Cattolici tradizionalisti

Cattolici che criticano le riforme introdotte dal Concilio Vaticano II

I cattolici tradizionalisti sono una parte minoritaria[1] di cattolici che professano la dottrina e prassi della Chiesa cattolica in una forma in uso prima del Concilio Vaticano II deplorando gli aggiornamenti successivi. Aderiscono alla dottrina cattolica come è esposta nel Catechismo di San Pio X e praticano determinate devozioni pubbliche e private, molti di loro in particolare celebrano la Messa tridentina secondo l'ultima riforma del Messale Romano nel 1962. Alcune comunità utilizzano edizioni antecedenti.

Celebrante, diacono, suddiacono, cerimoniere e accoliti in una messa solenne

Terminologia modifica

I cattolici tradizionalisti preferiscono definirsi semplicemente "cattolici", rifacendosi alla lettera apostolica di papa Pio X Notre charge apostolique del 1910, la quale afferma che "I veri amici del popolo non sono né rivoluzionari, né novatori, ma tradizionalisti"[2]

Atteggiamento verso il Concilio Vaticano II modifica

 
Altare preparato per la celebrazione di una messa tridentina (con carteglorie)

Cesar Andrade Alves osserva che, mentre l'interpretazione della dottrina del Concilio Vaticano II secondo un'"ermeneutica della discontinuità e della rottura"[3] porta l'ala progressista a stimare negativamente la Chiesa preconciliare e ad attribuire valore positivo a quella postconciliare, "anche l'estremo che si manifesta presso i tradizionalisti adopera effettivamente una ermeneutica della rottura. Nel suo giudizio sul Vaticano II, il tradizionalismo attribuisce valore solamente al tempo preconciliare; i papi da Giovanni XXIII in poi, il Concilio Vaticano II stesso e la Chiesa posteriore vengono negativamente valutati come rovesciamento dei valori di prima e quindi come rottura riguardo alla Tradizione della Chiesa".[4]

Certi tradizionalisti avanzano sospetti di modernismo, dottrina condannata dall'enciclica Pascendi Dominici gregis del 1907 di papa Pio X, ma secondo essi in buona parte accolta nella "Chiesa del Vaticano II",[5] che sotto papa Paolo VI si è aperta ad esso.[6][7] Alcuni obiettano che la Chiesa cattolica dopo il Concilio Vaticano II abbia assunto caratteristiche nuove o abbia perduto la sua identità e parlano di una «Chiesa conciliare», intendendo che il modernismo si sia infiltrato come eresia interna nella Chiesa o anche che la Chiesa conciliare sia una realtà diversa dalla Chiesa cattolica.[8]

Papa Francesco ha osservato il 19 maggio 2022 che «Il restaurazionismo è arrivato a imbavagliare il Concilio. Il numero di gruppi di «restauratori» [...] è impressionante. [...] Non avevano mai accettato il Concilio. Ci sono idee, comportamenti che nascono da un restaurazionismo che in fondo non ha accettato il Concilio. Il problema è proprio questo: che in alcuni contesti il Concilio non è stato ancora accettato. È anche vero che ci vuole un secolo perché un Concilio si radichi. Abbiamo ancora quarant'anni per farlo attecchire, dunque!». Ha aggiunto alla fine dell'incontro che «il problema attuale della Chiesa è proprio la non accettazione del Concilio».[9]

Correnti tradizionaliste modifica

Il movimento tradizionalista è variegato e comprende diverse correnti e posizioni. Alcuni tradizionalisti mantengono la comunione con la Chiesa cattolica pur essendo critici, mentre altri se ne sono distaccati e non riconoscono i papi dopo Pio XII. Si tratta in generale di comunità di fedeli numericamente esigue[1].

Tradizionalisti in comunione con la Chiesa cattolica modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Summorum Pontificum e Traditionis custodes.

Alcuni gruppi cattolici tradizionalisti sono pienamente integrati nella Chiesa cattolica e riconosciuti dalla Santa Sede. In passato sono stati indicati come "indultisti", in riferimento agli indulti di Giovanni Paolo II Quattuor abhinc annos del 1984 ed Ecclesia Dei del 1988, a partire dalla pubblicazione del motu proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI del 2007 sono detti anche "motu-propristi" o semplicemente cattolici Summorum Pontificum.

La Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica si occupa di varie congregazioni religiose e sacerdotali, pienamente integrate nella Chiesa cattolica e riconosciuti dalla Santa Sede e legate in modo esclusivo alla liturgia tridentina, fra cui i più noti sono:

Dopo il 2007, molti sacerdoti e religiosi legati alla tradizione sono diocesani o appartenenti alle normali congregazioni, che hanno adottato il rito romano antico in aggiunta alla messa Novus ordo: vengono chiamati impropriamente "biritualisti", o secondo la distinzione contenuta in Summorum Pontificum tra forma ordinaria e forma extraordinaria del rito romano, "biformalisti".

Tradizionalisti in dissenso con le autorità della Chiesa cattolica modifica

Un'altra parte di cattolici disconosce le dottrine insegnate nel Concilio Vaticano II, ritenute in contrasto con la tradizione ecclesiastica, e rifiuta l'incardinazione canonica.

Lefebvriani modifica

La comunità tradizionalista più conosciuta, fondata dall'arcivescovo francese Marcel Lefebvre è ufficialmente nota come Fraternità sacerdotale San Pio X (FSSPX)[10].

L'Unione sacerdotale Marcel Lefebvre (USML) è nata intorno al vescovo Richard Williamson dai membri scissionisti della Fraternità, che presero le distanze da Bernard Fellay della FSSPX, a causa della proposta di un eventuale accordo canonico con la Santa Sede[11].

Sedevacantisti modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sedevacantismo.

Sono noti come sedevacantisti i cattolici tradizionalisti che sostengono che l'ultimo papa sia stato Pio XII, morto nel 1958 prima dell'evento del Concilio Vaticano II; i suoi successori, a partire da Giovanni XXIII e Paolo VI, avendo sostenuto pubblicamente dottrine eretiche, in passato condannate infallibilmente dalla Chiesa, in base al principio di non contraddizione non possono godere dell'infallibilità pontificia e quindi non possono essere papi. I sedevacantisti, dunque, non negano l'autorità pontificia come principio, ma negano che gli ultimi papi ne siano investiti.

