Campionato mondiale di Formula 1 1950

edizione del mondiale di Formula 1

Il campionato mondiale di Formula 1 1950 organizzato dalla FIA è stato, nella storia della categoria, il 1° ad assegnare il Campionato Piloti. Iniziò il 13 maggio e terminò il 3 settembre, dopo 7 gare, sei disputate in Europa e, in aggiunta, la 500 Miglia di Indianapolis, corsa da piloti americani sotto il Regolamento della AAA e della USAC. Il titolo piloti venne vinto da Nino Farina. Si disputarono inoltre sedici gare europee non valide per il mondiale – dal 10 aprile al 29 ottobre - e inoltre undici gare sudamericane di Formula Libre – dall'8 gennaio al 24 dicembre – in Argentina, Brasile e Cile.

Campionato mondiale di Formula 1 1950
Edizione n. 1 del Campionato mondiale di Formula 1
Dati generali
Inizio13 maggio
Termine3 settembre
Prove7
Titoli in palio
PilotiBandiera dell'Italia Nino Farina
su Alfa Romeo 158 e Alfa Romeo 159
Altre edizioni
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Edizione in corso
L'italiano Nino Farina ha vinto il suo primo titolo, guidando la dominante Alfa Romeo

Si registrò un dominio totale della scuderia Alfa Romeo, che piazzò in classifica ai primi tre posti con la vettura Alfa Romeo 158 i suoi piloti di punta: oltre al vincitore Farina, si distinsero Juan Manuel Fangio, che vinse tre gare e perse il titolo all'ultimo appuntamento, e il veterano Luigi Fagioli, più costante dei compagni, ma penalizzato dalla regola sullo scarto dei risultati. Vennero infastiditi soltanto occasionalmente da Alberto Ascari sulla Ferrari, che si classificò quinto, e dal francese Louis Rosier sulla Talbot-Lago, giunto al quarto posto.

La pre-stagione modifica

Il calendario modifica

Gara Nome ufficiale del Gran Premio Circuito Sede Data Ora Locale Diretta TV
1   British Grand Prix Circuito di Silverstone Silverstone 13 maggio - -
2   Monaco Grand Prix Circuito di Monte Carlo Monaco 21 maggio - -
3   Indianapolis 500 Indianapolis Motor Speedway Speedway 30 maggio -
4   Swiss Grand Prix Circuito di Bremgarten Berna 4 giugno - -
5   Belgian Grand Prix Circuito di Spa-Francorchamps Stavelot 18 giugno - -
6   French Grand Prix Circuito di Reims Gueux 2 luglio -
7   Gran Premio d'Italia Autodromo nazionale di Monza Monza 3 settembre - -
 
Griglia di partenza del G.P. d'Italia 1950. In prima fila, da sinistra, Sanesi, Farina, Ascari e Fangio.

Nel 1950 la Federazione Internazionale dell'Automobile, attraverso la Commissione Sportiva Internazionale, decise di organizzare il primo campionato del mondo per vetture di Formula 1, tentando di mettere ordine nel complesso e variegato mondo dei Gran Premi, dopo l'accantonamento della Formula Grand Prix avvenuto nel 1946. Sui 24 Gran Premi in calendario, la FIA ne scelse sei europei validi per il titolo mondiale. Soltanto all'ultimo momento si decise di inserire la 500 Miglia di Indianapolis, l'appuntamento principale motoristico degli Stati Uniti d'America, nel tentativo di gettare un ponte tra due mondi comunque troppo differenti per specifiche tecniche e mentalità. Il tentativo fu un colossale disastro: i piloti americani non vennero a correre le gare del vecchio continente e quelli europei, dal canto loro disertarono l'ovale di Indianapolis (soltanto Alberto Ascari farà una timida apparizione sul circuito americano nel 1952); ciò nonostante la prova delle 500 Miglia sarà inserita nel calendario del campionato mondiale piloti e costruttori fino al 1960, per poi essere definitivamente accantonata. In esso le vetture della Formula, così come nelle gare sudamericane di Formula Libre, erano invitate a parteciparvi.

