Calotriton asper

specie di anfibio

Il tritone dei Pirenei (Calotriton asper Dugès, 1852) è un anfibio caudato appartenente alla famiglia dei Salamandridi[2].

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Tritone dei Pirenei
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Amphibia
Ordine Caudata
Famiglia Salamandridae
Sottofamiglia Pleurodelinae
Genere Calotriton
Specie C. asper
Nomenclatura binomiale
Calotriton asper
(Dugès, 1852)
Sinonimi

Calotriton punctulatus
(Dugès, 1852) Diemictylus asper
(Dugès, 1852)
Euproctus asper
(Dugès, 1852)
Euproctus pyrenaeus
(Duméril, Bibron & Duméril, 1854)
Hemitriton asper
Dugès, 1852
Hemitriton bibronii
Dugès, 1852
Hemitriton cinereus
Dugès, 1852
Hemitriton punctulatus
Dugès, 1852
Hemitriton rugosus
Dugès, 1852
Molge aspera
(Dugès, 1852)
Molge bolivari
Boscá, 1918
Triton asper
(Dugès, 1852)
Triton bibroni
(Dugès, 1852)
Triton cinereus
(Dugès, 1852)
Triton pyrenaeus
Duméril, Bibron & Duméril, 1854
Triton repandus
Dugès, 1852
Triton rugosus
(Dugès, 1852)

Areale

Descrizione modifica

Questo tritone di montagna di taglia media ha un capo largo, appiattito, reso angoloso dalla forma smussata del muso e delimitata dietro il collo da una vistosa piega. Non sono presenti ghiandole parotoidi. La superficie della pelle è molto ruvida e ricoperta di numerose piccole verruche, mentre il lato ventrale è liscio. La coda è compressa in senso laterale, ma senza bordo membranoso; dita anteriori e posteriori terminano con artigli cornei neri. Parti superiori di colori più «cupi», da grigio chiaro a grigio scuro, grigio-brunastro, verde olivastro o quasi nero. Soprattutto gli esemplari più giovani e i maschi presentano diverse vistose macchie gialle, disposte in file longitudinali, che possono fondersi in una banda dorsale irregolare. La gola è arancione con macchie marroni scure; la zona centrale è arancione nei maschi e giallognola nelle femmine. La cloaca dei maschi forma un rigonfiamento uniformemente tondeggiante, mentre quella della femmina è conica e rivolta all'indietro. Ha una lunghezza totale di 10-16,5 cm[3].

Biologia modifica

L'alimentazione di questi tritoni prevalentemente acquatici, attivi di giorno come anche di notte, è costituita da insetti acquatici e dalle loro larve, da piccoli crostacei e vermi. Si tratta di una specie minacciata dall'immissione di trote in molti dei suoi habitat. La riproduzione avviene in acqua, in primavera e in autunno, e il suo inizio è segnalato dal maschio che assume una posizione di corteggiamento: solleva la coda, presentandone alla femmina il lato inferiore di colore arancione. Durante l'amplesso, della durata di molte ore, il maschio cinge la compagna con la coda e rilascia diversi spermatofori che quindi massaggia con le sue zampe posteriori nella cloaca della femmina (fecondazione interna). Quest'ultima depone poi 30-70 uova, che fa aderire uno per uno a sassi nel letto di ruscelli. Dopo 4-5 settimane sbucano le larve, la cui metamorfosi avviene circa 1 anno dopo, mentre la maturità sessuale giunge soltanto dopo altri 3-4 anni; questi animali possono vivere complessivamente anche fino a 20 anni[3].

Distribuzione e habitat modifica

Questo tritone vive esclusivamente sui Pirenei e sulle loro propaggini, con maggiore frequenza ad altitudini di 1000-2500 m, più raramente fino a un massimo di 3000 m o anche a bassa quota, fino a 200 m. In primavera e in estate si può trovare nascosto tra i sassi in tratti tranquilli e privi di vegetazione di torrenti di montagna o fossi, ma anche in raccolte d'acqua temporanee e sulle rive di laghi di montagna. Necessita di acque a temperature costantemente fredde, sotto i 15 °C, e per questo a basse quote colonizza spesso acque cavernicole. Lo svernamento avviene perlopiù sul suolo, in riva a corsi d'acqua, spesso in grandi raggruppamenti[3].

Note modifica

  1. ^ (EN) Bosch, J., Tejedo, M., Lecis, R., Miaud, C., Lizana, M., Edgar, P., Martínez-Solano, I., Salvador, A., García-París, M., Recuero Gil, E., Marquez, R. & Geniez, P. 2009, Calotriton asper, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Frost D.R. et al., Calotriton asper, in Amphibian Species of the World: an Online Reference. Version 6.0, New York, American Museum of Natural History, 2014. URL consultato il 13 ottobre 2016.
  3. ^ a b c Calotriton asper, su AmphibiaWeb. URL consultato il 13 ottobre 2016.

Bibliografia modifica

  • Dugès, 1852: Les Urodèles de France. Annales des Sciences Naturelles, Zoologie et Biologie Animale, Paris, ser. 3, vol. 17, p. 253-272.

Altri progetti modifica

  Portale Anfibi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di anfibi