Campionato mondiale di calcio femminile

competizione internazionale femminile di calcio

Il campionato mondiale di calcio femminile (in inglese FIFA Women's World Cup; in francese Coupe du Monde Féminine FIFA) è il massimo torneo calcistico per squadre nazionali femminili e si disputa ogni quattro anni, a cura dalla FIFA.

Coppa del Mondo Femminile FIFA
Altri nomi(EN) FIFA Women's World Cup
(FR) Coupe du Monde Féminine FIFA
Sport Calcio
TipoSquadre nazionali femminili
FederazioneFIFA
LuogoMondo Mondo
OrganizzatoreFIFA
TitoloFIFA women's world champion
(Campione del mondo femminile della FIFA)
CadenzaQuadriennale
AperturaLuglio
ChiusuraAgosto
Partecipanti32 squadre
FormulaGirone all'italiana + eliminazione diretta
Sito InternetFIFA Women's World Cup
Storia
Fondazione1991
Numero edizioni8
DetentoreStati Uniti Stati Uniti
Record vittorieStati Uniti Stati Uniti (4)
Ultima edizioneFrancia 2019
Prossima edizioneAustralia-Nuova Zelanda 2023

Trofeo o riconoscimento

Sono 6 i paesi che hanno finora ospitato la Coppa del Mondo femminile: Cina nel 1991 e 2007 e Stati Uniti nel 1999 e 2003, mentre Svezia, Germania, Canada e Francia una sola volta.

I campioni in carica sono gli Stati Uniti, che hanno vinto l'edizione del 2019.[1]

StoriaModifica

Ideato nel 1991 dal presidente della Fédération Internationale de Football Association João Havelange,[2] la prima edizione del torneo (allora detto Women's World Championship) si svolse nel 1991 in Cina. Questo primo torneo inaugurale, al quale presero parte 12 squadre nazionali, vide il predominio dagli Stati Uniti, trascinati dalle tre attaccanti Michelle Akers, Carin Jennings e dal capitano April Heinrichs, autrici di 20 gol nelle 6 gare giocate. Forti di questi numeri, gli Stati Uniti affrontarono in finale la rivelazione Norvegia, già sconfitta 4-0 nella gara inaugurale dalla Cina, ma capace poi di raggiungere la finale vincendo tutte le gare. La partita per il titolo fu equilibrata e decisa a favore delle statunitensi solo negli ultimi minuti, grazie ad un gol della Akers, il secondo della partita e il decimo nella competizione, che consegnò il trofeo alla sua nazionale e consolidò il suo titolo di capocannoniere; il torneo vide, inoltre, la rivelazione della giovane campionessa Denise Conforti.

Nell'edizione del 1995 fu la stessa Norvegia a dominare il torneo, rifacendosi della sconfitta patita quattro anni prima. Nel quarto di finale contro la Danimarca, la nazionale norvegese subì la prima rete, che non le impedì però di qualificarsi per il turno successivo, dove fu impegnata nella gara che stava aspettando da quattro anni: la rivincita contro gli Stati Uniti, che avevano concluso al primo posto il Gruppo C e battuto 4-0 il Giappone ai quarti. Nella semifinale, un gol al decimo minuto di Ann Kristin Aarønes eliminò le americane e fece approdare le europee in finale contro la Germania, vittoriosa 1-0 nell'altra semifinale sulla Cina. Nell'ultimo atto della seconda competizione mondiale, giocato al Råsundastadion di Solna davanti a più di 17 000 spettatori, i gol di Hege Riise e Marianne Pettersen consegnarono la medaglia d'oro (e il titolo) alla Norvegia; che concluse il Gruppo B con 3 vittorie in altrettante gare, composte di 17 reti segnate e nessuna subita.[2]

