Casa Editrice Ferdinando Bideri
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La Ferdinando Bideri è una casa editrice musicale napoletana, ed è una delle più importanti nella storia della musica leggera italiana: ha avuto un ruolo importante nella storia della canzone napoletana e conserva buona parte dei ricordi e del materiale originale dell'epoca: dischi, partiture originali, cupielle, canzoni scritte a mano.
Casa Editrice Ferdinando Bideri | |
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Stato | ![]() |
Forma societaria | Società a responsabilità limitata |
Fondazione | 1876 a Napoli |
Fondata da | Ferdinando Bideri |
Sede principale | Roma |
Controllate |
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Persone chiave |
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Settore | Musicale |
Sito web | www.bideri.com e www.casabideri.it |
Storia delle edizioni musicali BideriModifica
La casa editrice venne fondata nel 1876 dal barone Ferdinando Bideri (Napoli, 28 novembre 1850 - Napoli, 14 luglio 1930), figlio del barone Pietro Attanasio Bideri Lopez Sanseverino (che aveva mutato il cognome da Bidera in Bideri) e di Maria Teresa Esposito Liotti fu Giuseppe: il nonno Giovanni Emanuele Bidera[1] aveva già avuto esperienze come editore musicale già all'inizio del secolo, stampando tra l'altro un libro e libretti d'opera.
La sede viene stabilita nelle scuderie interne del palazzo materno, Palazzo Liotti, in via Università Vecchia nº 9 (oggi via Giovanni Paladino nº 9) a Napoli, ma nel 1883 viene spostata in via San Pietro a Majella; oltre alla pubblicazione di volumi di storia dello spettacolo (ad esempio la Storia del Teatro San Carlo di Salvatore Di Giacomo), presto la Bideri si dedica alla pubblicazione di canzoni, mettendo sotto contratto tutti i maggiori protagonisti della rinascita della canzone napoletana a cavallo tra i due secoli: tra i parolieri ricordiamo Libero Bovio, E. A. Mario, Ernesto Murolo, Salvatore Di Giacomo, Ferdinando Russo, Rocco Galdieri, Pasquale Cinquegrana, Edoardo Nicolardi e Giuseppe Tètamo che fu anche direttore dal 1913 al 1917, mentre tra i compositori Mario Costa, Eduardo Di Capua, Vincenzo Valente, Salvatore Gambardella, Michele Salvatore Ciociano, Ernesto De Curtis, Vincenzo De Crescenzo, Francesco Buongiovanni ed il già ricordato E. A. Mario (musicista oltre che paroliere).
Molte delle canzoni di questo periodo fanno il giro del mondo: la più celebre è senza alcun dubbio 'O sole mio, che verrà cantata anche da Elvis Presley e da Bill Haley, ma sono anche molto note I' te vurria vasà, O marenariello, Voce 'e notte, Io 'na chitarra e 'a luna.
Alla morte di Ferdinando la direzione della casa editrice passò alla figlia, Valentina Bideri: risalgono agli anni cinquanta altri successi come Scapricciatiello, Accarezzame, Serenatella sciuè sciuè, Tuppe tuppe mariscià.
Sempre in questo periodo l'azienda acquisisce altre case con un passato importante ma in fase di smobilitazione, come le Edizioni musicali Santa Lucia, le Edizioni musicali Santojanni e le Edizioni musicali Poliphon.
Dal 1964 a Valentina succede sua sorella Flavia Bideri e poi i nipoti Luciano e Paolo Villevieille Bideri: in questo periodo il gruppo decide di inserirsi anche nel settore discografico, e viene fondata l'etichetta Edibi, decidendo poi di spostare tutte le attività a Roma, con sede in via Teulada.
Negli anni ottanta la Bideri passa a Luciano Bideri e poi a sua figlia Silvia Bideri.
Le principali canzoni pubblicate dalla BideriModifica
NoteModifica
- ^ Luciano Villevieille Bideri, "La vite e le opere di Giovanni Emmanuele Bidera", in Bruno De Marco Spata, "I figli illustri di Palazzo Adriano", Edizioni Bideri S.p.A., Napoli, 1986, Pagg. 105-141
BibliografiaModifica
- Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Dizionario della canzone italiana, ed. Curcio, 1990; alla voce Bideri, di Enzo Giannelli, pagg. 171-172
Collegamenti esterniModifica
- Sito ufficiale, su bideri.com.
- Sito ufficiale, su casabideri.it.
- (EN) Bideri, su Discogs, Zink Media.