Caifa

sommo sacerdote e capo del sinedrio
Disambiguazione – Se stai cercando la città israeliana, vedi Haifa.

Caiàfa, in ebraico: יוסף בַּר קַיָּפָא, Yosef Bar Kayafa,[1] meglio noto come Caifa (greco: Καϊάφας; aramaico: ק׳פא; Kayafa 18-36) (... – ...; fl. I secolo), è stato un sacerdote ebreo antico, sommo sacerdote e capo del sinedrio dall'anno 18 al 36, appartenente alla corrente dei Sadducei. Ricoprì tale carica ai tempi di Gesù che, secondo il Vangelo di Luca e il Vangelo di Giovanni, fece arrestare e del quale chiese la crocifissione.

Affresco di Giotto raffigurante Cristo davanti a Caifa

Significato del nome modifica

Caifa non era un nome ebraico corrente all'epoca, ma, come riporta il Vangelo di Luca, era nuovo alla tradizione anche il nome di un contemporaneo e figlio di sacerdote, Giovanni Battista.

L'etimologia è incerta. La somiglianza del nome "Caifa" con "Cefa" ("Pietra"), il soprannome che Gesù diede a Pietro, lascia ipotizzare una origine etimologica comune dei due termini.

Il sommo sacerdote era la massima autorità spirituale vivente per gli ebrei, istituita direttamente da Dio nel Levitico e in carica a vita, la cui parola era assimilata a verità che altra autorità non poteva contraddire, similmente a quanto affermato dalla Chiesa cattolica romana riguardo al pontefice.

Kai'apha in aramaico significa 'indovino'.[senza fonte]

La carica di sommo sacerdote modifica

Secondo il Levitico (VIII), il Signore aveva istituito un unico sommo sacerdote che doveva restare in carica a vita. In seguito, i giudei riadattarono la legge (come fecero per il divorzio inizialmente vietato), permettendo che vi fossero più di un sommo sacerdote che restassero tali a vita, anche se a coprire la carica era sempre un singolo sommo sacerdote: queste persone avevano il titolo ed esercitavano a turno tale dignità, uno ogni anno. Il Vangelo di Giovanni riporta in proposito <<ma uno di loro di nome Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno>>.

Giuseppe Flavio (Antichità Giudaiche, libro XX, cap. 10) narra che l'imperatore romano nominava il sommo sacerdote del Tempio di Gerusalemme, e questi durava in carica al massimo per un anno; e che talora i sommi sacerdoti compravano questa carica col denaro, senza attribuire questo fatto a Caifa.

Il peccato pur grave di simonia, secondo la teologia cattolica, non farebbe comunque venire meno l'autorità e la dignità spirituale derivanti dalla carica di sommo sacerdote, a prescindere dalla mente e volontà del singolo.

Il sommo sacerdozio si trasmetteva di padre in figlio, o in assenza di figli, al fratello maggiore. Il primo regnante a nominare il sommo sacerdote fu la moglie di Alessandro Ianneo, Salomè Alessandra, che incaricò il figlio Giovanni Ircano II come sommo sacerdote (Libro XIII, 407-408) detenendo il ruolo di regina per nove anni, affidando ai Farisei il pieno dominio sulla regione. Dopo la morte della madre Salomè, Giovanni Ircano II le succedette, riunendo in sé le cariche di re e sommo sacerdote, ma dopo tre mesi il fratello Aristobulo II gli si ribellò. Dopo la deposizione di Aristobulo da parte dei romani, Giovanni Ircano riprese la carica di Sommo Sacerdote e divenne anche etnarca della Giudea nel 47 a.C.

Nei racconti di Flavio, il sommo sacerdote è a volte anche capo della nazione giudaica, altrove è imparentato con il governatore romano della regione.

Nei Vangeli modifica

Nei Vangeli, Caifa viene nominato all'inizio della vita pubblica di Gesù e soprattutto durante la passione di Gesù.

Durante la passione di Gesù i Vangeli raccontano che Egli fu arrestato per iniziativa dei sommi sacerdoti e del Sinedrio, i quali pagarono Giuda perché lo tradisse. Dopo l'arresto, Gesù fu condotto prima da Anna e poi da Caifa. Non potendo il sommo sacerdote ed il Sinedrio comminare la pena di morte, essi chiesero quindi al governatore romano Ponzio Pilato di condannare a morte il prigioniero.

Identificazione modifica

Il nome di Caifa viene fatto in tutte le fonti bibliche ad eccezione del Vangelo di Marco:

  • Vangelo di Matteo: Mt 26,3.57;
  • Vangelo di Giovanni: Gv 11,49; 18,13.14.24.28;
  • Vangelo di Luca: Lc 3,2
  • Atti degli Apostoli: At 4,6.

