C'Mon People è una canzone di Paul McCartney dell'album Off the Ground (1993), pubblicata lo stesso anno su un singolo (B-side: I Can't Imagine)[1].

C'Mon People
singolo discografico
ArtistaPaul McCartney
Pubblicazione22 febbraio 1993
Album di provenienzaOff the Ground
Dischi1
Tracce2 (7");
3 (1° CD);
4 (2° CD);
GenereSoft rock
Pop rock
EtichettaEMI/Parlophone
ProduttorePaul McCartney
Julian Medelsohn
Formati7"
CD (2 versioni)
Noten. 41 Bandiera del Regno Unito
n. 41 Bandiera della Germania
Singoli di Paul McCartney - cronologia
Singolo precedente
(1992)
Singolo successivo
(1993)
C'Mon People
ArtistaPaul McCartney
Autore/iPaul McCartney
GenereSoft rock
Pubblicazione originale
IncisioneOff the Ground
Data2 febbraio 1993
Durata7:42 (album; con ghost track)
5:43 (album; da sola)
5:45 (singolo)

Descrizione modifica

C'Mon People venne registrata nel corso della principale ondata di sedute per l'album, che andò da inizio dicembre 1991 a luglio dell'anno seguente[2]; in quegli otto mesi vennero registrate undici delle tredici tracce che compongono Off the Ground, assieme a quasi lo stesso numero di inediti[2]. La canzone, la dodicesima dell'LP, ufficialmente chiude il disco, ma è in realtà seguita da Cosmically Conscious, composta venticinque anni prima, che appare come ghost track[2]. Off the Ground venne pubblicato ad inizio febbraio 1993, e riscosse molto successo commerciale[2], ma non altrettanto critico[3]. Il making-of del suo videoclip, assieme a quello di Hope of Deliverance, appare nello speciale Movin' On, trasmesso il 4 aprile, che mostra inoltre l'ultimo mese di lavorazione all'album[2]; il video era stato girato nel gennaio 1993, ed era diretto da Kevin Godley, un ex-membro dei 10cc[1], che non suona su Off the Ground[2]. C'Mon People fu un pezzo molto stabile nel The New World Tour (1993), venendo suonata in quasi tutti i concerti[4]; un'esecuzione, registrata il 31 maggio a Kansas City, è apparsa come quindicesima traccia di Paul Is Live (1993), dov'è posta tra due composizioni firmate Lennon-McCartney, Magical Mystery Tour e Lady Madonna[5].

Il singolo modifica

Quarantottesimo singolo per Macca, venne pubblicato su tre formati diversi con un differente tracklisting[1]. Il 7" conteneva, come b-side, I Can't Imagine, non inclusa su Off the Ground. Vennero pubblicati due CD differenti: uno conteneva una terza traccia, un mixaggio intitolato Deliverance, realizzato da Steve Anderson, mentre il secondo quattro tracce, con l'aggiunta di Keep Coming Back to Love e Down to the River ai brani del vinile[1]. I numeri di serie del 7" e dei CD erano rispettivamente R 6338, CD R 6338 e CD RS 6338[1]; l'SP venne pubblicato con una copertina, nella quale si legge, come sottotitolo di C'Mon People, "We've got a future" ("Abbiamo un futuro")[1], un verso del brano[6].

Il singolo arrivò alla 41ª posizione delle charts britanniche, dove rimase per sole tre settimane[1], ma non entrò in quelle statunitensi[7], sebbene l'SP fosse stato pubblicato anche negli USA[8]. L'unica altra posizione nota è un'altra 41° in Germania[9].

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g (EN) Graham Calkin, Paul McCartney - C'Mon People, su jpgr.co.uk, JPGR. URL consultato il 5 settembre 2014.
  2. ^ a b c d e f (EN) Graham Calkin, Off the Ground, su jpgr.co.uk, JPGR. URL consultato il 5 settembre 2014.
  3. ^ Bourhis, pag. 148.
  4. ^ (EN) C'Mon People, su the-paulmccartney-project.com, The Paul McCartney Project. URL consultato il 5 settembre 2014.
  5. ^ (EN) Graham Calkin, Paul Is Live, su jpgr.co.uk, JPGR. URL consultato il 5 settembre 2014.
  6. ^ (EN) PAUL MCCARTNEY LYRICS - C'Mon People, su azlyrics.com, AZ Lyrics. URL consultato il 5 settembre 2014.
  7. ^ (EN) Stephen Thomas Erlewine, Paul McCartney - Awards, su allmusic.com, AllMusic. URL consultato il 5 settembre 2014.
  8. ^ (EN) Paul McCartney - C'Mon People, su discogs.com, Discogs. URL consultato il 5 settembre 2014.
  9. ^ (EN) Paul McCartney - C'Mon People, su hitparade.ch, HitParade. URL consultato il 5 settembre 2014.

Bibliografia modifica

  • Hervé Bourhis, Il Piccolo Libro dei Beatles, Blackvelvet, 2012.