Il 13 maggio si svolse il 3º Gran Premio di Gran Bretagna sul Circuito di Silverstone, il primo Gran Premio valido per il nuovo campionato del mondo di Formula 1, impreziosito dalla presenza in tribuna del Re Giorgio VI e della Regina madre Elisabetta, e con un pubblico di oltre 100.000 spettatori. La gara vale anche come XI Gran Premio d'Europa, ed è la prima volta che viene organizzata dall'England Royal Automobile Club, detto anche RAC. A cinque anni dalla fine della guerra, i segni lasciati sono ancora visibili ovunque e di sicuro fanno la differenza, sia nei circuiti, i quali, tranne i casi dell'Autodromo di Monza e del Principato di Monaco, sono ricavati da vecchi aeroporti militari (quello inglese sopra citato, a circa 40 miglia a nord di Londra) oppure da strade destinate al traffico regolare (quello francese in aperta campagna di Reims, quello belga di Spa-Francorchamps che rispetto all'attuale era lungo più del doppio, quello svizzero del Bremgarten nei pressi di Berna e via dicendo) sia soprattutto nelle vetture.

La scuderia Alfa Romeo che dominò quel primo campionato, corse ancora con la 158 (denominata "Alfetta"), che era la stessa monoposto concepita nel 1938 per vincere la concorrenza delle fortissime scuderie tedesche dell'epoca, la Mercedes e la Auto Union. Con un motore a 8 cilindri di 1500cc ed un compressore volumetrico, capace di sviluppare una potenza di 350 CV a 8600 giri/minuto, la 158 garantiva prestazioni eccezionali. La sua evoluzione, la Alfa Romeo 159 del 1951, raggiungeva 425 cavalli a 9500 giri/minuto, con una potenza specifica di 280 cavalli per litro. In quella stagione schierava tre piloti di prim'ordine, il quarantaquattrenne torinese Giuseppe Farina, detto "Nino", l'asso argentino Juan Manuel Fangio appena ingaggiato su segnalazione di Achille Varzi, che intuì il suo talento straordinario due anni prima in una gara di Formula Libre disputata in Argentina, e il sempre valido Luigi Fagioli, che conobbe comunque la sua stagione migliore negli anni trenta.

La Ferrari invece debuttò soltanto il 21 maggio nel Gran Premio di Monaco, il secondo valido per il campionato, con la 125 assemblata nel 1948, dotata inizialmente di un motore a compressore a 8 cilindri e in seguito, di 1497 cc a 12 cilindri di 60º; schierava Alberto Ascari (figlio di Antonio, rivale di Tazio Nuvolari), il francese Raymond Sommer e il britannico Peter Whitehead. La pattuglia italiana è completata dalla Maserati, che fornisce tre scocche e un motore L4S a molte squadre composte da piloti iscritti come privati, tra i quali si distinguono i due della scuderia "Enrico Plate" dotati di titoli nobiliari, il barone svizzero Toulo de Graffenried e il principe tailandese Birabongse Bhanuban, abbreviato per comodità in Prince Bira.

Massiccia anche la presenza di squadre e piloti francesi: la Talbot-Lago possedeva una scocca leggera ma una potenza di appena 280 cavalli e schierava nomi come Yves Giraud-Cabantous, Eugène Martin, Philippe Étancelin e il belga Johnny Claes: la Simca-Gordini che aveva un propulsore di appena 1450cc e schierava tra gli altri Maurice Trintignant, fratello di un altro corridore, Louis deceduto nel 1933, e zio del futuro popolare attore Jean-Louis Trintignant; egli stesso subirà un grave incidente sul circuito di Bremgarten nel Gran Premio di Svizzera del 1948.

La Gran Bretagna invece si schierò con due "Factory team"; la Alta Car and Engineering Company, meglio conosciuta come Alta, che forniva scocca e motore al britannico Geoffrey Crossley e all'irlandese Joe Kelly, iscritti come privati, e la English Racing Automobiles, abbreviata familiarmente come ERA, che schierava quattro piloti "privatisti" connazionali. Tra le gomme la parte del leone la sostenevano l'italiana Pirelli e l'inglese Dunlop, con qualche incursione della belga Englebert.