All'interno dei sedevacantisti è possibile distinguere due posizioni. Da una parte, i cosiddetti sedevacantisti simpliciter affermano che attualmente non vi sia alcun papa[12][13].

Dall'altra i sedevacantisti tesisti sostengono la tesi di Cassiciacum, elaborata dal vescovo e teologo domenicano Michel Guérard des Lauriers, secondo cui i papi dal Concilio Vaticano II in poi sono tali solo materialiter ma non anche formaliter. Tale posizione viene definita da alcuni sedeprivazionisti[14][15] in quanto considera i papi privi di autorità. La Tesi di Cassiciacum è condivisa dall'Istituto Mater Boni Consilii.

Conclavisti modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Conclavismo.

Sono invece indicati come conclavisti coloro che, ritenendo che a causa del Concilio Vaticano II gli occupanti della Santa Sede non siano veri papi, affermano la possibilità, legittimità e opportunità di costituire il conclave per eleggere qualcun altro e proporlo come vero papa[16][17]. In molti casi, i gruppi conclavisti hanno nominato dei pontefici di norma mediante autoproclamazioni, come accaduto alla Chiesa cattolica palmariana e agli Apostoli dell'amore infinito.

Pratiche modifica

 
Prima del Concilio Vaticano II era normale ricevere la Santa Comunione fuori della messa
 
Il rosario
 
Il Catechismo della Dottrina Cristiana di papa Pio X

Liturgia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Messa tridentina.

La pratica più conosciuta e caratterizzante dei tradizionalisti è la messa tridentina, in latino, detta anche "messa di San Pio V", di cui l'uso del testo contenuto nel Messale Romano pubblicato nel 1962 dal papa Giovanni XXIII (l'ultima edizione prima del Concilio Vaticano II) può essere autorizzato in una determinata diocesi unicamente dal vescovo diocesano in conformità con gli orientamenti dalla Sede Apostolica.[18]

Molti gruppi tradizionalisti si rifanno all'edizione del 1962 e osservano il calendario liturgico in essa indicato.

Certi sedeprivazionisti e sedevacantisti, che disconoscono il papato di Giovanni XXIII, non accettano l'edizione del Messale Romano del 1962 ma quella precedente del 1920[19] né menzionano il nome del papa nel canone (non una cum)[20].

I tradizionalisti più zelanti seguono pratiche di pietà tradizionale, quali l'astinenza dalle carni il venerdì anche dove la conferenza episcopale locale, come in Italia[21], ha autorizzato i fedeli a forme diverse di penitenza il venerdì[22].

Un'altra pratica diffusa tra i cattolici tradizionalisti è il digiuno dalla mezzanotte precedente prima di ricevere la Comunione, come era la norma prima del 1953, o almeno il digiuno di tre ore permesso in quell'anno dal papa Pio XII[23]; poco riconosciuto è invece del digiuno di almeno un'ora in vigore dal 1964[24] Per i tradizionalisti è obbligatorio, a pena di sacrilegio, ricevere la Comunione da inginocchiati[25]; l'osservanza della norma dettata da san Paolo circa l'obbligo per le donne di indossare un copricapo cristiano (preferibilmente, un velo) durante la Messa o, quanto meno, al momento di ricevere la comunione; la confessione prima di accostarsi alla comunione.

Altre pratiche modifica

Pie pratiche quotidiane comuni ai cattolici tradizionalisti sono le preghiere del mattino, della sera e la recita del santo rosario e della Via Crucis, e lettura di libri spirituali. Presso i tradizionalisti di tutte le tendenze sono tenuti in grande onore gli Esercizi spirituali di Ignazio di Loyola, in particolare nella forma "condensata", elaborata nel XX secolo da padre Francisco de Paula Vallet[26].

Pubblicazioni modifica

C'è il trimestrale in italiano della Fraternità sacerdotale San Pio X, La Tradizione Cattolica. Negli Stati Uniti appare in lingua inglese il quindicinale indipendente The Remnant. Presso i sedeprivazionisti è presente la rivista Sodalitium nelle principali lingue[27][28]. Una delle riviste conservatrici è Chiesa viva, disponibile nelle principali lingue del mondo, fondata da don Luigi Villa[29][30].

Relazioni con la Santa Sede modifica

La Santa Sede considera scismatici i sedevacantisti, cioè coloro che non riconoscono l'autorità del papa, e in una situazione canonica irregolare i lefevbriani, che da diritto canonico de facto sono anch'essi in una situazione prossima allo scisma, a causa dell'ostinato rifiuto di non integrarsi nei normali canoni di incardinazione nelle diocesi[31].

La Fraternità, infatti, benché a parole riconosca l'autorità del papa (citando ad esempio il suo nome nelle messe celebrate dai suoi sacerdoti) non aderisce alle normali vie canoniche comandate dalla Santa Sede, che non riconosce la legittimità della fraternità di San Pio X, ma anzi vorrebbe che i sacerdoti aderissero piamente al normale cursus canonico di incardinazione nelle diocesi.[32]Camille Perl afferma dal canto suo che coloro che partecipano alla Messa tridentina nelle chiese o cappelle della Fraternità sacerdotale San Pio X non solo non cadono in stato di scomunica (peraltro eliminata anche ai suoi vescovi nel 2009), ma assolvono il precetto domenicale se l'intenzione dei fedeli è solo quella di assistere a una messa tridentina e non quella di manifestare il desiderio di separarsi dalla comunione con il Romano Pontefice[33][34]. È bene però tenere a mente che questa regola si applica anche per una Messa ortodossa, qualora il fedele non possa partecipare a una Messa cattolica, tuttavia sono casi eccezionali e al fedele è richiesto, pena peccato grave, di prendere parte soltanto a celebrazioni regolarmente in Comunione e approvate dal Vescovo ordinario della Diocesi.[35]

