Diocesi di La Rochelle

diocesi della Chiesa cattolica in Francia

La diocesi di La Rochelle (in latino: Dioecesis Rupellensis) è una sede della Chiesa cattolica in Francia suffraganea dell'arcidiocesi di Poitiers. Nel 2021 contava 400.000 battezzati su 648.199 abitanti. È retta dal vescovo Georges Colomb, M.E.P.

Diocesi di La Rochelle
Dioecesis Rupellensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Poitiers
 
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
Amministratore apostolicoFrançois Jacolin, M.D.P.[1]
VescovoGeorges Colomb, M.E.P.
Vicario generaleBertrand Monnard
Vescovi emeritiBernard Marie Fernand Housset
Presbiteri98, di cui 81 secolari e 17 regolari
4.081 battezzati per presbitero
Religiosi17 uomini, 81 donne
Diaconi34 permanenti
 
Abitanti648.199
Battezzati400.000 (61,7% del totale)
StatoFrancia
Superficie7.105 km²
Parrocchie47 (8 vicariati)
 
Erezione4 maggio 1648
Ritoromano
CattedraleSan Luigi
ConcattedraleSan Pietro
Indirizzo7 Place Foch, B.P. 1088, 17087 La Rochelle CEDEX 02, France
Sito webcatholiques17.fr
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Francia
Rovine dell'antica cattedrale di San Pietro a Maillezais.
Basilica concattedrale di San Pietro a Saintes, già cattedrale della diocesi di Saintes.
Chiesa di San Pietro a Saint-Pierre, già cattedrale del vicariato apostolico delle Isole di Saint-Pierre e Miquelon.
La cattedra episcopale, nella cattedrale di Saint-Louis a La Rochelle.

Dal 1852 ai vescovi di La Rochelle è concesso di portare il titolo di "vescovi di Saintes" (Sanctonensis).

Territorio modifica

La diocesi comprende il dipartimento della Charente Marittima e la collettività d'oltremare di Saint-Pierre e Miquelon.

Sede vescovile è la città di La Rochelle, dove si trova la cattedrale di San Luigi. Nel territorio diocesano sorgono due ex cattedrali: a Saintes la basilica di San Pietro, che fu cattedrale della diocesi di Saintes e ha ora il rango di concattedrale; e a Saint-Pierre (Saint-Pierre e Miquelon) la chiesa di San Pietro, ex cattedrale del vicariato apostolico delle Isole di Saint-Pierre e Miquelon. L'antica cattedrale di San Pietro a Maillezais si trova oggi nel dipartimento della Vandea, nel territorio della diocesi di Luçon.

In seguito alla riorganizzazione territoriale messa in atto alla fine del XX secolo, il numero delle parrocchie è stato ridotto da oltre 470 alle attuali 47, raggruppate in 8 decanati: La Rochelle, Rochefort, Royan, Saintes, piana dell'Aunis, Saint-Jean-d'Angély, Alto Saintonge e Saint-Pierre e Miquelon.

Storia modifica

La diocesi di Maillezais fu eretta il 13 agosto 1317 con la bolla Salvator noster di papa Giovanni XXII, contemporaneamente a quella di Luçon, ricavandone il territorio dalla diocesi di Poitiers (oggi arcidiocesi), a causa soprattutto dell'eccessiva estensione territoriale di quest'ultima e dell'incremento del numero di abitanti che aveva raggiunto il milione di unità. Originariamente era suffraganea dell'arcidiocesi di Bordeaux.

La sede episcopale fu installata nell'abbazia benedettina di San Pietro di Maillezais, fondata verso la fine del X secolo. La nuova diocesi integrava l'arcipretura di Ardin, i decanati di Bressuire, Fontenay-le-Comte, Saint-Laurent-sur-Sèvre e Vihiers, per un totale di 284 parrocchie ripartite su un territorio comprendente la maggior parte del Basso-Poitou (una parte del sud-est dell'attuale Vandea, la parte settentrionale del dipartimento dei Deux-Sèvres e quella sudoccidentale del dipartimento di Maine e Loira).

Per alcuni anni François Rabelais fu canonico della cattedrale di Maillezais.

Durante le guerre di religione la chiesa cattedrale venne distrutta, ciò che rese impossibile la residenza dei vescovi e del capitolo; per questo motivo la sede fu trasferita momentaneamente a Fontenay-le-Comte. Nel 1629 papa Urbano VIII raccomandò a Henri de Béthune la ricostruzione degli edifici distrutti, ma il tentativo non andò a buon fine.

Così il 4 maggio 1648 in forza della bolla In supereminenti di papa Innocenzo X, alla diocesi di Maillezais furono accorpati i territori, sottratti alla parte settentrionale della diocesi di Saintes, dell'isola di Ré, dell'Aunis e de La Rochelle, per un totale di 92 parrocchie. Contestualmente, alla Rochelle fu trasferita la sede episcopale e la diocesi assunse il nome attuale. Con queste decisioni si intese fermare l'influenza protestante nella città di La Rochelle.[2]

Nel 1742 il vescovo Augustin-Roch de Menou pose la prima pietra della nuova cattedrale, che venne ultimata nel 1784 e consacrata da François-Joseph-Emmanuel de Crussol d'Uzès il 27 giugno. Questo edificio sostituiva la precedente chiesa di San Bartolomeo, che funse da procattedrale per diversi anni e che venne distrutta da un incendio nel 1687.

In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 i confini della diocesi furono adattati a quelli dei dipartimenti. La diocesi si estendeva sui dipartimenti della Charente Marittima e della Vandea, comprendendo così le diocesi di Luçon e la maggior parte di quella di Saintes, che furono soppresse. Dovette in compenso cedere buona parte del territorio dell'antica sede di Maillezais alle diocesi di Poitiers e di Nantes.

Il 6 ottobre 1822 la diocesi di Luçon fu ripristinata, ricavandone il territorio dalla diocesi di La Rochelle. Con quest'ultima modifica, la diocesi si ritrovò notevolmente modificata rispetto alla situazione precedente la rivoluzione francese: tutto il territorio della diocesi di Maillezais prima del 1648 non faceva più parte del nuovo assetto diocesano; se prima del 1789 La Rochelle, città episcopale, si trovava all'estremo sud della diocesi, ora era collocata invece all'estremo nord.[3]

Il 22 gennaio 1852 i vescovi di La Rochelle ottennero il privilegio di aggiungere al proprio titolo quello della diocesi soppressa di Saintes, la cui antica cattedrale si trova nel territorio diocesano.

L'8 dicembre 2002, in seguito alla riorganizzazione delle circoscrizioni ecclesiastiche francesi, è entrata a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Poitiers.

Nel 2009 è stata istituita la sede vescovile titolare corrispondente all'antica sede di Maillezais, che attualmente si trova fuori dai confini della diocesi, nella diocesi di Luçon.

Il 1º marzo 2018 in forza del decreto La situation ecclésiale della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli è stato accorpato nel territorio diocesano il vicariato apostolico delle Isole di Saint-Pierre e Miquelon, contestualmente soppresso, comprendente 2 parrocchie nella collettività d'oltremare di Saint-Pierre e Miquelon.[4]

Cronotassi dei vescovi modifica

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Vescovi di Maillezais modifica

