Chiesa di San Francesco (Grosseto)

edificio religioso di Grosseto

La chiesa di San Francesco, situata nell'omonima piazza, è una delle principali chiese di Grosseto.

Chiesa di San Francesco
La facciata della chiesa
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàGrosseto
Coordinate42°45′43.4″N 11°06′51.3″E / 42.762056°N 11.11425°E42.762056; 11.11425
Religionecattolica
TitolareSan Francesco
Diocesi Grosseto
Stile architettonicoromanico e gotico

Storia modifica

Originariamente dedicata a san Fortunato, nel corso del Duecento, venne ceduta assieme al chiostro attiguo dai benedettini ai francescani.

Nelle epoche successive il complesso ha subito vari restauri: il campanile che si innalza sulla parte posteriore destra della chiesa venne distrutto da un fulmine e rialzato nel 1926 dall'architetto Lorenzo Porciatti.

Nel 1964 in questa chiesa si sono sposati Adriano Celentano e Claudia Mori; celebrò la messa all'alba (per sfuggire ai fotografi) il francescano padre Ugolino Vagnuzzi amico della coppia e per lunghi anni consigliere spirituale degli artisti di fama nazionale.

Descrizione modifica

 
Il fianco della chiesa con il campanile

La chiesa presenta una facciata semplice con il portale caratterizzato da una lunetta con affresco (Giuseppe Casucci, Madonna col Bambino tra i santi Francesco e Fortunato), a sua volta sovrastata e protetta da un tabernacolo ligneo, sopra il quale si trova un rosone.

L'interno, a navata unica, custodisce varie opere d'arte tra le quali spicca il celebre Crocifisso su tavola attribuito alla mano di Duccio di Boninsegna (1285 circa). Recenti studi approfonditi sull'autore di tale importante opera oscillano nell'attribuirne la paternità tra il senese Maestro di Badia a Isola, lo stesso Duccio di Buoninsegna del primo periodo, più stilisticamente orientato verso Cimabue, e il senese Guido di Graziano. Quale che sia il vero autore del Crocifisso, l'opera è di enorme importanza artistica in quanto l'autore esce dal rango della convenzionalità dei pur eccellenti artisti toscani dell'epoca di Duccio. La flessuosità del corpo del Cristo effigiata nel Crocifisso e le proporzioni della immagine fanno sì che questa opera si collochi tra le più importanti della Toscana e dell'Italia intera. Nella chiesa sono conservati anche vari affreschi e decorazioni.

La cappella di destra, dedicata a Sant'Antonio, venne aggiunta nel corso del Seicento e decorata con pregevoli affreschi dai pittori Antonio e Francesco Nasini.

Il chiostro modifica

 
il Pozzo della Bufala

Il chiostro del convento si sviluppa a lato del fianco sinistro della chiesa ed è caratterizzato da un portico sorretto da colonne ottagonali; il chiostro dà accesso alla sacrestia, alla chiesa e ai locali del convento. Al centro del chiostro sorge il cinquecentesco Pozzo della Bufala, fiancheggiato da due colonne in travertino sulle quali poggia un pregevole coronamento: sotto di esso si trova la cisterna per la raccolta di acqua piovana.

Sulla piazza di fronte al fianco destro della chiesa e al campanile si trova un altro pozzo che raccoglieva l'acqua piovana nella cisterna sottostante per distribuirla alle varie abitazioni della zona.

Bibliografia modifica

  • Marcella Parisi (a cura di), Grosseto dentro e fuori porta. L'emozione e il pensiero (Associazione Archeologica Maremmana e Comune di Grosseto), edizioni C&P Adver Effigi, Siena 2001
  • Carlo Citter, Guida agli edifici sacri della Maremma, Nuova Immagine Editrice, Siena 2002

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