Charlène Wittstock

principessa consorte di Monaco

Charlène[1] Lynette Grimaldi, nata Wittstock, nota anche come Charlène di Monaco (Bulawayo, 25 gennaio 1978), è la principessa consorte del Principato di Monaco, in quanto moglie del principe Alberto II di Monaco, oltre che ex nuotatrice e modella.

Charlène Wittstock
Charlène Wittstock fotografata l'8 giugno 2013
Principessa consorte di Monaco
Stemma
Stemma
In caricadal 1º luglio 2011
PredecessoreGrace Kelly
Nome completoCharlène Lynette Wittstock
TrattamentoAltezza serenissima
NascitaBulawayo, Rhodesia, 25 gennaio 1978 (46 anni)
Casa realeGrimaldi per matrimonio
DinastiaGrimaldi-Polignac
PadreMichael Kenneth Wittstock
MadreLynette Humberstone
ConsorteAlberto II di Monaco
FigliGabriella
Giacomo
ReligioneCattolicesimo
Firma

Biografia modifica

Infanzia modifica

Nata a Bulawayo, in Rhodesia (odierno Zimbabwe), dove il padre, Michael Kenneth Wittstock, era proprietario di un'industria tessile, si è trasferita nel 1989 a Benoni, in Sudafrica. La madre, Lynette Humberstone, è stata una nuotatrice a livello agonistico e poi si è dedicata alla carriera di allenatrice di una squadra di nuoto femminile, instillando la passione per lo sport alla famiglia. Charlène ha due fratelli minori, Gareth (n. 1980), tecnico informatico, e Sean (n. 1983), rappresentante di vendita. Il padre di Charlène, profondamente legato alla sua terra, ha annunciato nell'aprile del 2011 di considerare la possibilità di trasferire la sua intera famiglia a Monaco da Benoni per l'incremento del tasso di criminalità in Sudafrica.[2]

La famiglia Wittstock ha origini tedesche: uno degli antenati di Charlène, Martin Gottlieb Wittstock, assieme alla moglie Johanne Luise Schönknecht, emigrò in Sudafrica dal villaggio di Zerrenthin in Pomerania (Germania settentrionale) nel 1861. Qui Gottlieb aprì un'industria mineraria per l'estrazione di diamanti. Suo figlio, Heinrich Carl Wittstock, sposò Olive Florence Caldwell, di origini britanniche. Il figlio della coppia, Dudley Kenneth Wittstock, nonno paterno di Charlene, sposò Sylvia Fagan Nicolson, anch'ella di origini inglesi. Delle ricerche genealogiche sulla famiglia d'origine di Charlène sono state condotte in occasione delle sue nozze con Alberto II di Monaco nel 2011 e nel 2014 ha ricevuto una certificazione ufficiale per i suoi antenati irlandesi.[3]

Carriera sportiva modifica

Charlène Wittstock
 
Nazionalità   Sudafrica
Altezza 177 cm
Peso 62 kg
Nuoto  
Specialità Dorso
Termine carriera 2008
Carriera
Nazionale
2000-08  Sudafrica
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi panafricani 2 1 0

Per maggiori dettagli vedi qui

Statistiche aggiornate al 21 dicembre 2021

Appassionata di sport sin dalla gioventù, ha vinto due medaglie d'oro e una d'argento ai Giochi panafricani del 1999 tenutisi a Johannesburg. Ha rappresentato quindi il Sudafrica ai Giochi del Commonwealth nel 1998 e nuovamente nel 2002. Charlène ha partecipato alle olimpiadi di Sydney 2000 nella staffetta 4×100, classificandosi quinta. Ha vinto numerosi titoli nazionali, ma ha dovuto ritirarsi dalle competizioni nel 2008, dopo che un infortunio alla spalla le aveva impedito di partecipare alle olimpiadi di Pechino 2008.

In passato è stata legata sentimentalmente al nuotatore svedese Lars Frölander, al nuotatore britannico Robin Francis e dal 2002 al 2003 al rugbista sudafricano Andre Snyman.

