Ceratello

frazione di Costa Volpino

Ceratello [ʧeɾaˈtɛlːo] (Seradèl [sɛɾaˈdɛl] in dialetto bergamasco) è una frazione del comune di Costa Volpino, in bassa Val Camonica, provincia di Bergamo.

Ceratello
frazione
Ceratello – Veduta
Ceratello – Veduta
La parrocchiale di San Giorgio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Comune Costa Volpino
Territorio
Coordinate45°50′09.82″N 10°04′25.72″E / 45.83606°N 10.07381°E45.83606; 10.07381 (Ceratello)
Altitudine813 m s.l.m.
Abitanti232[1]
Altre informazioni
Cod. postale24062
Prefisso035
Fuso orarioUTC+1
Nome abitanticeratellesi
Patronosan Giorgio Martire
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ceratello
Ceratello

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

Posto in una posizione dominante, svetta su tutte le altre frazioni, dall'alto dei suoi 813 m s.l.m. Questa sua collocazione le permette di basare parte della propria economia sul turismo. L'abitato è sorto nei secoli in una zona ricca di piccole sorgenti d'acqua provenienti dai prati soprastanti[2].

Toponimo modifica

Secondo il Campagnoni il nome deriva dal termine latino Cerrus, il cerro, pianta simile alla quercia[3]

Storia modifica

 
Una caratteristica abitazione del centro storico di Ceratello

Il centro abitato è sorto fin dall'antichità su un promontorio fra le località Quàder e Dossello.

Nel luogo dove ora sorge la parrocchiale di San Giorgio[4] era presente un piccolo castello, di cui si sono oramai perse le tracce, risalente al periodo medievale. La sua storia è fortemente legata a quella del più importante Castello di Volpino, che sorgeva nell'omonima frazione di Costa Volpino e a quella del Castello di Qualino, posto poco più a valle. Questi tre castelli, sono la causa della famosa rivalità tra Bergamo e Brescia, risalente al 1126.

 
La Chesetta del Sacro Cuore nel centro storico

Il Campagnoni racconta, con qualche dubbio storiografico, che nel 1706 qui sarebbe stata combattuta una battaglia fra francesi e austriaci. Questa battaglia sarebbe all'origine del nome della località Stramazzano, nella quale circa 1000 soldati francesi, sempre secondo questo racconto leggendario, stramazzarono al suolo.

Il 15 gennaio 1738 ottiene l'indipendenza dalla parrocchia di Qualino ottenendo il permesso di istituire una propria parrocchia, dedicata a San Giorgio Martire.

Nel 1896, grazie al grande impegno del parroco don Bartolomeo Pacchiani, viene realizzato un acquedotto che da allora rifornisce di acqua potabile il paese.

Nel 1938 viene realizzata una chiesa dedicata ai caduti in centro al paese; questa viene ristrutturata nel 1975.

Durante la seconda guerra mondiale il paese, data la presenza di molte località isolate e strategiche, è usato come rifugio e appoggio dalle bande partigiane.

Nel 2016 è stata realizzata una strada carrozzabile che unisce l'abitato a Bossico[5].

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
La Cappella del Pendolèr, a monte rispetto all'abitato

Architetture religiose modifica

  • Chiesa di San Giorgio, che, costruita nel XVIII secolo, custodisce un buon numero di opere. Tra queste spicca l'altare in marmo intarsiato, le colonne intagliate ed i dipinti raffiguranti San Fermo e Sant'Antonio da Padova. Nell'abside si trova una pala rappresentante la Madonna con Bambino, San Rocco e San Giorgio risalente al XVI secolo.
  • Cappella della Beata Vergine del Rosario, poco distante dalla prima, molto piccola ma suggestiva.
  • Cappella del Pendolèr, realizzata nel 1634 dopo la grande peste del 1630.
  • Chiesetta del Sacro Cuore, eretta nel centro del paese nel 1938[6]

Rifugi modifica

Società modifica

Tradizioni e folclore modifica

Gli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomignoli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quelli che contraddistinguono gli abitanti di Ceratello è sbirr, ovvero "svelti", "furbi", e streù, "stregoni", capaci di indovinare cambiamenti meteorologici e raccontatori di storie oscure e di fantasmi[7].

Curiosità modifica

L'insieme degli edifici della frazione di Ceratello visti dall'alto assume una forma a stivale, del tutto simile a quella della penisola italiana. Per questo motivo la frazione è anche soprannominata "Italia in miniatura"[3].

Infrastrutture e trasporti modifica

Ceratello fino a qualche decennio fa era accessibile solo attraverso una mulattiera che risaliva dalla Costa. Nella prima metà del '900 viene realizzata una strada panoramica che raggiunge la frazione dopo 8 km di tornanti.

Dal 2016 Ceratello è collegata con Bossico grazie ad una strada carrozzabile[3].

Note modifica

  1. ^ 2011
  2. ^ M. Campagnoni, Terra di Confine: Costa Volpino, op. cit., p. 325-326.
  3. ^ a b c M. Campagnoni, Terra di Confine: Costa Volpino, op. cit., p. 325.
  4. ^ Copia archiviata, su iseolake.info. URL consultato il 24 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2017).
  5. ^ M. Campagnoni, Terra di Confine: Costa Volpino, op. cit., p. 326-344.
  6. ^ M. Campagnoni, Terra di Confine: Costa Volpino, op. cit., p. 337-343.
  7. ^ M. Compagnoni, Costa Volpino, op. cit., p. 17.

Bibliografia modifica

  • Martino Campagnoni, Costa Volpino, Clusone, F.lli Ferrari, 1976. ISBN non esistente
  • Martino Campagnoni, Terra di confine: Costa Volpino, Bergamo, Novecento Grafico, Dicembre 2011. ISBN non esistente

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