Nel 2009 papa Benedetto XVI, dopo aver revocato la scomunica inflitta da Giovanni Paolo II nel 1988 a causa della consacrazione episcopale illegittima di 4 vescovi, ha avviato colloqui dottrinali con la stessa, che nell'intenzione del Pontefice dovrebbero portare nel lungo periodo a una normalizzazione giuridica e canonica della situazione. Il 16 maggio 2007, quando ancora non era stata revocata la scomunica ai lefebvriani, parlando alla Quinta Conferenza Generale dei Vescovi d'America Latina e dei Caraibi, il cardinale Darío Castrillón Hoyos presentò la Commissione Ecclesia Dei, allora da lui presieduta, per la cura di quei tradizionalisti, i quali, pur scontenti delle riforme del Concilio Vaticano II, si vogliono separare dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X «perché essi non accettano la sua azione scismatica, in quanto ordina vescovi senza l'autorizzazione papale»[36]. Aggiunse anche che al momento l'attività della Commissione non è limitata al servizio e nemmeno agli "sforzi intrapresi per porre fine alla situazione spiacevole di scisma e assicurare il ritorno dei fratelli appartenenti alla Società San Pio X alla piena comunione. Si estende anche al soddisfacimento delle aspirazioni delle persone non legate ai suddetti gruppi che, data la loro specifica sensibilità, vogliono tenere viva la liturgia latina durante la celebrazione dell'eucaristia e negli altri sacramenti.
Disse inoltre che papa Benedetto XVI, che fu per anni membro della Commissione, voleva che questa diventasse un organo della Santa Sede per la specifica proposta di mantenere e preservare il valore della tradizione della liturgia latina. Aggiunse il commento: «Ma deve essere chiaro che non si ritorna indietro rispetto alle riforme del 1970. La questione è piuttosto una generosa offerta del Vicario di Cristo, come una sua espressione del suo volere pastorale, di ricollocare la liturgia latina che per secoli nutrì la vita spirituale di molte generazioni di fedeli. Il Santo Padre vuole preservare l'immenso tesoro spirituale, culturale ed estetico legato alla vecchia liturgia. Il recupero di queste ricchezze va insieme alle altre preziose ricchezze della liturgia attuale»[36].

L'Istituto Mater Boni Consilii non riconosce il papa come legittima autorità per cui il suo nome, e anche quello del vescovo locale, vengono omessi nel canone della messa di San Pio V celebrate dai loro sacerdoti[37].

Petizione di Agatha Christie modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Indulto di Agatha Christie.

Non appena entrò in vigore la riforma liturgica, in Gran Bretagna cinquantasette intellettuali, non solo cattolici ma anche protestanti (tra questi spiccava il nome di Agatha Christie), ebrei e atei, sottoscrissero un petizione volta a mantenere l'uso della liturgia tridentina, dato il grande valore lirico e culturale della stessa, quanto meno per i funerali. Il papa Paolo VI concesse ai vescovi inglesi e gallesi l'autorizzazione di permettere a favore di determinati gruppi e in occasioni speciali l'uso del Messale Romano nella forma del 1962, permesso esteso anche alla celebrazione dei funerali; il provvedimento che lo concesse era popolarmente conosciuto come l'indulto di Agatha Christie ed è stato superato, dal 7 luglio 2007 al 16 luglio 2021, dal motu proprio Summorum Pontificum del papa Benedetto XVI, che permetteva l'uso del Messale Romano del 1962 senza dovere ricorrere all'Ordinario locale. Simili iniziative in altri paesi, tra i quali l'Italia (tra coloro che firmarono la relativa petizione, si ricordano il latinista Ettore Paratore, il filosofo Augusto Del Noce, la poetessa e scrittrice Cristina Campo e il filosofo e teologo Romano Amerio) ebbero minor fortuna[38][39][40].

Critiche proferite da alcuni tradizionalisti modifica

Liturgiche modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Breve esame critico del Novus Ordo Missae.
 
Pagina in latino di un messale del 1956 (conforme all'edizione tipica 1920, non a quella 1962) con il testo della consacrazione del pane e del vino nel canone della messa
Valutazione della validità della nuova messa delle correnti tradizionaliste:
- Secondo il vescovo Marcel Lefebvre, fondatore della Fraternità sacerdotale San Pio X, afferma che la nuova messa non è invalida ma «essa conduce lentamente all'eresia»[50].
- I sedevacantisti definiscono la nuova messa invalida[51][52][53][54].
- Anche i sedeprivazionisti pensano sia invalido il Novus Ordo Missae[55][54].

