Cabasite-Ca

minerale


La cabasite-Ca è un minerale, un silicato tectosilicato, appartenente al gruppo delle zeoliti. Si chiamava anche acadialite, nome ormai in disuso.

Cabasite-Ca
Classificazione StrunzVIII/J.26-30
Formula chimica(Ca0,5,Na,K)4[Al4Si8O24]·12H2O
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinodimetrico
Sistema cristallinotrigonale
Gruppo puntuale1
Gruppo spazialeP1
Proprietà fisiche
Densità2,0-2,1 g/cm³
Durezza (Mohs)4,5
Sfaldaturaindistinta
Fratturairregolare
Colorebianco, rosa carneo, incolore, giallo, arancione, marrone
Lucentezzavitrea
Opacitàtrasparente, traslucido
Diffusionecomune
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Etimologia modifica

Il nome di questo minerale è stato inizialmente trascritto come chabasie nel Journal d'Histoire, vol.II, p. 181 da Bosc d'Antic (1780) e fatto derivare dall'autore dal greco χαβάζιος, chabàzios, una delle 20 pietre nominate nella poesia orfica Lithikà, verso 758. Il nome che effettivamente è presente nei manoscritti della poesia è χαλάζιος, chalàzios, per cui il minerale avrebbe dovuto essere ridenominato in chalazite o chalasite, ma si è preferito mantenere il nome originale chabazite che, nelle pubblicazioni in lingua italiana, è divenuto cabasite[1][2].

Forma in cui si presenta in natura modifica

La cabasite si presenta con cristalli singoli romboedrici o pseudo-cubici, geminati per compenetrazione, secondo il pinacoide [0001], di colore bianco, non frequentemente, rossastri, verdastri o marroni. Raramente si ritrova anche in piramidi appiattite a sei facce (facoliti). I cristalli possono essere lunghi anche più di 1,5 cm. Cationi potassio (K), stronzio (Sr) e sodio (Na) possono sostituire parzialmente il catione calcio (Ca).

Origine e giacitura modifica

Si ritrova in druse nelle vescicole gassose, e nelle fratture dei basalti, nelle cavità pegmatitiche, nelle fessure alpine o nei filoni minerari. Spesso è associata ad altre zeoliti: stilbite, heulandite, scolecite, natrolite, phillipsite ma anche a calcite, aragonite, opale e quarzo. Si rinviene anche nei tufi vulcanici, quando la cabasite sostituisce i plagioclasi calcici alterati. [3]

Località di ritrovamento modifica

In Italia, al Col del Lares, in Val di Fassa, all’isola Lachea ad Aci Trezza (Catania), nei basalti del Vicentino, nelle aree dei vulcani laziali e nelle geodi dei graniti di Baveno (Novara).[4] Nell'isola di Viðoy, nell'arcipelago delle Isole Fær Øer, alle pendici del monte Malinsfjall. In Polonia, a Strzegom, si ritrova una cabasite di colore giallo.[5] Si rinviene anche in Islanda nei basalti olivinici, dove è la zeolite più comune.[6] Si è trovata in Groenlandia a Qeqertarsuaq e a Paterson in New Jersey (U.S.A.).

Usi modifica

Minerale d’interesse scientifico o collezionistico.

Note modifica

  1. ^ Albert Huntington Chester, A dictionary of the names of minerals including their history and etymology (PDF), 1896, pp. 1-378. URL consultato il 23 marzo 2014.
  2. ^ Robert F. Martin, William H. Blackburn, Encyclopedia of mineral names: first update (PDF), in The Canadian Mineralogist,, vol. 37, 1999, pp. 1045-1078. URL consultato il 23 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  3. ^ ”Ole Johnsen, Guida ai minerali del mondo, Zanichelli, Bologna, 2011”
  4. ^ ”A. Mottana, R. Crespi, G. Liborio, Minerali e rocce, Mondadori, Milano, 2009”
  5. ^ ”R. Hochleitner, Guida ai minerali del mondo, Ricca editore, Roma, 2017”
  6. ^ ”K. Saemundsson, E. Gunnlaugsson, Icelandic Rocks and Minerals, Mál og Menning, 2010”

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • (EN) Webmin, su webmineral.com.
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