Carlo Emanuele Asinari di San Marzano

militare e rivoluzionario italiano (1791-1841)

Carlo Emanuele Asinari di San Marzano, Marchese di Caraglio (Torino, 2 settembre 1791Torino, 22 ottobre 1841), è stato un patriota e militare italiano, uno dei capi dei moti del 1821[2].

Carlo Emanuele Asinari di San Marzano
NascitaTorino, 2 settembre 1791
MorteTorino, 22 ottobre 1841 (50 anni)
Cause della mortenaturali
Dati militari
Paese servitoBandiera della Francia Primo Impero francese
Bandiera del Regno di Sardegna Regno di Sardegna
Forza armataRegia Armata Sarda
RepartoDragoni della Regina
Anni di servizio? – 1821
GradoColonnello
DecorazioniLegion d'onore
[1]
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Biografia modifica

Nacque a Torino il 2 settembre 1791, figlio del marchese Filippo Antonio e di Polissena della Chiesa di Cinzano; era pertanto fratello, tra gli altri, di Britannio ed Ermolao. Da giovane entrò nell'esercito francese venendo decorato con la Legion d'onore. In seguito tornò nel Regno di Sardegna diventando aiutante di campo di Vittorio Emanuele I di Savoia.

Colonnello dei Dragoni, assieme a Santorre di Santa Rosa, Giacinto Provana di Collegno, Guglielmo Gribaldi Moffa di Lisio fu uno dei capi dei moti del 1821, esplosi nel Regno di Sardegna con l'iniziale, seppur tiepido, appoggio dal principe Carlo Alberto di Savoia[3]. L'11 marzo contribuì all'occupazione della Cittadella di Alessandria e tre giorni dopo proclamò a Vercelli la costituzione spagnola[2]. Vittorio Emanuele, posto di fronte ad una situazione generale problematica, fu costretto ad abdicare e a nominare un successore, che fu il fratello Carlo Felice di Savoia. Con l'erede a Modena, Carlo Alberto venne nominato reggente e il giorno successivo concesse la costituzione. Tuttavia l'atto venne sconfessato da Carlo Felice, il quale obbligò il reggente a lasciare Torino per riunirsi a lui. Mancato l'appoggio del principe di Savoia-Carignano, i rivoluzionari vennero sconfitti ed Asinari, condannato a morte in contumacia, andò in esilio prima in Svizzera e poi a Londra, rimanendo comunque sempre in contatto con i movimenti rivoluzionari[1].

Nel 1835, revocata la condanna, poté ritornare in Piemonte (anche se gli venne vietato di stabilirsi nella capitale). Negli ultimi mesi di vita gli fu permesso di tornare a Torino, dove morì il 22 ottobre 1841[1].

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Filippo Valentino Asinari, marchese di San Marzano Ghiron Roberto Asinari, marchese di San Marzano  
 
Maria Margherita Alfieri di Magliano  
Filippo Valentino Ignazio Asinari, marchese di San Marzano  
Maria Luigia Ferrero-Fieschi dei principi di Masserano Vittorio Amedeo Ferrero-Fieschi, V principe di Masserano  
 
Giovanna Irene Caracciolo dei principi di Santobuono  
Filippo Antonio Asinari dei marchesi di San Marzano  
Giuseppe Amedeo Tommaso Dal Pozzo, marchese di Voghera Alfonso Enrico Dal Pozzo, III principe della Cisterna  
 
Barbara Benedetta Roero dei marchesi di Cortanze  
Orsola Gabriella Dal Pozzo della Cisterna  
Anna Gabriella Enrichetta Caresana dei conti di Carisio Pietro Giorgio Caresana, IV conte di Carisio  
 
Luigia Gabriella Doria dei marchesi di Cirié  
Carlo Emanuele Asinari di San Marzano, marchese di Caraglio  
Gaspare Filippo Francesco Della Chiesa, marchese di Cinzano e di Roddi  
 
 
Vittorio Giuseppe Maria Della Chiesa, marchese di Cinzano e di Roddi  
Teresa Seyssel, marchesa d'Aix  
 
 
Polissena Della Chiesa dei marchesi di Cinzano e Roddi  
 
 
 
Enrichetta Roero dei conti di Pralormo  
 
 
 
 

Note modifica

  1. ^ a b c Asinari di San Marzano, Carlo Emanuele, su storia900bivc.it. URL consultato il 3 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2018).
  2. ^ a b Carlo Emanuele Asinari di San Marzano, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.  
  3. ^ moti del 1820-21, in Dizionario di storia, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica