003.
  • A. Tiburzi, Das Ghetto von Brody. Die letzten Monate des Lebens, in http://www.zukunft-braucht-erinnerung.de/das-ghetto-von-brody-die-letzten-monate-des-lebens/, 2015
  • Martin Pollack, Galizia: viaggio nel cuore scomparso della Mitteleuropa, Rovereto, Keller, 2017.
  • A. Tiburzi, Un mondo estinto. La comunità ebraica di Brody e il suo destino (1941-1945) (prefazione di Carlo Saletti), Ombre corte, 2020.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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