Fidanzamento e matrimonio modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Matrimonio di Alberto II di Monaco e Charlène Wittstock.
 
Alberto II di Monaco e Charlène Wittstock

È stata legata sentimentalmente dal 2006 (sebbene i due si conoscessero dal 2001) ad Alberto II di Monaco; il fidanzamento ufficiale è stato annunciato il 23 giugno 2010[4]. Lo stesso giorno Charlène, da protestante qual era, si è convertita al cattolicesimo, come richiesto dalla costituzione monegasca.

 
Il principe di Monaco e la consorte al galà "Cinema Against AIDS" con Karl Lagerfeld (a destra)

Il 1º luglio 2011 si è sposata con il principe Alberto II di Monaco con rito civile nella Sala del Trono del Palazzo dei Principi a Monaco Vecchia, diventando ufficialmente principessa consorte (la prima a ricoprire tale titolo dalla morte di Grace Kelly nel 1982) e ricevendo il trattamento di Sua Altezza Serenissima (S.A.S.)[5].

 
Festeggiamenti nel Principato di Monaco per il matrimonio di Charlène e Alberto

Ha contratto matrimonio con il principe Alberto II con rito religioso il 2 luglio 2011 nella Corte d'Onore del Palazzo dei Principi, la cerimonia è stata officiata dall'arcivescovo di Monaco, Bernard Barsi.[6] Dal giorno successivo la coppia partì in luna di miele alla volta del Sudafrica, dove tra l'altro venne ricevuta a un pranzo ufficiale dal presidente Jacob Zuma.

Principessa di Monaco modifica

Uno dei primi incarichi ufficiali di rappresentanza all'estero per la principessa Charlène fu la sua visita in Sudafrica per partecipare al funerale di Nelson Mandela il 12 dicembre 2013, accompagnata dalla fedele segretaria personale, la principessa Corinna zu Sayn-Wittgenstein, nota filantropa.[7]

Il 30 maggio 2014 fu annunciato che il principe Alberto e la principessa Charlène erano in attesa del loro primo figlio, la cui nascita era attesa per la fine dell'anno. Il 9 ottobre il Palazzo dei Principi confermò che in realtà la coppia aspettava due gemelli[8]. Il 10 dicembre 2014 la principessa Charlène diede alla luce i due gemelli, una femmina e un maschio, battezzati rispettivamente Gabriella Thérèse Marie e Jacques Honoré Rainier: quest'ultimo, sulla base della legge semisalica in vigore nel principato, è il primo in linea di successione al trono monegasco[9][10].

La principessa parla l'afrikaans, l'inglese e il francese, e comprende il dialetto monegasco.

 
La principessa Charlène veste col privilegio del bianco all'udienza con papa Benedetto XVI il 12 gennaio 2013

In quanto consorte di un sovrano di fede cattolica, la principessa Charlène gode del privilegio di vestirsi di bianco durante le udienze pontificie.[11]

La sua infanzia in Africa ha fortemente influenzato la scelta della principessa di adoperarsi in favore dei bambini più poveri nei paesi in via di sviluppo. Assieme al marito, infatti, è presente regolarmente a cerimonie benefiche in tutto il mondo. Con questo scopo è anche associata all'AmfAR. È inoltre membro del MONAA, un'associazione monegasca per la lotta all'autismo. L'8 luglio 2011 Charlène ha incontrato il Premio Nobel per la pace, l'arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, per la promozione della sua opera contro l'AIDS, divenendo co-presidente della The Giving Organisation Trust, un'organizzazione che raggruppa dieci opere caritatevoli nella lotta contro l'HIV. Nel 2012 Charlène di Monaco ha creato una propria fondazione, la Fondation Princesse-Charlène à Monaco, in favore delle donne e dei bambini in difficoltà nel mondo. Questa opera si è orientata sin dall'inizio nel favorire la causa attraverso lo sport. La principessa, come del resto anche suo marito, ha ribadito in diverse occasioni pubbliche la sua particolare propensione nell'intendere lo sport come momento di forti valori educativi. A tal proposito, nel 2013, ha lanciato il programma "Learn to Swim" in Sudafrica. Il 27 maggio 2011 il comitato per le Olimpiadi Speciali ha annunciato la nomina dell'allora principessa promessa Charlène al ruolo di ambasciatore del movimento nel mondo, incaricata nello specifico della promozione al rispetto e all'inclusione nello sport per le persone con disabilità intellettive.[12]