Altre modifica

Note modifica

  1. ^ a b Tradizionalisti e sedevacantisti, su CESNUR, 28 aprile 2014. URL consultato il 1º maggio 2015.
  2. ^ Radicali nella Fede, ottobre 2014, editoriale: «"I veri amici del popolo non sono né rivoluzionari, né novatori, ma tradizionalisti". Chi oserebbe oggi parlare così nella Chiesa? Chi avrebbe il coraggio di ripetere queste parole di Papa San Pio X, di cui cade quest'anno il centenario della morte? Le scrisse nella lettera “Notre charge apostolique”, del 1910, indirizzata ai vescovi e arcivescovi di Francia. Certo, S. Pio X lì tratta della concezione secolarizzata della democrazia, ma queste parole possono benissimo riferirsi anche alla situazione della Chiesa, avvelenata oggi al suo interno da una medesima secolarizzazione» (Radicati nella fede di don Alberto Secci]).
  3. ^ Discorso di papa Benedetto XVI alla Curia romana il 22 dicembre 2005
  4. ^ Cesar Andrade Alves, Ispirazione e verità. Genesi, sintesi e prospettive della dottrina sull'ispirazione biblica del concilio Vaticano II (DV11), Armando Editore, 2012, p. 105
  5. ^ Sodalitium N. 60 anno 2007 Editoriale, p. 2: «Nel 1907 non finiva, ma iniziava la guerra contro il modernismo, guerra per fede e contro l'errore. Le istanze dei modernisti non state accolte dalla Chiesa. Esse, tuttavia, sono state in buona parte accolte nella Chiesa del Vaticano II e da coloro che ne custodiscono gelosamente l'eredità».
  6. ^ Luigi Villa, - Capitolo III La sua "apertura al modernismo", in Paolo VI beato?, Editrice Civiltà - Brescia, 2001, p. 95.: «S. Pio X, nella sua enciclica "Pascendi" contro il "Modernismo", aveva scritto che i fautori dell'errore s'erano cacciati, ormai anche nell'interno della Chiesa, "nel seno stesso della Chiesa", e che i loro "consigli di distruzione" li agitavano "non al fuori della Chiesa, ma dentro di essa; ond'è che il pericolo si nasconde quasi nelle vene stesse e nelle viscere di Lei"!»
  7. ^ Luigi Villa, - Capitolo III La sua "apertura al modernismo", in Paolo VI beato?, Editrice Civiltà - Brescia, 2001, p. 110.: « Contro il modernismo [...] Essi hanno l'odio verso tutto quello ciò che è tradizionale e sacro». (S. Pio X).»
  8. ^ Don Jean-Michel Gleize, Si può parlare di una «Chiesa conciliare?», 18 maggio 2020
  9. ^ Antonio Spadaro, "Papa Francesco in conversazione con i direttori delle riviste culturali europee dei gesuiti"
  10. ^ Consistenza e distribuzione della Fraternità Sacerdotale San Pio X nel mondo, su unavox.it. URL consultato il 13 marzo 2016.
  11. ^ (FR) Reconquista, su Cristiadatradicinalista. URL consultato il 20 febbraio 2016.
  12. ^ Elena Percivaldi, Gli antipapi. Storie e segreti, 2014, Newton Compton Editori, Parte sesta - Uno sguardo sull'età contemporanea - Le critiche al Concilio Vaticano II: tradizionalisti, sedevacantisti, sedeprivazionisti, pp. 348, 352.
  13. ^ Ida Magli, La dittatura europea, Bur 2010.
  14. ^ Con testi di Mons Guèrard des Lauries, Primo articolo (Sodalitim N° 13) Introduzione al problema dell'autorità, in Il problema dell'autorità e dell'episcopato nella Chiesa, Centro Librario Sodalitium, 2005, p. 24.: «Gli attuali occupanti non sono papi formalmente (non hanno l'autorità, non hanno la divina assistenza) ma possono essere ancora "papi" materialmente (canonicamente eletti, fino a prova del contrario, occupano la Sede Apostolica e potrebbero divenire formalmente papi condannando gli errori). Quanto alla Fraternità San Pio X, la storia del suo atteggiamento nei confronti del problema dell'autorità è sconcertante.»
  15. ^ Don Dolan j. Sanbor, Il papato materiale, Centro Librario Sodalitium, 2002, ISBN 88-89596-12-0.
  16. ^ Elena Percivaldi, Gli antipapi. Storia e segreti, Newton Compton Editori, 16 ottobre 2014, ISBN 978-88-541-7334-7. URL consultato il 25 gennaio 2022.
  17. ^ Antipapi e pretendenti a un futuro ruolo di Papa, su CESNUR, 10 marzo 2016. URL consultato il 13 marzo 2016.
  18. ^ Motu proprio Traditionis custodes, articolo 2
  19. ^ Sodalitium, giugno 2008, p. 62 Benedetto XVI sostituisce la preghiera del Venerdì Santo per i Giudei nel messale del 1962 Mons. Donald J. Sanborn «[...] Si deve ricordare che ciò che ha causato il nostro allontanamento dalla FSSPX nel 1983, è stata la messa di Giovanni XXIII, cioè il messale del 1962. La ragione per cui l'arcivescovo Lefebvre voleva che tutti adottassero questo messale, rimangiandosi la sua precedente scelta di permettere le rubriche precedenti il 1955, era che in quel momento egli stava trattando molto seriamente con Ratzinger, per far sì che la FSSPX venisse riassorbita nella religione modernista. Egli mi disse personalmente che il Vaticano non avrebbe mai accettato che noi usassimo le rubriche precedenti il 1955, ed io vidi con i miei occhi i documenti riguardanti le trattative tra lui e Ratzinger, al cui centro c'era il messale del 1962, il cui uso sarebbe stato consentito alla FSSPX. [...] Nel 1983, quando i nove sacerdoti si opposero all'abbandono delle rubriche del Messale di san Pio X, del calendario e del breviario, pochi laici capirono l'importanza di questo gesto. La media dei laici non riesce a distinguere la messa tradizionale del 1962 da quella del messale precedente il 1955, cioè quello che noi usiamo. Ma, in realtà, le differenze sono importanti. Nei gesti e nei simboli della liturgia ci sono interi volumi di insegnamento.»
  20. ^ Opportune importune, maggio 2005 « Dal punto di vista della Fede, non cambia nulla. B.XVI, come Paolo VI, G.P.I. e G.P.II, aderisce al Vaticano II (che contraddice il Deposito della Fede) e accetta la riforma liturgica (che ha introdotto un rito di natura protestante). Questi errori rappresentano un ostacolo per ricevere dalla SS. Trinità l'autorità suprema. B.XVI potrebbe in qualsiasi momento rimuovere l'ostacolo con un atto pubblico di condanna del Concilio e del Novus Ordo Missae: in quel caso diventerebbe Papa formalmente, e non solo materialmente. Senza questo atto non può essere considerato formalmente legittimo Vicario di Cristo e il suo nome non può essere citato al Canone della Messa ».
  21. ^ "Il senso cristiano del digiuno e dell'astinenza: Nota pastorale dell'episcopato italiano"
  22. ^ Libro IV: La funzione di santificare della Chiesa (Cann. 834-1253); Parte III: I luoghi e i tempi sacri; Titolo II: I tempi sacri (1244-1253); Codice di Diritto Canonico, su vatican.va. URL consultato il 25 gennaio 2022.
  23. ^ Christus Dominus - Della disciplina da osservare circa il digiuno eucaristico (6 gennaio 1953) | PIO XII, su vatican.va. URL consultato il 25 gennaio 2022.
  24. ^ Riduzione annunciata il 21 novembre 1964 (Acta Apostolicae Sedis, 1965, p. 186).