  • Geoffroy Pouvreau, O.S.B. † (13 agosto 1317 - dopo il 1333 deceduto)
  • Guillaume (Sambuti?) † (menzionato nel 1336)[5]
  • Jean de Marconnay † (prima del 1343 - 1359 ? deceduto)
  • Guy de Faye † (20 febbraio 1359 - 1380 deceduto)
  • Jean Rousseau, O.P. † (4 giugno 1380 - 2 maggio 1382 nominato antivescovo di Osimo)
  • Pierre de Thury † (2 maggio 1382 - 12 luglio 1385 dimesso)
  • Jean Le Masle † (12 luglio 1385 - 1419 deceduto)
  • Guillaume de Lucé † (16 ottobre 1420 - 1432 dimesso)
  • Thibaut de Lucé † (6 marzo 1433 - ?)
  • Louis Rouault † (prima del 1455 - 1475 ?)
  • Jean III d'Amboise † (31 luglio 1475 - 18 giugno 1481 nominato vescovo di Langres)
  • Geoffroi d'Estissac † (24 marzo 1518 - 1543 deceduto)
  • Jacques d'Escoubleau de Sourdis † (27 giugno 1543 - 1560 dimesso)
  • Pierre de Pont-Levoy † (10 marzo 1561 - 1568 deceduto)
    • Sede vacante (1568-1572)
  • Henri d'Escoubleau de Sourdis † (16 giugno 1572 - aprile 1615 deceduto)
  • Henri II d'Escoubleau de Sourdis † (18 maggio 1616 - 16 luglio 1629 nominato arcivescovo di Bordeaux)
  • Henri de Béthune † (19 novembre 1629 - 4 maggio 1648 dimesso[6])

Vescovi di La Rochelle modifica

 
Ritratto di Léon-Benoit-Charles Thomas, opera di William-Adolphe Bouguereau.

Statistiche modifica

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 648.199 persone contava 400.000 battezzati, corrispondenti al 61,7% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 400.000 500.000 80,0 345 311 34 1.159 11 185 498
1970 440.000 487.343 90,3 301 259 42 1.461 52 438 503
1980 455.000 502.800 90,5 248 190 58 1.834 73 455 477
1990 475.000 518.000 91,7 204 161 43 2.328 2 58 361 476
1999 498.000 539.000 92,4 168 132 36 2.964 8 49 289 60
2000 380.000 557.305 68,2 159 124 35 2.389 10 47 284 63
2001 380.000 557.305 68,2 156 123 33 2.435 11 45 275 58
2002 380.000 557.024 68,2 140 111 29 2.714 11 40 248 58
2003 380.000 557.024 68,2 139 109 30 2.733 13 34 248 55
2004 380.000 557.024 68,2 154 121 33 2.467 14 37 221 55
2013 397.000 616.708 64,4 103 82 21 3.854 26 24 128 44
2016 400.000 640.803 62,4 93 73 20 4.301 26 20 98 44
2019 400.000[10] 647.000 61,8 89 86 3 4.494 33 3 84 44
2021 400.000 648.199 61,7 98 81 17 4.081 34 17 81 47

Note modifica

  1. ^ a b Vescovo di Luçon.
  2. ^ Histoire du diocèse de La Rochelle. Da notare la mappa della diocesi dopo il 1648.
  3. ^ Di fatto, l'odierna diocesi di La Rochelle, dal punto di vista territoriale, ricopre quasi per intero l'antica diocesi di Saintes, prima delle cessioni territoriali del 1648.
  4. ^ Rinuncia del Vicario Apostolico di Iles Saint-Pierre et Miquelon e accorpamento del Vicariato nella Diocesi di La Rochelle (Francia), in Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede, 1º marzo 2018.
  5. ^ Paul Marchegay, Fragments inédits d'une chronique de Maillezais, in Bibliothèque de l'école des chartes, 1841, tome 2, pp. 148-168 (in particolare p. 157).
  6. ^ Il 18 maggio 1648 fu nominato arcivescovo di Bordeaux.
  7. ^ Contravvenendo alle disposizioni di papa Pio VII contenute nella Qui Christi Domini, de Coucy non diede le dimissioni nel 1801, ma solo l'8 novembre 1816. Il 1º ottobre 1817 fu nominato arcivescovo di Reims.
  8. ^ Nominato vescovo titolare di Lorima.
  9. ^ Nominato vescovo titolare di Colonia di Cappadocia.
  10. ^ Il dato non è riportato nell'Annuario pontificio del 2020: questo numero è riferito al 2016 e contenuto nell'edizione del 2017.

Bibliografia modifica

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