Il Campionato mondiale di calcio femminile 1999, disputato negli Stati Uniti d'America, segnò l'inizio di una nuova era del calcio femminile e vide la partecipazione di oltre 650 000 spettatori. Tutte le gare vennero trasmesse in televisione, con un pubblico stimato sui 40 milioni di spettatori solo negli Stati Uniti d'America. Il numero di nazionali partecipanti fu alzato da 12 a 16 e stavolta protagoniste assolute del torneo furono la nazionale di casa e la Cina: le americane giunsero alla finale battendo 3-2 la Germania ai quarti e 2-0 il Brasile in semifinale, mentre le cinesi arrivarono alla gara decisiva con il miglior attacco (19 gol realizzati) e la miglior difesa, con sole 2 reti subite, battendo poi in semifinale le campionesse in carica norvegesi 5-0. Il titolo fu assegnato solo dopo i calci di rigore, durante i quali fu decisivo l'errore della cinese Liu Ailing, che si fece parare il terzo rigore da Briana Scurry, mentre Brandi Chastain realizzò il quinto e determinante tiro americano.[3] Questa finale, giocata al Rose Bowl di Pasadena, vide un pubblico di 90.185 spettatori, tuttora un record per un evento sportivo femminile.

Originariamente prevista in Cina, l'edizione del 2003 fu spostata, pochi mesi prima dell'inizio, negli Stati Uniti d'America, unica nazione con la Svezia a proporsi come ospite, a causa del pericolo legato all'epidemia di SARS che colpì il paese asiatico; la Nazionale cinese mantenne comunque la qualificazione automatica come nazione ospitante. Sette delle otto squadre qualificate alla fase finale dell'edizione precedente conquistarono i quarti di finale e solo la Nigeria fallì la qualificazione: al suo posto ci fu il Canada. Proprio le nordamericane furono la sorpresa del torneo, superando ai quarti di finale la Cina e qualificandosi così per le semifinali con Svezia, Germania e Stati Uniti. La Svezia, che eliminò il Canada, e la Germania, che aveva sconfitto le padrone di casa statunitensi per 3-0, conquistarono la finale, decisa dal golden gol della tedesca Nia Künzer. La "cenerentola" Canada fu poi sconfitta dagli Stati Uniti nella finalina 3-1.[4][5]

La Cina ottenne già nel 2003 il diritto d'ospitare la quinta edizione del Mondiale, dove fu il Brasile, guidato dalla fuoriclasse Marta (Pallone e Scarpa d'Oro del torneo), a ottenere la ribalta. Dopo aver faticato nel quarto di finale contro l'Australia, battuta 3-2, la nazionale carioca spedì a casa quella statunitense, grande favorita della vigilia, con un secco 4-0 (la sconfitta più pesante nella storia delle nordamericane), conquistando così per la prima volta la finale mondiale: dove avrebbe affrontato la Germania, che, guidata da Birgit Prinz, dominò il torneo, vincendo quindi il titolo senza subire alcuna rete e battendo in finale le sudamericane per 2-0, con reti della stessa Prinz e di Simone Laudehr.[6]

TrofeoModifica

 
Il trofeo della Coppa del Mondo femminile in mostra.

L'attuale trofeo è stato progettato nel 1998 dall'italiano Silvio Gazzaniga per il torneo del 1999 e ha la forma di una fascia a spirale che racchiude un pallone da calcio nella parte superiore e a catturare l'atletismo, il dinamismo e l'eleganza del calcio femminile internazionale. Negli anni 2010 è stato dotato di una base a forma di cono. Sotto la base è inciso il nome di ciascuno dei precedenti vincitori del torneo.[7] Il trofeo è alto 47 cm, pesa 4.600 g ed è realizzato in argento sterling rivestito in oro giallo e bianco 23 carati con un valore stimato nel 2015 di circa 30.000 euro. Al contrario, il trofeo della Coppa del Mondo maschile è fabbricato in oro 18 carati e ha un valore di metallo prezioso di 150.000 euro. Come per il Mondiale Maschile, la FIFA custode il Trofeo Originale che viene alzato dalla capitana alla cerimonia di premiazione. La nazione vincitrice porta a casa un trofeo identico (quella maschile è più bassa) dove la spirale non è d'oro ma placata con solo la differenza della targa con scritto la nazionale campione del mondo e non tutti i vincitori come nella coppa originale. [8]

 
Il Women's FIFA Champions Badge

Dal 2007, alla nazionale vincitrice del torneo è concessa la possibilità di esibire sulla propria maglia il FIFA Champions Badge,[9] recante una versione stilizzata della Coppa del Mondo e sotto la scritta FIFA WORLD CHAMPIONS e l'anno in cui la nazionale ha vinto la competizione. La nazionale premiata con il citato stemma potrà esibire sulla propria maglia il distintivo fino al fischio finale della successiva edizione della coppa del mondo.