Regolamento modifica

In quel primo anno valido per il titolo mondiale, le monoposto di Formula 1 seguivano ancora le regole in vigore dal 1946, che prevedevano un limite di cilindrata di 1500 cc, se dotate di compressore volumetrico, e di 4.500 cc se prive di compressore (le cosiddette "aspirate"); inoltre, non esistevano limiti di peso e neanche di carburante. Per ogni Gran Premio vigeva la libertà di iscrizione, sia come appartenenti a una squadra sia come privato (in questo caso una "Factory Team" provvedeva a fornire scocca e motore al pilota, e tale situazione si protrarrà fino al 1958, anno in cui sarà introdotto il Campionato Mondiale Costruttori). I numeri di macchina erano variabili per ciascun Gran Premio e non seguivano mai la numerazione ordinaria – ad esempio nel Gran Premio di Monaco si assegnavano i numeri pari per evitare l'assegnazione del numero 13, e così via – così come la disposizione nella griglia di partenza, che dipendeva in gran parte dalla larghezza disponibile sulla sede stradale.

Sistema di punteggio modifica

Il primo sistema di punteggio assegnava 8 punti al primo classificato, 6 punti al secondo, 4 punti al terzo, 3 punti al quarto, 2 punti al quinto e 1 punto all'autore del giro più veloce durante la gara. Il regolamento dell'epoca prevedeva inoltre la possibilità che su una stessa vettura si alternassero alla guida più piloti (regola che valse sino al 1957): in questo caso i punti ottenuti in base all'ordine di arrivo della vettura venivano divisi tra i piloti che l'avevano guidata durante la gara. Per il computo della classifica finale del mondiale venivano considerati solo i migliori quattro risultati ottenuti dal pilota sulle sette prove disputate.

Riassunto della stagione modifica

Nell'Alfa Romeo si decise di puntare tutte le carte su Juan Manuel Fangio, il quale nei primi mesi si era già aggiudicato due gare in Europa, e ribadirà nel finale di stagione il suo grande momento di forma vincendo tre gare consecutive di Formula Libre. Oltre al coraggio e all'incoscienza, indispensabili per gareggiare nei piloti di quella generazione, Fangio possedeva una visione tattica superiore rispetto alla concorrenza.

Dal canto suo, Farina non demorde e si aggiudica il Gran Premio inaugurale di Gran Bretagna a Silverstone con l'argentino tradito da una perdita d'olio[1]. A Monte Carlo Fangio gli risponde una settimana dopo dominando una corsa tormentata da un grave incidente nella sessione di qualifica toccato ad Alfredo Pián, argentino anche lui proveniente dalle gare sudamericane, che si frattura una caviglia, e da una spettacolare carambola al primo giro che elimina di colpo dieci concorrenti, provocata da un'improvvisa ondata alla curva del "Tabaccaio"[2]. Il torinese vince sull'insidioso tracciato svizzero del Bremgarten[3] e l'argentino gli risponde per le rime a Spa-Francorchamps. È un testa a testa entusiasmante e in Francia, sul circuito stradale di Reims-Gueux, Fangio completa la sua rimonta iridata, piazza il terzo sigillo e lascia a secco il rivale. Anche Luigi Fagioli si comporta benissimo, piazzandosi secondo in ben quattro gare disputate e racimolando 24 punti, ma con la regola degli scarti viene privato in pratica di lottare per il titolo nell'ultima corsa valida, il Gran Premio d'Italia. Conquisterà 4 punti con il terzo posto ma non saranno comunque validi. Passerà nella storia dell'automobilismo di Formula 1 come l'"eterno secondo".

A Monza è un affare privato tra Fangio e Farina, distanziati in classifica soltanto di quattro punti (26 per Fangio e 22 per Farina, che oltretutto è terzo). L'argentino già al sabato conquista la Pole position, con Farina che si piazza terzo dietro alla Ferrari di Ascari. Fangio conduce in testa i primi giri e piazza un punto mondiale segnando il giro più veloce, ma al 24º giro deve ritirarsi ai box per noie al cambio. Senza perdersi d'animo, sale sull'Alfa Romeo di riserva condotta Piero Taruffi che gli cede sportivamente il posto, ma compie appena dieci giri e dice addio ai sogni di gloria, lasciando vittoria e titolo mondiale nelle mani di Nino Farina, il primo italiano a laurearsi campione del mondo con tre punti di vantaggio sull'argentino, 30 contro 27. Fagioli sarebbe secondo con 28 punti, ma viene classificato al terzo posto con 24[4] .

