Chevrolet Orlando

autovettura del 2011 prodotta dalla GM Korea
Chevrolet Orlando
Descrizione generale
Costruttore Bandiera degli Stati Uniti  Chevrolet
Tipo principale Monovolume
Produzione dal 2011
Sostituisce la Chevrolet Tacuma
Serie Prima (2011–2018)
Seconda (dal 2018)
Altre caratteristiche
Altre antenate Chevrolet HHR
Pontiac Vibe

La Chevrolet Orlando è una monovolume stile crossover prodotta a partire dal 2011 dalla casa automobilistica statunitense Chevrolet.

Venduta in Europa fino al 2015, nel 2018 viene presentata la seconda generazione.

Prima generazione (2011-2018) modifica

Chevrolet Orlando I
 
Descrizione generale
Versioni Monovolume
Anni di produzione Dal 2011 al 2018
Euro NCAP (2011[1])  
Dimensioni e pesi
Lunghezza 4665 mm
Larghezza 1835 mm
Altezza 1635 mm
Passo 2760 mm
Altro
Stile Seungwoo Kim
Stessa famiglia Chevrolet Cruze
Opel Astra H
Opel Zafira B
Auto simili Citroën C4 Picasso
Ford C-Max
Renault Scénic
Kia Carens
Volkswagen Touran
 

Genesi modifica

In seguito all’acquisizione della coreana Daewoo da parte della General Motors i vertici della nuova società GM Daewoo optarono per sostituire il vecchio modello Tacuma, presente da anni sul mercato, e le vecchie Pontiac Vibe e Chevrolet HHR con un unico modello da vendere globalmente col marchio Chevrolet, più grande e spazioso e che si distaccasse dalle classiche forme di monovolume per orientarsi al segmento dei Crossover SUV che iniziavano ad avere un buon gradimento da parte del pubblico e buone quote di mercato un po' in tutto il mondo.

 
Chevrolet Orlando Concept 2009

Nasce quindi il progetto J309 che diventerà la Orlando. Per la parte stilistica il responsabile del design Seungwoo Kim prese come punto di riferimento gli MPV europei caratterizzati da forme morbide e abitacolo spaziosi ma aggiungendo scudi paracolpi in plastica per emulare l’aspetto dei SUV.[2] Lo stile venne già congelato nel 2007 e si iniziò a lavorare alle soluzioni ingegneristiche: nello specifico la piattaforma di base scelta fu la GM Delta realizzata da Opel.

Nel 2008 al Salone dell'automobile di Parigi venne presentato il primo prototipo praticamente definitivo denominato Orlando Concept che veniva caratterizzato da alcuni dettagli tipici delle Show Car come cerchi maggiorati fanaleria a sfondo azzurro e assetto ribassato oltre che da abitacolo a sette posti su tre file di sedili[3] e venne annunciata la produzione che doveva a partire entro il 2010 negli Stati Uniti. Tuttavia, nello stesso anno, si decise di produrla direttamente in Sud Corea nell’impianto di Gunsan per via dei costi minori.

Il nome Orlando deriva dall’omonima città della Florida (Stati Uniti).[4]

Modello di produzione modifica

Al salone di Parigi nel settembre 2010 viene presentato il modello definitivo,[5] la produzione parte nell’ottobre dello stesso anno e viene immediatamente messa in commercio in Corea del Sud mentre in Europa le vendite partono dalla primavera del 2011.[6] Il modello nord americano viene svelato nel gennaio 2013.

Lunga 4,65 metri, larga 1,83 metri e alta 1,63 metri stilisticamente il design della Orlando rimane fedele al prototipo presentato nel 2008 e segue il family feeling adottato da altri modelli come la Cruze e la Spark. Il muso presenta la classica calandra di grandi dimensioni con il marchio Chevrolet posto al centro mentre la coda possiede uno stile molto più squadrato, le barre sul tetto che scendono lungo il lunotto. Lungo la parte bassa della carrozzeria sono presenti le protezioni in plastica grezza mentre nei paraurti anteriori e posteriori è presente uno scudo paracolpi grigio che imita nel design i crossover SUV.