Nazioni vincitriciModifica

Dalla prima edizione ad oggi sono 4 le nazionali che hanno vinto il trofeo nelle 8 edizioni della sua storia. Questo l'albo d'oro in sintesi: 4 vittorie gli Stati Uniti (1991, 1999, 2015, 2019); 2 vittorie la Germania (2003, 2007), 1 vittoria la Norvegia (1995) e il Giappone (2011).

Gli Stati Uniti sono l'unica nazionale riuscita a vincere la competizione in cui la stessa si disputava nel rispettivo territorio nazionale.

Formula del torneoModifica

QualificazioniModifica

 
Suddivisione delle sei zone prescelte dalla FIFA

La fase di qualificazione si svolge in modo indipendente in ognuna delle sei zone controllate dalle confederazioni continentali subordinate alla FIFA: Africa gestita dalla CAF, Asia dalla AFC, Centro-Nord America e Caraibi dalla CONCACAF, Sud America dalla CONMEBOL, Oceania dalla OFC ed Europa dalla UEFA. Ogni confederazione ha a disposizione un determinato numero di posti nella fase finale, decisi dalla FIFA, che attualmente sono: 5 per l'Europa, 3 per l'Asia, 2 per il Centro-Nord America e Caraibi, 2 per l'Africa e per il Sud America ed uno per l'Oceania. Un ulteriore posto è attribuito in seguito a uno spareggio tra le terze classificate di Centro-Nord America e Caraibi ed Asia, mentre il Paese ospitante ottiene la qualificazione automatica alla fase finale.

In ogni confederazione, le squadre si affrontano in una fase di qualificazione o in un vero e proprio torneo, da cui poi derivano le nazionali qualificate al mondiale.

Confederazione Torneo di qualificazione
CAF (Africa) Coppa delle nazioni africane femminile
AFC (Asia) Coppa d'Asia femminile
CONCACAF
(Nord America, Centro America e Caraibi)
CONCACAF Women's Championship
CONMEBOL (Sud America) Campionato sudamericano di calcio femminile
OFC (Oceania) Coppa delle nazioni oceaniane femminile
UEFA (Europa) Campionato europeo di calcio femminile (precedentemente)
Qualificazioni al campionato mondiale di calcio femminile UEFA

Fase finaleModifica

Attualmente la fase finale prevede la partecipazione di 32 squadre e due fasi: una a gironi e una ad eliminazione diretta.

Nella prima fase, le 32 squadre sono suddivise in otto gruppi da quattro ciascuno: dove si affrontano in un girone all'italiana, con le prime due classificate che si qualificano alla fase successiva, per un totale di 16 squadre che proseguono il loro cammino.

La fase a eliminazione diretta si svolge in gara unica, con la possibilità, in caso di pareggio dopo i tempi regolamentari, di tempi supplementari ed, eventualmente, tiri di rigore. Le partite iniziano dagli ottavi di finale. Successivamente seguono i quarti di finale, le semifinali, la finale per il terzo posto (nella quale si affrontano le perdenti delle due semifinali) e la finale.

Di seguito una lista delle precedenti formule usate nella competizione:

  • 1991-1995 (12 squadre): Prima fase a gironi (tre gruppi da 4 squadre ciascuno), accedono al turno successivo le prime, le seconde e le due migliori terze classificate. Seconda fase ad eliminazione diretta: quarti di finale (le squadre vengono abbinate secondo uno schema incrociato, che prevedeva le seguenti combinazioni: prima-terza, prima-seconda o seconda-seconda), semifinali e finali.
  • 1999-2011 (16 squadre): Prima fase a gironi (quattro gruppi da 4 squadre ciascuno), accedono al turno successivo le prime e le seconde classificate. Seconda fase ad eliminazione diretta: quarti di finale (le squadre vengono abbinate secondo uno schema incrociato: prima-seconda), semifinali e finali.
  • 2015-2019 (24 squadre): Prima fase a gironi (sei gruppi da 4 squadre ciascuno), accedono al turno successivo le prime, le seconde e le quattro migliori terze classificate. Seconda fase ad eliminazione diretta: ottavi di finale (le squadre vengono abbinate secondo uno schema incrociato, che prevedeva le seguenti combinazioni: prima-terza, prima-seconda o seconda-seconda), quarti di finale, semifinali e finali.
  • Dal 2023 (32 squadre): Prima fase a gironi (otto gruppi da 4 squadre ciascuno), accedono al turno successivo le prime e le seconde classificate. Seconda fase ad eliminazione diretta: ottavi di finale (le squadre vengono abbinate secondo uno schema incrociato), quarti di finale, semifinali e finali.