Scuderie e piloti modifica

Scuderie
Scuderia Costruttore Telaio Motore Pneu Pilota Gran Premi
  Alfa Romeo SpA Alfa Romeo 158/50 Alfa Romeo 158 1.5 L8c P   Juan Manuel Fangio 1–2, 4–7
  Giuseppe Farina 1–2, 4–7
  Luigi Fagioli 1–2, 4–7
  Reg Parnell 1
  Consalvo Sanesi 7
  Piero Taruffi 7
  Scuderia Ferrari Ferrari 125
275
375
Ferrari 125 1.5 V12c
Ferrari 275 3.3 V12
Ferrari 375 4.5 V12
P   Luigi Villoresi 2, 4–6
  Alberto Ascari 2, 4–7
  Raymond Sommer 2, 4
  Dorino Serafini 7
  Officine Alfieri Maserati Maserati 4CLT/48 Maserati 4CLT 1.5 L4c P   Louis Chiron 1–2, 4, 6–7
  Franco Rol 2, 6–7
  Scuderia Ambrosiana Maserati 4CLT/48 Maserati 4CLT 1.5 L4c D   David Murray 1, 7
  David Hampshire 1, 6
  Reg Parnell 6
  Scuderia Milano Maserati-Speluzzi
Milano-Speluzzi
4CLT/50
1
Maserati 4CLT 1.5 L4c
Milano 1.5 L4c
Speluzzi 1.5 L4c
P   Felice Bonetto 4, 6–7
  Franco Comotti 7
  Scuderia Achille Varzi Maserati 4CLT/48
4CL
Maserati 4CLT 1.5 L4c P   José Froilán González 2, 6
  Alfredo Pián 2
  Nello Pagani 4
  Toni Branca 4
  Scuderia Enrico Platé Maserati 4CLT/48 Maserati 4CLT 1.5 L4c P   Toulo de Graffenried 1–2, 4, 7
  B. Bira 1–2, 4, 7
  Equipe Gordini Simca-Gordini 15 Gordini 15C 1.5 L4c E   Robert Manzon 2, 6–7
  Maurice Trintignant 2, 7
  Automobiles Talbot-Darracq Talbot-Lago T26C Talbot 23CV 4.5 L6 D   Yves Giraud-Cabantous 1, 4–6
  Louis Rosier 1, 4–6
  Philippe Étancelin 1, 5
  Eugène Martin 1, 4
  Pierre Levegh 5–6
  Raymond Sommer 6
  Charles Pozzi Talbot-Lago T26C Talbot 23CV 4.5 L6 D   Charles Pozzi 6
  Louis Rosier 6
  Écurie Rosier Talbot-Lago T26C Talbot 23CV 4.5 L6 D   Louis Rosier 2, 7
  Henri Louveau 7
  Écurie Lutetia Talbot-Lago T26C Talbot 23CV 4.5 L6 D   Eugène Chaboud 5
  Philippe Étancelin Talbot-Lago T26C Talbot 23CV 4.5 L6 D   Philippe Étancelin 2, 4, 6–7
  Eugène Chaboud 6
  Écurie Belge Talbot-Lago T26C Talbot 23CV 4.5 L6 D   Johnny Claes 1–2, 4–7
  Écurie Bleue Talbot-Lago T26C Talbot 23CV 4.5 L6 D   Harry Schell 4
  Horschell Racing Corporation Cooper-JAP T12 JAP 1.1 V2 D   Harry Schell 2
  Joe Fry Maserati
ERA
4CL
C
Maserati 4CLT 1.5 L4c
ERA 1.5 L6c
D   Joe Fry 1
  Brian Shawe-Taylor 1
  Cuth Harrison 1
  Peter Walker ERA E ERA 1.5 L6c D   Peter Walker 1
  Tony Rolt 1
Piloti privati
Pilota Costruttore Telaio Motore Pneu Pilota Gran Premi
  Joe Kelly Alta GP Alta 1.5 L4c D   Joe Kelly 1
  Geoffrey Crossley Alta GP Alta 1.5 L4c D   Geoffrey Crossley 1, 5
  Bob Gerard ERA B
A
ERA 1.5 L6c D   Bob Gerard 1–2
  Cuth Harrison ERA C ERA 1.5 L6c D   Cuth Harrison 2, 7
  T.A.S.O. Mathieson ERA E ERA 1.5 L6c D   Leslie Johnson 1
  Peter Whitehead Ferrari 125 Ferrari 125 1.5 V12c D   Peter Whitehead 2, 6–7
  Clemente Biondetti Ferrari-Jaguar 166S Jaguar XK 3.4 L6 ?   Clemente Biondetti 7
  Antonio Branca Maserati 4CL Maserati 4CLT 1.5 L4c P   Toni Branca 5
  Paul Pietsch Maserati 4CLT/48 Maserati 4CLT 1.5 L4c P   Paul Pietsch 7
  Pierre Levegh Talbot-Lago T26C Talbot 23CV 4.5 L6 D   Pierre Levegh 7
  Guy Mairesse Talbot-Lago T26C Talbot 23CV 4.5 L6 D   Guy Mairesse 7
  Raymond Sommer Talbot-Lago T26C Talbot 23CV 4.5 L6 D   Raymond Sommer 5, 7

Nella tabella seguente sono indicati tutti i piloti partecipanti alla 500 Miglia di Indianapolis 1950, che pur non svolgendosi secondo le regolamentazioni della Formula 1 assegnava punti validi per il titolo iridato piloti. Per dettagli sui motori e telai utilizzati vedere la voce relativa.

  Walt Ader   Fred Agabashian   Emil Andres   Manuel Ayulo   Henry Banks
  Tony Bettenhausen   Walt Brown   Mike Burch   Marvin Burke   Bill Cantrell
  Duane Carter   Joie Chitwood   Hal Cole   George Connor   Jimmy Davies
  Billy DeVore   Duke Dinsmore   Ted Duncan   Kenny Eaton   Mitt Fankhouser
  Walt Faulkner   Johnny Fedricks   Pat Flaherty   Myron Fohr   George Fonder
  Carl Forberg   Dick Frazier   Cecil Green   Bob Gregg   Cliff Griffith
  Sam Hanks   Gene Hartley   Mack Hellings   Bill Holland   Jackie Holmes
  Norm Houser   Jerry Hoyt   Jimmy Jackson   Joe James   Danny Kladis
  Chuck Leighton   Bayliss Levrett   Mark Light   Andy Linden   George Lynch
  Cy Marshall   Johnny Mauro   Johnny McDowell   Jack McGrath   Al Miller
  Chet Miller   Duke Nalon   Johnnie Parsons   Ralph Pratt   Dick Rathmann
  Jim Rathmann   Jim Rigsby   Bud Rose   Mauri Rose   Paul Russo
  Troy Ruttman   Bill Schindler   Bob Sweikert   Joel Thorne   Charles van Acker
  Bill Vukovich   Lee Wallard   Spider Webb

Risultati modifica

Gare del Campionato Mondiale modifica

Gran Premio Circuito Pole position Giro veloce Pilota vincitore Costruttore Resoconto
1   Gran Premio di Gran Bretagna Silverstone   Nino Farina   Nino Farina   Nino Farina   Alfa Romeo Resoconto
2   Gran Premio di Monaco Monaco   Juan Manuel Fangio   Juan Manuel Fangio   Juan Manuel Fangio   Alfa Romeo Resoconto
3   500 Miglia di Indianapolis Indianapolis   Walt Faulkner   Johnnie Parsons   Johnnie Parsons   Kurtis Kraft-Offenhauser Resoconto
4   Gran Premio di Svizzera Berna   Juan Manuel Fangio   Nino Farina   Nino Farina   Alfa Romeo Resoconto
5   Gran Premio del Belgio Spa-Francorchamps   Nino Farina   Nino Farina   Juan Manuel Fangio   Alfa Romeo Resoconto
6   Gran Premio di Francia Reims   Juan Manuel Fangio   Juan Manuel Fangio   Juan Manuel Fangio   Alfa Romeo Resoconto
7   Gran Premio d'Italia Monza   Juan Manuel Fangio   Juan Manuel Fangio   Nino Farina   Alfa Romeo Resoconto

Gare non valide per il Campionato Mondiale modifica

Nella stagione 1950 si sono disputate 16 gare per vetture di Formula 1 non valide per il Campionato Mondiale.

