Stanley Raymond Harris, soprannominato "Bucky" (Port Jervis, 8 novembre 1896Bethesda, 8 novembre 1977), è stato un giocatore di baseball e allenatore di baseball statunitense che ha giocato nel ruolo di seconda base nella Major League Baseball (MLB). È entrato nella National Baseball Hall of Fame nel 1975 per i suoi meriti come manager.

Bucky Harris
Harris nel 1924
Nazionalità Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Altezza 175 cm
Peso 71 kg
Baseball
Ruolo Seconda base, Allenatore
Termine carriera 1931 (giocatore)
1956 (allenatore)
Hall of fame National Baseball Hall of Fame (1975)
Carriera
Squadre di club
1919-1928Washington Senators
1929-1931Detroit Tigers
Carriera da allenatore
1924-1928Washington Senators
1929-1933Detroit Tigers
1934Boston Red Sox
1935-1942Washington Senators
1943Philadelphia Phillies
1947-1948New York Yankees
1950-1954Washington Senators
1955-1956Detroit Tigers
Statistiche
Batte destro
Lancia destro
Media battuta ,274
Valide 1 297
Punti battuti a casa 508
Palmarès
Trofeo Vittorie
World Series 2

Per maggiori dettagli vedi qui

Statistiche aggiornate al 24 aprile 2017

Carriera modifica

Harris trascorse la maggior parte della carriera come giocatore nel ruolo di seconda base per i Washington Senators (1919–28). Nel 1924 gli fu assegnato il doppio ruolo di giocatore-manager; all'età di 27 anni era il più giovane allenatore nelle Majors.[1] Nella prima stagione guidò subito i Senators alla loro unica vittoria delle World Series durante la loro permanenza a Washington, venendo soprannominato "the Boy Wonder."[2] Quando scese in campo in quelle World Series batté con .333 con due fuoricampo. Conquistò nuovamente l'American League l'anno successivo ma i Senators furono sconfitte nelle World Series 1925 a Pittsburgh dopo essere stati in vantaggio per 3-1 nella serie.[3] Baseball historian William C. Kashatus wrote of his dominant play in the 1924 World Series:[1]

Dopo un primo addio ai Senators nel 1928 (sarebbe tornato ad allenarli per due volte nei periodi 1935–42 e 1950–54), Harris passò come giocatore-manager ai Detroit Tigers. Il 1928 fu tuttavia il suo ultimo anno come giocatore a tempo pieno. In seguito, Harris fu il manager dei Boston Red Sox (1934) e dei Philadelphia Phillies (brevemente conosciuti come Blue Jays, nel 1943).

Dopo una tumultuosa stagione 1946 in cui cambiarono tre allenatori, nel 1947 i New York Yankees assunsero Harris. Grazie alla presenza dell'MVP stagionale Joe DiMaggio e al nuovo acquisto Allie Reynolds, la squadra vinse 97 partite nella stagione regolare, battendo i Brooklyn Dodgers di Jackie Robinson nelle World Series 1947, dando ad Harris il secondo titolo della carriera. L'anno successivo, il club, malgrado 94 vittorie chiuse al terzo posto nell'American League ed Harris venne sostituito con Casey Stengel, che sarebbe andato a vincere sette World Series nelle successive 12 stagioni. Harris chiuse la carriera con i Senators (1950-1954) e per una seconda volta come manager dei Tigers (1955-1956).

Palmarès modifica

  • World Series: 2
Washington Senators: 1924 (come giocatore e allenatore)
New York Yankees: 1947 (come allenatore)

Record come manager modifica

Squadra Da A Stagione regolare Playoff Note
V S % V S %
Washington Senators 1924 1928 429 334 .562 7 7 .500 [4]
Detroit Tigers 1929 1933 355 410 .464 [4]
Boston Red Sox 1934 1934 76 76 .500 [4]
Washington Senators 1935 1942 558 663 .457 [4]
Philadelphia Phillies 1943 1943 39 53 .424 [4]
New York Yankees 1947 1948 191 117 .620 4 3 .571 [4]
Washington Senators 1950 1954 349 419 .454 [4]
Detroit Tigers 1955 1956 161 147 .523 [4]
Totale 2158 2219 .493 11 10 .524

Note modifica

  1. ^ a b Kashatus (2002), p. 75.
  2. ^ National Baseball Hall of Fame|National Baseball Hall of Fame and Museum official site
  3. ^ Kashatus (2002), pp. 74–76.
  4. ^ a b c d e f g h Bucky Harris, su Baseball Reference, Sports Reference. URL consultato il 24 aprile 2017.

Bibliografia modifica

  • Kashatus, William C. (2002). Diamonds in the Coalfields: 21 Remarkable Baseball Players, Managers, and Umpires from Northeast Pennsylvania. Jefferson, North Carolina: McFarland & Company. ISBN 978-0-7864-1176-4.

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