Chiesa di San Pantaleone (Medesano)

La chiesa di San Pantaleone è un luogo di culto cattolico dalle forme neoromaniche e neogotiche, situato in via Conciliazione 1 a Medesano, in provincia e diocesi di Parma; fa parte della zona pastorale di Berceto-Fornovo-Medesano.

Chiesa di San Pantaleone
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàMedesano
Indirizzovia Conciliazione 1
Coordinate44°45′17.2″N 10°08′26″E / 44.754778°N 10.140556°E44.754778; 10.140556
Religionecattolica di rito romano
Titolaresan Pantaleone
Diocesi Parma
Consacrazione1928
Stile architettoniconeoromanico e neogotico
Inizio costruzione1913
Completamento1928

Storia modifica

Il luogo di culto originario a servizio del borgo di Medexano fu costruito in epoca medievale probabilmente nei pressi del castello sul Poggio;[1] la più antica testimonianza della sua esistenza risale al 1230, quando la cappella fu citata nel Capitulum seu Rotulus Decimarum della diocesi di Parma tra le dipendenze della pieve di Fornovo.[2]

Nel 1564 fu edificata una nuova chiesa dedicata a san Pantaleone,[1] sede di parrocchia autonoma,[2] lungo la via Francigena, sulla sponda del rio Campanara.[1]

Nel 1908 il tempio cinquecentesco, ormai in rovina, fu chiuso al culto per inagibilità;[3] nel 1910 fu decisa la costruzione di un nuovo luogo di culto sulla collina di fronte al Poggio, in prossimità del centro abitato, e il cantiere fu avviato il 12 gennaio del 1913; i lavori, sospesi durante la prima guerra mondiale, ripresero a rilento a conflitto ultimato e furono conclusi soltanto nel 1928,[2] a eccezione del campanile, che rimase incompleto; il 2 settembre di quell'anno la chiesa neoromanica fu solennemente consacrata dal vescovo di Parma Guido Maria Conforti.[3]

Nel 1959 ripartirono i lavori di costruzione della torre campanaria, ferma alla quota di 35 m, che fu sopraelevata fino a raggiungere i 51,5 m;[3] al termine delle opere, il 2 giugno del 1960 il campanile fu benedetto dal vescovo Evasio Colli.[2]

Il 15 luglio del 1971 un forte terremoto causò alcune lesioni sulle volte di copertura della chiesa, che peggiorarono a causa del sisma del 9 novembre del 1983; in seguito furono eseguiti gli interventi di restauro degli interni e di consolidamento strutturale dell'edificio.[1]

Nel 2006 il presbiterio fu risistemato in ottemperanza alla riforma liturgica, secondo le indicazioni CEI del 1996; le opere furono inaugurate il 2 aprile dello stesso anno dal vescovo Silvio Cesare Bonicelli.[1]

Dal dicembre del 2019 la chiesa è chiusa per inagibilità per il rischio di cedimenti delle strutture lignee del tetto, deteriorate da prolungate infiltrazioni d'acqua.[4]

Descrizione modifica

 
Lato nord e campanile
 
Abside e campanile

La chiesa si sviluppa su un impianto a navata unica affiancata da una cappella per lato, con ingresso a est e presbiterio absidato a ovest;[2] in adiacenza sorge la canonica neoromanica, edificata nel 1948 su progetto del geometra Renato Arisi.[1]

L'alta e simmetrica facciata a capanna, quasi completamente rivestita in laterizio come il resto dell'edificio, è preceduta da una scalinata a rampe contrapposte che si erge lungo il pendio; al centro è collocato l'ampio portale d'ingresso fortemente strombato, rialzato su una gradinata e sormontato da una lunetta contenente un altorilievo in terracotta; più in alto si apre un grande rosone strombato delimitato da una doppia cornice in cotto; in sommità si allunga, su una cornice in cotto, una fascia di arcate cieche rette da colonnine in marmo con capitelli a cubo scantonato; a coronamento si sviluppa lungo gli spioventi del tetto un cornicione decorato con un doppio motivo ad archetti intrecciati e a denti di sega, che prosegue anche sui fianchi e sul retro del tempio.[2]

I prospetti laterali, le cappelle e la zona absidale sono suddivisi verticalmente da una serie di paraste e decorati in sommità con una fascia ad archi pensili poggianti su peducci; i fianchi sono illuminati da monofore strombate ad arco a tutto sesto, mentre sul retro si aprono alte bifore a tutto sesto scandite da colonnine binate.[2]

Al termine del lato destro, in adiacenza alla cappella e al presbiterio, si erge fino alla quota di 51,5 m lo slanciato campanile,[3] uno dei più alti di tutta la diocesi di Parma; la torre, dedicata ai caduti di tutte le guerre, è decorata con lesene angolari; la cella campanaria si affaccia sulle quattro fronti attraverso trifore ad arco a tutto sesto; in sommità si allunga una fascia ad archi pensili, sormontata dal cornicione in aggetto; a coronamento si eleva un'aguzza guglia a base ottagonale, tra quattro piccoli pinnacoli posti sugli spigoli.[2]

All'interno la solenne navata intonacata, dai tratti neogotici per l'estrema verticalità,[1] è coperta da quattro volte a crociera costolonate; ai lati si erge una serie di paraste in laterizio coronate da capitelli scolpiti, che sul fondo scandiscono le due alte e simmetriche cappelle, anch'esse chiuse superiormente da volte a crociera costolonate.[2]

Il presbiterio, lievemente sopraelevato, è preceduto dall'arco trionfale, retto da paraste; l'ambiente, coperto da una volta a crociera costolonata, accoglie l'altare maggiore a mensa in marmo, risistemato nel 2006;[2] sul fondo l'abside a pianta poligonale è illuminata da due vetrate policrome, aperte ai lati dell'alto mosaico centrale raffigurante la Santissima Trinità, realizzato dalla fabbrica "Enrico Arrigoni e Figlio" di Pietrasanta nel 2006.[1]

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h La parrocchia, su parrocchiadimedesano.com. URL consultato il 17 settembre 2018.
  2. ^ a b c d e f g h i j Chiesa di San Pantaleone "Medesano", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 17 settembre 2018.
  3. ^ a b c d Lungo l'antica "via de Scaure": Medesano, su vacanze.itinerarionline.it. URL consultato il 17 settembre 2018.
  4. ^ Mariagrazia Manghi, Emergenza, chiesa inagibile: il tetto di legno rischia di crollare, in Gazzetta di Parma, 7 dicembre 2019, p. 26.

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