  25. ^ La Chiesa post-conciliare ammette tuttora questa pratica, sebbene abbia introdotto altre modalità per ricevere la Comunione. Si veda Istruzione Redemptionis sacramentum; paragrafi 90–91, dove si dice: "Non è lecito, quindi, negare a un fedele la santa Comunione, per la semplice ragione, ad esempio, che egli vuole ricevere l'eucaristia in ginocchio oppure in piedi". Vedi anche voce Redemptionis Sacramentum (paragrafo 91). Papa Benedetto XVI distribuiva l'eucaristia nelle celebrazioni da lui presiedute esclusivamente a delle persone inginocchiate.
  26. ^ Parte VI. Esercizi spirituali di S. Ignazio, in Il mio libro di preghiere, Centro Librario Sodalitium, 2010, p. 595.Padre Francesco da Paola Vallet (1883-1947), ideatore del metodo dei cinque giorni, che riassume il mese di sant'Ignazio lasciando integri i "pezzi" fondamentali e mantenendolo alla portata di tutti.»
  27. ^ La Rivista, su sodalitium.it. URL consultato il 20 novembre 2016..
  28. ^ Veronica Roldán, 2. Le voci critiche verso il Papa, in nome della tradizione, in Papa Francesco e il cattolicesimo sud globale: L'impatto del suo pontificato in Italia, Milano, FrancoAngel srl, 2018, p. 145, ISBN 88-917-7349-2. dell'Istituto Mater Boni Consilii di Verrua Savoia che pubblica la rivista Sodalitium.
  29. ^ Chiesa viva - anno XIX - N°470 - aprile 2014 - pag.16 «Una lettera dagli amici di “Chiesa viva” degli Stati Uniti.»
  30. ^ Chiesa viva, su chiesaviva.org. URL consultato il 20 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2016).
  31. ^ (can. 751 CIC), su vatican.va.
  32. ^ ^ Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede, 9 febbraio 2009, su 212.77.1.245., su 212.77.1.245. URL consultato il 19 settembre 2023 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2009).
  33. ^ Camille Perl, Lettera di mons. Camille Perl del 27 settembre 2002 "Chi va alle messe della Fraternità San Pio X adempie il precetto domenicale, anche un modesto contributo alla questua potrebbe essere giustificato", su unavoce-ve.it, 27 settembre 2002. URL consultato il 13 marzo 2016.
  34. ^ Camille Perl, La Pontificia Commissione “Ecclesia Dei” afferma e ribadisce che,assistendo alle SS. Messe celebrate dai sacerdoti della Fraternità Sacerdotale San Pio X, si assolve il precetto domenicale., su unavox.it, 18 gennaio 2003. URL consultato il 13 marzo 2016.
  35. ^ Somma teologica, III, 82,9, su carimo.it.
  36. ^ a b (ES) INTERVENCIÓN SOBRE ECCLESIA DEI-16 DE MAYO DE 2007 Card. Darío Castrillón Hoyos, Presidente Ecclesia Dei. Archiviato il 7 febbraio 2015 in Internet Archive. Url consultato il 7 febbraio 2015.
  37. ^ Opportune importume anno 2005 maggio pag. 2 «Dal punto di vista della Fede, non cambia nulla. B.XVI, come Paolo VI, G.P.I. e G.P.II, aderisce al Vaticano II (che contraddisce il Deposito della Fede) e accetta la riforma liturgica (che ha introdotto un rito di natura protestante). Questi errori rappresentano un ostacolo per ricevere dalla SS. Trinità l'autorità suprema. B.XVI potrebbe in qualsiasi momento rimuovere l'ostacolo con un atto pubblico di condanna del Concilio e del Novus Ordo Missae: in quel caso diventerebbe Papa formalmente, e non solo materialmente. Senza questo atto non può essere considerato formalmente legittimo Vicario di Cristo e il suo nome non può essere citato al Canone della Messa».
  38. ^ Una Voce Notiziario n° 7, 1971, pp. 8
  39. ^ Gianfranco Amato, L’indulto di Agathe Christie di Gianfranco Amato, su corrispondenzaromana.it, 4 settembre 2013. URL consultato il 13 marzo 2016.
  40. ^ Fabio Marino, Trent'anni fa l'appello a Paolo VI per la messa antica firmato da Agatha Christie, su unavoce-ve.it, 26 settembre 2001. URL consultato il 13 marzo 2016.
  41. ^ Luigi Villa, Capitolo VI La nuova liturgia, in La "Nuova Chiesa" di Paolo VI, Editrice Civiltà - Brescia, 2003, p. 228.
  42. ^ Con testi di Mons Guèrard des Lauriers, Primo articolo (Sodalitium N°13) Introduzione al problema dell'autorità don Francesco Ricossa II. Sviluppo o contraddizione? Il Novus Ordo Missae e la Dottrina Cattolica, in Il problema dell'autorità e dell'episcopato nella Chiesa, Centro Librario Sodalitium, 2005, pp. 15,.:«;Affermano che l'opposizione tra l'insegnamento tradizionale della Chiesa ed il Novus Ordo risulta sia dall'Institutio, che ne dà i principi teorici, che dall'Ordo con la sua applicazione pratica: in entrambi i documenti si diminuisce o si nega la fede cattolica nei tre punti essenziali della dottrina eucaristica: 1) la Messa è un Sacrificio propiziatorio; 2) il Sacerdote non è un semplice presidente dell'assemblea, ma un vero altro Cristo che agisce in sua persona; 3) Nostro Signore è presente sostanzialmente nel SS..mo Sacramento e tale presenza non è in nessun modo paragonabile o assimilabile a quella puramente spirituale esistente nella lettura della S.Scrittura o nelle riunioni in nome di Gesù. Direttamente poi il N.O.M. si oppone al Canone 9 sulla Messa del Concilio di Trento (Dz.. 956 che afferma: "Se qualcuno dice che il rito della Chiesa Romana nel quale la parte del Canone e le parole della consacrazione sono pronunciate a voce bassa sia da condannare; o che la Messa debba essere celebrata solo in lingua volgare... sia anatema (scomunica solenne)". Ora l'Institutio afferma che per sua natura, e quindi sempre, il canone della Messa deve essere recitato ad alta voce, condannando così implicitamente ma chiaramente la pratica tradizionale opposta, "per insinuare che il sacerdote agisce semplicemente come delegato del popolo" (Istitutio generalis, n. 12; da Silveira, op. cit. Pag. 32).
  43. ^ Annuario Pontificio 1969 pp. 1047-1048
  44. ^ Con testi di Mons Guèrard des Lauriers, Primo articolo (Sodaltium N°13) Introduzione al problema dell'autorità don Francesco Ricossa II. Sviluppo o contraddizione? Il Novus Ordo Missae e la Dottrina Cattolica, in Il problema dell'autorità e dell'episcopato nella Chiesa, Centro Librario Sodalitium, 2005, pp. 15,16.:«La nocività della riforma liturgica è sotto gli occhi di tutti i suoi effetti, ed è ancor una messa ancor della causa finale, vale a dire lo scopo "ecumenico". È cosa risaputa che accanto alla commissione che elaborò il nuovo messale collaborò attivamente un gruppo di sei membri, definiti "osservatori delle comunità ecclesiali non cattoliche". Paolo VI volle riceverli in udienza il 10 aprile 1970 ed un celebre fotografia immortala i 6 pastori protestanti, collaboratori nella Riforma liturgica, al fianco di Paolo VI.»
  45. ^ Anthony Cekada, Non è solo nostalgia, su crisinellachiesa.it. URL consultato il 13 marzo 2016.
  46. ^ Aimé Georges Martimort (ed.), La Chiesa in preghiera. Introduzione alla Liturgia, I: Principi della Liturgia, Brescia, Queriniana, 1987, 2009, p. 99.
  47. ^ Xavier Basurko, Historia de la liturgia, Barcellona, Centre de Pastoral Litúrgica, 2006, p. 565.
  48. ^ La Croix, 30 maggio 1969.
  49. ^