La principessa Charlène è inoltre presidente onoraria della Croce Rossa del Sudafrica (suo marito è presidente della Croce Rossa monegasca). Con l'istituzione della Croce Rossa monegasca, Charlène partecipa ai principali avvenimenti da essa organizzati a Monaco, come l'annuale Bal de la Croix Rouge[13] o il Bal de la Rose[14], che si tengono per raccogliere fondi a beneficio della fondazione della principessa Grace di Monaco.

Tra le altre passioni particolari della principessa, spiccano sicuramente il surf e l'escursionismo in montagna che pratica regolarmente, oltre alla lettura di testi di poesia etnica del Sudafrica. È anche un'amante dell'arte contemporanea. È presidente onoraria della Born Free Foundation per la protezione degli animali minacciati di estinzione nel mondo, riconfermando l'impegno ambientale nei confronti della fauna che da metà Ottocento vede il principato di Monaco in prima linea assieme alle organizzazioni mondiali dedite a questo stesso scopo.

Titoli, onorificenze e stemma modifica

Titoli e trattamento modifica

  • 25 gennaio 1978 – 1 luglio 2011: Miss Charlène Wittstock
  • 1 luglio 2011 - attuale: Sua Altezza Serenissima, la Principessa consorte di Monaco

Il titolo e trattamento completo di Charlène è il seguente:
"Sua Altezza Serenissima Charlène, Principessa consorte di Monaco".

Charlène non usa il proprio cognome, bensì col matrimonio ha acquisito quello del marito, Grimaldi. Ha ricevuto i titoli in virtù del matrimonio, in quanto Alberto II di Monaco è principe di Monaco. In occasione del matrimonio è stato creato un monogramma raffigurante le iniziali degli sposi.

Altri titoli ufficiali:

  • Duchessa de Valentinois
  • Duchessa de Mazarin
  • Duchessa de Mayenne
  • Principessa de Château-Porcien
  • Marchesa de Chilly-Mazarin
  • Marchesa de Guiscard
  • Marchesa de Bailli
  • Contessa de Ferrette, de Belfort, de Thann et de Rosemont
  • Contessa de Torigni
  • Contessa de Clèdes
  • Contessa de Longjumeau
  • Baronne de Calvinet
  • Baronessa du Buis
  • Baronessa de La Luthumière
  • Baronessa de Hambye
  • Baronessa d'Altkirch
  • Baronessa de Saint-Lô
  • Signora d'Issenheim
  • Signora de Saint-Rémy
  • Signora de Matignon

Stemma modifica

Prima del matrimonio di Charlène col principe di Monaco, la famiglia Wittstock non utilizzava uno stemma nobiliare in quanto non titolata. Lo stemma è stato ricreato in vista del matrimonio col principe di Monaco, partendo da ricerche araldiche condotte in Germania, con la seguente blasonatura:

«D'azzurro all'aquila di nero, rostrata e membrata di cenerino, col volo caricato di due sbarre di cenerino a terminazione triloba del medesimo colore.»

Lo stemma è stato concesso al momento del suo matrimonio con il principe Alberto II al padre di Charlène, definito tecnicamente capo armigero della casata dei Wittstock (ma non titolato, dal momento che l'unica a possedere dei titoli rimane la figlia Charlène).

