Chiesa dei Santi Vitale e Agricola in Arena

chiesa a Bologna

La chiesa di Santi Vitale e Agricola in Arena è un edificio di culto cattolico sito in via San Vitale, nel centro storico di Bologna. La chiesa è sede dell'omonima parrocchia del vicariato di Bologna-Centro dell'Arcidiocesi di Bologna.

Chiesa dei Santi Vitale e Agricola
La facciata.
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàBologna
Indirizzovia San Vitale 50 ‒ Bologna (BO) e via San Vitale, 48
Coordinate44°29′39.95″N 11°21′03.2″E / 44.49443°N 11.35089°E44.49443; 11.35089
Religionecattolica
TitolareVitale e Agricola
Arcidiocesi Bologna
Consacrazione1641
Sito webwww.santivitaleeagricolainarena.it/

Storia modifica

La tradizione afferma che al tempo della Bononia romana l'arena dove si svolgevano gli spettacoli gladiatorii e dove avrebbero trovato la morte i martiri cristiani Vitale e Agricola fosse proprio dove oggi sorge questa chiesa.

La chiesa alto-medioevale, costruita all'interno di un monastero benedettino, era orientata parallelamente alla via Salaria[1], che conduceva a Ravenna (oggi via San Vitale), e presentava tre navate[1].

Nella parrocchia è custodito un catalogo dei padri Curiati che risale fino al 1276[2] e la cui autenticità è provata dai rogiti d'investitura presenti all'interno del manoscritto accanto ad ogni nome. Sul finire del XVI secolo la chiesa, che prima era orientata parallelamente alla strada, venne ricostruita completamente: la facciata venne spostata sulla strada e la navata divenne unica. I lavori vennero completati nel 1641 e nello stesso anno la chiesa fu riconsacrata.

Nel 1806 la parrocchia fu soppressa, e la cripta utilizzata dal cenacolo letterario detto Orto delle Esperidi della contessa Rossi Martinetti, che con il marito aveva acquistato anche l'adiacente monastero benedettino trasformandolo in uno sfarzoso palazzo.[3]

La parrocchia fu ricostituita il 24 aprile 1824. Tra il 1872 e l'anno successivo la chiesa fu oggetto di pesanti restauri che le diedero la facciata odierna. Nel 1890 fu riscoperta la cripta paleocristiana e due anni dopo venne riaperta al pubblico dopo attenti lavori di restauro.

Descrizione modifica

La chiesa, a una navata sola, presenta alcune opere importanti. Sul lato sinistro, sulla soglia della cappella di Santa Maria degli Angeli, vi è una croce, posta su una colonna. Questo manufatto, erroneamente creduto una delle quattro croci di San Petronio, si trovava all'interno di una cappellina dedicata ai Santi Ermete, Aggeo e Caio antistante la chiesa e demolita nel 1798. La croce fu poi trasferita nella Certosa e infine ricollocata in San Vitale e Agricola.

Sopra l'altare maggiore, racchiuso da un'ancona dorata con cariatidi, vi è la pala Martirio dei santi Vitale e Agricola di Luigi Busi, del 1876.

Sulla cantoria in controfacciata si trova l'organo a canne; esso venne costruito da Alessio Verati nel 1856 ed è racchiuso all'interno di una cassa lignea riccamente dorata ed intagliata risalente al secolo precedente; è stato oggetto di riforma da parte di Giuseppe Rotelli nel 1939 ed è in stato di abbandono.[4]

L'esile campanile è sormontato da una slanciata guglia che reca sulla sommità, proprio sotto la croce, due rami di palma incrociati: è il simbolo del martirio dei Santi Vitale e Agricola, a cui la chiesa è intitolata.

Nella cella campanaria è custodito un modesto concerto di 4 campane, montate su ceppi e castello in legno per essere suonate manualmente secondo il metodo "alla bolognese". Il concerto è così caratterizzato:[senza fonte]

  • Prima campana (grossa): Nota: Do4; diametro: cm 80; fonditore: Tommaso Antonio Mariani; anno: 1699; peso: kg 362
  • Seconda campana (mezzana): Nota: Re4; diametro: cm 70,5; fonditore: Leone Vernizzi; anno: 1528; peso: circa kg 250
  • Terza campana (mezzanella): Nota: Mi4; diametro: cm 62; fonditore: Anchise Censori; anno: 1606; peso: kg 153
  • Quarta campana (piccola): Nota: Fa#4; diametro: cm 54,8; fonditore: Tommaso Antonio Mariani; anno: 1699; peso: kg 126

L'intonazione del concerto è particolare e unica in tutta la città di Bologna e in quasi tutta l'Arcidiocesi (l'unico "doppio" intonato nello stesso modo è quello della parrocchia di Ponte Ronca, presso Zola Predosa): i quattro bronzi sono infatti separati un tono l'uno dall'altro, formando l'inusuale scala detta "Tritono" (intervallo di "quarta aumentata" o "quarta eccedente"), conosciuta anche come "Scala Lidia". Tale accordo, nella trattatistica musicale antica, veniva denominato diabolus in musica (il diavolo nella musica).[senza fonte]

Per i segni delle funzioni ordinarie feriali e festive la chiesa dispone anche di un impianto di campane elettroniche, con diffusori "a tromba" installati in cella campanaria.

La cappella di Santa Maria degli Angeli modifica

Edificata sul finire del '400 da Gaspare Nadi, era in origine separata dalla chiesa di San Vitale e Agricola. Il portale della cappella su via San Vitale si ritiene essere opera di Andrea Marchesi detto il Formigine. All'interno della chiesa l'ingresso alla cappella è attraverso due archi nella navata. Nell'arco destro si trova una Sacra Famiglia, in cera dipinta, di Angelo Piò.

Sulla parete destra vi è la Fuga in Egitto, dipinto ad olio, di Alessandro Tiarini. L'altare, ornato da un'ancona lignea, presenta tre diverse opere: il frontale, al centro del quale si trova una copia della Madonna del Divino Amore (l'originale, opera di Sano di Pietro, fu rubato nel 1972), a sinistra la Visita della Vergine a santa Elisabetta di Bartolomeo Ramenghi e a destra la Nascita di Gesù attribuita a Giacomo Francia.

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

Bibliografia modifica

  • Oscar Mischiati, Gli antichi organi della Provincia e dell'Arcidiocesi di Bologna. Regesto, in L'organo. Rivista di cultura organaria e organistica, Bologna, Patron, 2008 (XL), pp. 5-365, ISSN 0474-6376 (WC · ACNP).

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