    «XII - Nessuno dunque, e in nessun modo, si permetta con temerario ardimento di violare e trasgredire questo Nostro documento: facoltà, statuto, ordinamento, mandato, precetto, concessione, indulto, dichiarazione, volontà, decreto e inibizione. Che se qualcuno avrà l'audacia di attentarvi, sappia che incorrerà nell'indignazione di Dio onnipotente e dei suoi beati Apostoli Pietro e Paolo. Dato a Roma, presso San Pietro, il giorno diciannove di luglio dell'anno millecinquecentosettanta, quinto del nostro pontificato.»

  50. ^ Bernard Tissier de Mallerais, Capitolo diciassettesimo «Io aderisco alla Roma eterna» Ortodossia e validità della nuova messa, in Mons. Marcel Lefebvre una vita, Tabula Fati, 2005, p. 527.
  51. ^ Invalidità del Novus Ordo Missae, su crmi.org. URL consultato il 9 agosto 2022.
  52. ^ (EN) Patrick Henry Omlor, Questioning the validity of the masses using the new, all- english canon, su the-pope.com, 1969. URL consultato il 20 febbraio 2016.
  53. ^ (EN) The Reign of Mary, autunno 1977.
  54. ^ a b Anthony Cekada, Frutto del lavoro dell'uomo - Una critica teologica alla messa di Paolo VI, Centro Librario Sodalitium, 2019, ISBN 978-88-89596-39-5
  55. ^ Sodalitium N.50 1999, Editoriale - p.2 «Noi pensiamo che il nuovo messale sia invalido».
  56. ^ Francesco Saverio Venuto, Introduzione al dibattito. Il Sinodo Straordinario dei Vescovi del 1985. 2.3 La posizione "tradizionalista", in La recezione del Concilio Vaticano II nel dibattito storiografico dal 1965 al 1985. Riforma o discontinuità?, Effatà Editrice, 2011, p. 105.: « Presso i movimenti tradizionalisti era molto diffuso paragonare il Concilio Vaticano II alla Rivoluzione francese ed alle sue fasi successive. Come nel 1789, attraverso la Dichiarazione dei diritti universali dell'uomo, nella storia furono introdotti principi di Libertà, di Fraternità, di Uguaglianza, allo stesso modo dal 1962 al 1965, con il principio della Libertà religiosa, con l'Ecumenismo e con il concetto di Popolo di Dio, fecero ingresso nella Chiesa gli stessi principi rivoluzionari. Come in seguito Napoleone istituzionalizzò la Rivoluzione e la fondazione dell'Impero Francese, allo stesso modo Giovanni Paolo II fece con il Vaticano II pubblicando il nuovo Codice di diritto canonico.»
  57. ^ Con testi di Mons.Guérard des Lauriers, Intervista a Mons.Guérard des Lauriers, in Il problema dell'autorità e dell'episcopato nella Chiesa, Centro Librario Sodalitium, 2005, pp. 35,36.: «Ora, il 7 dicembre 1965, il Cardinal Montini ha prolungato, impegnando almeno [cf.(3)] il Magistero ordinario universale, una proposizione concernente la "libertà religiosa" che sostiene l'opposizione di contraddizione con la dottrina infallibilmente definita da Pio IX nell'enciclica "Quanta cura" legata al "Syllabus" [08 XII 1864]»
  58. ^ Sodalitium N.56 Numero Speciale: risposta al Dossier sul Sedevacantismo anno 2003 pag.16 «La rivista Itinèraires (diretta da Jeam Madiran) era la più prestigiosa rivista francese che avesse preso posizione contro i nuovi catechismi e contro la nuova messa».
  59. ^ Sodalitium N.56 Numero Speciale: risposta al Dossier sul Sedevacantismo anno 2003 p. 27 «L'abbè de Nantes e P. Barbara nel 1968 a Parigi ad una conferenza sul nuovo catechismo».
  60. ^ Francesco Ricossa, Avviso sulla pratica della cremazione, su Sodalitium, 2007. URL consultato il 20 novembre 2016.
  61. ^ Don Nicolas Pinaud, La cremazione, su Centrosangiorgio, 8 settembre 2021. URL consultato il 25 maggio 2023.
  62. ^ (EN) Benedict Hughes, Cremation? Not for Catholics, su cmri.org. URL consultato il 13 marzo 2016.
  63. ^ Sodalitium N.60 anno 2007 p. 53 (Nota)« Naturalmente, i cremazionisti citano (per convincere i cattolici) le parole con le quali vien detto che la cremazione non è cattiva in sé, e non è più proibita in ogni caso. Omettendo invece le altre parole del testo dove viene ancora ricordato che la Chiesa si è sempre studiata di inculcare la inumazione dei cadaveri, sia circondando tale atto con riti destinati a mettere in risalto il significato simbolico e religioso, sia comminando pene canoniche contro coloro che agissero contro una sì salutare prassi (...). Deve essere usata ogni cura perché sia fedelmente mantenuta la consuetudine di seppellire i cadaveri dei fedeli; perciò gli ordinari con opportune istruzioni ed ammonimenti cureranno che il popolo cristiano rifugga dalla cremazione dei cadaveri (...)". Parole al vento, e lo si poteva e doveva prevedere! Tutto quello che è rimasto del decreto del 1963, è, come si dice, che 'la Chiesa non proibisce più la cremazione'! Il colpo era preparato da tempo: ne dà testimonianza una lettera del vescovo Bruno B. Heim, collaboratore a suo tempo del nunzio Angelo Giuseppe Roncalli (futuro Giovanni XXIII) alla nunziatura di Parigi, il quale scrive che il barone Marsaudon, amico di Mons. Roncalli, "venne (a trovarlo) per proporre la soppressione del divieto della cremazione; a suo dire ciò non aveva più nulla a che vedere con l'ideologia massonica (in Controrivoluzione, n°67-68/2000, p. 28). Ah, peccato che Marsaudon fosse Ministro di Stato del Supremo Consiglio di Francia del Rito Scozzese Antico e Accettato...».
  64. ^ Francesco Roberti, Dizionario di teologia morale:cremazione, su teologiamorale.blogspot.it/, 1957. URL consultato il 13 marzo 2016.
  65. ^ Sì sì no no 15 gennaio 1990 - La Chiesa e la cremazione
  66. ^   La Cremazione, su YouTube, 14 maggio 2019. URL consultato il 9 agosto 2022. Ospitato su MattiaSansoldo.
  67. ^ (ES) Benedict Hughes, ¿La cremación? No es para católicos, su cmri.org. URL consultato il 9 agosto 2022.
  68. ^ Luigi Villa, Capitolo VI La nuova liturgia, in La "Nuova Chiesa" di Paolo VI, Editrice Civiltà - Brescia, 2003, p. 268.: «Esempi di scandalose chiese post-conciliari.A fianco: La chiesa di Emmaus di Wöls, in Tirolo. La nuova chiesa, che è vicina a quella vecchia, manca di un qualsiasi segno di riconoscimento del sacro. In basso: Interno della chiesa di Wöls, in Tirolo. In basso a destra, si vede l'arcobaleno, simbolo dell'unità di tutte le religioni come necessità di raggiungere la verità (come la luce bianca si forma con l'insieme dei colori dell'arcobaleno).»
