Il CVT M-200 era un aliante biposto da addestramento e competizione originariamente realizzato dall'azienda italiana Aeromere di Trento a partire dal 1964, e poi prodotto su licenza in Francia dalla Coopérative d'Approvisionnement et de Réparation de Matériel Aéronautique de Moulins (C.A.R.M.A.M.) a Moulins. Ne furono prodotti un totale di 63 esemplari.

CVT M-200
Un aliante M-200 sul campo di volo di Bellegarde-sur-Valserine
Descrizione
Tipoaliante da addestramento
Equipaggio2
ProgettistaPietro Morelli
CostruttoreBandiera dell'Italia Aeromere
Bandiera della Francia CARMAM
Data impostazione1960
Data primo volo1964
Data entrata in servizio1965
Esemplari63
Dimensioni e pesi
Lunghezza7,6 m
Apertura alare18,14 m
Superficie alare17,4 mq
Allungamento alare19
Peso a vuoto360 kg
Peso max al decollo520 kg
Prestazioni
VNE225 km/h
Velocità di stallo(51 km/h)

i dati sono estratti da Jane's World Sailplanes & Motor Gliders New Edition

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Storia del progetto modifica

Dopo la realizzazione del CVT-4 Strale, di cui fu costruito un unico prototipo, nel 1960 il Centro di Volo a Vela del Politecnico di Torino iniziò la costruzione di un nuovo modello di aliante biposto, progettato da Alberto Morelli con la collaborazione del fratello Pietro, che fu designato M-200.[1] Tale aliante riprendeva le originarie linee generali del precedente M-100S, era biposto e concepito per essere usato sia nell'addestramento che nel diporto.[1] Prodotto su ordine dell'Aero Club d'Italia il prototipo andò in volo per la prima volta sul campo d'aviazione dell'Aeritalia a Torino nel maggio 1964, nelle mani di Alberto Morelli.[2]

Descrizione tecnica modifica

L’ala monolongherone era costruita interamente in legno e rivestita di tela, derivava direttamente da quella dell’M-100 S. L'apertura alare era stata portata da 15 a 18,5 metri e l’allungamento da 17,1 a 19.[1] L'ala era dotata di profili alari NACA 63-618 alla radice e NACA 63-615 all'estremità.[1] La fusoliera era di costruzione lignea, dotata di falso guscio con correnti in legno di abete rosso e rivestimento in compensato.[1] La cabina di pilotaggio ospitava i due piloti affiancati, ed era ricoperta da una capottina a baldacchino che si apriva ribaltandosi sul lato sinistro per mezzo di cerniere.[1]

Impiego operativo modifica

In attesa dell'arrivo di un grosso ordine da parte dell'Aero Club d’Italia, che purtroppo non arrivò mai, l'Avionautica Rio di Sarnico costruì quattro M-200.[2] Nel 1966 l'azienda francese CARMAM (Coopérative d'Approvisionnement et de Réparation de Matériel Aéronautique de Moulins), acquistò la licenza di costruzione, che venne avviata presso il suo stabilimento di Moulins-Avernes. L'M-200 rimase in produzione a Moulins fino al 1972, per un totale di 59 esemplari.[1] In Francia divenne noto con la sigla di M-200 Foéhn ed esportato in varie nazioni. Il modello M-200 ha partecipato a numerosi campionati italiani di volo a vela, conquistando numerosi record nazionali sia italiani che francesi.[1]

Durante il suo impiego emersero problemi relativi alla sua costruzione, risultata troppo leggera in quanto su alcuni esemplari emersero fessure nella fusoliera e negli elementi laterali. Il 27 agosto 1969 venne emessa una direttiva di aeronavigabilità che limitava il peso massimo a 520 kg o 85 kg per pilota equipaggiato (70 kg senza paracadute).[3] I vari Aero Club, danneggiati da questa limitazione, iniziarono a vendere i loro M-200 Foéhn.[3] Nel 2019 rimanevano iscritti al registro francese dell'aviazione civile 29 esemplari[4].

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h All Aero.
  2. ^ a b Aeromedia.
  3. ^ a b Jouhaud, Jouhaud 1992, p. 188.
  4. ^ Direction Générale de l'Aviation Civile, su immat.aviation-civile.gouv.fr. URL consultato il 26 agosto 2019.

Bibliografia modifica

  • (EN) Andrew Coates, Jane's World Sailplanes & Motor Gliders, London, Jane's, 1980, ISBN 0-7106-0017-8.
  • (EN) Reginald Jouhaud e Anne Jouhaud, Histoire du vol à voile français, Toulouse, Cépaduès, 1992, ISBN 2-85428-274-4.

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