Campagne in Britannia di Quinto Lollio Urbico

Con campagne in Britannia di Quinto Lollio Urbico si intendono una serie di operazioni militari avvenute all'epoca dell'Imperatore romano Antonino Pio in Caledonia, a nord del vallo di Adriano, che durarono dal 139 al 143 e a opera del Legatus Augusti pro praetore Quinto Lollio Urbico. Queste operazioni comportarono l'occupazione dei territori poco a nord del vallo Antonino fino al 155/157 e poi ancora dal 158 al 163/164 in due differenti fasi interrotte da un breve periodo di relativa pace.

Campagne in Britannia di Quinto Lollio Urbico
parte delle guerre in Britannia
I confini settentrionali della Britannia romana dopo la costruzione del vallo di Adriano nel 130
Data139 - 143/144
LuogoCaledonia
EsitoVittoria romana
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
16.500Sconosciuti
Perdite
LeggereIngenti
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«[Antonino Pio] attraverso Quinto Lollio Urbico, un suo legato, vinse i Britanni e costruì un secondo vallo dopo aver ridotto all'obbedienza i barbari»

Contesto storico modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Imperatori adottivi.

Nel turbolento contesto storico della Britannia dell'inizio del II secolo, più precisamente nel 117, all'inizio del principato di Adriano, scoppiò una nuova crisi. In quel frangente ebbe luogo una rivolta militare che fu soppressa dal governatore provinciale Quinto Pompeo Falcone. Quando Adriano raggiunse la Britannia durante il suo famoso viaggio attraverso le province attorno al 122, dispose la costruzione di un vallum, conosciuto ai posteri come il vallo di Adriano, costruito lungo la linea di frontiera dello Stanegate. L'imperatore dispose che se ne occupasse il nuovo governatore Aulo Platorio Nepote a cui fu affidata una nuova legione proveniente dalla Germania inferiore: la VI Victrix, che doveva sostituire la IX Hispana, della cui scomparsa si è molto discusso tra gli storici moderni. I rilievi archeologici hanno poi dimostrato che durante questa prima metà del secolo, vi fu una notevole instabilità politica in Scozia, e lo spostamento della frontiera più a sud dovrebbe essere considerata in questo contesto.

Forze in campo modifica

Romani

Il governatore Urbico rilevò vexillationes delle tre legioni della provincia di Britannia (la VI Victrix di stanza ad Eburacum, la XX Valeria Victrix a Castra Devana e la II Augusta a Isca Silurum), oltre ad un numero imprecisato di unità ausiliarie, per un totale di all'incirca 16.500 armati.[1]

Britanni
  Lo stesso argomento in dettaglio: Organizzazione militare dei Britanni.

Le popolazioni celtiche coinvolte nella guerra furono: Brigantes, Votadini, Selgovae (lungo gli attuali confini meridionali della Scozia), i Damnonii dello Strathclyde ed i Novantae della regione del Dumfries e del Galloway.

Campagne modifica

 
Il teatro delle campagne di Antonino Pio e dei suoi generali in Caledonia.
Antonino Pio: Sesterzio[2]
 
ANTONINUS AVG PI US P P TR P COS III, testa laureata a destra. BRITANNIA S C (in basso), la BRITANNIA seduta su delle rocce, tiene in mano stendardi militari ed una lancia, alle spalle uno scudo.
20.14 g, coniato nel 143/144.
Antonino Pio: Asse[3]
 
AD ANTONINUS AVG PI US P P TR P XVIII, testa laureata a destra. BRITANNIA COS III S C (in basso), la BRITANNIA seduta sulle rocce si riposa, un vessillo ed uno scudo di fronte a lei.
9.71 g, coniato nel 154.

Antonino Pio decise poco dopo essere diventato imperatore di cambiare la politica di contenimento del predecessore Adriano, inviando già nel 138 in Britannia un uomo esperto d'armi come Quinto Lollio Urbico. Quest'ultimo era nativo della Numidia e aveva prestato servizio durante la guerra giudaica degli anni 132-135 e poi come governatore in Germania inferiore.[4]

