Chicago Outfit
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Chicago Outfit | |
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Il boss più famoso della Outfit, Al Capone | |
Nomi alternativi | The Outfit, Mafia di Chicago |
Area di origine | Chicago, Illinois |
Aree di influenza | Area metropolitana di Chicago, Milwaukee, Nevada, Los Angeles, San Diego, Vancouver in Canada |
Periodo | 1910 - in attività |
Alleati | Cinque famiglie famiglia Genovese famiglia Scarfo famiglia di Cleveland Outlaws MC |
Rivali | Bande criminali minori a Chicago |
Attività | Racket, frode, gioco d'azzardo, prostituzione, traffico di droga, usura, scommesse illegali, estorsione, ricettazione, contrabbando di alcool, pornografia, traffico di armi, rapina a mano armata, sindacati |
Chicago Outfit, spesso abbreviata in Outfit, è una locuzione usata dalla stampa statunitense per definire un'organizzazione criminale di Chicago fondata negli anni dieci del Novecento da Giacomo Colosimo.
Divenne negli anni venti una famiglia della Cosa nostra statunitense con un seggio nella Commissione mafiosa e risulta l'unica organizzazione criminale che vantò il pieno monopolio sul crimine organizzato tradizionale di Chicago, quando le altre famiglie furono in competizione a New York e nelle principali città degli Stati Uniti.
StoriaModifica
OriginiModifica
La Chicago Outfit inizialmente fu un "Sindacato del crimine" composto da gangster italiani ed ebrei, guidato da Giacomo "Big Jim" Colosimo, originario della Calabria e immigrato a Chicago nel 1895. Colosimo non tardò a creare grazie anche alla moglie maîtresse Vittoria Moresco una serie di case di tolleranza in tutta la città e divenne un potente sfruttatore di prostitute. La ricchezza e il potere di Colosimo aumentarono a tal punto che gli strozzini della Mano Nera incominciarono a chiedergli le tangenti.
Nel 1909 Colosimo chiamò quindi da New York il nipote John Torrio perché togliesse di mezzo la Mano Nera e lo aiutasse nella gestione degli affari. Torrio contattò gli uomini della Mano Nera e fu d'accordo a pagarli; quando arrivarono al luogo dell'incontro sulla Archer Avenue per prendere il denaro, Torrio e i suoi uomini li uccisero[1][2]. Per queste ragioni, Torrio divenne il responsabile del quartier generale della gang di Big Jim, il "Colosimo Cafè" e nel 1919 si stabilì definitivamente a Chicago[3].
Nel 1920 Colosimo divorziò da Victoria Moresco, zia di Torrio, e sposò Dale Winter, una giovane cantante, appena tre settimane dopo ed ella cominciò ad avere una forte influenza su di lui. A questo punto, Torrio si rese conto che Colosimo era un serio ostacolo per la sua carriera criminale: con l'approvazione dei fratelli Genna, mafiosi siciliani che controllavano il West Side di Chicago[4], Torrio fece venire Yale da Brooklyn per uccidere Colosimo: l'omicidio avvenne l'11 maggio 1920 nell'atrio principale del "Colosimo Cafè". Torrio s'impadronì dell'impero criminale di Colosimo, controllando numerosi "speakeasies", bordelli e bische[3].
Proibizionismo ed Era CaponeModifica
Nel 1921 il gangster Al Capone venne inviato a Chicago dal suo capo Frankie Yale per mettersi al servizio di Torrio, che gli affidò la gestione del night club Four Deuces, che era anche uno "speakeasy", una bisca e un bordello, e il compito di convincere i clienti a comprare i loro alcolici, anche con la violenza e le minacce[5].
Dopo che Torrio rimase vittima di un attentato nel 1925 della North Side Gang, si ritirò dagli affari cedendo a Capone il suo impero. Capone era conosciuto per le sue aspre rivalità con Hymie Weiss e George Moran della North Side Gang, con cui il conflitto durerà per anni: mentre il primo fu ucciso, il secondo si salvò dalla strage di San Valentino del 1929 e fu costretto a fuggire dalla città, poiché la sua organizzazione era distrutta.
Nel 1926 Capone fece nominare il suo socio Antonino Lombardo presidente dell'Unione Siciliana di Chicago (un gruppo che assicurava copertura politica ai gangster della città), entrando però in contrasto con il suo concorrente alla nomina, il mafioso siciliano Giuseppe "Joe" Aiello, che aveva preso il posto dei fratelli Genna ed era sostenuto da Frankie Yale[6]; invece Capone era appoggiato dal boss Joe Masseria, che provvide anche ad affiliarlo in «Cosa Nostra» nonostante non fosse siciliano e fosse implicato nello sfruttamento della prostituzione, attività considerata disonorevole dai mafiosi siciliani[7]: da questa posizione, Capone guidò la sua nuova Famiglia, affiliando i suoi associati siciliani, napoletani e calabresi per cominciare il conflitto con Aiello e i suoi alleati della North Side Gang: infatti nel 1929 Capone si rese responsabile della strage di San Valentino (in cui rimasero uccisi sette gangster irlandesi) e attirò in una trappola Giovanni "John" Scalise, Alberto Anselmi e Giuseppe "Joe" Giunta, tre mafiosi siciliani che gli stavano causando problemi: li invitò a cena e poi li uccise con una mazza da baseball, prima che i suoi uomini li finissero a colpi di pistola[8][9]. Nell'ottobre 1930, Capone venne autorizzato da Joe Masseria a eliminare Aiello, che si era associato a Salvatore Maranzano, capo della fazione opposta a Masseria nel quadro della cosiddetta «Guerra castellammarese»[10]. Nel 1931, dopo l'uccisione di Masseria, Capone stesso ospitò a Chicago un incontro a cui furono invitati i boss di tutte le Famiglie degli Stati Uniti per discutere le implicazioni della vittoria di Maranzano, che in quell'occasione si fece eleggere «capo dei capi»[7].
Tuttavia, le uccisioni pianificate da Capone attirarono l'attenzione delle autorità, che nel 1930 dichiararono Al Capone nemico pubblico numero uno. Tutta l'attenzione pubblica e i giornali furono incentrati su Al Capone, tanto che il Dipartimento del Tesoro avviò un'indagine sulle rendite di Capone, che era ufficialmente titolare di un'agenzia immobiliare e di un negozio di antiquariato. Si scoprì che Capone guadagnava milioni di dollari all'anno, ma erano tutti evasi dalle tasse, quindi fu processato e condannato nel 1931 a 11 anni di carcere e una multa di 50.000 $.
Con Capone processato, incominciarono a "cadere nella rete" anche Frank Nitti e altri capi, nonostante alcuni fossero stati rilasciati dopo poco tempo come Nitti.
Da Nitti ad AccardoModifica
Dopo l'arresto di Al Capone, Frank Nitti prese in consegne la Outfit. In realtà Nitti era un boss di facciata che rendeva conto a Paul Ricca, il suo viceboss, che avrebbe comandato la famiglia assieme a Tony Accardo nei successivi 40 anni.
Negli anni successivi, l'Outfit divenne particolarmente attiva nel racket, gioco d'azzardo e usura. Si espanse anche nel Wisconsin e nella California meridionale, soprattutto a Los Angeles nell'industria cinematografica e a San Diego. Strinse anche forti alleanze con le famiglie di Kansas City, Detroit e Cleveland.
Nel 1943, la squadra di Nitti fu colta in flagrante mentre estorceva denaro all'industria cinematografica di Hollywood. Nitti, che era già stato in carcere per 18 mesi per evasione fiscale, soffriva di claustrofobia e si suicidò per evitare la prigione. Paul Ricca divenne quindi il boss di fatto, e promosse a viceboss Tony Accardo, con cui continuò a gestire la Outfit in maniera diarchica per quasi 40 anni. In questo lungo lasso di tempo posizioneranno come boss di facciata uomini come Sam Giancana, Sam DeStefano, Felix Alderisio e Fiore Buccieri.
Sempre nel 1943, tuttavia, scoppiò lo Scandalo di Hollywood e parecchi membri della Outfit finirono in prigione. Furono tuttavia rilasciati in poco tempo grazie alle connessioni politiche del loro associato di alto rango, Murray Humphreys, famoso "ingrassatore" dai tempi del Proibizionismo.
Nonostante fosse stato liberato, Ricca fu messo il libertà vigilata e la famiglia fu assegnata a Tony Accardo, con cui appunto governerà la Outfit per molti anni.
Con la morte di Ricca nel 1972, anche Accardo si ritirò in semi-pensione, facendo solo da consigliere della Outfit fino alla sua morte nel 1992.
Dagli anni sessanta agli anni novantaModifica
L'Outfit raggiunse l'apice del potere negli anni sessanta, quando assieme a Meyer Lansky, Tony Accardo si unì con faccendieri del calibro di Sidney Korshak e Jimmy Hoffa, leader della International Brotherhood of Teamsters (Teamsters), il più grosso sindacato di autotrasportatori d'America. Grazie ai soldi dei sindacati, la Outfit si espanse a macchia d'olio a Las Vegas, dove mise le mani, sempre da dietro le quinte, su svariati casinò che furono affidati a persone capaci come Frank Rosenthal e Allen Dorfman (un altro sindacalista e avvocato dei Teamsters), che ispireranno rispettivamente i personaggi di Sam "Asso" Rothstein e Andrew "Andy" Stone nel film Casinò. Ovviamente nei casinò avveniva la "scrematura", ossia i soldi venivano sottratti dalle casse del casinò per non dichiararli al fisco, ma in realtà finivano sempre ai boss del Midwest.
In questo periodo divenne per la prima e ultima volta "uomo d'onore" un non-italiano, Pat Marcy, leader politico democratico dell'Illinois, nonché criminale coinvolto nella scrematura dei casinò.
Il potere della Outfit a Las Vegas venne duramente indebolito nel 1983, quando, dopo anni di indagini, si scoprì la scrematura dei casinò e i veri padroni dei casinò, causando un'indagine che coinvolse tutti i boss del Midwest, tra cui Joseph Aiuppa, boss della Outfit. Così, per evitare testimoni o pentiti, vennero assassinati quasi tutti quelli coinvolti nella gestione dei casinò.
Situazione attualeModifica
Attualmente la Chicago Outfit, secondo le forze dell'ordine, ha una schiera di uomini d'onore che va dai 28 ai 48-58 membri. Il vecchio boss John DiFronzo, morto nel 2018 manteneva stretti legami con le varie famiglie del Midwest e della West Coast si ritiene che la Outfit controlli de facto come famiglie-satelliti le famiglie di Milwaukee e Los Angeles.
Nonostante si sia indebolita negli anni, rimane comunque un'organizzazione molto potente, ancora attiva negli stati confinanti, nel Nevada, nella California e addirittura in Italia.[senza fonte]
Leadership storicaModifica
Boss (ufficiale, reggente e di facciata)Modifica
- 1910-1920 - Giacomo "Big Jim" Colosimo
- 1920-1925 - John "Papa John" Torrio
- 1925-1932 - Alphonse Capone
- 1932-1947 - Paul "Waiter" Ricca
- Di facciata 1932-1943 - Frank "Enforcer" Nitti
- 1947-1971 - Antonino "Joe Batters" Accardo
- Di facciata 1951-1966 - Sam "Il Castigamatti" Giancana
- Di facciata 1966 - Sam "Teets" Battaglia
- Di facciata 1966-1969 - John "Jackie the Lackey" Cerone
- Di facciata 1969-1971 - Felix "Malwaukee Phil" Alderisio
- 1971-1993 - Joe "Doves" Aiuppa
- Di facciata 1986-1989 - Joe "Mr. Clean" Ferriola
- Di facciata 1989-1993 - Samuel "Black Sam" Carlisi
- 1993-1999 - Joseph "Joey the Clown" Lombardo
- 1999-2018- John "No Nose" DiFronzo
- 2014-attualmente - Salvatore DeLaurentis
- Di facciata 2016-attualmente Albert Vena
VicebossModifica
- 1910-1920 - John "Papa John" Torrio
- 1920-1925 - Alphonse Capone
- 1925-1932 - Frank "Enforcer" Nitti
- 1932-1943 - Louis "Little New York" Campagna
- 1943-1947 - Antonino "Joe Batters" Accardo
- 1947-1957 - Sam "Il Castigamatti" Giancana
- 1957-1967 - John "Jackie the Lackey" Cerone
- 1967-1971 - Felix "Malwaukee Phil" Alderisio
- 1971-1986 - John "Jackie the Lackey" Cerone
- 1986-1991 - Ernest "Rocky" Infelice
- 1991-1993 - Joseph "Joey the Clown" Lombardo
- 1993-2006 - John "No Nose" DiFronzo
- 2006-2009 - Joseph "Builder" Andriacchi
- 2009-attualmente - Salvatore "Sammy Cards" Cataudella
ConsigliereModifica
- 1932-1947 - Charles "Trigger Happy" Fischetti
- 1947-1957 - Paul "Waiter" Ricca
- 1957-1992 - Antonino "Joe Batters" Accardo
- 1992-1997 - Joe "Doves" Aiuppa
- 1997-1999 - Angelo "The Hook" LaPietra
- 1999-2007 - Joseph "Joey the Clown" Lombardo
- 2007-2009 - Alfonso "Al the Pizza Man" Tornabene
- 2009-2016-2017-Attualmente - Marco "The Mover" D'Amico
Attuali capidecina della OutfitModifica
- Fazione Elmwood Park: Peter Di Fronzo
- Fazione Cicero :James inendino
- Fazione Grand Avenue :Albert "Albie the Falcon" Vena
- Fazione 26th Street :Frank "Toots" Caruso
SoldatiModifica
Famosi membri storici defuntiModifica
- Capodecina - 1924-1964 - John Roselli
- Capodecina - 1971-1986 - Anthony Spilotro
- Associato - 1925-1956 - Jake Guzik
- Associato - 1925-1965 - Murray Humphreys
- Associato - 1932-1984 - Ken Eto
Ne Il padrinoModifica
Nei romanzi del Padrino, la Outfit è vista perlopiù come un gruppo di selvaggi violenti, che viene ammessa nella Commissione solo nel 1947. Inoltre Louie Russo, boss della Outfit cospirerà assieme a Nick Geraci, Vincent Forlenza e Hyman Roth l'eliminazione di Michael Corleone. Tuttavia Louie verrà ucciso nel 1961 da Tom Hagen.
Successione dei BossModifica
Giacomo Colosimo 1910-1920 |
John Torrio 1920-1925 |
Al Capone 1925-1932 |
Paul Ricca 1932-1947 |
Tony Accardo 1947-1971 |
Joseph Aiuppa 1971-1993 |
Joseph Lombardo 1993-1999 |
John DiFronzo 1999-2018 Salvatore DeLaurentis 2014-attualmente |
NoteModifica
- ^ Al Capone: Chicago's Most Infamous Mob Boss — Apprentice — Crime Library on truTV.com Archiviato il 10 ottobre 2012 in Internet Archive.
- ^ Il Viandante - Sicilia 1920
- ^ a b Al Capone: Chicago's Most Infamous Mob Boss — Chicago — Crime Library on truTV.com Archiviato il 31 maggio 2008 in Internet Archive.
- ^ Il Viandante - Sicilia 1922
- ^ Al Capone : Biography Archiviato il 2 gennaio 2014 in Internet Archive.
- ^ lacndb.com::American Mafia
- ^ a b castellammaresewar.page
- ^ Al Capone: Chicago's Most Infamous Mob Boss — Celebrity Status — Crime Library on truTV.com Archiviato il 10 ottobre 2012 in Internet Archive.
- ^ lacndb.com::American Mafia
- ^ lacndb.com::American Mafia