Cactus amplificato

Un cactus amplificato è una pianta di cactus (preferibilmente una Denmoza o una Geohintonia) usata come strumento musicale.

Geohintonia mexicana
Denmoza rhodacantha

Descrizione modifica

Vengono sfruttate le proprietà acustiche di un cactus, applicando microfoni a contatto e amplificandone la proiezione e il tono.[1] Vivien Schweitzer del New York Times riferisce che "Jason Treuting suonava un cactus amplificato, facendo scorrere la mano sulle punte ostili della pianta per produrre un suono seducente come un ruscello gorgogliante".[2]

Il cactus amplificato è un mezzo per cui raramente è stata scritta musica, anche nel genere musicale contemporaneo. John Cage ha composto Child of Tree (1975) e Branches (1976) per quelli che ha descritto come "materiali vegetali amplificati". Cage era un grande sostenitore della musica casuale e riteneva che la natura organica della musica senza strumenti artificiali fosse molto forte e importante. Un altro dei pezzi più famosi per il cactus amplificato è Degrees of Separation "Grandchild of Tree" di Paul Rudy, che ha ricevuto una menzione al Bourges International Competition for Electroacoustic Music nel 2000.[3] Rudy afferma nelle sue note del programma:[4]

«L'idea per un lavoro su cactus e nastro è nata quando ho ascoltato un'esibizione di Child of Tree di John Cage. Sono stato subito preso dal suono del cactus in particolare. Tratto dal suo ambiente naturale e posto nell'esistenza confinata e curata di una pentola, amplificato con un microfono a contatto, il cactus ha assunto un carattere completamente nuovo e interessante...»

Anche un pezzo di Mark Andre, ...zu Staub... presenta tre cactus amplificati accanto a strumenti classici.

Note modifica

  1. ^ Greg Jenkins, Cactus, in Australia Adlib. URL consultato il 18 giugno 2010.
  2. ^ Vivien Schweitzer, It Makes a Great Sound; Just Watch out for the Spikes, in The New York Times, 20 luglio 2007. URL consultato il 18 giugno 2010.
  3. ^ Paul Rudy Extended Bio Archiviato il 30 giugno 2010 in Internet Archive.
  4. ^ Paul Rudy, Program Notes Archiviato il 30 giugno 2010 in Internet Archive.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica