La Carta di Milano[1] è un documento creato su modello della Carta di Palermo (del 20 marzo 2015)[1] ed elenca i principi riguardanti il tema della nutrizione, della sostenibilità ambientale e dei diritti umani.

Il logo-titolo

Tradotta già in 19 lingue[2], la Carta di Milano è stata proposta in occasione di Expo 2015 nel semestre di apertura dell'Esposizione Universale (1º maggio - 31 ottobre 2015), ed il 16 ottobre 2015 consegnata al Segretario Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) Ban Ki-moon.

La "carta"[3] indica a chi la firma precisi impegni in relazione al diritto al cibo che è uno dei diritti umani fondamentali sanciti nella Dichiarazione universale dei diritti umani. Il mancato accesso al cibo sano, sufficiente e nutriente, all'acqua pulita ed all'energia, viene considerata una violazione della dignità umana.

L'azione collettiva di cittadine e cittadini, assieme alla società civile, alle imprese e alle istituzioni locali, nazionali e internazionali è considerata una delle condizioni essenziali per vincere le grandi sfide connesse al cibo.[4]

Combattere la denutrizione e la malnutrizione, promuovere un equo accesso alle risorse naturali, garantire una gestione sostenibile dei processi produttivi, rappresentano l'impegno che i sottoscrittori della Carta di Milano[5] si impegnano a sostenere.

Struttura della Carta di Milano modifica

La Carta di Milano è suddivisa in 5 sezioni:

  • Preambolo
  • Diritti
  • Consapevolezze
  • Impegni
  • Finale.

Note modifica

  1. ^ Copia archiviata, su carta.milano.it. URL consultato il 14 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2015).
  2. ^ Martina: Carta tradotta già in 19 lingue, per 3,5 miliardi di potenziali lettori, su politicheagricole.it, Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. URL consultato il 31 ottobre 2015.
  3. ^ http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/CartaMilano/
  4. ^ https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/9341/GPI/0#GPContent
  5. ^ Copia archiviata, su expo2015.org. URL consultato il 14 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2015).

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica