Caporetto
Caporetto (in sloveno Kobarid, in friulano Cjaurêt[senza fonte], in tedesco Karfreit) è un comune della Slovenia, appartenente alla regione statistica del Goriziano, posto al confine con l'Italia. Con una popolazione di 4 079 abitanti ed un'area di 197 km², il comune è formato da 33 località: la più popolata è il centro omonimo, sede comunale, che conta 1 092 abitanti; quella meno popolata è Magozd con 68 residenti.
Caporetto città | |
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(SL) Kobarid | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione statistica | Goriziano |
Amministrazione | |
Sindaco | Marko Matajurc |
Lingue ufficiali | sloveno |
Data di istituzione | 1994 |
Territorio | |
Coordinate | 46°14′52″N 13°34′41″E / 46.247778°N 13.578056°E |
Altitudine | 238 m s.l.m. |
Superficie | 192,7 km² |
Abitanti | 4 079[1] (2019) |
Densità | 21,17 ab./km² |
Comuni confinanti | Resia (IT), Lusevera (IT), Taipana (IT), Faedis (IT), Torreano (IT), Pulfero (IT), Savogna (IT), Grimacco (IT), Drenchia (IT), Plezzo, Bohinj, Tolmino |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 5222 |
Prefisso | (+386) 05 |
Fuso orario | UTC+1 |
ISO 3166-2 | SI-046 |
Targa | GO |
Nome abitanti | (IT) caporettani (SL) Kobarijci o Kobaridci |
Provincia storica | Litorale |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Geografia fisicaModifica
IdrografiaModifica
- Fiume Isonzo
- fiume Natisone;
- rio Bela;
- torrente Kokošnjak;
- torrente Potočec;
- rio Šjak;
- rugo Perivnik;
- torrente Rieca (Reka);
- torrente Idrija;
- rugo Rapid;
- rio Jamjak;
- rio Nero (Črni potok);
- rio Plazi.
OrografiaModifica
- Monte Nero (Krn), m 2245
- Monte Rosso[2] (Batognica), m 2163
- Monte Lanževica, m 2003
- Monte Bogatin, m 1977
- Passo Vratca, m 1810
- Maselnik, m 1906
- Monte Sleme, m 1487
- Monte Stol (Stol), m 1673
- Starijski vrh, m 1136
- Monte Cucco (Kuk), m 1243[3]
- Monte Pleče, m 1298 o 1302
- Monte Kožljak, m 1602
- Monte Ursig (Vršič), m 1897[3]
- Monte Vrata, m 2014;
- Veliki Lemež, m 2041
- Veliki Šmohor, m 1921
- Monte Grande (Krasji Vrh), m 1773[3]
- Mali Muzec, m 1612
- Monte Gabrovec (Veliki Muzec), m 1629[3]
- Monte Volnik, m 794
ClimaModifica
Caporetto[4] | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 5,4 | 7,4 | 11,5 | 15,7 | 20,7 | 24,4 | 26,9 | 26,4 | 22,8 | 17,3 | 10,5 | 6,5 | 6,4 | 16,0 | 25,9 | 16,9 | 16,3 |
T. min. media (°C) | −1,9 | −1,0 | 1,9 | 5,6 | 9,7 | 13,4 | 15,2 | 14,9 | 12,0 | 7,7 | 3,4 | −0,2 | −1,0 | 5,7 | 14,5 | 7,7 | 6,7 |
Precipitazioni (mm) | 71 | 74 | 76 | 112 | 105 | 134 | 106 | 122 | 125 | 116 | 131 | 97 | 242 | 293 | 362 | 372 | 1 269 |
Fonte FreddaModifica
Nel centro di Caporetto, in epoca medievale si trovavano un albero sacro ed una fonte, venerati in quel tempo dalla popolazione locale, residui degli antichi culti ancestrali anteriori alla cristianizzazione della valle. Il 16 agosto 1331 da Cividale partì una crociata che sradicò l'albero e ostruì con pietre la sorgente. Dove si trovavano la sorgente e l'albero, il locale ufficio del turismo ha fatto apporre un cartello commemorativo[5].
StoriaModifica
Posto in posizione strategica nell'alta valle dell'Isonzo, è famoso per essere stato teatro della cosiddetta battaglia di Caporetto che qui si combatté nella prima guerra mondiale tra il 24 ottobre e il 27 novembre 1917 tra le truppe italiane e quelle austriache e si concluse con la celebre rotta delle truppe italiane, che si dovettero ritirare fino al fiume Piave perché non esistevano piani per la difesa delle posizioni, essendo la strategia del Regio Esercito basata esclusivamente sull'offensiva.
Dal 1920 al 1947 fece parte del Regno d'Italia, inserita nella provincia del Friuli dal 1923 al 1927 e successivamente nella provincia di Gorizia. L'attuale territorio comunale era allora articolato nei comuni di:[6][7]
- Bergogna,
- Caporetto, che comprendeva le frazioni di Suzia/Susida (Sužid) e Svina/Villa Svina (Svino),
- Creda (aggregato nel 1928),
- Dresenza (aggregato nel 1928),
- Idresca d'Isonzo (aggregato nel 1928),
- Libussina (aggregato nel 1928),
- Luico (aggregato nel 1928),
- Sedula (aggregato nel 1928),
- Ternova d'Isonzo (aggregato nel 1928).
Dal 10 settembre 1943 fu capitale della Repubblica partigiana di Caporetto, che operò per 52 giorni fino all'offensiva tedesca dei primi di novembre;[8][9][10] rimase quindi inclusa nella Zona d'operazioni del Litorale adriatico sotto occupazione tedesca. Alla fine della guerra passò alla Jugoslavia e quindi alla Slovenia.
Nel 1976 fu colpita dal terremoto del Friuli senza particolari danni, data la distanza dall'epicentro. Per ricordare gli eventi del primo conflitto mondiale, negli anni novanta è stato costruito un museo[5], oggi meta di numerosi visitatori.
Il sacrario di Sant'Antonio, costruito su un colle, custodisce le salme di 7.014 soldati italiani. Sulla sommità del sacrario si trova la preesistente chiesa di sant'Antonio di Padova, che era stata consacrata nel 1696.[11]
SocietàModifica
Etnie e minoranze straniereModifica
Il comune di Caporetto, pur dal 1920 al 1947 politicamente italiano, è abitato da diversi secoli per la massima parte da sloveni, come tutta la regione geografica in cui è inserito, per quanto fino all'epoca medievale vi fosse una significativa percentuale di popolazione friulana (l'unica autoctona). Sotto l'impero austro-ungarico, il tedesco divenne l'idioma diffuso tra le classi colte, mentre nel linguaggio familiare e delle campagne permaneva lo sloveno. Il censimento etnico italiano del 1921 riportava che, tra i 6224 abitanti di allora, 98 erano italiani.
Il censimento italiano del 1936 attribuiva al paese di Caporetto (escluse le frazioni) una preponderanza di italiani (circa un migliaio). Non si trattava, tuttavia, di popolazioni autoctone, bensì di elementi provenienti da tutta la Penisola e legati alle locali caserme e agli uffici dell'amministrazione centrale.[12]. Con l'occupazione titina prima e l'annessione alla Jugoslavia dopo, la popolazione italiana dovette abbandonare in massa Caporetto, azzerandosi la presenza italiana in loco. Il censimento sloveno del 2001 mostra invece i seguenti dati: su un totale di 4472 abitanti, 4237 sono sloveni, 33 macedoni, 24 serbi, 23 serbo-croati, 18 croati, 10 albanesi e 9 bosniaci. Di contro però lo 0,20% degli abitanti (ossia 9 persone) si definisce di madrelingua italiana.
Geografia antropicaModifica
InsediamentiModifica
Il comune di Caporetto è diviso in 33 insediamenti:[13]
- Avsa
- Bergogna (Breginj)[14]
- Boreana (Borjana)[14]
- Caporetto (Kobarid), sede comunale
- Creda (Kred)[3]
- Dresenza (Drežnica)
- Drežiniške Ravne
- Homec
- Idresca d'Isonzo (Idrsko)[14]
- Jezerca
- Jevšček
- Koseč
- Krn
- Ladra
- Libušnje
- Livške Ravne
- Longo (Logje)[3]
- Luico (Livek)[14]
- Magozd
- Mlinsko
- Perati
- Podbela
- Potocchi di Creda (Potoki)[3]
- Robedischis (Robidišče)[15]
- Robis (Robič)[14]
- Sedlo
- Sella di Caporetto (Staro Selo)[14]
- Smasti (Smast)
- Stanovischis (Stanovišče)[3]
- Sužid
- Svino
- Ternova d'Isonzo (Trnovo ob Soči)[14]
- Vrsno
AmministrazioneModifica
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1994 | 1998 | Pavel Gregorčič | sindaco | ||
1998 | 2002 | Pavel Gregorčič | sindaco | ||
2002 | 2006 | Pavel Gregorčič | sindaco | ||
2006 | 2010 | Robert Kavčič | sindaco | ||
2010 | 2014 | Danijel Krivec | sindaco | ||
2014 | 2018 | Robert Kavčič | sindaco | ||
2018 | in carica | Marko Matajurc | sindaco |
NoteModifica
- ^ Statistiche slovene, su pxweb.stat.si.
- ^ Giovanni Battista Carulli, La storia geologica delle Giulie (PDF), in Alpi Giulie, n. 2, Società Alpina delle Giulie, 2013, p. 97.
- ^ a b c d e f g h Geografia di base De Agostini, su pcn.minambiente.it.
- ^ https://it.climate-data.org/location/143031/
- ^ a b Kobariski Muzej
- ^ Censimento della popolazione del Regno d'Italia (1 dicembre 1921) (PDF), 3 "Venezia Giulia", 1926, p. 19.
- ^ 2.32: Provincia di Gorizia (PDF), in 8. Censimento generale della popolazione : 21 aprile 1936, 2: Province., 1937, p. 11.
- ^ (SL) Zdravko Likar, Kobariška republika, Fundacija Poti miru v Posočju e ZB NOB Bovec, Kobarid, Tolmin, 2018.
- ^ Luciano Marcolini Provenza, Kobariška republika, la prima repubblica partigiana, in Patria Indipendente, 16 novembre 2018. URL consultato il 23 settembre 2019.
- ^ La storia della Kobariška republika nel libro di Zdravko Likar, in novimatajur.it, 11 ottobre 2018. URL consultato il 23 settembre 2019.
- ^ Caporetto e la Grande Guerra di Inguaribile Viaggiatore
- ^ Neva Biondi ed altri: Il confine mobile : atlante storico dell'Alto Adriatico, 1866-1992 : Austria, Croazia, Italia, Slovenia, Monfalcone 1996
- ^ (SL) Registro dei beni culturali sloveni, su geohub.gov.si.
- ^ a b c d e f g Atlante geografico Treccani, I, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2008, p. 55.
- ^ Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea, su eur-lex.europa.eu, 13 ottobre 2006.
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Caporetto
Collegamenti esterniModifica
- Sito ufficiale, su kobarid.si.
- Caporetto, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Elio Migliorini, Ferdinando Forlati e Amedeo Tosti, CAPORETTO, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1930.
- Caporetto, in Enciclopedia Italiana, II Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1948.
- Caporétto, su sapere.it, De Agostini.
- Museo sulla Prima guerra mondiale di Caporetto, su kobariski-muzej.si.
- Museo all'aperto del Kolovrat, su grandeguerrafvg.org. URL consultato il 10 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2009).
- Caporetto - catasto austriaco (JPG), su gov.si. URL consultato il 24 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2012).
- Luico - mappa catasto austriaco (JPG), su gov.si. URL consultato il 24 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2012).
- Cosez – Catasto austriaco franceschino (JPG), su gov.si. URL consultato il 24 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2012).
- Dresenza – Catasto austriaco franceschino (JPG), su gov.si. URL consultato il 24 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2012).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 150077774 · LCCN (EN) n78074042 · GND (DE) 4262855-6 · J9U (EN, HE) 987007547816005171 |
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