L’abitacolo è a sette posti come sul prototipo con tre file di sedili o con una disposizione 2-3-2 con possibilità di rimuovere la terza e la seconda fila in modo da avere un piano di carico completamente piatto, la plancia invece è simile a quella del modello Cruze con uno stile a V e tutti i comandi principali raggruppati nella parte centrale con uno con lo schermo del computer di bordo in posizione rialzata. Pochi mesi dopo il lancio viene anche introdotto il navigatore satellitare a colori e il sistema di infotainment Chevrolet MyLink. Il bagagliaio possiede una capacità di 458 litri con la terza fila di sedili ripiegata mentre il volume massimo sale a 856 con la seconda fila ribaltata, con tutte e tre le sedute fisse la capacità e di 89 litri.

La gamma motori europea era composta dal propulsore 1.8 alimentato a benzina o GPL erogante 141 CV mentre il diesel era 2.0 litri VCDi di origine VM Motori da 130 o 163 CV.[7] Sul mercato americano la Orlando era disponibile con il solo motore 2.4 benzina quattro cilindri erogante 177 cavalli.

Nel 2015 la vettura termina di essere vendita in Europa in seguito alla decisione di General Motors di ritirare il marchio Chevrolet dal mercato europeo, nello stesso anno termina la vendita del modello anche in Nord America. Resta in produzione solo per il mercato asiatico e sud americano.[8]

Nel settembre 2015 debutta per il mercato coreano un aggiornamento che introduce il nuovo navigatore con touchscreen MyLink e debutta il nuovo motore diesel 1.6 CDTI (codice LH7) erogante 136 cavalli prodotto da Opel e omologato Euro 6 che sostituisce il precedente 2.0 diesel della VM.[9]

La produzione della prima serie di Orlando termina nel 2018 in seguito alla chiusura dello stabilimento di Gunsan in Corea del Sud.[10]

Meccanica modifica

La Orlando utilizza la piattaforma Delta di origine Opel, adottata anche dalla Zafira B e della Cruze. Le sospensioni anteriori sono a ruote indipendenti con schema MacPherson, molle elicoidali e barra stabilizzatrice, le sospensioni posteriori sono semi-indipendenti a ponte torcente, barra stabilizzatrice e ammortizzatori a gas. I freni anteriori sono a disco autoventilati e quelli posteriori a disco. Il passo misura 2,76 metri.

La carrozzeria utilizza per il 70% acciai alto-resistenziali rispetto alla Tacuma misti ad acciai a deformazione programmata. Il coefficiente di resistenza aerodinamica è pari a 0,33. I modelli europei dispongono di serie dell’ABS e dell’EBD, controllo elettronico della stabilità e della trazione (ESC) e dal servosterzo elettrico su colonna (EPS) oltre a sei airbag.[11]

Nel 2011 viene sottoposta ai test dell'EuroNCAP ottenendo in questo caso il punteggio di 5 stelle.

Motorizzazioni modifica

Modello Disponibilità Motore Cilindrata
cm³
Potenza Coppia max Emissioni CO2
(g/Km)
0–100 km/h
(secondi)
Velocità max
(Km/h)
Consumo medio
(Km/l)
1.4 16V Turbo dal 2012 4 cilindri in linea, Benzina 1.364 103 kW (140 CV) 200 N•m @2.000 giri/min 160 11,0 200 16,1
1.4 16V Turbo automatica 165 11,2 195 14,1
1.8 16V dal debutto 1.796 104 kW (141 CV) 176 N•m @3.800 giri/min 172 11,0 185 14,3
1.8 16V automatica 186 11,8 176 13,7
2.4 16V automatica solo in Nord America 2.384 130 kW (177 CV) 232 N•m @4.900 giri/min - 9,2 202 8,7
1.6 CDTI 16V 136 dal 2016 4 cilindri in linea, Diesel 1.598 100 kW (136 CV) 320 N•m @2.000 giri/min 147 10,3 - -
2.0 VCDi 16V 131 dal debutto 1.998 96 kW (131 CV) 315 N•m @2.000 giri/min 159 10,3 180 16,7
2.0 VCDi 16V 163 120 kW (163 CV) 360 N•m @2.000 giri/min 10,0 195

Seconda generazione (dal 2018) modifica

Chevrolet Orlando II
 
Descrizione generale
Versioni Monovolume
Anni di produzione Dal 2018
Dimensioni e pesi
Lunghezza 4684 mm
Larghezza 1807 mm
Altezza 1627 mm
Passo 2796 mm
Altro
Stessa famiglia Chevrolet Cavalier
Buick Excelle
Buick Verano
Auto simili Citroën C4 SpaceTourer
Renault Scénic
Kia Carens
Volkswagen Touran
 

La seconda generazione è stata presentata al salone di Shanghai ed è un modello prodotto esclusivamente per il mercato cinese e alcuni Paesi dell'America centrale e meridionale. La vettura si basa su una nuova piattaforma sviluppata da General Motors e adottata anche da altri modelli come la Buick Excelle e la Chevrolet Cavalier. L’impostazione conserva le forme da crossover con protezioni in plastica grezza lungo la carrozzeria.

In Corea del Sud non è più commercializzata a causa del numero basso di esemplari venduti durante gli ultimi anni di produzione della prima generazione e al calo d'interesse da parte del pubblico coreano nei confronti delle monovolume.

Leggermente più lunga e larga, la seconda generazione è stata disegnata presso il centro stile di Shanghai della GM-SAIC: le linee riprendono quelle del prototipo Chevrolet FNR-X, esposto al salone di Shanghai nel 2017, con un frontale più basso con calandra sdoppiata, composta da una presa d'aria superiore che incorpora il marchio Chevrolet e una inferiore di dimensioni maggiori che richiama quella della Camaro. La carrozzeria è lunga 4,684 metri, larga 1,807 metri e alta 1,627 metri; il passo in allungato fino a 2,796 metri. Il telaio è composto per il 69% d’acciaio ad alta resistenza (di cui un 15% ultraresistente), mentre il resto è composto da acciai classici a deformazione programmata. Lo schema sospensivo adotta una configurazione simile alla precedente con il classico MacPherson anteriore e una nuova sospensione posteriore a ruote indipendenti a bracci multipli. Tra i dispositivi di sicurezza vengono introdotti i nuovi sistemi di assistenza alla guida come il mantenimento corsia attivo tramite radar sul parabrezza, la frenata automatica di emergenza, il segnalatore di veicolo in fase di sorpasso.

Il motore disponibile è il solo 1.3 Ecotec Turbo, motore di nuova generazione facente parte della famiglia GM Small Gasoline Engine, con architettura a quattro cilindri, sedici valvole e doppia iniezione (mista diretta e indiretta) e turbocompressore erogante 163 CV e 230 N•m di coppia massima a 1800 giri al minuto e accoppiato a un cambio manuale a sei rapporti o automatico robotizzato a doppia frizione a sei rapporti.[12]

Note modifica

  1. ^ Test Euro NCAP del 2011, su euroncap.com. URL consultato il 23 maggio 2019.
  2. ^ (EN) Chevrolet Orlando Concept (2008), su netcarshow.com, 2008. URL consultato il 22 maggio 2019.
  3. ^ Chevrolet Orlando. Compatta ma non troppo, su quattroruote.it, Quattroruote, 11 settembre 2008. URL consultato il 21 maggio 2019.
  4. ^ Chevrolet Orlando, su it.motor1.com, 24 novembre 2010. URL consultato il 22 maggio 2019.
  5. ^ https://www.alvolante.it/news/chevrolet_orlando-339801044
  6. ^ Chevrolet Orlando. La famiglia si è allargata, su quattroruote.it, Quattroruote, 25 agosto 2010. URL consultato il 21 maggio 2019.
  7. ^ Press kit: Chevrolet Orlando, su gmplantnews.com, 29 novembre 2010. URL consultato il 22 maggio 2019.
  8. ^ Chevrolet, addio Europa. Ecco cosa cambia, su repubblica.it, 16 dicembre 2013. URL consultato il 24 maggio 2019.
  9. ^ (EN) GM Korea Sells 51,052 Units in November, su businesskorea.co.kr, 2 dicembre 2015. URL consultato il 22 maggio 2019.
  10. ^ GM Closes Korean Plant Amid Overseas Troubles; Chevrolet Orlando Dies With It, su thetruthaboutcars.com, 12 febbraio 2018. URL consultato il 24 maggio 2019.
  11. ^ Chevrolet Orlando Media Information (DOC), su gmplantnews.com, 29 novembre 2010. URL consultato il 21 maggio 2019.
  12. ^ (EN) The New Chevrolet Orlando Is Not An MPV No More, su carnewschina.com, 18 luglio 2018. URL consultato il 22 maggio 2019.

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