In occasione del suo matrimonio Charlène ha ottenuto un nuovo stemma personale, accostando le armi del marito con le sue. La blasonatura è la seguente:

«Partito; nel primo fusato di rosso e d'argento; nel secondo d'azzurro all'aquila di nero, rostrata e membrata di cenerino, col volo caricato di due sbarre di cenerino a terminazione triloba del medesimo colore. Tenenti: due monaci guerrieri al naturale. Accollato al cordone di gran croce dell'Ordine di San Carlo e al manto d'ermellino con corona di principessa.»

Ascendenza modifica

 
Il monogramma personale della principessa Charlene.
 
Il monogramma personale della principessa Charlene e del principe Alberto II di Monaco.
Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Heinrich Carl Wittstock Martin Gottlieb Wittstock  
 
Johanne Luise Schönknecht  
Dudley Kenneth Wittstock  
Olive Florence Caldwell William James Caldwell  
 
Mary Ann Baker  
Michael Kenneth Wittstock  
Henry Nicolson Albert Nicolson  
 
Sarah Frances Barrett  
Sylvia Fagan Nicolson  
Marjorie Winifred Nelson Charles Nelson  
 
Ellen Jane Wellbourne  
Charlène Lynette Wittstock  
Ernest James Humberstone Herbert James Humberstone  
 
Anne Deacon  
Brian James Humberstone  
Lilian Cecilia Paul Cecil Arthur Paul  
 
Florence Rosina Webb  
Lynette Humberstone  
Charles Ernest Openshaw  
 
 
Violet Openshaw  
Alice Isabella McMaster Alfred Clarence McMaster  
 
Louisa Susanna Kotze  
 

Palmarès modifica

Onorificenze modifica

Onorificenze monegasche modifica

«In omaggio alla sua carriera sportiva e al suo impegno nella vita sportiva del Principato.»
— 17 novembre 2022[19]

Onorificenze straniere modifica

Note modifica

  1. ^ Dal 1º luglio 2011, giorno del suo matrimonio con il principe Alberto II di Monaco, il suo nome ha ricevuto in forma ufficiale la pronuncia francofona.
  2. ^ Charlene Wittstock’s family in limbo about moving to Monaco, su looklocal.co.za, ZA, Looklocal, 15 aprile 2011. URL consultato il 2 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2012).
  3. ^ Princess Charlene of Monaco's Irish ancestry revealed, su Independent.ie. URL consultato il 31 luglio 2014.
  4. ^ Alberto e Charlene: il fidanzamento è ufficiale, su ansa.it, 23 giugno 2010. URL consultato il 23 giugno 2010.
  5. ^ Il primo "sì" di Alberto di Monaco e Charlene. Il bacio e il saluto alla folla, in Esteri - Virgilio Notizie (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2011).
  6. ^ Prince Albert and Charlene change wedding date, su hellomagazine.com. URL consultato il 22 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2011).
  7. ^ Princess Corinna zu Sayn-Wittgenstein Visits Russia | highsocietytimes, su Highsocietytimes.wordpress.com. URL consultato il 29 aprile 2016.
  8. ^ Jumeaux princiers: le Palais princier de Monaco confirme la nouvelle, in Monaco Matin, 9 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2014).
  9. ^ Un maschio e una femmina per Charlène, Vanity Fair.it, 10 dicembre 2014
  10. ^ Monaco, arrivano Gabriella e Jacques, gli eredi gemelli, Corriere.it, 10 dicembre 2014
  11. ^ Alberto e Charlene di Monaco in udienza dal Papa: lei sembra una Madonna | People
  12. ^ Archived copy, su specialolympicsee.eu. URL consultato il 31 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2011).
  13. ^ Paris Match.
  14. ^ Paris Modes., su parismodes.tv. URL consultato il 13 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2016).
  15. ^ Bollettino Ufficiale del Principato, su legimonaco.mc. URL consultato il 26 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2013).
  16. ^ Immagine
  17. ^ Immagine
  18. ^ Immagine
  19. ^ Twitter
  20. ^ "The Princely has arrived in Poland", in Nice Matin, 18 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2015)., mention of receiving the order of Merit without citing the grade
  21. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  22. ^ Articolo

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Collegamenti esterni modifica

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