Chiesa di Santa Lucia in Selci

chiesa di Roma

Santa Lucia in Selci è una delle chiese di Roma, posta nel rione Monti.

Santa Lucia in Selci
L'entrata della chiesa
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàRoma
Indirizzovia in Selci e via in Selci, 82 - Roma
Coordinate41°53′40.8″N 12°29′47″E / 41.894667°N 12.496389°E41.894667; 12.496389
Religionecattolica di rito romano
TitolareLucia da Siracusa
Diocesi Roma
ArchitettoCarlo Maderno
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzioneXVII secolo
CompletamentoXVII secolo
Sito webwww.suorangelacaterinaborgia.it/santaluciainselci/index.php/ita/deiri/il-monastero-di-s-lucia-in-selci

Storia modifica

Situata sul colle dell'Esquilino, in un avvallamento non lontano dal Viminale, Santa Lucia in Selci è così chiamata per la sua vicinanza con l'antica Via Labicana (ora Via Casilina), la strada che conduceva alla Campania, il cui suolo era rivestito in pietra già dall'antichità.

Oggi l'antica strada (che coincideva in parte con lo scosceso Clivus Suburanus citato da Marziale) scende parallela alla via Cavour, aperta alla fine del XIX secolo, per cui il contesto ambientale della chiesa conserva ancora, nel suo singolare isolamento, la pittoresca suggestione della Roma preunitaria.

La chiesa fu fondata da papa Simmaco (VI secolo), ed ebbe in antico diversi nomi, tutti indicativi dell'antichità del luogo in cui si ergeva[1]. È citata nel Catalogo di Cencio Camerario con una rendita di XVIII denari.

 
Interno

La chiesa fa parte di un antichissimo monastero fortificato (come diversi altri in Roma: si pensi ai Santi Quattro) costruito su un edificio romano - di cui sono evidenti le tracce negli archi tamponati e nei pilastri di travertino ancora visibili nello spesso muro - appartenuto prima ai Benedettini, poi ai Certosini, poi, dal XVII secolo, alle monache Agostiniane che ancora lo tengono.

La chiesa agostiniana fu completamente ricostruita agli inizi del XVII secolo da Carlo Maderno. Nel 1637-1638 l'edificio fu poi restaurato da Francesco Borromini; dal 1628 al 1639 l'architetto lavorò per opere di decorazione alla cappella della Trinità su incarico di suor Clarice Vittoria Landi. All'interno si segnala pure una pala con il Martirio di Santa Lucia di Giovanni Lanfranco.

Note modifica

  1. ^ Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX di Mariano Armellini:

    «Questa antichissima diaconia sorge nel luogo detto in silice, in siricata, in orfea.

    Le due prime denominazioni si riferiscono agli avanzi dei poligoni di lava basaltina che dai tempi più antichi erano rimasti intatti nella via adiacente alla chiesa; la seconda proviene dalla reminiscenza del lacus Orfei magnifica fontana adorna della statua del poeta trace che fino dai tempi di Marziale si ammirava in quelle vicinanze.»

    Il toponimo in Orfea era attribuito anche alla vicina chiesa di san Martino ai Monti Lacus Orphei.

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