139
A Urbico fu ordinato di iniziare la riconquista delle Lowlands scozzesi, portando la frontiera più a nord del vallo di Adriano. Le campagne che seguirono, videro l'avanzata romana a partire da quest'anno. Nel 139, infatti, fu ricostruito il forte di Corbridge,[5] utilizzato come testa di ponte per lanciare una nuova campagna nel Northumberland.
140
L'avanzata procedette anche l'anno successivo verso nord-nord-ovest, lungo la strada militare già percorsa da Gneo Giulio Agricola (la Dere Street), costruendo nuovi forti che presidiassero la regione appena conquistata ad High Rochester (nel Northumberland[6]) e forse a Newstead in direzione del Firth of Forth. Entrambi questi siti, altrettanto simili ad installazioni militari come quelle di Risingham, Chew Green, Cappuck e Elginhaugh, furono molto probabilmente utilizzati come basi da cui lanciare attacchi contro le tribù delle pianure dei Votadini ad est e dei Selgovae ad ovest.
141
L'anno seguente potrebbe, dopo aver riattivato un'importante via di rifornimento terrestre come la Dere Street, aver creato un forte di approvvigionamento a Carriden per il deposito di grano ed altri prodotti alimentari, prima di procedere contro la tribù dei Damnonii che abitavano i territori dello Strathclyde. È quindi probabile che Lollio Urbico sia riuscito nell'impresa di occupare la Scozia meridionale già da quest'anno, utilizzando prevalentemente la stessa legio II Augusta.
142
E così attorno agli inizi dell'anno successivo, si procedette a completare il piano militare con la costruzione di una nuova barriera, oggi nota come vallo Antonino, costituita da un vallum di terra ed una palizzata di legno lunga 60 km (oltre a 19 tra forti e fortini militari), tra l'istmo del Forth-Clyde (142 circa). Lo stesso governatore procedette personalmente a visionare l'avanzamento dei lavori, anche presso i forti di Balmuildy,[7] Newstead e Risingham. Oltre alla linea difensiva del vallo furono costruiti alcuni forti lungo le coste sia nella parte orientale (come ad Inveresk) sia in quella occidentale (come a Outerwards e Lurg Moor), che dovrebbero essere considerati come avamposti o basi di approvvigionamento. A questi andrebbero poi aggiunti alcuni forti, anche di discreta dimensione, più a nord, lungo il limes del Gask Ridge, come Ardoch, Strageath, Bertha[8] e probabilmente Dalginross e Cargill.[9] Non a caso la monetazione degli anni 142 e 143 commemorano la vittoria contro le genti celtiche in Britannia.
143
È stato forse solo dopo che le difese del nuovo vallo erano terminate che Lollio Urbico rivolse la sua attenzione alle tribù della penisola del Dumfries e Galloway, abitata dai Novantae (più tardi facenti parte della confederazione dei Meati).
155-157
Una quindicina di anni più tardi, si ebbe una nuova crisi, quando i Briganti si rivoltarono e costrinsero le armate romane a ritirarsi all'antico vallum Hadriani, sebbene questa ribellione fosse stata inizialmente repressa dall'allora governatore, Gneo Giulio Vero. Sembra che il confine del vallo di Antonino fu rioccupato un solo anno più tardi, per poi essere abbandonato definitivamente nel 163-164.[10]

Conclusioni modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Campagne in Britannia di Settimio Severo.

Dopo la morte di Antonino Pio, i territori a nord del vallo di Adriano furono abbandonati attorno al 163/164 sotto il principato di Marco Aurelio e Lucio Vero. Negli anni che seguirono, durante l'ultimo periodo del regno di Marco Aurelio, alcuni forti a nord del vallo di Adriano furono rioccupati, come quello di Newstead ed altri sette di minori dimensioni. Non fu, infatti, un caso che ben 5.500 sarmati Iazigi furono inviati in Britannia nel 175 a protezione dei suoi confini, come ci racconta Cassio Dione Cocceiano.[11]

Nuovi scontri occorsero in seguito, poco dopo la morte dell'imperatore filosofo (nel 180), per i quali il figlio Commodo fu costretto ad intervenire lungo i confini settentrionali della Britannia, per respingere alcune invasioni di genti barbare che si erano spinte fino oltre il vallo di Adriano. Il successo di queste operazioni militari gli valse nel 184 il titolo di Britannicus. L'ultimo tentativo di spingersi più a nord fu però ad opera dell'imperatore Settimio Severo negli anni 208/209-211 con nuove campagne militari.

Note modifica

  1. ^ Hanson (2003) p. 203.
  2. ^ Roman Imperial Coinage, Antoninus Pius, III, 742.
  3. ^ Roman Imperial Coinage, Antoninus Pius, III, 934.
  4. ^ CIL VIII, 6706 (p 965, 1846); Inscr. Latinae Algeriae-II-1, 3446.
  5. ^ AE 1936, 75a; RIB-1, 1148; forte costruito dai legionari della II Augusta.
  6. ^ RIB-1, 1276; qui fu posizionata la cohors I Lingonum equitata.
  7. ^ RIB-1, 2191 e 2192; forte costruito dai legionari della II Augusta.
  8. ^ L.Keppie, Scotland's Roman Remains, Edinburgh 1986.
  9. ^ D.J.Woolliscroft & B.Hoffmann, Romes First Frontier. The Flavian occupation of Northern Scotland, 2006.
  10. ^ Breeze (2006) p. 167.
  11. ^ Cassio Dione Cocceiano, Storia romana, LXXI, 16.

Bibliografia modifica

Fonti primarie
Fonti storiografiche moderne
  • D.J.Breeze, Britannia, in Il mondo di Roma imperiale: la formazione, a cura di J.Wacher, Ed. Laterza, Bari 1989.
  • D.Breeze, The Antonine Wall, Edinburgh 2006. ISBN 0-85976-655-1
  • N.Field, Rome's northern frontier AD 70-235. Beyond Hadrian's wall, Oxford & New York 2005. ISBN 1-84176-832-4
  • S.Frere, Britannia: a History of roman Britain, Londra 1998. ISBN 0-7126-5027-X.
  • J.R.Gonzalez, Historia de las legiones romanas, Madrid 2003.
  • W.S.Hanson, The Roman Presence: Brief Interludes, in Scotland After the Ice Age: Environment, Archaeology and History, 8000 BC - AD 1000, Edinburgh 2003.
  • Y.Le Bohec, L'esercito romano, Roma 1992.
  • C.Scarre, Chronicle of the roman emperors, New York, 1999. ISBN 0-500-05077-5.
  • C.Scarre, The penguin historical atlas of ancient Rome, London 1995. ISBN 0-14-051329-9
  • J.Wacher, Roman Britain, London, Toronto & Melbourne 1980.
  • G. Webster, The roman imperial army, Londra-Oklahoma 1998. ISBN 0-8061-3000-8

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica