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Chatuchak (in thailandese: จตุจักร) è uno dei 50 distretti (khet) della città di Bangkok, capitale della Thailandia.

Chatuchak
distretto
จตุจักร
Chatuchak – Veduta
Chatuchak – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Thailandia Thailandia
RegioneThailandia Centrale
ProvinciaBangkok
Amministrazione
Lingue ufficialithailandese
Territorio
Coordinate13°49′43″N 100°33′35″E / 13.828611°N 100.559722°E13.828611; 100.559722 (Chatuchak)
Superficie32,91 km²
Abitanti155 297 (31-12-2020)
Densità4 719,13 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale10900
Fuso orarioUTC+7
Cartografia
Mappa di localizzazione: Tailandia
Chatuchak
Chatuchak
Chatuchak – Mappa
Chatuchak – Mappa
Localizzazione a Bangkok
Sito istituzionale

All'interno del distretto si trova il mercato di Chatuchak, una delle principali attrattive turistiche della capitale e più grande mercato nazionale,[1] e la stazione centrale di Bang Sue, la nuova stazione principale di Bangkok e della Thailandia.[2]

Geografia modifica

Chatuchak si trova a nord del centro cittadino e confina, da nord in senso orario, con i distretti di Lak Si, Bang Khen, Lat Phrao, Huai Khwang, Din Daeng, Phaya Thai e Bang Sue. Al suo interno si trova il Parco Chatuchak, una delle maggiori aree verdi della capitale.[3]

Origini del nome modifica

La parola "Chatuchak" è un nome augurale e significa quattro cicli di dodici anni dello zodiaco cinese. Fu dato per primo al Parco Chatuchak l'8 gennaio 1976 da re Rama IX, che quello stesso giorno celebrava il suo 48º compleanno e intese in questo modo augurare prosperità.[4]

Storia modifica

L'area di Chatuchak si chiamava inizialmente Lat Yao e faceva parte di Bang Khen, vasto distretto densamente popolato la cui superficie era di 173,81 chilometri quadrati. Lat Yao e altre zone erano particolarmente lontane dagli uffici distrettuali. Bang Khen fu quindi smembrato in tre distretti, uno mantenne il nome Bang Khen e gli altri due presero il nome Lat Yao e Don Mueang. Il progetto per gli uffici del distretto di Lat Yao ebbe inizio nel 1989 e quell'anno fu rinominato Chatuchak, con lo stesso nome del parco. Gli uffici distrettuali sarebbero stati inaugurati nel settembre 1995.[4]

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

  • Wat Samian Nari, monastero buddhista inaugurato nel 1857

Architetture civili modifica

Tra gli edifici più importanti vi sono quelli che ospitano i quartieri generali delle seguenti organizzazioni:

  • Dipartimento dei parchi nazionali, della vita selvatica e della conservazione delle piante
  • Dipartimento delle foreste reali
  • Dipartimento della pesca
  • Corte criminale di Thailandia
  • Dipartimento dei trasporti terrestri
  • Ministero dell'Energia

Parchi modifica

  • Parco Chatuchak
  • Parco regina Sirikit

Cultura modifica

Istruzione modifica

Scuole e università modifica

  • Università Kasetsart, uno dei migliori atenei del paese
  • Università Sripatum
  • Saint John's University e Saint John's International School
  • Università Chandrakasem Rajabhat, succeursale dell'Università Rajabhat

Media modifica

Quotidiani modifica

  • Thai Rath
  • Matichon

Televisione modifica

  • Channel 7

Geografia antropica modifica

Suddivisioni amministrative modifica

Il distretto è suddiviso in 5 sotto-distretti (khwaeng).

  1. Lat Yao (ลาดยาว)
  2. Sena Nikhom (เสนานิคม)
  3. Chan Kasem (จันทรเกษม)
  4. Chomphon (จอมพล)
  5. Chatuchak (จตุจักร)

Economia modifica

Nella zona di Chatuchak si trovano importanti esercizi commerciali, in particolare il mercato del fine settimana, molte agenzie governative e i quartieri generali di diverse aziende di primaria importanza nazionale come la Thai Airways. Un altro importante esercizio commerciale del distretto è il Central Plaza Lat Phrao, uno dei più grandi centri commerciali di Bangkok. Dai primi anni del XXI secolo ha conosciuto una rapida crescita abitativa diventando una zona residenziale per cittadini del ceto medio e della classe medio-alta della popolazione ed è stato uno dei distretti di Bangkok in cui maggiori sono stati gli investimenti di aziende nazionali e straniere. Tali fenomeni sono stati aiutati dal governo, che ha contribuito al suo sviluppo per trasformarlo in un centro di primaria importanza dal punto di vista commerciale e dei trasporti. In particolare la costruzione della stazione centrale di Bang Sue e la riqualificazione dell'area che la circonda ha fatto parte di un progetto per rafforzare la crescita del distretto.[2]

Infrastrutture e trasporti modifica

Strade modifica

L'intersezione di Lat Phrao è uno dei principali snodi stradali di Bangkok. Vi partono le importanti strade Phahonyothin, Vibhavadi Rangsit e Lat Phrao, oltre all'autostrada Don Mueang.

Ferrovie modifica

Alla fine del 2021 entra in esercizio la stazione centrale di Bang Sue della Ferrovia di Stato della Thailandia, che si trova nel distretto. Sostituisce la vecchia Hua Lamphong come principale stazione di Bangkok e dell'intera Thailandia. Altre stazioni della Ferrovia di Stato a Chatuchak sono la vecchia stazione di Bang Sue e quella di Khomo Sip-Et.

La Linea Sukhumvit della ferrovia sopraelevata Bangkok Skytrain passa per Chatuchak e ferma alle stazioni di Bang Bua, Royal Forest Department, Kasetsart University, Sena Nikhom, Ratchayothin, Phahon Yothin 24, Ha Yaek Lat Phrao e Mo Chit. Sotto terra transita la Linea Blu della Metropolitana di Bangkok con le fermate di Bang Sue, Kamphaeng Phet, Chatuchak Park, Phahon Yothin e Lat Phrao.

Stazioni delle autocorriere modifica

Nei pressi della stazione centrale di Bang Sue si trova il nuovo terminal Mo Chit delle autocorriere a lunga percorrenza dirette a nord. La vecchia Mo Chit è qualche chilometro più a nord.

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ (EN) Agar Charles, Frommer's Thailand, John Wiley & Sons, 19 luglio 2006, p. 16, ISBN 978-0-470-04031-7.
  2. ^ a b (EN) One of the World’s Most Congested Cities Has Big Public Transport Plans, su bloomberg.com, 18 giugno 2021. URL consultato l'11 luglio 2021.
  3. ^ (ENITTH) Chatuchak, su goo.gl, Google Maps.
  4. ^ a b (TH) ประวัติความเป็นมา [Storia], su bangkok.go.th. URL consultato l'11 luglio 2021.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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