MascotteModifica

Ogni edizione dei campionati mondiali di calcio femminili, a partire dal 1991, ha avuto la propria mascotte.

Albo d'oroModifica

Anno Ospitante Finale primo posto Finale terzo posto Numero di squadre
Vincitore Risultato 2º posto 3º posto Risultato 4º posto
1991 Cina
 
 
Stati Uniti
2 – 1
Stadio di Tianhe, Canton
 
Norvegia
 
Svezia
4 – 0
Stadio provinciale del Guangdong, Canton
 
Germania
12
1995 Svezia
 
 
Norvegia
2 – 0
Råsundastadion, Solna
 
Germania
 
Stati Uniti
2 – 0
Strömvallen, Gävle
 
Cina
12
1999 Stati Uniti
 
 
Stati Uniti
0 – 0 (dts)
(5-4 dtr)
Rose Bowl, Pasadena
 
Cina
 
Brasile
0 – 0 (dts)
(5-4 dtr)
Rose Bowl, Pasadena
 
Norvegia
16
2003 Stati Uniti
 
 
Germania
2 – 1 (gg)
Home Depot Center, Carson
 
Svezia
 
Stati Uniti
3 – 1
Home Depot Center, Carson
 
Canada
16
2007 Cina
 
 
Germania
2 – 0
Stadio Hongkou, Shanghai
 
Brasile
 
Stati Uniti
4 – 1
Stadio Hongkou, Shanghai
 
Norvegia
16
2011 Germania
 
 
Giappone
2 – 2 (dts)
(3-1 dtr)
Commerzbank-Arena, Francoforte sul Meno
 
Stati Uniti
 
Svezia
2 – 1
Rhein-Neckar-Arena, Sinsheim
 
Francia
16
2015 Canada
 
 
Stati Uniti
5 – 2
BC Place, Vancouver
 
Giappone
 
Inghilterra
1 – 0 (dts)
Stadio del Commonwealth, Edmonton
 
Germania
24
2019 Francia
 
 
Stati Uniti
2 – 0
Parc Olympique Lyonnais, Lione
 
Paesi Bassi
 
Svezia
2 – 1
Allianz Riviera, Nizza
 
Inghilterra
24
2023 Australia e Nuova Zelanda
   

Stadium Australia, Sydney

Lang Park, Brisbane
32

MedagliereModifica

Squadra Confederazione  
Campione
 
2º posto
 
3º posto

4º posto
   
Tot. podi
Tot. piazzamenti
nei primi quattro posti
Edizioni
vincenti
Partecipazioni
  Stati Uniti CONCACAF 4 1 3 - 8 8 1991, 1999, 2015, 2019 8
  Germania UEFA 2 1 - 2 3 5 2003, 2007 8
  Norvegia UEFA 1 1 - 2 2 4 1995 8
  Giappone AFC 1 1 - - 2 2 2011 8
  Svezia UEFA - 1 3 - 4 4 - 8
  Brasile CONMEBOL - 1 1 - 2 2 - 8
  Cina AFC - 1 - 1 1 2 - 7
  Paesi Bassi UEFA - 1 - - 1 1 - 2
  Inghilterra UEFA - - 1 1 1 2 - 5
  Canada CONCACAF - - - 1 - 1 - 7
  Francia UEFA - - - 1 - 1 - 4

Partecipazioni e prestazioni nelle fasi finaliModifica

Legenda
  • – Campione
  • - Secondo posto
  • - Terzo posto
  • - Quarto posto
  • QF - Quarti di finale
  • OF - Ottavi di finale
  • 1T - Primo turno
  •  •  – Non qualificata
  •     – Non partecipa alle qualificazioni
  •    – Nazione ospitante
  • Q - Qualificata per il prossimo torneo
  • S - Squalificata
  • R - Ritirata