  69. ^ Luigi Villa, - Capitolo VI La nuova liturgia, in La "Nuova Chiesa" di Paolo VI, Editrice Civiltà - Brescia, 2003, p. 275.: «Tutti i bresciani, partecipanti alla funzione di Giovanni Paolo II allo stadio "Rigamonti" di Brescia, la Domenica 20 settembre 1998, si sono trovati di fronte ad un enorme Crocifisso, a testa in giù, che nelle parole di Alberto Bobbio su "Famiglia Cristiana" del 27 settembre 1998, descriveva come «un Cristo a strapiombo. Sorge un fuoco, s'inarca verso il cielo. Non sta ritto. E ripiomba di sotto». Proprio l'opposto di quello che aveva detto Gesù: «...ed Io quando sarò innalzato, attirerò tutto a Me»! (Gv 12, 32).
  70. ^ La Tradizione Cattolica - anno XIII - n 1 (49) 2002 retro copertina «Il Duomo di Trento (sopra) e quello di La Spezia (sotto) visti dall'esterno; il secondo è chiamato dagli Spezzini, con un pizzico di ironia, «Il Gasometro». Notiamo come il diaframma tra sacro e profano, dopo essere caduto all'interno delle chiese, è caduto pure nel contesto urbanistico.»
  71. ^ Lo scempio dell'arte sacra contemporanea, su corrispondenzaromana.it, 20 gennaio 2016. URL consultato il 20 febbraio 2016.
  72. ^ I frutti del Concilio, su unavox.it.it. URL consultato il 13 marzo 2016.
  73. ^ Luigi Villa, - Capitolo III La sua "apertura al modernismo", in Paolo VI beato?, Editrice Civiltà - Brescia, 2001, p. 102.
  74. ^ Luigi Villa, - Capitolo III La sua "apertura al modernismo", in Paolo VI beato?, Editrice Civiltà - Brescia, 2001, p. 105.
  75. ^ Guèrard des Lauries, Introduzione al problema dell'autorità don Francesco Ricossa - Il nuovo Codice di Diritto Canonico, in Il problema dell'Autorità e dell'episcopato, Centro Librario Sodalitium, 2005, p. 17.:«La Riforma del codice di diritto canonico, preparato sotto Pio X e prolungato nel 1917 da Benedetto XV, fu annunciata da Giovanni XXIII il 25 gennaio 1959 assieme alla convocazione di un sinodo romano e del futuro Concilio Ecumenico. Dopo il Vaticano II si applicano alle leggi le decisioni prese fintantoché, con la Costituzione Apostolica "Sacrae disciplinae leges" del 25 gennaio 1983, Giovanni Paolo II non "prolungò" il nuovo codice di diritto canonico che, secondo una sua stessa espressione nella Costituzione appena citata, doveva tradurre in linguaggio canonistico l'ecclesiologia conciliare. Si possono fare pertanto sul nuovo codice le stesse osservazioni rivolte al Vaticano II e tirare le stesse conclusioni. Mi basti attirare l'attenzione del lettore su alcuni punti in contrasto con l'insegnamento tradizionale: - l'attribuzione della suprema e piena potestà sulla Chiesa universale, anche al di fuori del Concilio Ecumenico, non solo al Papa ma anche al collegio episcopale (collegialità): can.336.- L'attribuzione a tutto il "popolo di Dio" (cioè a tutti i fedeli) della missione data da Dio ai suoi Apostoli ed ai loro successori (cioè la Gerarchia) di santificare, insegnare e governare: can. 204.- La soppressione della distinzione (se non l'inversione) tra fine primario e fini secondari del Matrimonio: can. 1055 da confrontare col Can. 1013 del Codice del 1917.- L'autorizzazione, in certi casi, a dare i sacramenti di penitenza, eucaristia ed estrema unzione ai non-cattolici ed a riceverli da essi: can. 844 par. 2,3,4; il che è oggettivamente un orribile sacrilegio (conforme col can. 731 del codice del 1917). Non oltrepassiamo i limiti del nostro studio!».
  76. ^ Luigi Villa, Il nuovo codice di diritto canonico, in La "Nuova Chiesa" di Paolo VI, Editrice Civiltà - Brescia, 2003, p. 323-344.
  77. ^ Sodalitium N.64 Il puzzle ecumenico anno 2010 pag.2-3 «Innanzitutto, Ratzinger non ha corretto ma ha anzi portato avanti - fedele a questa nuova ortodossia e nuova tradizione conciliare - il dialogo interreligioso approvato dal concilio nella dichiarazione Nostra aetate. Non è stato sconfessato "lo spirito di Assisi", come lo dimostrano tra l'altro le visite compiute da Ratzinger alle moschee maomettane come alle sinagoghe israelite. [...] In secondo luogo, Ratzinger ha confermato e persino accelerato il movimento ecumenico nato nel protestantesimo, condannato dall'enciclica Mortalium animos di Papa Pio XI, e fatto proprio dal Vaticano II».
  78. ^ Luigi Villa, Apendice I "nuovi concordati", in La "Nuova Chiesa" di Paolo VI, Editrice Civiltà - Brescia, 2003, p. 358-381.
  79. ^ (Introdotta e annotata da Giuseppe Ricciotti), retrocopertina, in La Sacra Bibbia, Edizioni Effedieffe, 2015, ISBN 978-88-85223-77-6.: « Questa edizione del Sacro Libro — ante Concilio Vaticano II ed ante traduzione CEI degli anni ’70 — è la più adatta per chi desidera possedere una Bibbia completa, sicura e fedelmente tradotta (ovvero senza interpolazioni o manipolazioni “moderne” del testo) che possa servire sia come lettura spirituale che come opera di consultazione. »
  80. ^ Luigi Villa, La " nuova Esegi", in La "Nuova Chiesa" di Paolo VI, Editrice Civiltà - Brescia, 2003, p. 151-188.
  81. ^ (EN) Anthony Cekada, Video: Why the Novus Ordo Bishops’ Consecrations are INVALID - Why the Novus Ordo Rite of Episcopal Consecration is INVALID, su novusordowatch, 5 novembre 2013. URL consultato il 19 marzo 2017.
  82. ^ (EN) Anthony Cekada, Del tutto invalido e assolutamente nullo, su traditio. URL consultato il 19 marzo 2017.
  83. ^ Con testi di Mons Guérard des Lauries, Secondo articolo (Sodalitium N° 13) Intervista a Mons. Guérard des Lauriers o.p Intervista, in Il problema dell'autorità e dell'episcopato nella Chiesa, Centro Librario Sodalitium, 2005, p. 45. «Ora, sotto Karol Wojtyla, una "consacrazione" fatta con il "mandato romano" comporta: che, in primo luogo, la persona "consacrata" [supposto che lo sia!] è ipso facto in stato di Scima capitale, come lo è W. stesso: in secondo luogo, la "consacrazione" fatta secondo il nuovo rito che è dubbio, è essa stessa dubbia, e deve dunque essere considerata praticamente come non valida.»
  84. ^ Sodalitium, anno XXI, N. 58, aprile 2005, p. 42.
  85. ^ Anthony Cekada, Del tutto invalido e assolutamente nullo - Il rito di consacrazione episcopale del 1968 - -Gli ordini sacri secondo il nuovo rito di Paolo VI sono validi?, Centro Librario Sodalitium, 2021
  86. ^ Sodalitium N.54 anno 2002 p. 5 «La Chiesa degli Stati Uniti: il defunto card. O'Connor tra due "fratelli massoni" con tanto di grembiulino massonico.».

