Castellaro Lagusello

frazione di Monzambano

Castellaro Lagusello (Castlàr in dialetto alto mantovano[1]) è una frazione di Monzambano.

Castellaro Lagusello
frazione
Castellaro Lagusello – Veduta
Castellaro Lagusello – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Mantova
ComuneMonzambano
Territorio
Coordinate45°22′29.32″N 10°38′12.41″E
Altitudine115 m s.l.m.
Abitanti300
Altre informazioni
Cod. postale46040
Prefisso0376
Fuso orarioUTC+1
Patronosan Nicola
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Castellaro Lagusello
Castellaro Lagusello
 Bene protetto dall'UNESCO
Siti palafitticoli preistorici attorno alle Alpi
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(iii) (iv)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2011
Scheda UNESCO(EN) Prehistoric Pile dwellings around the Alps
(FR) Scheda
Castello di Castellaro Lagusello

Il borgo sorge su una piccola collina affacciata a un lago a forma di cuore.

Il lago e il castello, risalente al 1100-1200, danno il nome al piccolo borgo che fa parte dell'associazione de I borghi più belli d'Italia.

Dal 2011 la località Fondo Tacoli di Castellaro Lagusello, essendo uno dei 111 siti archeologici palafitticoli localizzati sulle Alpi e nelle aree contigue, è entrata a far parte dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO all'interno del sito sovranazionale denominato Antichi insediamenti sulle Alpi.

Origini del nome

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Il nome di Castellaro Lagusello deriva da "castellaro" (recinto fortificato) e "lagusello" (laghetto).[2]

La presenza di insediamenti in questa località è stata fatta risalire all’epoca romana grazie a dei ritrovamenti che hanno permesso di ricostruire il pavimento di un triclinio con un emblema musivo di motivo geometrico.[3]

La costruzione del borgo fortificato si fa risalire all'XI-XII secolo, ma è in un documento di Papa Eugenio III del 1145, nel quale si riporta l'elenco delle pievi dipendenti dalla diocesi di Verona, che viene citata per la prima volta la plebem de Castellaro.

Il fortilizio fu a lungo mira dei Gonzaga nel Quattrocento, ma i marchesi mantovani non riuscirono a mantenerne uno stabile possesso, tanto che già a metà del secolo tornò sotto la Repubblica di Venezia nella provincia veronese attraverso il podestà di Peschiera. La Serenissima lo mise all’asta nel 1637 e fu acquistato con una somma 545 ducati dal conte Madernino Arrighi. L'attuale collocazione lombarda è dunque molto più recente e risale a Napoleone il quale, ceduto il Veneto all'Austria, trattenne a sé il borgo per esigenze di difesa militare.[4]

Lo stesso generale, nel suo piano di razionalizzazione amministrativa del 1803, annetté il paese a Monzambano. Dopo un iniziale tentennamento, il provvedimento fu definitivamente riconosciuto anche dagli austriaci con decreto governativo del 1 luglio 1816.[5]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Siti archeologici

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Aree naturali

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  1. ^ Pierino Pelati, Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica, Asola, 1996.
  2. ^ Pierino Pelati, Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica, Asola, 1996.
  3. ^ Ab aestivis, 1991.
  4. ^ Repubblica di Venezia
  5. ^ 1816
  6. ^ Villa Arrighi., su villaarrighi.it. URL consultato il 2 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2014).

Bibliografia

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  • Leandro Zoppè, Itinerari gonzagheschi, Milano, 1988, ISBN 88-85462-10-3.
  • Renato Bonaglia, Mantova, paese che vai..., Mantova, 1985. ISBN non esistente.
  • Pierino Pelati, Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica, Asola, 1996.

Voci correlate

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