Gran Premio Nome ufficiale Data Circuito Immagine Pilota vincitore Costruttore Resoconto
  Trofeo di Richmond II Richmond Trophy 10 aprile Goodwood     Reg Parnell   Maserati 4CLT-48 Resoconto
  Gran Premio di Pau XI Grand Prix de Pau 10 aprile Pau     Juan Manuel Fangio   Maserati 4CLT-48 Resoconto
  Gran Premio di San Remo V Gran Premio di San Remo 16 aprile Ospedaletti     Juan Manuel Fangio   Alfa Romeo 158 Resoconto
  Gran Premio di Parigi IV Grand Prix de Paris 30 aprile Montlhéry     Georges Grignard   Talbot T26C Resoconto
  Trofeo dell'Impero Britannico XII British Empire Trophy 15 giugno Douglas     Bob Gerard   ERA B Resoconto
  Gran Premio di Bari IV Gran Premio di Bari 9 luglio Bari     Nino Farina   Alfa Romeo 158 Resoconto
  Jersey Road Race IV J.C.C. Jersey Road Race 13 luglio Isola di Jersey     Peter Whitehead   Ferrari 125 Resoconto
  Circuito dell'Albigeois XII Circuit de l'Albigeois 16 luglio Albi     Louis Rosier   Talbot T26C Resoconto
  Gran Premio d'Olanda I Grote Prjis van Nederland 23 luglio Zandvoort     Louis Rosier   Talbot T26C Resoconto
  Gran Premio delle Nazioni III Grand Prix des Nations 30 luglio Ginevra     Juan Manuel Fangio   Alfa Romeo 158 Resoconto
  Trofeo di Nottingham I Nottingham Trophy 7 agosto Gamston     David Hampshire   Maserati 4CLT-48 Resoconto
  Trofeo dell'Ulster IV Ulster Trophy 12 agosto Dundrod     Peter Whitehead   Ferrari 125 Resoconto
  Circuito di Pescara XIX Circuito di Pescara 15 agosto Pescara     Juan Manuel Fangio   Alfa Romeo 158 Resoconto
  Trofeo Internazionale BRDC II BRDC International Trophy 26 agosto Silverstone     Nino Farina   Alfa Romeo 158 Resoconto
  Trofeo di Goodwood III Goodwood Trophy 30 settembre Goodwood     Reg Parnell   BRM P15 Resoconto
  Gran Premio del Penya Rhin X Gran Premio de Penya Rhin 29 ottobre Pedralbes     Alberto Ascari   Ferrari 375 Resoconto

Gare della serie Formula Libre modifica

Nella stagione 1950, tra gennaio e dicembre si sono disputate anche 11 gare in Sud America della serie Formula Libre, nelle quali anche le vetture di Formula 1 erano invitate a partecipare. I paesi che ospitavano in quest'annata le gare erano Argentina, Brasile e Cile. Vi fu un dominio di Ferrari e Maserati: la prima vinse sia con la 166 FL approntata esclusivamente per questa serie, sia con la 125 di Formula 1. Una sola vettura francese, la Talbot, vinse l'ultima gara stagionale, la 500 Miglia De Rafaela.

Gran Premio Data Circuito Pilota vincente Team vincente Resoconto
  Gran Premio Eva Duarte Peron 8 gennaio Parco Palermo   Luigi Villoresi   Ferrari 166 FL Resoconto
  Gran Premio Generale San Martin 15 gennaio El Torreón   Alberto Ascari   Ferrari 166 FL Resoconto
  Coppa Accion 22 gennaio Parque Independencia   Luigi Villoresi   Ferrari 166 FL Resoconto
  Gran Premio di Interlagos 28 maggio Interlagos   Francisco Credentino   Maserati Resoconto
  Quinta da Boa Vista 4 luglio Boa Vista sconosciuto[5] sconosciuto[5] Resoconto
  Gran Premio della Gavea 11 luglio Gávea sconosciuto[5] sconosciuto[5] Resoconto
  Gran Premio di Boa Vista 24 settembre Boa Vista   Chico Landi   Ferrari 125 Resoconto
  Coppa Interlagos 1º ottobre Interlagos   Chico Landi   Ferrari 125 Resoconto
  Gran Premio del Parana 12 novembre Parque Urquiza   Juan Manuel Fangio   Ferrari 166 FL Resoconto
  Gran Premio Presidente Alessandri 18 novembre Palma   Juan Manuel Fangio   Ferrari 166 FL Resoconto
  500 Miglia De Rafaela 24 dicembre Rafaela   Juan Manuel Fangio   Talbot T26C Resoconto

Classifica modifica

Classifica piloti modifica

Il sistema di punteggio prevedeva l'attribuzione ai primi cinque classificati rispettivamente di 8, 6, 4, 3 e 2 punti; un punto aggiuntivo veniva assegnato al detentore del giro più veloce. I punti venivano divisi equamente tra i piloti alla guida di una vettura condivisa; in questi casi il piazzamento a punti è indicato con il simbolo ‡ in tabella. Per la classifica finale valevano i migliori quattro risultati; nella colonna Punti sono indicati i punti effettivamente validi per il campionato, tra parentesi i punti totali conquistati.

