Ceva (famiglia)

famiglia nobile italiana

I Ceva sono una famiglia nobile italiana discendente dal casato degli Aleramici,[1][2][3] con diramazioni a Napoli, Piemonte e Genova.[1]

Stemma Ceva

Storia modifica

Hanno come capostipite Anselmo, figlio di Bonifacio del Vasto[1][2][3] e primo marchese di Ceva,[2] dal quale marchesato i discendenti trassero il cognome.[1][3][4] Bonifacio Del Vasto ebbe otto figli, divise la sua eredità con testamento datato 5 ottobre 1125 a Loreto tra sette in quanto uno, Bonifacio d'Incisa, sembra[5] essere stato diseredato perché contrasse alleanze con nemici paterni.[6]

Un Bonifacio Tagliaferro ebbe parte rilevante in una faida contro i ventimigliesi nel 1219, un Anselmo fu potestà di Mondovì, un Giovanni fu stretegoto di Salerno, un Bonifacio coniò delle monete, tra le quali alcune con il suo blasone ed il suo nome. Altri esponenti della famiglia ebbero cariche statali.

Complessivamente la famiglia possedette cinque marchesati, tre ducati, una contea[3] e ventisette feudi;[1] contrasse parentele, tra le altre, con i Del Balzo, i Capece, i D'Este, i Peralta, i Pignatelli, i Rossi, i Sanseverino, i Della Torre, i Ventimiglia ed i Grimaldi.[3]

Arma modifica

Fasciato d'oro e di nero,[1] alias Fasciato d'oro e di nero, con il filetto d'azzurro, in sbarra.[7]

Note modifica

  1. ^ a b c d e f Giovanni Battista di Crollalanza, Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti volume I pagina 283, Arnaldo Forni, ristampa anastatica, 2011.
    «Derivata da Anselmo quartogenito di Bonifacio marchese di Savona, del Vasto, di Gravesana e di Ceva. Nella divisione della eredità paterna ebbe Anselmo il marchesato di Ceva, dal quale presero il nome i suoi discendenti che si diramarono nel napoletano, nel Piemonte e nel genovesato»
  2. ^ a b c L. De Angelis, Guglielmo di Ceva, Dizionario biografico degli italiani, su treccani.it, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani. URL consultato il 2 novembre 2011.
    «Anselmo (I) era stato il primo marchese di Ceva (come tale è ricordato in un atto del luglio 1140 [Tallone, doc. 21] che attesta un accordo con il Comune di Genova), usufruendo di un lascito di Bonifacio del Vasto i cui possedimenti erano stati suddivisi tra i sette figli maschi (l'ottavo Bonifacio d'Incisa pare fosse stato diseredato), come risulta dal testamento a noi pervenuto e redatto il 5 ott. 1125 a Loreto, attualmente in provincia di Asti (ibid., doc. 16)»
  3. ^ a b c d e Berardo Candida-Gonzaga, Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d'Italia volume IV pagina 48, Arnaldo Forni, ristampa anastatica, 1995.
    «Questa famiglia trae la sua origine da Anselmo quartogenito di Bonifacio marchese di Savona, del Vasto, di Gravesana e di Ceva. Nella divisione della eredità paterna ebbe Anselmo il marchesato di Ceva, dal quale presero nome i suoi discendenti»
  4. ^ G. De Caro, Bonifacio da Ceva, Dizionario biografico degli italiani, su treccani.it, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani. URL consultato il 2 novembre 2011.
    «Nacque a Ceva (Cuneo), nella famiglia marchionale che prendeva il nome da questo feudo»
  5. ^ Nella nota 6 l'autore lo afferma senza il condizionale, che invece è usato nella nota 2.
  6. ^ Giovanni Olivero, Memorie storiche della cittla e marchesato di Ceva pagina 41, Teonesto, 1858.
    «Questo Bonifacio ebbe 8 figli, con suo testamento fatto nel castel di Loreto addì 5 ottobre 1125 ne istituì sette eredi delle sue ricche possessioni e ne diseredò l'ottavo per nome Bonifacio d'Incisa pei seguenti motivi [...]»
  7. ^ Trippini.it. Arma dei Ceva.

Bibliografia modifica

  • Vittorio Angius, Sulle famiglie nobili della monarchia di Savoia, Fontana e Isnardi Editore, 1847
  • Berardo Candida-Gonzaga, Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d'Italia volume IV pagine 48-53, Arnaldo Forni Editore, ristampa anastatica, 1995
  • Giovanni Battista di Crollalanza, Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti volume I pagina 283, Arnaldo Forni Editore, ristampa anastatica, 2011

Voci correlate modifica

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