Cerchio magico

rituale pagano antico
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Il cerchio magico (o circolo magico) è un rituale di origini molto antiche che ha avuto particolare uso nella magia cerimoniale, praticata soprattutto tra Medioevo e Rinascimento, poi in seguito tornata in auge nell'800.

Dipinto di John William Waterhouse (1886) che rappresenta la tracciatura del cerchio

Rituale modifica

La tracciatura di questo cerchio veniva utilizzata come forma di protezione, per tenere fuori le energie potenzialmente negative e malvagie che venivano evocate in un triangolo posto al di fuori di esso.

Il cerchio magico attinge la sua essenza simbolica all'archetipo del cerchio, figura geometrica che è simbolo di pienezza ma anche di continuità e ciclicità. La stessa forma del cerchio vuole simboleggiare armonia, completezza e perfezione, quindi uno stato di coscienza proiettato in un simbolo che, secondo gli studi condotti in psicoanalisi da Carl Gustav Jung, rappresenta l'archetipo dell'individuazione psichica (ossia l'affermazione del proprio )[1].

Nel contesto rituale, il Cerchio magico esprime la volontà del praticante di ricreare intorno a sé uno spazio in cui richiamare delle energie, legate all'universo e alle sue dinamiche, necessarie al compimento dei suoi rituali. Il cerchio magico rappresenta dunque lo spazio sacro spirituale in cui compiere rituali, atti di devozione, meditazione e pratiche spirituali.

 
Dipinto di Dosso Dossi dell'inizio del XVI sec. che rappresenta la maga Melissa all'interno del cerchio magico.

Rituale del cerchio nel neopaganesimo modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cerchio (neopaganesimo).

Il rituale ha avuto una riscoperta e rivalutazione nel movimento spirituale neopagano, in particolar modo nel Druidismo e, soprattutto, nella Wicca.

Metonimia modifica

Nel gergo della comunicazione politica italiana e nel lessico giornalistico nazionale, è invalso l'uso di definire in tal modo il gruppo di fedelissimi di un dirigente politico che ha costruito la sua "squadra" di fiducia[2] in modo prevalentemente amicale[3], almeno a partire dal caso di Umberto Bossi[4].

Il termine gergale (che sarebbe una versione aggiornata della camarilla) si è trasformato in una descrizione icastica e umoristica del gruppo, per lo più in base alla sua provenienza geografica, come nel caso della cerchia di Pier Luigi Bersani, in cui l'espressione è mutata nell'appellativo "tortellino magico", riferito alla provenienza emiliana di quel gruppo dirigente[5]. Allo stesso modo, l'appellativo "giglio magico", invece, è stato usato per definire l'entourage di Matteo Renzi, con riferimento alla provenienza fiorentina di varie sue componenti[6] e dello stesso leader[7], che sarcasticamente lo ha definito "mitico"[8].

Note modifica

  1. ^ (FR) Georg Gerster, La terre de l'Homme: vues aériennes, collana Orbis Terrarum, n. 10, Urich et Fribourg-en-Brisgau, Atlantis, 1975, ISBN 3-7611-0477-4.
  2. ^ Magia nera, denaro, sospetti e rancori così la Lega diventò un nido di vipere, in la Repubblica, 6 aprile 2012. URL consultato il 25 giugno 2023.
  3. ^ Cristina Giudici, La tribù di Bossi, il suo cerchio magico e i suoi segnali di fumo, in Il Foglio, 12 settembre 2010. URL consultato il 19 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2016).
  4. ^ Ecco come nacque il cerchio magico. C'era pure Tremonti, in Libero. URL consultato il 15 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2017).
  5. ^ L'uomo-ponte del tortellino magico. Anche Renzi lo difende [collegamento interrotto], in il manifesto.
  6. ^ Francesco Bei, Renzi e Gentiloni, prima lite sul ruolo di Boschi e Lotti, in La Stampa, 17 dicembre 2016. URL consultato il 25 giugno 2023.
  7. ^ Il "Giglio Magico" a Palazzo Chigi. Tutti gli uomini di Renzi entrati nei Palazzi che contano, in L'Huffington Post, 2 aprile 2015. URL consultato il 22 aprile 2016.
  8. ^ Consip, Renzi difende Lotti e Del Sette: "Fuga di notizie? Non dubito di carabinieri e ministri. Aspetto sentenza", in Il Fatto Quotidiano, 15 gennaio 2017. URL consultato il 25 giugno 2023.

Voci correlate modifica

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