Bibliografia modifica

  • Brunero Gherardini, Quod et tradidi vobis. La tradizione, vita e giovinezza della Chiesa, Frigento, Casa Mariana, 2010 ISBN 978-88-901770-7-1.
  • Brunero Gherardini, Quaecumque dixero vobis. Parola di Dio e Tradizione a confronto con la storia e la teologia, Torino, Lindau, 2011 ISBN 978-88-7180-897-0.
  • Giovanni Miccoli, La Chiesa dell'anticoncilio. I tradizionalisti alla riconquista di Roma, Bari, Laterza, 2011.
  • Roberto de Mattei, Apologia della Tradizione, Torino, Lindau, 2011 ISBN 978-88-7180-950-2.
  • Francesco Saverio Venuto, La recezione del Concilio Vaticano II nel dibattito storiografico dal 1965 al 1985. Riforma o discontinuità?, Effatà Editrice, 2011.
  • Con testi di Mons Guérard des Lauries, Il problema dell'Autorità e dell'episcopato, Centro Librario Sodalitium, 2005, ISBN 88-89596-11-2.
  • Elena Percivaldi, Gli antipapi. Storia e segreti, Roma, Newton Compton Editori, 2014, ISBN 978-88-541-7152-7.
  • Luigi Villa, La "Nuova Chiesa" di Paolo VI, Brescia, Editrice Civiltà, 2003.
  • Luigi Villa, Paolo VI beato?, Brescia, Editrice Civiltà, 2001
  • Ida Magli, La Dittatura europea, Milano, BUR, 2010.

Voci correlate modifica

Discussioni liturgiche e dottrinali
Figure di rilievo
Organizzazioni tradizionaliste considerate irregolari dalla Santa Sede
Associazioni tradizionaliste di fedeli in comunione con la Santa Sede

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