Per ogni torneo viene indicata la bandiera del paese ospitante e, tra parentesi, il numero di squadre che vi hanno partecipato. Attualmente le nazionali che hanno vinto il trofeo sono quattro (Stati Uniti 4, Germania 2, Norvegia e Giappone 1) e sette quelle che hanno partecipato a tutte le edizioni disputate (Brasile, Germania, Giappone, Nigeria, Norvegia, Stati Uniti e Svezia). Gli Stati Uniti sono la nazionale con più vittorie (4), l'unica ad essersi piazzata sul podio in tutte le edizioni, ad aver vinto un'edizione del torneo in casa (nel 1999), ad aver raggiunto tre finali consecutive e una delle due, insieme alla Germania, ad aver vinto due edizioni consecutive. La Germania, il Giappone e la Norvegia sono le nazionali che hanno disputato almeno due finali consecutive. Brasile, Cina, Olanda e Svezia sono le nazionali che hanno disputato una finale senza riuscire a vincere il trofeo. Undici squadre hanno chiuso almeno una volta il mondiale tra le prime quattro posizioni, arrivando in semifinale. Nessuna squadra, tra quelle che hanno disputato almeno due finali (Stati Uniti, Germania, Giappone, Norvegia), ha perso più di una volta. Stati Uniti e Svezia sono le squadre che hanno chiuso più volte il torneo al terzo posto (tre ciascuna), Germania e Norvegia quelle che hanno concluso al quarto posto più volte (due entrambe).

Nazionale  
1991
(12)
 
1995
(12)
 
1999
(16)
 
2003
(16)
 
2007
(16)
 
2011
(16)
 
2015
(24)
 
2019
(24)
  
2023
(32)
Totale Vittorie
  Stati Uniti Q 8 4
  Germania QF
QF
QF
5-6ª
Q 8 2
  Norvegia QF
1T
10ª
OF
9-10ª
QF
Q 8 1
  Giappone 1T
12ª
QF
1T
13–14ª
1T
10ª
1T
10-11ª
OF
11-12ª
Q 8 1
  Brasile 1T
1T
QF
QF
OF
OF
10ª
Q 8 -
  Nigeria 1T
10ª
1T
11ª
QF
1T
15ª
1T
13ª
1T
1T
19ª
OF
16ª
Q 8 -
  Svezia QF
QF
1T
10–11ª
OF
15ª
Q 8 -
  Australia 1T
12ª
1T
11ª
1T
13ª
QF
QF
QF
OF
Q 7 -
  Canada 1T
10º
1T
12º
1T
1T
16°
QF
6°
OF
13ª
Q 7 -
  Cina QF
QF
QF
QF
OF
14ª
Q 7 -
  Inghilterra QF
QF
QF
Q 5 -
  Nuova Zelanda 1T
11ª
1T
14ª
1T
12ª
1T
19ª
1T
20ª
Q 5 -
  Corea del Nord 1T
10ª
1T
11ª
QF
1T
13ª
R 4 -
  Danimarca QF
QF
1T
15ª
1T
12ª
Q 4 -
  Francia 1T
QF
QF
5-6ª
Q 4 -
  Argentina 1T
16ª
1T
16ª
1T
18ª
Q 3 -
  Corea del Sud 1T
14ª
OF
16ª
1T
21-22ª
Q 3 -
  Ghana 1T
13–14ª
1T
12ª
1T
15ª
3 -
  Italia QF
1T
QF
Q 3 -
  Messico 1T
16ª
1T
11ª
1T
20ª
3 -
  Camerun OF
14ª
OF
15-16ª
2 -
  Colombia 1T
14ª
OF
13ª
Q 2 -
  Paesi Bassi OF
9-10ª
Q 2 -
  Russia QF
QF
S 2 -
  Spagna 1T
20°
OF
11-12ª
Q 2 -
  Thailandia 1T
17ª
1T
24ª
2 -
  Cile 1T
17ª
1 -
  Costa d'Avorio 1T
23ª
1 -
  Costa Rica 1T
18ª
Q 1 -
  Ecuador 1T
24ª
1 -
  Giamaica 1T
23ª
Q 1 -
  Guinea Equatoriale 1T
15ª
1 -
  Scozia 1T
19ª
1 -
  Sudafrica 1T
21-22ª
Q 1 -
  Svizzera OF
15ª
Q 1 -
  Taipei Cinese QF
1 -
  Filippine Q -
  Vietnam Q -
  Marocco Q -
  Zambia Q -
  Irlanda Q -
  Portogallo Q -
  Haiti Q -
  Panama Q -
Nazionale  
1991
(12)
 
1995
(12)
 
1999
(16)
 
2003
(16)
 
2007
(16)
 
2011
(16)
 
2015
(24)
 
2019
(24)
  
2023
(32)
Totale Vittorie

PremiModifica

I tre premi principali assegnati ad ogni torneo sono:

  • La Scarpa d'Oro al capocannoniere del torneo.
  • Il Pallone d'Oro al miglior giocatore del torneo.
  • Il Premio Fair Play alla squadra più disciplinata del torneo.
Torneo Scarpa d'Oro Reti Pallone d'Oro Premio Fair Play
Cina 1991   Michelle Akers 10   Carin Jennings   Germania
Svezia 1995   Ann Kristin Aarønes 6   Hege Riise   Svezia
Stati Uniti 1999   Sissi
  Sun Wen
7   Sun Wen   Cina
Stati Uniti 2003   Birgit Prinz 7   Birgit Prinz   Cina
Cina 2007   Marta 7   Marta   Norvegia
Germania 2011   Homare Sawa 5   Homare Sawa   Giappone
Canada 2015   Célia Šašić 6   Carli Lloyd   Francia
Francia 2019   Megan Rapinoe 6   Megan Rapinoe   Francia

Record e statisticheModifica

Analisi sui risultatiModifica

Prestazione della squadra ospitanteModifica

Anno Paese ospitante Risultato
1991   Cina Quarti di finale
1995   Svezia Quarti di finale
1999   Stati Uniti Campione
2003   Stati Uniti 3º posto
2007   Cina Quarti di finale
2011   Germania Quarti di finale
2015   Canada Quarti di finale
2019   Francia Quarti di finale

Migliori prestazioni in base alla confederazioneModifica

Confederazione Miglior risultato
CONCACAF 4 titoli: Stati Uniti (4: 1991, 1999, 2015, 2019)
UEFA 3 titoli: Germania (2: 2003 e 2007), Norvegia (1: 1995)
AFC 1 titolo: Giappone (2011)
CONMEBOL Secondo posto: Brasile (2007)
CAF Quarti di finale: Nigeria (1999)
OFC Primo turnoː Australia (3: 1995, 1999 e 2003) e Nuova Zelanda (5: 1991, 2007, 2011, 2015 e 2019)[10]

Classifica assoluta dei marcatoriModifica

Posizione Nome Edizione Totale
 
91
 
95
 
99
 
03
 
07
 
11
 
15
 
19
1   Marta 3 7 4 1 2 17
2   Birgit Prinz 1 1 7 5 0 14
  Abby Wambach 3 6 4 1 14
4   Michelle Akers 10 0 2 12
5   Cristiane 0 5 2 0 4 11
  Sun Wen 1 2 7 1 11
  Bettina Wiegmann 3 3 3 2 11
8   Ann Kristin Aarønes 6 4 10
  Carli Lloyd 1 6 3 10
  Heidi Mohr 7 3 10
  Christine Sinclair 3 3 1 2 1 10
12   Linda Medalen 6 2 1 9
  Hege Riise 1 5 3 0 9
  Alex Morgan 2 1 6 9
15   Mia Hamm 2 2 2 2 8
  Kerstin Garefrekes 4 2 2 8
  Kristine Lilly 0 3 2 2 1 8
  Liu Ailing 4 1 3 8
  Marianne Pettersen 3 3 2 8
  Célia Šašić 2 6 8
  Homare Sawa 0 0 3 0 5 0 8
22   Tiffeny Milbrett 3 3 1 7
  Lisa De Vanna 4 1 2 0 7
  Sissi 0 7 7

