Chiasmo (figura retorica)
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Il chiasmo o chiasma è la figura retorica in cui si crea un incrocio immaginario tra due coppie di parole, in versi o in prosa, con uno schema sintattico di AB, BA.
EtimologiaModifica
La disposizione contrapposta delle parole può essere raffigurata mediante la lettera greca χ ("chi") dell'alfabeto greco, corrispondente a "ch" aspirata, da cui origina il termine "chiasmo".
EsempiModifica
Un classico esempio è il famoso incipit dell'Orlando furioso di Ludovico Ariosto, che presentiamo spezzato in due righe per visualizzare meglio l'incrocio dei concetti.
«Le donne, i cavallier,
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(Ludovico Ariosto. L'Orlando furioso) |
nel quale le donne sono legate agli amori e i cavalieri alle armi. Si scorge un chiasmo nei versi dell'ode manzoniana Il cinque maggio:
«la fuga e la vittoria, |
(Alessandro Manzoni. Il cinque maggio) |
in cui a "vittoria" e "reggia", momenti di gloria, si contrappongono "fuga" e "tristo esiglio", a delimitare gli estremi nella vita di Napoleone, in una sorta di X.
Sempre nel Manzoni:
«...sopire, troncare, padre molto reverendo: troncare, sopire...» |
(Alessandro Manzoni. I promessi sposi cap. 19) |
Altri tre esempi di chiasmo sono i seguenti, i primi due di Giacomo Leopardi e il terzo di Dante Alighieri (con il personaggio della senese Pia de' Tolomei) :
«Odi greggi belar |
(Giacomo Leopardi. Il passero solitario) |
«brilla nell'aria |
(Giacomo Leopardi. Il passero solitario) |
«Siena mi fe' |
(Purgatorio - Canto quinto, vv.134-135) |
Voci correlateModifica
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