Pos. Pilota               Punti
1   Nino Farina 1 Rit 1 4 7 1 30
2   Juan Manuel Fangio Rit 1 Rit 1 1 Rit 27
3   Luigi Fagioli 2 Rit 2 2 2 3 24 (28)
4   Louis Rosier 5 Rit 3 3 6 4 13
5   Alberto Ascari 2 Rit 5 NP 2‡ 11
6   Johnnie Parsons 1 9
7   Bill Holland 2 6
8   Prince Bira Rit 5 4 Rit 5
9   Peter Whitehead 3 7 4
=   Louis Chiron Rit 3 9 Rit Rit 4
=   Reg Parnell 3 Rit 4
=   Mauri Rose 3 4
13   Dorino Serafini 2‡ 3
=   Yves Giraud Cabantous 4 Rit Rit 8 3
=   Raymond Sommer 4 Rit Rit Rit Rit 3
=   Cecil Green 4 3
=   Robert Manzon Rit 4 Rit 3
=   Philippe Étancelin 8 Rit Rit Rit 5‡ 5 3
19   Felice Bonetto 5 Rit NP 2
20   Tony Bettenhausen 5‡ 1
=   Joie Chitwood 5‡ 1
=   Eugène Chaboud Rit 5‡ 1
  Toulo de Graffenried Rit Rit 6 6 0
  Bob Gerard 6 6 0
  Luigi Villoresi Rit Rit 6 NP 0
  Lee Wallard 6 0
  Charles Pozzi 6 0
  Johnny Claes 11 7 10 8 Rit Rit 0
  Cuth Harrison 7 Rit Rit 0
  Pierre Levegh 7 Rit Rit 0
  Walt Faulkner 7 0
  Nello Pagani 7 0
  Harry Schell Rit 8 0
  George Connor 8 0
  David Hampshire 9 Rit 0
  Geoff Crossley Rit 9 0
  Paul Russo 9 0
  Toni Branca 11 10 0
  Joe Fry 10 0
  Brian Shawe Taylor 10 0
  Pat Flaherty 10 0
  Myron Fohr 11 0
  Duane Carter 12 0
  Mack Hellings 13 0
  Jack McGrath 14 0
  Troy Ruttman 15 0
  Gene Hartley 16 0
  Jimmy Davies 17 0
  Johnny McDowell 18 0
  Walt Brown 19 0
  Travis Webb 20 0
  Jerry Hoyt 21 0
  Walt Ader 22 0
  Jackie Holmes 23 0
  Jim Rathmann 24 0
  Joe Kelly NC 0
  Franco Rol Rit Rit Rit 0
  Eugène Martin Rit Rit 0
  David Murray Rit Rit 0
  José Froilán González Rit Rit 0
  Maurice Trintignant Rit Rit 0
  Peter Walker Rit 0
  Tony Rolt Rit 0
  Leslie Johnson Rit 0
  Henry Banks Rit 0
  Fred Agabashian Rit 0
  Bill Schindler Rit 0
  Bayliss Levrett Rit 0
  Bill Cantrell Rit 0
  Jimmy Jackson Rit 0
  Sam Hanks Rit 0
  Dick Rathmann Rit 0
  Duke Dinsmore Rit 0
  Guy Mairesse Rit 0
  Piero Taruffi Rit 0
  Clemente Biondetti Rit 0
  Henri Louveau Rit 0
  Franco Comotti Rit 0
  Consalvo Sanesi Rit 0
  Paul Pietsch Rit 0
Pos. Pilota               Punti
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

Note modifica

  1. ^ British GP, 1950 Race Report, su grandprix.com. URL consultato il 7 dicembre 2013.
  2. ^ Monaco GP, 1950 Race Report, su grandprix.com. URL consultato il 7 dicembre 2013.
  3. ^ Swiss GP, 1950 Race Report, su grandprix.com. URL consultato il 7 dicembre 2013.
  4. ^ Italian GP, 1950 Race Report, su grandprix.com. URL consultato il 7 dicembre 2013.
  5. ^ a b c d Resoconto non disponibile, risultati sconosciuti.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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