Cattedrale di Nostra Signora dell'Orto (Chiavari)

Sede vescovile della diocesi di Chiavari e santuario mariano

La cattedrale di Nostra Signora dell'Orto è un luogo di culto cattolico situato nel comune di Chiavari, in piazza Nostra Signora dell'Orto, nella città metropolitana di Genova.

Cattedrale di Nostra Signora dell'Orto
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLiguria
LocalitàChiavari
Coordinate44°18′58.09″N 9°19′26.18″E / 44.316136°N 9.323939°E44.316136; 9.323939
Religionecattolica di rito romano
TitolareMaria
Diocesi Chiavari
Stile architettonicobarocco, neoclassico
Inizio costruzione1º luglio 1613
Completamento1633

Sede vescovile della diocesi di Chiavari, è anche santuario mariano e sede della parrocchia omonima del vicariato di Chiavari-Lavagna.

Il 27 novembre del 1904 papa Pio X l'ha elevata al rango di basilica minore.[1]

Storia modifica

 
Interno

La chiesa fu eretta dopo la miracolosa apparizione della Vergine Maria avvenuta, secondo la tradizione, il 2 luglio 1610 nella zona dove un tempo sorgevano gli orti - da cui deriverebbe la denominazione Madonna dell'Orto - al concittadino Sebastiano Descalzo[2]. Nel luogo dell'apparizione era già presente un pilone raffigurante la Madonna con i santi Sebastiano e Rocco, eretto dai chiavaresi per scongiurare la malattia della peste che afflisse la cittadella nel 1493 e nel 1528.

Fu quindi deliberata la decisione di erigere un nuovo tempio religioso, nei pressi dell'antico pilone, ponendo la prima pietra il 1º luglio 1613. I lavori di costruzione terminarono vent'anni dopo, nel 1633. L'edificio fu dato in gestione ai Carmelitani Scalzi, i quali dovettero nel 1797 allontanarsi dalla chiesa a causa della soppressione degli ordini religiosi di Napoleone Bonaparte alla proclamazione della Repubblica Ligure. Nel 1892, a seguito dell'istituzione della nuova diocesi di Chiavari, il santuario mariano venne elevato al titolo di cattedrale da papa Leone XIII. Due anni dopo, nel 1894, la chiesa fu consacrata da monsignor Fortunato Vinelli, primo vescovo di Chiavari.

Subì notevoli mutamenti architettonici a cavallo tra il XIX secolo e XX secolo quali la costruzione delle tre navate, del poderoso pronao e nuovi affreschi all'interno. Il confinante monastero fu adibito nell'attuale biblioteca diocesana e sede di un istituto scolastico religioso. L'inaugurazione ufficiale della nuova cattedrale avvenne il 3 luglio 1907, tre anni dopo l'intitolazione a basilica.

Nel 2016 si è provveduto a pedonalizzare il sagrato, ricoprendolo con una pavimentazione in pavé.

Le principali festività e ricorrenze si svolgono principalmente il 2 e 3 luglio, nella ricorrenza dell'apparizione mariana e il 17 gennaio festa di sant'Antonio Abate. I compatroni sono san Sebastiano il 20 gennaio e san Rocco il 16 agosto.

L'inno di Nostra Signora dell'Orto, intitolato O clemente pietosa Regina, è stato composto e musicato dal maestro e sacerdote Giovanni Battista Campodonico.

Descrizione modifica

 
Il soffitto del pronao

Esterno modifica

La facciata della cattedrale, a capanna, è preceduta dal pronao esastilo sorretto da colonne corinzie lisce.

Esso fu disegnato e progettato dall'architetto modenese Luigi Poletti nel 1836 ispirandosi come modello al Pantheon di Roma. I lavori di edificazione durarono dal 1841 al 1907.

La struttura in stile neoclassico è stata realizzata usando come materiale il marmo bianco e dividendola in otto colonne di ordine corinzio. La facciata è stata completata nel 1938 inserendo cinque riquadri marmorei a bassorilievo - raffiguranti episodi della vita della Vergine - eseguiti dallo scultore Rodolfo Castagnino su disegno dell'architetto Luigi Daneri.

Il campanile si erge nella zona absidale e contiene un concerto di otto campane in tonalità Si2 maggiore, fuse dalla fonderia milanese dei Fratelli Barigozzi, tranne la più piccola, fusa dalla fonderia Filippi di Chiari.

La cupola è in tipico stile ligure con "lanternino" alla sommità.

Interno modifica

L'interno della cattedrale ha pianta a croce latina ed è suddiviso in tre navate da due file di archi a tutto sesto poggianti su pilastri quadrangolari. La crociera è coperta con una cupola.

All'interno si trovano numerose opere d'arte di grande rilievo e pregio artistico, quali l'altare maggiore del 1627 - opera dell'architetto Ferrandino - o il coro seicentesco proveniente dalla vicina chiesa di San Francesco. Inoltre sono presenti gruppi lignei del celebre scultore Anton Maria Maragliano, la pala dell'altare maggiore ad opera di Benedetto Borzone.

Tra gli affreschi conservati di pregio è quello della volta raffigurante l'apparizione mariana, del 1610, sullo sfondo dell'antica Cittadella di Chiavari affrescato da Carlo Baratta nel 1805. Sono inoltre presenti altri affreschi di Francesco Gandolfi databili al 1868 e altri dipinti di Giovanni Coppola datati allo stesso periodo. Il pulpito, i marmi e gli stucchi delle tre navate sono di Ludovico Pogliaghi, eseguiti tra il 1909 e il 1910. Le due grandi vetrate dell'abside, raffiguranti san Sebastiano e san Rocco, furono realizzate nel 1928, su disegni dello stesso Pogliaghi, da Costante Panigati, direttore artistico della Ditta Luigi Fontana & C. di Milano.

Organo a canne modifica

L'organo a canne della cattedrale è stato costruito nel 1969 dai fratelli Marin. A trasmissione elettrica, ha tre corpi d'organo: uno nell'abside, occultato dall'altare maggiore, un secondo (Eco) nella cupola e un terzo in controfacciata, sopra il portale centrale. Lo strumento dispone di tre tastiere di 61 note ciascuna e di una pedaliera concavo-radiale di 32

Note modifica

Bibliografia modifica

  • Giovanni Meriana, Guida ai Santuari in Liguria, Genova, Sagep Editrice, 1990, ISBN 88-7058-666-9.
  • Raimondo Spiazzi, Nostra Signora dell'Orto in Chiavari, Chiavari 1995.
  • Barbara Bernabò, Chiavari, in Le Cattedrali e il popolo, a cura di Fulvio Cervini e Giovanna Mastrotisi, Viterbo, Rotary Club, 2009.
  • Barbara Bernabò-Rosella Bruschi, La manifestazione della Madonna dell'Orto: testimonianze e documenti, Chiavari, Internòs Edizioni, 2010.
  • Rino Cammilleri, Tutti i giorni con Maria, calendario delle apparizioni, Milano, Ares, 2020, ISBN 978-88-815-59-367.

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