Cattedrale di Malaga

La cattedrale dell'Incarnazione di Malaga (in spagnolo: Catedral de la Encarnación de Málaga) è uno dei più importanti monumenti rinascimentali dell'Andalusia. Nel 1855 è stata insignita del titolo di basilica minore[1].

Cattedrale dell'Incarnazione
La cattedrale di Málaga dalla caratteristica facciata incompiuta
StatoBandiera della Spagna Spagna
Comunità autonomaAndalusia
LocalitàMalaga
Coordinate36°43′12.15″N 4°25′12.43″W / 36.720042°N 4.42012°W36.720042; -4.42012
Religionecattolica
TitolareGesù
Diocesi Malaga
ArchitettoPedro López, Diego de Siloé e Diego de Vergara
Stile architettonicoRinascimento
Inizio costruzione1528
Completamento1783 (non terminata)
Sito webmalagacatedral.com/

Situata in pieno centro storico a breve distanza dal porto e dalla collina di Gibralfaro, la cattedrale si staglia nel panorama cittadino con la sua ampia volumetria. Rimane tuttavia incompiuta per quanto riguarda la torre campanaria meridionale, motivo per cui è affettuosamente soprannominata dagli abitanti La Manquita ("la monchetta").

Storia modifica

La storia dell'edificio, che sorge sul sito di un'antica moschea (della quale rimane solamente il patio degli aranci), è alquanto travagliata: cominciata nel 1528[2] su progetto degli architetti spagnoli Pedro López, Diego de Siloé[2] e Diego de Vergara, la cattedrale fu inaugurata nel 1588 ma per via dell'ambizioso progetto i lavori proseguirono a rilento fino al sisma del 1680, che la danneggiò gravemente. La costruzione fu ripresa nel 1719 e interrotta nuovamente nel 1783[2], lasciando da quel momento il progetto incompiuto.

Descrizione modifica

Esterno modifica

La facciata è suddivisa in due ordini con colonne, corinzio al livello inferiore e composito a quello superiore. Delle due torri campanarie che fiancheggiano la facciata solamente una, quella settentrionale, è stata completata e misura 84 metri di altezza.

Interno modifica

L'interno, diviso in tre navate fiancheggiate da cappelle, misura 97 metri di lunghezza per 62 di larghezza e 35 di altezza. Le volte riccamente decorate poggiano su pilastri con colonne corinzie.

Gli affreschi dell'altare maggiore, realizzati nel 1580, raffigurano scene della Passione di Gesù.[3]

Degno di nota è il gigantesco coro, costruito dal 1595 al 1632 in mezzo alla navata da Vergara il Giovane e Díaz de Palacios, con stalli in legni pregiati (mogano, cedro e granadillo, portati appositamente dall'America[2]) scolpiti da Luiz Ortiz e José Micael e ornati da 40 statue di santi realizzate nel 1658 da Pedro de Mena[2].

Pregevole anche il deambulatorio, fiancheggiato da quattro cappelle. La prima di queste, impreziosita da un retablo di epoca barocca, è detta Capilla de la Virgen de los Reyes per via della presenza di una statua mariana (XV secolo) e delle statue oranti dei Re Cattolici. Nella stessa cappella, il dipinto raffigurante il Martirio di San Paolo è opera di Enrico Simonet. Il retablo della terza cappella, realizzato nel XVI secolo è in stile gotico. La quarta cappella, detta Dorada, conserva un'Annunciata di Juan de Villanueva.[3]

Sul lato destro della navata, la prima cappella ospita un'Addolorata scolpita da Pedro de Mena, mentre nella seconda si trovano un retablo in stile barocco e alcuni quadri Seicenteschi di artisti castigliani.[2] Di Alonso Cano è invece la statua della Madonna del Rosario che, nello stesso lato della navata, è conservata nella terza cappella.[3]

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ (DE) Sito GCatholic.org
  2. ^ a b c d e f TCI, p. 165.
  3. ^ a b c TCI, p. 166.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN131450110 · BAV 494/24679 · LCCN (ENn88029430 · GND (DE4509353-2 · BNE (ESXX86900 (data) · J9U (ENHE987007362505105171 · WorldCat Identities (ENlccn-n88029430