Il nome di Caifa non compare mai nel Vangelo di Marco, che si riferisce semplicemente al sommo sacerdote (Mc 14, 53.54.60.61.63). Ciò ha fatto ipotizzare al biblista Rudolf Pesch che il sommo sacerdote fosse ancora in carica all'epoca della stesura del racconto, che sarebbe quindi stato scritto prima del 37 d.C., in data precedente al periodo in cui sono collocati gli altri testi del Vangelo di Marco.

Nelle Antichità Giudaiche, scritte in greco ellenistico da Giuseppe Flavio, viene fatta menzione di "Giuseppe detto Caifa", mentre nei Vangeli e negli Atti degli Apostoli si fa riferimento direttamente al nome Caifa, senza fare menzione del nome "Giuseppe" nelle due formule "Giuseppe detto Caifa", ovvero "Giuseppe bar Caifa" (Flavio riporta i nomi col patronimico ebraico "bar" o "ben").

Diversamente da quanto accade per il sacerdote Zaccaria, padre di Giovanni Battista, di cui il Vangelo di Luca riporta la classe sacerdotale (ottava, di Abìà), i 4 Vangeli non riportano la classe e la famiglia sacerdotale di appartenenza di Caifa.

Datazione modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Data di morte di Gesù § Inizio del ministero.

Nel Vangelo secondo Luca, iniziando a presentare la vita pubblica di Gesù e cercando di inquadrare storicamente gli avvenimenti, si dice:

« Nell'anno decimoquinto dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell'Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zagaria, nel deserto »   ( Luca 3,1-2, su laparola.net.)

Dato che Tiberio governò dal 14 al 37 d.C., il Vangelo di Luca sostiene che Caifa era in carica come sommo sacerdote nell'anno decimoquinto di regno, tra il 26 e il 29 d.C.

In modo coerente, Giuseppe Flavio (e la prima e più antica copia delle Antichità Giudaiche pervenutaci tramite Eusebio) colloca Caifa come sommo sacerdote in carica per la prima volta nel 18 d.C., e destituito nel 37 d.C.

Elenco dei sommi sacerdoti modifica

Vangelo di Luca modifica

Nel Vangelo di Luca, sono dunque menzionati i sommi sacerdoti Anna e Caifa, come se avessero detenuto contemporaneamente questa carica, mentre in effetti Caifa era succeduto al suocero Anna nella carica di sommo sacerdote.

Tuttavia, secondo Giuseppe Flavio restava con ogni probabilità notevole l'influenza di Anania al suo tempo, come se di fatto a decidere fossero due sommi sacerdoti (Anna e Caifa). Da parecchi anni, un sommo sacerdote non era lasciato in carica per periodo così lungo, pari a 10 anni, oltre ad avere dato a Israele (caso unico nella storia) 5 sommi sacerdoti provenienti dalla stessa famiglia sacerdotale.

«[197] Venuto a conoscenza della morte di Festo, Cesare inviò Albino come procuratore della Giudea. Il re poi allontanò Giuseppe dal sommo sacerdozio e gli diede come successore nell'ufficio il figlio di Anano, il quale si chiamava anch'egli Anano.
[198] Del vecchio Anano si dice che fu estremamente felice; poiché ebbe cinque figli e tutti, dopo di lui, godettero di quell'ufficio per un lungo periodo, divenendo sommi sacerdoti di Dio; un fatto che non accadde mai ad alcuno dei nostri sommi sacerdoti»

Vangelo di Giovanni modifica

« Allora il distaccamento con il comandante e le guardie dei Giudei afferrarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli era infatti suocero di Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno. Caifa poi era quello che aveva consigliato ai Giudei: "È meglio che un uomo solo muoia per il popolo". »   ( Giovanni 18,12-14, su laparola.net.)

Atti degli Apostoli modifica

Ancora all'inizio degli Atti degli Apostoli, Caifa viene ricordato come sommo sacerdote insieme ad Anna e ad altri due personaggi di nome Giovanni ed Alessandro:

« Il giorno dopo si radunarono in Gerusalemme i capi, gli anziani e gli scribi, il sommo sacerdote Anna, Caifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti. »   ( Atti 4,5-6, su laparola.net.)

Giuseppe Flavio modifica

Di seguito, tutte le citazioni riguardanti Caifa, nelle Antichità Giudaiche di Giuseppe Flavio:

«Quirino vendette i beni di Archelao, e nello stesso tempo ebbero luogo le registrazioni delle proprietà che avvennero nel trentasettesimo anno dalla disfatta di Azio, inflitta da Cesare ad Antonio. Essendo il sommo sacerdote Joazar sopraffatto da una sedizione popolare, Quirino gli tolse la dignità del suo ufficio e costituì sommo sacerdote Anano, figlio di Seth. (Anano: è il sommo sacerdote Anna che tenne il sommo sacerdozio dal 6 al 15 d.C., furono lui e Giuseppe, soprannominato Caifa, suo genero e sommo sacerdote dal 18 al 36 circa d. C. ad avere tanta parte nel tribunale che condannò Gesù. Dall'autorevole famiglia di Anna uscirono cinque sommi sacerdoti e fu in seguito annientata dagli Zeloti.»

«[33]Dopo Cesare, salì sul trono Tiberio Nerone, figlio di sua moglie Giulia; egli inviò Valerio Grato a succedere ad Annio Rufo quale governatore sui Giudei.[34] Grato depose Anano dal suo sacro ufficio e proclamò sommo sacerdote Ismaele, figlio di Fabi; dopo un anno lo depose e, in sua vece, designò Eleazaro, figlio del sommo sacerdote Anano. Dopo un anno depose anche lui e all'ufficio di sommo sacerdote designò Simone, figlio di Camitho. [35] L'ultimo menzionato tenne questa funzione per non più di un anno e gli successe Giuseppe, che fu chiamato Caifa. Dopo questi atti Grato si ritirò a Roma dopo essere stato in Giudea per undici anni. Venne come suo successore Ponzio Pilato»

Quindi risulta:

  • sequenza di sommi sacerdoti: Joazar, Anano (Anania, Anna), Ismaele, Eleazaro, Simone, Caifa;
  • Eleazaro, figlio di Anna;
  • Caifa, genero di Anna, come nei Vangeli.
  • date:
    • Anna, dal 6 al 15 d.C.
    • Caifa, dal 18 al 36 d.C.

Caifa nel racconto non è un nome proprio di persona, ma il soprannome di tale Giuseppe (Giuseppe detto Caifa), citato senza il consueto patronimico ebraico bar ("figlio di") che è parte integrante dei nomi giudei (anche nelle genealogie dell'Antico Testamento).

Storia ecclesiastica di Eusebio modifica

La Storia ecclesiastica di Eusebio di Cesarea commenta:

«Giuseppe (Flavio), nel medesimo libro delle Antichità (XVIII 34-35), enumera in ordine successivo i quattro Sommi Sacerdoti da Anna fino a Caifa, dicendo: «Valerio Grato tolse la carica sacerdotale ad Anna, figlio di (bar) Seth, e proclamò Sommo Sacerdote Ismaele, figlio di (bar) Fabi, ma non molto tempo dopo destituì anche lui e nominò Sommo Sacerdote Eleazaro, figlio del (bar) Sommo Sacerdote Anna. Trascorso un anno anche costui fu esautorato e la carica fu affidata a Simone, figlio di (bar) Kamith ed anche lui non la tenne per più d'un anno; fu suo successore Giuseppe, chiamato anche Caifa». 6. Dunque l'intera durata dell'insegnamento del nostro Salvatore, come appare evidente, non comprende quattro anni completi, e ci furono in questo periodo quattro Sommi Sacerdoti, da Anna fino a Caifa, uno per anno. E il Vangelo indicando Caifa come Sommo Sacerdote durante l'anno in cui si compì la passione di Cristo è nel vero. Da quanto ci dice e dall'osservazione precedente si può così stabilire la durata dell'insegnamento di Cristo"»

Da qui, Eusebio, sovrapponibile agli altri manoscritti pervenuti di Giuseppe Flavio, colloca in circa 4 anni la durata della predicazione di Gesù.

Apocrifi modifica

Negli apocrifi si aggiungono altri particolari sulla storia di Caifa nella Dichiarazione di Giuseppe di Arimatea Giuda Iscariota è suo nipote e si parla di una figlia di Caifa chiamata Sara.

Ossario di Caifa modifica

In una piccola tomba di famiglia a sud di Gerusalemme, presso Peace Forest, sono stati rinvenuti nel 1990 vari ossari,[2] di cui il più elaborato riporta l'iscrizione Yehoseph bar Qyph, "Giuseppe figlio di Caifa". All'interno erano conservate anche le ossa di Caifa.

Si tratta del primo ritrovamento archeologico riguardante il nome "Caifa", che sarebbe stato effettivamente un soprannome, come riportato da Flavio Giuseppe in Antichità Giudaiche 23,35-39.

Influenza culturale modifica

Dante Alighieri, nell'Inferno, mette Caifa nella bolgia degli ipocriti; la sua punizione consiste nell'essere crocifisso e confitto nel terreno, calpestato dalle altre anime che indossano pesanti cappe di piombo (XXIII, 110-126).

Note modifica

  1. ^ Metzger e Coogan (1993), Oxford Companion to the Bible, p. 97.
  2. ^ Jerusalem - Burial Sites and Tombs of the Second Temple Period

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN161055492 · CERL cnp00603974 · LCCN (ENn94114587 · GND (DE129446424 · J9U (ENHE987007303030805171