Carmine Tripodi

carabiniere italiano

Carmine Tripodi (Torre Orsaia, 14 maggio 1960San Luca, 6 febbraio 1985) è stato un carabiniere italiano, brigadiere dell'Arma dei Carabinieri vittima della 'Ndrangheta.[1]

Carmine Tripodi
NascitaTorre Orsaia, 14 maggio 1960
MorteSan Luca, 6 febbraio 1985
Cause della morteAttentato da parte della 'Ndrangheta
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataEsercito Italiano
ArmaArma dei Carabinieri
Anni di servizio1978 - 1985
GradoBrigadiere
Decorazioni
Medaglia d'oro al valor militare
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Biografia modifica

Di origine campana arriva in Calabria alla fine degli anni '70 del secolo scorso, prima come brigadiere a Bovalino poi nel 1982 come comandante della stazione carabinieri di San Luca. Nella Locride è la stagione dei sequestri di persona (che hanno fruttato numerosi miliardi di lire alle 'ndrine) e Tripodi è un giovane investigatore che lotta nei territori ostili dell'Aspromonte per trovare i sequestrati e consegnare alla giustizia i loro carcerieri, grazie alla sua attività vengono arrestati diversi esponenti delle famiglie mafiose coinvolte nei sequestri e tutto ciò dà molto fastidio alla 'Ndrangheta che si vede intaccare la sua preziosa attività illecita[2].

L'omicidio modifica

La sera del 6 febbraio 1985 Tripodi sta rientrando a casa, si trova sulla sua macchina lungo la provinciale che da San Luca porta alla marina quando ad un certo punto viene bloccato da un commando che gli spara contro diversi colpi di arma da fuoco, lui seppur ferito riesce a reagire estrae la pistola d'ordinanza e spara ferendo uno dei sicari ma poi viene comunque ucciso[3][4][5].

Il processo modifica

In poco tempo vengono individuati ed arrestati i suoi presunti assassini, tutti appartenenti alle locali cosche: Domenico Strangio, Rocco Marrapodi e Salvatore Romeo[4][5] ma nei processi che si svolgeranno negli anni seguenti verranno tutti assolti; Il delitto rimane ancora oggi irrisolto[2].

Tributi modifica

Al Brigadiere Tripodi è stata intitolata, la Motovedetta Carabinieri 816 dislocata in Gaeta (LT), la piazza antistante la caserma dei carabinieri di San Luca, nel 2011 gli è stata intitolata anche la nuova caserma dei carabinieri di San Luca[6]. Nel 2017, gli viene intitolata, anche la nuova stazione carabinieri di Torre Orsaia (SA), suo paese natio. Il 27 marzo 2019 viene inaugurata la via antistante gli alloggi della caserma di Locri, la via viene chiamata Tripodi-Marino in ricordo del collega con la quale hanno condiviso l'analogo tragico destino.

Onorificenze modifica

 

Medaglia d'oro al valor militare

Brigadiere dei CC della Legione Carabinieri di Catanzaro

Luogo di nascita: Torre Orsaia (SA)

Data del conferimento: 21/01/1986

Alla memoria

motivazione:

Comandante di Stazione distaccata, già distintosi in precedenti operazioni di servizio contro agguerrite cosche mafiose, conduceva prolungate, complesse e rischiose indagini che portavano all'arresto di numerosi temibili associati ad organizzazioni criminose, responsabili di gravissimi delitti. Fatto segno a colpi di fucile da parte di almeno tre malviventi, sebbene mortalmente ferito, trovava la forza di reagire al proditorio agguato riuscendo a colpirne uno, dileguatosi poi con i complici. Esempio di elette virtù militari e di dedizione al servizio spinto fino al sacrificio della vita. Agro di S. Luca (RC), 6 febbraio 1985[7].

Note modifica

Bibliografia modifica

  • Sframeli Cosimo e Parisi Francesca, Un Carabiniere nella lotta alla 'ndrangheta, Falzea Editore, 2011, Reggio Calabria. ISBN 978-88-8296-345-3

Voci correlate modifica

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