Capo Passero

capo a sud della Sicilia
Lo stesso argomento in dettaglio: Isola di Capo Passero.

Il Capo Passero è l'estrema punta sud-orientale dell'isola di Sicilia e anche il nome dell'isolotto sito a pochi metri di distanza. Si trova nel territorio del comune di Portopalo, in provincia di Siracusa. Il capo è dominato da un faro.

Capo Passero
frazione
Capo Passero – Veduta
Capo Passero – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sicilia
Libero consorzio comunale Siracusa
Comune Portopalo di Capo Passero
Territorio
Coordinate36°41′06″N 15°08′24″E / 36.685°N 15.14°E36.685; 15.14 (Capo Passero)
Altitudine20 m s.l.m.
Abitanti
Altre informazioni
Cod. postale96010
Prefisso0931
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Capo Passero
Capo Passero

Nel XVI secolo, il Capo Passero fu oggetto di intense attività piratesche turco-barbaresche. I pirati, infatti, al capo si rifornivano di acqua e saccheggiavano la zona, prendendo talvolta in schiavitù gli europei in cui si imbattevano. Nel 1607, fu completato il Forte di Capo Passero, che ebbe una funzione difensiva almeno fino al 1830[1].

La località è famosa per la battaglia navale, avvenuta nel 1718, nel corso della quale la flotta spagnola venne sconfitta dalla flotta inglese comandata dall'ammiraglio sir George Byrn, facendo l'Inghilterra parte della Quadruplice Alleanza (Austria, Gran Bretagna, Francia e Paesi Bassi).

La tonnara modifica

 
La tonnara e il castello Tafuri

Di particolare impatto visivo, la tonnara di Capo Passero ricoprì un ruolo più che mai fondamentale nell'economia della zona, lungo tutta la sua esistenza. Situata appena fuori dal paese in direzione Marzamemi, ha origini antichissime risalenti fino al Medioevo, ma è solo dalla seconda metà del Settecento che la tonnara moderna comincia a prendere la forma attuale, grazie all'intervento del principe di Villadorata, Corradino Nicolaci.

L'attività di pesca continuò fino a fine secolo, ma - in seguito a una cessione di proprietà - s'interruppe ai primi anni dell'Ottocento. La tonnara venne riattivata nel 1895 per opera di don Pietro Bruno di Belmonte, che all'epoca possedeva i titoli di esercizio dell'attività ittica, e continuò la sua attività annualmente fino al 1969. Da allora, sino al 2000, si passò a una cadenza quinquennale. Oggi è completamente inattiva, ma svolge, insieme con il castello Tafuri, un importante ruolo folcloristico e ambientale per i residenti e i turisti della zona[2][3].

Mario Soldati, nel suo viaggio alla scoperta dei vini genuini, nel 1968, che poi riportò sulla pubblicazione 'Vino al Vino' scrisse in riferimento a Capo Passero: “Per arrivarci, abbiamo attraversato chilometri e chilometri di vigneti: e qui è la tonnara. Non vi accennerei neanche, se non fosse uno dei luoghi più meravigliosi che ho visto, in tutto il mondo, America e Africa comprese”. Nel 1981 vennero scoperte dieci vasche in muratura, nella spiaggia "del Collo", vicino Scalo Mandrie. All'interno, sono state trovate vertebre di tonno e numerose monete nonché resti di lavorazione del pesce, conservato sotto sale.

Note modifica

  1. ^ Pannello informativo posto all'interno del forte, a cura della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Siracusa e del Dipartimento beni culturali e ambientali della Regione Siciliana.
  2. ^ Tonnara Portopalo di Capo Passero, su Riserva Vendicari. URL consultato il 29 ottobre 2023.
  3. ^ Tonnara di Capo Passero, su fondoambiente.it. URL consultato il 29 ottobre 2023.

Bibliografia modifica

  • Salvo Sorbello, La pesca del tonno nel capolinea del sud. Le tonnare di Vendicari, Marzamemi e Portopalo di Capo Passero. ISBN 978-88-7428-093-3.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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