Capocannonieri delle singole edizioniModifica

Edizione Capocannoniere Nazionale Gol
Cina 1991 Michelle Akers   Stati Uniti 10
Svezia 1995 Ann Kristin Aarønes   Norvegia 6
USA 1999 Sissi
Sun Wen
  Brasile
  Cina
7
USA 2003 Birgit Prinz   Germania 7
Cina 2007 Marta   Brasile 7
Germania 2011 Homare Sawa   Giappone 5
Canada 2015 Carli Lloyd
Célia Šašić
  Stati Uniti
  Germania
6
Francia 2019 Ellen White
Alex Morgan
Megan Rapinoe
  Inghilterra
  Stati Uniti
  Stati Uniti
6

Record della fase finale (singoli)Modifica

Numero di convocazioniModifica

Se l'anno è indicato in corsivo la giocatrice non è mai scesa in campo in quell'edizione del campionato mondiale.

# Giocatrice Nazionale Presenze
1 Formiga   Brasile 7 (1995, 1999, 2003, 2007, 2011, 2015, 2019)
2 Homare Sawa   Giappone 6 (1995, 1999, 2003, 2007, 2011, 2015)
3 Kristine Lilly   Stati Uniti 5 (1991, 1995, 1999, 2003, 2007)
Bente Nordby   Norvegia 5 (1991, 1995, 1999, 2003, 2007)
Birgit Prinz   Germania 5 (1995, 1999, 2003, 2007, 2011)
Karina LeBlanc   Canada 5 (1999, 2003, 2007, 2011, 2015)
Nadine Angerer   Germania 5 (1999, 2003, 2007, 2011, 2015)
Christie Rampone   Stati Uniti 5 (1999, 2003, 2007, 2011, 2015)
Cristiane   Brasile 5 (2003, 2007, 2011, 2015, 2019)
Marta   Brasile 5 (2003, 2007, 2011, 2015, 2019)
Christine Sinclair   Canada 5 (2003, 2007, 2011, 2015, 2019)
Onome Ebi   Nigeria 5 (2003, 2007, 2011, 2015, 2019)

Capitani e allenatori delle squadre vincitriciModifica

Anno Capitano Allenatore Squadra
1991 April Heinrichs Anson Dorrance   Stati Uniti
1995 Heidi Støre Even Pellerud   Norvegia
1999 Carla Overbeck Tony DiCicco   Stati Uniti
2003 Bettina Wiegmann Tina Theune-Meyer   Germania
2007 Birgit Prinz Silvia Neid   Germania
2011 Homare Sawa Norio Sasaki   Giappone
2015 Christie Rampone Jillian Ellis   Stati Uniti
2019 Alex Morgan Jillian Ellis   Stati Uniti

NoteModifica

  1. ^ L'albo d'oro, in la Repubblica, 8 luglio 2019, p. 28.
  2. ^ a b (EN) Women's World Cup History, in sportsillustrated.cnn.com, 1999. URL consultato l'8 gennaio 2009.
  3. ^ (EN) FIFA Women's World Cup - USA 1999, in fifa.com. URL consultato l'8 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2011).
  4. ^ (EN) FIFA WOMEN'S WORLD CUP USA 2003 REVIEW, in ussoccer.com. URL consultato l'8-01-09 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
  5. ^ (EN) FIFA Women's World Cup - USA 2003, in fifa.com. URL consultato l'8 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2011).
  6. ^ (EN) FIFA Women's World Cup - CHINA 2007, in fifa.com. URL consultato l'8 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2017).
  7. ^ The Official Womens World Cup Trophy, su fifa.com. URL consultato il 2 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2017).
  8. ^ Women's World Cup Trophy Is Made of Gold-Clad Sterling Silver; Men's Version Is 18-Karat Gold, su The Jeweler's Blog, 5 luglio 2015. URL consultato il 13 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2018).
  9. ^ (EN) Women’s World Cup Trophy Is Made of Gold-Clad Sterling Silver; Men’s Version Is 18-Karat Gold, in fifa.com. URL consultato il 21 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2019).
  10. ^ Dal 2006 l'Australia è parte della AFC. Pertanto tutti i risultati ottenuti dalla nazionale australiana dal 2007 in poi, sono parte della confederazione asiatica e non della OFC.

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