Il catfishing (termine inglese che deriva da catfish, traducibile in italiano letteralmente con "pesce gatto") è un'attività che viene svolta con l'obiettivo di ingannare gli utenti di un social network. Tale attività prevede la creazione e l'uso di un sockpuppet o di un account con un'identità falsa, così da indurre la vittima prescelta a iniziare una relazione sentimentale online o per commettere frodi finanziarie.[1]

Gli autori di questi raggiri, generalmente chiamati "catfish", utilizzano foto false e mentono sulla loro vita personale per risultare più attraenti o interessanti. Le motivazioni possono essere per scopo di lucro personale, per soddisfazione personale, per elusione di conseguenze legali o per trollare. Negli ultimi anni la consapevolezza pubblica del catfishing è aumentata, sia per la maggiore diffusione di tale pratica, sia perché ci sono stati casi di persone famose che hanno portato l'attenzione su questo fenomeno.

Storia modifica

Benché alcune fonti facciano risalire l'uso del termine al docufilm Catfish del 2010, in cui il regista e protagonista Nev Schulman racconta la sua reale esperienza di vittima di catfishing, in realtà esso appartiene all'uso comune della lingua inglese già da diversi decenni.[1] Inoltre, secondo Vince Pierce, il marito di Angela Pierce, che nel film crea un falso profilo online, il termine catfishing deriverebbe dalla pratica di alcuni pescatori, che per evitare che il merluzzo diventi pallido nella spedizione, aggiungerebbero ai merluzzi un pesce gatto: quest'ultimo, mordendo loro la coda, ne assicurerebbe un costante movimento e quindi un prodotto più fresco all'arrivo.[2]

Questa etimologia mostra "tutti i segni del folklore apocrifo", secondo il linguista , che evidenzia come il pesce gatto sia stato usato come un tipo di parabola cristiana (riferendosi al commercio del pesce nell'Atlantico piuttosto che, come nella spiegazione di Pierce, nel Pacifico) nel saggio del 1913 Essays in Rebellion e ancora nel romanzo The Catfish pubblicato più tardi nello stesso anno.[3] Dal 2012 il termine è divenuto popolare grazie al programma televisivo che va in onda su MTV chiamato Catfish: false identità che tratta proprio di questa pratica, attraverso le esperienze di persone che intrattengono relazioni virtuali sui social media senza mai aver visto di persona il proprio partner.

Il termine è diventato popolare a causa di un episodio che ha coinvolto il giocatore di football Manti Te'o della University of Notre Dame football nel 2013.[1][3]

Note modifica

  1. ^ a b c (EN) Aisha Harris, Catfish meaning and definition: term for online hoaxes has a surprisingly long history, in Slate, 18 gennaio 2013. URL consultato il 23 settembre 2015.
  2. ^ (EN) Why is MTV’s ‘Catfish’ TV show called Catfish?, in starcasm.net, 26 novembre 2012. URL consultato il 23 settembre 2015.
  3. ^ a b (EN) Ben Zimmer, Catfish: How Manti Te'o's imaginary romance got its name, in The Boston Globe, 27 gennaio 2013. URL consultato il 23 settembre 2015.